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Serie A

Milan, Mane sponsorizza Origi: “Il migliore con cui abbia mai giocato”

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Milan, pur vivendo un momento negativo con la maglia rossonera, Divock Origi trova uno sponsor d’eccezione nell’ex compagno di squadra.

Divock Origi sta decisamente deludendo le aspettative. L’attaccante belga non sta rendendo secondo le esigenze del Milan.

Un gol e un assist sono il magro bottino stagionale. A Monza, sabato sera, si e’ avuta conferma della sua difficoltà nell’entrare nei meccanismi del Milan.

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Milan

Nonostante questo, Origi trova chi per lui ha trovato il tempo di spendere parole al miele. Si tratta di Sadio Mane, ex compagno di squadra ai tempi del Liverpool e ora nelle fila del Bayern Monaco.

Intervenuto nel canale TikTok 1teamsports, Mane ha detto che “il miglior attaccante con cui ho giocato e’ Divock Origi, gran finalizzatore”.

Una investitura che suona come un attestato di stima. Sadio Mane vota Divock Origi. Riuscirà il belga a non deludere l’ex compagno e a far felici i tifosi del Milan da qui alla fine della stagione?

Serie A

Inter, Marotta: “Una società come la nostra deve puntare sempre a vincere”

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Inter

Inter, durante la presentazione del libro di Severgnini, il dirigente nerazzurro ha affrontato temi chiave per il club quali crescita, identità e il progetto stadio.

Giuseppe Marotta, direttore sportivo dell’Inter, è stato protagonista dell’evento di presentazione del libro di Beppe Severgnini, Inter: il nuovo secolo , un’occasione che ha permesso di approfondire alcune questioni fondamentali legate all’attualità del club nerazzurro. Con la sua esperienza e il suo stile diplomatico, l’ex dirigente della Juventus ha toccato numerosi argomenti che spaziano dal passato recente al futuro strategico della squadra.

Inter, Marotta: “Barella? È migliorato tantissimo”

A seguire le parole di Marotta:

LA SCELTA DELL’ALLENATORE
“Perché ho scelto Conte? Perché in quel momento ero convinto che il club necessitasse di lui. Ma la scelta dell’allenatore è anche adeguata al momento in cui lo scegli. Ci sono momenti in cui hai bisogno di persone che hanno fermezza e autorevolezza e altri in cui magari la squadra di per se è già rodata e magari hai più bisogno di un gestore. A volte siamo stati tacciati di aver preso tanti calciatori svincolati, ma è anche difficile corteggiarli”.

UN NUOVO BARELLA
“Come abbiamo lavorato sull’atteggiamento di calciatori fumantini come Barella? Quando c’è la designazione studiamo anche l’arbitro e che tipo di rapporto tenere con lui. Barella in passato peccava sull’atteggiamento verso i direttori di gara, oggi è migliorato molto perché non si studia solo l’avversario ma anche l’arbitro”.

Inter

QUESTIONE STADIO
“Quello relativo allo stadio è un argomento serio e delicato. Prima parlavamo di appartenenza e a tal proposito credo che sia importante anche per questo avere uno stadio, una propria casa da vivere e in cui consumare la passione. Tutta la settimana, non solo un giorno a settimana, spaziando tra più attività.

Il calcio è un fenomeno di aggregazione che viene solo dopo la religione. Le difficoltà nascono da una burocrazia, quella italiana, che ti portano a rallentare ogni tipo di iniziativa e far si che anche gli investitori scappino. Questo è successo in tantissime città, ero a Venezia con Zamparini nel ‘97, comprò un terreno ed è ancora lì dopo 30 anni.

La burocrazia dovrebbe vedere lo stadio collocarsi all’interno del ministero delle infrastrutture, è un investimento minimo di un miliardo, che produce effetti positivi a livello nazionale che eliminerebbe tante sterpe inutili. Milan e Inter vogliono costruire insieme lo stadio e le ultime convergenze sono verso il sito di San Siro, ma con queste difficoltà burocratiche che si presentano lo stesso”.

LA STOCCATA
“Una società come l’Inter, per storia, blasone e palmares, per tutta questa attenzione che cerchiamo, non può dire voglio vincere o il campionato o la Champions, ma deve cercare di vincere sempre. Ecco perché io sono sempre molto realista. Quando sento dirigenti di squadre importanti dire che l’importante è arrivare tra le prime quattro… No, l’importante è vincere, poi se non si vince, benissimo, significa che gli avversari sono stati più bravi.

