Serie A
Salernitana, Kastanos luminoso
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Il centrocampista della Salernitana sta scoprendo quanto sia piacevole giocare da titolare. E ringrazia Paulo Sousa per la fiducia che gli sta accordando.
Salernitana, la determinazione del cipriota
A intercettarlo per prima fu la Juventus. Che, prelevandolo dai ciprioti del Paralimni, gli fece respirare un po’ di aria di giovanili e poi lo prese per mano conducendolo fino al Pescara.
Poi un aereo dall’Italia al Belgio per indossare la casacca dello Zulle Waregem. Ma lui, Grigoris Kastanos, sentiva che nel Bel Paese ci sarebbe ritornato presto.
E così sbarcò all’aeroporto di Caselle dove lo attese di nuovo la dirigenza bianconera con un cartellone in cui gli si diceva bianco su nero: giocherai nella squadra Under 23.
Da lì sarebbe poi passato sia pure per una sola presenza alla famiglia superiore ovvero agli ordini di Allegri, poi di nuovo fino a Pescara e alla Salernitana.
E nella città campana, dopo essere stato impiegato a singhiozzo da Davide Nicola, con Paulo Sousa ha trovato la sua dimensione stabile. Con felicità annessa. Quarantuno presenze, due reti finora per lui da quando nel 2021 veste di granata.
E così, intevistato da Lira Tv, Kastanos parte con il gaudemus. Non prima, però, di essersi ricordato (e di rimembrare ai compagni) che contro la Sampdoria sarà “una gara importante per la quale dobbiamo essere pronti“.
Fedele al credo per cui , quando si vince, bisogna sempre mettere il ballo della festa. E consapevole di poter dare una mano ai colori granata in diversi modi:
“il ruolo dipende – spiega – in Nazionale ho sempre giocato da trequartista e mi trovo benissimo, con questo modulo posso fare il trequartista seguendo le cose che mi dice il mister in settimana“.
Ma lui non ama parlare solo di sé stesso. E il pensiero gli corre subito al tecnico che ha scelto di scommettere sulle sue potenzialità:
“Sousa – prosegue – ha portato entusiasmo e idee, ha cambiato tante cose, è un allenatore onesto e lavoratore, dobbiamo seguirlo e basta, i risultati arriveranno, è un allenatore offensivo che vuol tenere sempre palla“.
Goleador sì, ma di quelli altruisti. Tanto che, dopo avere auspicato di segnare altre reti in proprio, si dice desideroso di “aiutare il mio amico Piatek a segnare“.
In definitiva, Sousa non ha attuato soltanto modifiche tattiche, ma , per il cipriota, soprattutto a livello mentale di gestione della gara. E, dice, tutto il gruppo ne ha tratto ampio giovamento.
“L’unica ricetta per reagire erano i risultati – dice – e dobbiamo continuare così, il lavoro paga sempre“. Un lavoro che, per ora, deve avere come stella polare la salvezza. Perché poi, aggiunge, “possiamo divertirci“.
Pur se nel pianeta dei grandi dove ogni baby calciatore sogna di approdare, Kastanos coltiva i suoi idoli.
E fortuna vuole che uno di essi lo abbia proprio nella sua famiglia calcistica: “l’altro giorno parlavo con Ribery e gli ho detto che ero emozionato di averlo a fianco ma non avrei mai immaginato in vita mia di stare a fianco di un campione come lui e come Cristiano Ronaldo“.
Se poi Ribery gli dà “tanti consigli” per affinare il suo talento, ecco che il cemento amicale cresce fino a diventare inscalfibile.
Ma vi è un altro talento a cui Kastanos si ispira con chiarezza: Angel Di Maria. Che, oltreché un elemento di ispirazione, è per lui l’idealtipo di calciatore a cui voler pervenire.
Passerella finale per un elogio a piena voce a quella Salerno che gli ha spalancato le braccia con affetto e fiducia: “Ho voluto fortemente la Salernitana, sono stato benissimo qui, la città è bella e i tifosi sono devastanti, ti caricano e quando li vedi vuoi sempre vincere“.
Serie A
La Roma, Ranieri e il piacere di giocare bene
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La Roma è rifiorita, vive una primavera in anticipo; sta bene, se la gode, gioca un calcio pieno di grinta dove ogni elemento in campo vuole fare la differenza.
Questo stato di grazia della squadra giallorossa è diretta conseguenza dell’azione del tecnico Claudio Ranieri che sta imponendo un gioco che gli appartiene e che funziona.
Finalmente la palla nella Roma gira bene, c’è complicità e voglia di farsi vedere e questo fa la differenza in termini di risultati.
Con l’ultima prodezza della Magica (Roma-Monza 4 a 0 nella 26esima del campionato di Serie A), il connubio squadra-mister si è consolidato. Questo appare come il momento della ritrovata serenità in campo e nello spogliatoio.
Va detto che il Monza non è mai stato all’altezza della squadra capitolina, ma è altrettanto vero che questo non può sminuire la prodezza della squadra di casa, che adesso gioca bene e diverte.
