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Austria-Italia, l’ultima beffa di Mancini & Co
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La partita Austria-Italia è stata la conclusione infelice di un anno difficile, per la Nazionale Italiana. Ecco com’è andata ieri sera.
Il 2022 si è concluso ingloriosamente, per la nostra Nazionale: dopo la beffa della mancata partecipazione ai Mondiali per il secondo anno di fila, ieri sera gli Azzurri hanno subito l’ultima delusione di quest’anno contro l’Austria.
Dopo 4 vittorie di fila, quello di ieri sera è stato un autentico smacco, per la formazione di Roberto Mancini.
I precedenti
La partita allo stadio Prater di Vienna aveva buoni presupposti, grazie ai molti precedenti a favore: l’Italia, infatti, era imbattuta da 60 anni.
L’ultimo incontro tra le due nazionali era avvenuto agli ottavi di finale di Euro 2020, quando l’Italia vinse grazie ai gol di Chiesa e Pessina ai tempi supplementari. Tuttavia, si sapeva che non sarebbe stata una partita facile da portare a casa, per l’Italia.
La formazione dell’Austria poteva vantare, sulla carta, dei protagonisti di grande qualità: tra questi l’attaccante del Bologna Marko Arnautović, che oltre a essere il primatista della Nazionale austriaca è anche il secondo marcatore della Serie A (il primo è Osimhen del Napoli, ndr).
Inoltre, l’Austria (34° posto della classifica Fifa), non è certo l’Albania (66°). Per questo il ct dell’Italia ha schierato giocatori di comprovata esperienza come Marco Verratti, 10 anni di esperienza nella Nazionale adulti più una lunga gavetta nelle Nazionali “Under”.
Nella rosa dei titolari Mancini ha incluso anche Vincenzo Grifo che era stato provvidenziale nella partita all’Arena Kombëtare. Zaniolo, invece, in panchina: come ariete da sfondamento da sfoderare al momento giusto.
Austria-Italia, una sconfitta senza appello
La partita di ieri è stata molto sbilanciata: dopo un primo tempo disastroso per l’Italia che è stata avviluppata dagli avversari, che le hanno inferto un primo gol al sesto minuto di gioco, il secondo tempo è andato meglio.
Tuttavia, non ha portato alcun gol agli Azzurri. Malgrado il massiccio turnover all’inizio del secondo tempo: 4 cambi su 6 disponibili. Fuori Di Lorenzo, Politano, Grifo e Gatti; dentro Scalvini, Chiesa, Zaniolo e Pessina.
I cambi non hanno fatto miracoli: il divario del 2-0, creato dai gol di Schlager e Alaba nel primo tempo, è rimasto incolmabile.
Austria-Italia, il commento di Roberto Mancini
Nel postpartita, Roberto Mancini ha manifestato la propria delusione parlando ai microfoni della Rai: “Peccato aver chiuso con una sconfitta. Nel primo tempo loro ci hanno messo in difficoltà e ci hanno fatto soffrire col pressing.
Nel secondo siamo andati bene, ho visto un’ottima squadra. Ci è mancato il gol per un po’ di sfortuna e poca precisione (…) Abbiamo fatto poco pressing con gli attaccanti, la squadra era troppo lunga per andare a pressare e questo ci ha penalizzati“.
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Juventus, dove è finita la juventinità? Una dirigenza che…
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La Juventus, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli, deve interrogarsi su quanto prodotto in questa stagione.
La stagione della Juventus appare finora incerta. Iniziata con ottime speranze, nel corso del girone di andata, la squadra di Thiago Motta ha mostrato diverse crepe sia in fase realizzativa che in quella difensiva, oltre a una mancata continuità che sembra uno dei problemi principali della stagione.
Contro l’Empoli, in casa, in una sfida come questa, devi vincere. Non solo perché ti chiami Juve. L’eliminazione in Champions League doveva essere solo uno dei tanti stimoli per portare a casa la qualificazione in semifinale di Coppa Italia.
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(Foto di Salvatore Fornelli)
Ora è tempo di riflessioni. Non che alla Continassa mancassero prima, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia rappresenta un colpo ben più duro, una ferita che tinge di nero l’umore della Juventus e rende ancora più incerto il futuro. La nebbia che avvolge il domani bianconero è fitta e preoccupante, soprattutto per chi guida il club e le colpe non sono solamente dell’allenatore.
Dove è finita la juventinità? Quella voglia, quella fame di portare a casa vittorie e trofei, come il DNA bianconero ci insegna.
Una squadra senza senatori (via Szczesny, Rabiot e Danilo) non può trasmettere ai nuovi cosa vuol dire vivere la Juve. A maggior ragione se anche la guida tecnica è nuova.
Una dirigenza che era consapevole delle difficoltà legate alla rivoluzione in atto, ma non si aspettava ostacoli così numerosi. Problemi di gestione, certo, ma anche di risultati.
Una dirigenza, che per ora, merita un voto molto basso non solo per il mercato fatto, ma soprattutto per il silenzio. Serve un segnale, che ad oggi non sembra esserci.
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Bologna-Milan: il gesto di solidarietà del club rossoblu agli alluvionati
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Bologna-Milan è il recupero della nona giornata di Serie A, quando le due squadre non furono fatte scendere in campo per l’alluvione che colpì il capoluogo emiliano.
Il Bologna, come aveva già deciso all’epoca dei fatti, ha confermato che devolverà in favore degli alluvionati dello scorso ottobre metà dell’incasso della sfida del Dall’Ara in programma alle 20.45.
Questo il comunicato apparso sul sito del club rossoblu:
“Il Bologna FC 1909, come già comunicato il 24 ottobre scorso, devolverà la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Milan di questa sera alla raccolta fondi indetta dalla Città Metropolitana per sostenere le famiglie colpite dall’alluvione del 19 ottobre 2024″.
A seguire sono arrivate le parole di ringraziamento del Sindaco della Città Matteo Lepore: “Il Bologna F.C. devolverà metà dell’incasso della partita di questa sera contro il Milan per la raccolta fondi della Città metropolitana di Bologna in favore della popolazione colpita dall’alluvione dello scorso ottobre. A nome di tutta Bologna ringrazio la società e il Presidente Saputo per questo gesto di solidarietà e vicinanza per noi molto importante“.
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Scarpa d’Oro, la competizione si accende
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La corsa alla conquista della Scarpa d’Oro continua: in pole position l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Ecco la classifica.
Mohamed Salah resta in cima alla classifica della Scarpa d’Oro, nonostante un momento di stallo con una partita senza reti contro il Newcastle.
L’attaccante del Liverpool mantiene un vantaggio di quattro gol su Harry Kane (Bayern Monaco) e Mateo Retegui (Atalanta), mentre Robert Lewandowski (Barcellona) ed Erling Haaland (Manchester City) sono superati dal bomber argentino dell’Atalanta.
Kylian Mbappé (Real Madrid) si trova al decimo posto, affiancato da Ousmane Dembélé (PSG).
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