Serie A
Sassuolo, a tutto Dionisi: le sue parole
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Sassuolo, Dionisi parla a tuttocampo della prossima sfida dei suoi, ma anche di Berardi, affiatamento e modulo. Con un pensiero preciso: rispetto sì, paura no.
Sassuolo, Dionisi chiede coesione e coraggio
Il suo primo pensiero è per la partita con il Napoli: “Per me sarebbe un successo come squadra farsi riconoscere come gioco – afferma il tecnico del Sassuolo – sappiamo qual è la nostra identità, delle volte riusciamo a esprimerla, altre volte meno”. Ma dalle ultime sfide ha avuto ottime vibrazioni.
Dionisi chiama a raccolta i suoi con un concetto preciso: “Coraggio nel giocare”. Con il pensiero, magari, di ripetere l’impresa con il Milan. “Nelle ultime partite con il Napoli siamo partiti con l’handicap- dice – il Napoli gioca tutte le partite per vincere come è giusto che sia, un Napoli molto arrembante ci permetterà di avere occasioni”.
Sassuolo, frenare Osimhen
Un obiettivo che, per il tecnico sassuolese, passa anche per un’operazione di blindatura chiara: frenare Osimhen. E, per estensione, frenare la banda Spalletti. Elogi gli spuntano dalle labbra per Berardi ma anche per Bajrami che, dice, “a Udine ha interpretato bene il ruolo ma può fare ancora meglio”.
Sassuolo, le geometrie
Parla poi di modulo: “giocheremo a due o a tre in mezzo al campo – prosegue- ma dipende dalle situazioni, stiamo cercando di rendere più elastico il centrocampo, se non corri indietro veloce e se non copri il campo in ampiezza, il Napoli ti può far male, sono convinto che faremo una partita gagliarda”.
Serie A
Bologna, Odgaard in gruppo: quando può rientrare
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Jens Odgaard, trequartista del Bologna, ha ripreso a lavorare parzialmente in gruppo dopo l’infortunio e potrebbe rientrare contro il Milan o il Cagliari.
Il Bologna non perdeva in trasferta dal 3-0 con la Lazio del 24 novembre, ma nella scorsa giornata di campionato a Parma è arrivato un brusco ko che ha complicato le ambizioni europee dei rossoblù. Alcune dirette concorrenti come Lazio, Fiorentina e Milan non hanno vinto, ma altre sì, vedi la Juventus che ha allungato a +8 in classifica, mentre la Roma si è portata a -1.
Domani sera al Dall’Ara va in scena il recupero del match valido per il 9° turno di Serie A, che era stato rinviato per pioggia. I felsinei se la vedranno con un MIlan in crisi dopo l’eliminazione dalla Champions per mano del Feyenoord e la sconfitta con il Torino. Le due squadre sono appaiate a quota 41: si prospetta dunque uno scontro e una sorta di ultima spiaggia per l’Europa che conta.
Bologna, Odgaard parzialmente in gruppo: rientro imminente
Il Bologna sta per riabbracciare Jens Odgaard, che lo scorso 4 febbraio nella sfida di Coppa Italia con l’Atalanta si era infortunato al bicipite femorale sinistro. Il Corriere dello Sport fa il punto della situazione sulle condizioni del giocatore: al momento sembra difficile il suo ritorno tra i convocati domani sera contro il Milan, più probabile invece la sua presenza per la gara di domenica 2 marzo con il Cagliari.
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VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Odgaard ha iniziato a lavorare parzialmente in gruppo, bruciando dunque le tappe: i tempi di recupero stimati per il suo problema fisico erano infatti di 4 o 5 settimane. Nella giornata odierna effettuerà un test decisivo per valutare le sue condizioni e capire se potrà esserci già contro i rossoneri. Ma lo staff medico rossoblù non intende forzare i tempi, per evitare ricadute.
Si entra infatti nella fase cruciale della stagione. Di sicuro il tecnico Vincenzo Italiano non vorrebbe perdere a lungo uno dei giocatori rivelazione di quest’anno. Lanciato dal primo minuto in 17 occasioni, il danese ha realizzato 4 gol e 2 assist da trequartista. Il suo rientro imminente rappresenterà un arma in più per la squadra, che in Coppa Italia è già in semifinale, mentre in campionato è in piena lotta per un posto in Europa.
Serie A
Napoli, dilemma Raspadori: torna in panchina contro l’Inter?
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In un Napoli che fatica, l’unica nota lieta è Giacomo Raspadori, che con il cambio modulo sta trovando spazio e gol. Cambia il suo futuro?
Il Napoli sta attraversando la fase più complicata della stagione. Gli azzurri non vincono da 4 partite e hanno perso la testa della classifica. Gli infortuni hanno avuto il loro peso, ma la crisi degli azzurri sembra essere soprattutto mentale.
La squadra di Conte non ha più la solidità e la compattezza della prima parte di stagione, come dimostrano i numerosi gol subiti nelle ultime partite. In un momento in cui tutto sembra girare storto, c’è però una nota positiva: Giacomo Raspadori.