L’asticella deve essere sempre alta: se io miro a prendere calciatori importantissimi e poi non riesco, non è che sono scarso. Probabilmente non c’erano le condizioni per concludere, ma il tentativo va fatto. Oggi siamo in Champions, e allora perché non lottare per vincerla? Perché non lottare anche in campionato? Poi dipende dagli avversari e anche da noi, ma non dobbiamo avere paura e mi sembra scontato”.

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Serie A

Lazio, Delio Rossi: “Baroni mossa giusta, si adatta ai giocatori”

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Lazio-Empoli, Baroni

L’ex allenatore della Lazio Delio Rossi ritiene che Marco Baroni sia la figura ideale per allenare i biancocelesti, perché sa adattarsi ai giocatori che ha.

In pochi si aspettavano un avvio di stagione così brillante dopo la partenza di Felipe Anderson, Luis Alberto e Immobile, dopo una campagna acquisti non stellare sulla carta e con l’arrivo di un allenatore che in Serie A aveva sempre lottato per non retrocedere sulle panchine di: Benevento, Frosinone, Lecce e Verona. Eppure il 16 novembre la Lazio è a -1 dalla vetta in campionato, mentre in Europa League è l’unica squadra a punteggio pieno.

Lazio, Delio Rossi elogia il lavoro di Marco Baroni

Allenatore della Lazio tra il 2005 e il 2009, Delio Rossi ha analizzato il momento brillante dei biancocelesti, soffermandosi sul gran lavoro del tecnico Marco Baroni: “Vivendo a Roma e toccando con mano il clima intorno alla squadra, so che quando in estate è arrivato Baroni i tifosi della Lazio erano scettici” ha dichiarato nell’intervista a Tuttosport.

Io ero tra i pochi a sostenerlo, perché conoscevo il suo valore e pensavo che meritasse una panchina di una grande squadra dopo ottimi risultati nelle squadre di provincia. Ora tutti hanno capito che si trattava di una mossa giusta. Lotito ha avuto il merito di pescare in provincia. Parlano i risultati: Baroni ha portato in A e salvato il Lecce, l’anno scorso ha salvato un Verona che aveva venduto 16 giocatori a gennaio“.

Lazio, Baroni e Castellanos

Il merito maggiore di Baroni
Sta valorizzando al massimo tutta la rosa, può permettersi di cambiarne 4 o 5 da un match all’altro senza ripercussioni. Il suo gioco è bello e dispendioso, ma fisicamente stanno benissimo: anche i preparatori lavorano ottimamente. Baroni si adatta ai giocatori, lavora in silenzio e ha rivitalizzato giocatori che l’anno scorso faticavano. La squadra gioca molto bene“.

 

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Serie A

Inter, Sacchi: “Ha un organico pronto”

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Inter, le parole di Arrigo Sacchi

L’ex CT della Nazionale Arrigo Sacchi ha parlato della lotta scudetto, focalizzandosi sulle singole squadre: ecco che cosa ha detto sull’Inter.

Dalle pagine della Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi, sulla lotta scudetto, non ha dubbi: “Anche mentalmente ho notato un’evoluzione: la sconfitta contro l’Atalanta avrebbe potuto creare problemi e invece il Napoli ha risposto con un’ottima prestazione contro l’Inter. Segno di maturità. Si giocherà lo scudetto fino alla fine con Atalanta, Inter e Juve“.

Ecco, poi, cosa ha detto specificatamente sul club nerazzurro.

Inter, l’intervista ad Arrigo Sacchi

“L’Inter ha un organico pronto, per lottare sia in campionato sia in Champions League. Lo sostengo da tempo e credo che questo inizio di stagione abbia dato conferme in questo senso. Simone Inzaghi ha a disposizione giocatori di elevato valore tecnico e di notevole esperienza internazionale.

Per questo ritengo che possa arrivare tranquillamente in fondo a tutt’e due le competizioni. I nerazzurri sono completi in difesa, dove probabilmente non hanno mostrato la solidità della passata stagione ma penso che, mettendo a posto qualche piccolo dettaglio, si possa tornare a quella retroguardia granitica che ha sempre caratterizzato la squadra di Simone Inzaghi“.

Sulle difficoltà in attacco dell’Inter

“Là davanti Lautaro non si discute, perché, anche se non ha la stessa costanza di marcature della passata stagione, è perfetto come terminale per la manovra nerazzurra.

L’attaccante argentino è un leader e i compagni lo riconoscono come tale. A mio avviso non si discute nemmeno Thuram, un attaccante per il quale stravedo perché è intelligente, conosce i tempi di gioco, sa smarcarsi e attaccare gli spazi, e aiuta sempre i compagni in fase di contenimento”.

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