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CLAUDIO RANIERI SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La Roma fa bene e diverte divertendosi
La partita con il Monza è iniziata da poco ma la squadra giallorossa ha già segnato il primo dei 4 gol. I tifosi presenti non sanno che stanno per vedere una partita che il renderà euforici. Non sanno che la Roma vincerà con un poker, netto e potente.
Ciò che appare chiaro, sin dai primi minuti, è la figura composta e serena dell’allenatore della squadra di casa.
Ranieri osserva tranquillo i suoi 11 gladiatori in campo. L’allenatore romano sembra vedere già ciò che ai tifosi non è concesso: il futuro. Quella serafica calma che lo contraddistingue sarà sintomatico di una grande performance del club giallorosso.
Ranieri, però, non potrebbe essere compreso fino in fondo se ci si limitasse a valutare questa singola partita, seppur positiva, dei suoi ragazzi: va visto in modo più ampio.
La squadra e Ranieri funzionano come se fossero nati insieme e, in fondo, il coach ha il merito di aver tranquillizzato gli animi inquieti dei giocatori e consolidato lo spogliatoio.
Domenica prossima la Roma incontrerà il Como, un’altra partita che, probabilmente, non garantirà lo stesso tipo di emozioni ma che (sembra abbastanza certo) sarà altrettanto intensa.
Dopotutto, la Roma e Ranieri funzionano eccome!
Serie A
Inter, Marotta conferma l’Under 23: cosa sappiamo
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Giuseppe Marotta ci crede eccome. Ha in mente un progetto ambizioso che dovrebbe realizzare in tempi stringenti con una seconda squadra in casa Inter.
Già da qualche settimana circolano voci che vedrebbero i nerazzurri alle prese con la creazione di una seconda squadra under 23 dell’Inter.
Una squadra impiegabile nel Campionato di Serie C e che si scontrerebbe con le corrispettive della Juventus, dell’Atalanta e del Milan.
Voci diventate certezze quando a proferirle è stato nientemeno che Giuseppe Marotta, il quale ha confermato l’idea di una seconda squadra in conferenza stampa (dopo l’incontro degli azionisti del club).
Marotta ha dichiarato: “Stiamo allestendo il modello dell’Under 23 a cui daremo successivamente un nome preciso. Presenteremo la domanda in federazione e credo con ci saranno problemi.”
E’ fiducioso che l’Inter avrà la seconda squadra: “Penso che dal 2025-26 avremo la seconda squadra. In linea di massima giocheremo a Monza. La stiamo costruendo insieme ad Ausilio, Baccin, Zanetti e io. Stiamo valutando tutto, siamo ancora alle ipotesi e non posso dire altro al momento.”
L’Inter pensa alla seconda squadra
Cosa prevede il regolamento per le squadre under 23? L’Inter che margine di manovra avrà?
Attualmente è possibile comporre una seconda squadra con al massimo 23 giocatori, dei quali solo 4 di questi nati prima del 1° gennaio 2003.
A questo punto appare chiaro che l’Inter pensata da Marotta & Co. deve necessariamente considerare giocatori della primavera e qualche innesto attualmente in prestito.
Possibili giocatori della rosa under 23 dell’Inter sono: Andrea Zanchetta, Luka Topalovic, Matteo Spinaccè, Amadou Sarr (ora al Foggia), Giacomo Stabile (Alcione Milano).
Oppure Luca Di Maggio (in prestito al Perugia) e Francesco Stante (ora alla Pergolettese).
L’Inter under 23 resta, però, ancora un’ipotesi, anche perché a questi papabili nomi andranno necessariamente aggiunti altri innesti del mercato estivo e, per ora, solo ipotetici.
Sicuramente la seconda squadra potrebbe aiutare il club nerazzurro ad incrementare gli introiti monetari attraverso scambi in entrata ed uscita di altri giocatori, oltre a valorizzare i più giovani in un contesto professionistico competitivo quale la Serie C.
Chissà che non si possa vedere, a breve, un’altra squadra dal futuro splendente.
Serie A
Inter-Lazio, le formazioni ufficiali
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Inter-Lazio, match valido per i quarti di finale della Coppa Italia, mette di fronte i nerazzurri (padroni di casa) e i biancocelesti.
Inter e Lazio si ritrovano faccia a faccia, dopo lo scioccante 0-6 che i nerazzurri hanno inferto ai biancocelesti all’Olimpico. Una partita che non deve fare giurisprudenza, poiché un risultato tennistico nel calcio moderno è quasi un unicum. La squadra di Baroni avrà sicuramente imparato la lezione e vorrà vendere cara la pelle, in una competizione “breve” come la Coppa Italia: dove sono praticamente tutte partite secche.
Inzaghi, dal canto suo, domenica sarà atteso al Maradona per una partita che vale una stagione. Per quanto il tecnico piacentino sia avvezzo alla competizione, il richiamo dello scontro diretto con il Napoli potrebbe essere troppo suadente per venire ignorato. Oltretutto, fra otto giorni esatti i meneghini saranno di scena in un altro circolo infernale: quello del De Kuip. Se ci sono turnazioni da fare, questo è il momento di farle.
Inter-Lazio, formazioni ufficiali
Di seguito le formazioni ufficiali del match.
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