L’attaccante della Nazionale, finito ai margini della squadra per diversi mesi, è tornato prepotentemente alla ribalta grazie al passaggio al 3-5-2. Un cambio forzato dagli infortuni di Spinazzola, Olivera e Neres, ma che ha permesso al classe 2000 di esprimere finalmente tutto il suo potenziale.
Il problema è che Conte non sembra intenzionato a insistere su questo modulo in futuro. E allora, quale sarà il futuro di Raspadori?
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L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, il 3-5-2 ha rilanciato Raspadori
Fino a poche settimane fa, il destino dell’attaccante sembrava segnato. Solo 119 minuti giocati in 21 partite e ben undici panchine, numeri che lo avevano spinto a valutare l’addio a gennaio. Conte, però, non ha voluto sentire ragioni e l’ha dichiarato incedibile.
L’emergenza ha poi cambiato tutto. Il passaggio al 3-5-2 lo ha riportato in prima linea e il numero 81 ha risposto nel migliore dei modi: gol contro la Lazio e gol anche contro il Como. Il suo momento straordinario è confermato anche dai dati atletici: contro la Lazio ha percorso più di 12 km, segnale di una condizione fisica eccellente.
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ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il dilemma tattico di Conte
Il vero nodo da sciogliere è il futuro modulo del Napoli. Dopo la vittoria contro la Lazio, Conte ha lasciato intendere che il 3-5-2 è stato solo una soluzione temporanea e che il 4-3-3 rimane il sistema di riferimento. Questo, però, rischia di penalizzare proprio Raspadori, che nel tridente ha già dimostrato di faticare, sia da esterno che da mezzala adattata.
Se Conte tornerà al 4-3-3 contro l’Inter, l’attaccante ex Sassuolo rischia di finire di nuovo in secondo piano. Una soluzione potrebbe essere un tridente più dinamico, con Raspadori schierato solo sulla carta da esterno ma con libertà di accentrarsi per giocare vicino a Lukaku. Un’altra ipotesi è vederlo da prima punta dal primo minuto in luogo proprio del belga, apparso fuori condizione nelle ultime uscite.
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GIACOMO RASPADORI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, quale futuro per Raspadori?
Il discorso su Raspadori, però, non riguarda solo il presente. Se il Napoli in estate costruirà la squadra attorno al 4-3-3, il classe 2000 potrebbe ritrovarsi nuovamente ai margini e questa volta non accetterebbe un’altra stagione in panchina.
Le richieste per lui non mancano: Roma, Atalanta e Juventus lo corteggiano da tempo e sarebbero pronte a garantirgli un ruolo centrale.
Allo stesso tempo, il Napoli avrà bisogno di una rosa ampia per affrontare al meglio la prossima stagione, che quasi sicuramente vedrà il ritorno nelle coppe europee. Perdere un giocatore con le sue qualità potrebbe essere un errore madornale.
La sfida con l’Inter potrebbe già dare un primo indizio sulle intenzioni di Conte: costruirà il Napoli attorno a Raspadori o tornerà a un modulo che rischia di metterlo in ombra?
Raspadori sarà il volto del Napoli che verrà o solo una risorsa temporanea destinata all’addio a fine stagione?
Serie A
Fiorentina, senza Quarta è un disastro: l’assurda statistica
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Fiorentina, Martinez Quarta ha fatto ritorno al River Plate lo scorso gennaio, esordendo il 26 del mese e collezionando già sei presenze
Dopo anni alla Fiorentina e un interessamento della Juventus sfumato un anno fa prima del rinnovo, il difensore ha scelto di tornare in Argentina per circa 7 milioni di euro. Ma la sua partenza è stata davvero un affare per la Viola? Guardando gli ultimi risultati, sembrerebbe di no.
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LA FORMAZIONE DELLA FIORENTINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
‘Macumba Quarta’, la Fiorentina ha fatto davvero la mossa giusta?
Da quando l’argentino ha lasciato Firenze, la squadra ha disputato nove partite di campionato, subendo ben cinque sconfitte. Un dato che potrebbe essere casuale, ma che evidenzia un trend preoccupante. Già a dicembre, quando Quarta era stato relegato in panchina, la Fiorentina aveva mostrato segnali di cedimento con due sconfitte e un pareggio. Il brillante cammino che l’aveva portata a sfiorare la vetta della classifica si era già incrinato.
Nel frattempo, al River Plate, il difensore è diventato subito un punto fermo: ha saltato una sola gara da quando è tornato e in campionato la squadra non ha ancora perso.
Il suo ritorno in Argentina, però, non era nei piani iniziali, come ha raccontato lui stesso: “La chiamata di Gallardo ha cambiato tutto. Non pensavo di lasciare la Fiorentina, mi trovavo bene con la mia famiglia e il gruppo era fantastico. In Europa non avrei trovato di meglio”.
Una scelta di cuore che, ad oggi, sembra aver giovato più al River che alla Fiorentina.
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