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Milan, l’involuzione di Leao: giusto trattarlo da top player?

Milan, assistiamo in queste ultime settimane ad una certa involuzione del talento portoghese. I tifosi sono divisi, l’attesa per il rinnovo del contratto è diventata ormai snervante.
Uno dei giocatori che maggiormente divide l’intera tifoseria rossonera è Rafael Leao. Il portoghese ha infatti un contratto in scadenza al 30 giugno del 2024 e ad oggi non tira alcuna aria di rinnovo.
Abbiamo sempre sostenuto, e continuiamo a crederci, che il giocatore voglia rimanere a Milano. Ma al giusto prezzo. E proprio su questo punto si registrano spaccature tra i tifosi rossoneri i quali, anche tramite i canali social, non tardano ad esprimere il loro parere.
Ma la domanda è una sola. E’ giusto trattare Leao da top player? Ergo, merita davvero la cifra richiesta, ossia 7 milioni di euro? Sappiamo infatti che tramite Jorge Mendes, l’attuale procuratore Ted Dimvula ha chiesto un contratto decisamente alto per le casse rossonere.
La risposta alla suddetta domanda è di complessa soluzione. Riteniamo allo stato attuale che Leao debba ancora completare un importante step ulteriore di crescita e che di conseguenza non sia ancora catalogabile sotto la voce top player. Altri 2-3 anni in rossonero, in un ambiente confortevole e stimolante, potrebbero consentirgli il grande salto qualitativo e quantitativo che ci si aspetta da un giocatore di quelle caratteristiche.
Milan, forti sirene inglesi
Sappiamo anche che il classe ’99 ha mercato in Premier League con il Chelsea che sarebbe disposto a scucire una cifra intorno ai 90 milioni di euro. Proposta che si potrebbe abbassare con il passare dei mesi, proprio alla luce di un contratto prossimo alla scadenza.
Il Milan considera Leao uno dei migliori giocatori in rosa. Sicuramente c’è ancora da lavorare moltissimo sulla continuità. Il portoghese pare spesso estraniarsi dalla partita per poi accendersi. Ma è comunque innegabile che Paolo Maldini voglia spingere sull’acceleratore ed offrire la cifra che viene richiesta. Il passaggio del turno ai quarti di finale di Champions League dovrebbero andare a colmare quel gap economico che si era creato, permettendo quindi alla dirigenza di potere offrire una proposta adeguata al ragazzo.
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Milan, San Siro fischia Musah: ma i rossoneri gli confermano fiduci

Il Milan porta a casa tre punti preziosi contro un Como in grande forma, capace di esprimere un calcio da Champions League.
Una vittoria importante che ha messo in luce la crescita esponenziale di Christian Pulisic e Tijjani Reijnders, due tra i migliori in campo. Tuttavia, la serata ha anche evidenziato le difficoltà di Yunus Musah, protagonista di una prova poco convincente.
Fischi di San Siro per Musah
Musah è un giocatore generoso, dotato di grande potenza fisica e sempre pronto a dare tutto in campo. Ma queste qualità, seppur apprezzate dall’allenatore Sérgio Conceição, non bastano a convincere il tifo rossonero. Al minuto 52, quando è stato sostituito da João Félix, San Siro lo ha salutato con i fischi, segno di una pazienza che inizia a scarseggiare nei suoi confronti.
La fiducia della dirigenza
Nonostante le critiche, il Milan continua a credere fortemente in Musah. Da Giorgio Furlani a Zlatan Ibrahimović, fino a Geoffrey Moncada, la dirigenza è convinta che l’ex Valencia abbia il potenziale per imporsi. Moncada, in particolare, ritiene che Musah sia uno dei pochi in rosa con un “motore da Premier League”.
In crescita, ma serve più lucidità

YUNUS MUSAH E TAMMY ABRAHAM PERPLESSI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Arrivato in estate per 20 milioni di euro, il centrocampista americano ha già aumentato il suo valore di mercato, oggi stimato intorno ai 30 milioni. Tuttavia, per fare il salto di qualità, deve migliorare sotto il profilo tecnico e nella gestione delle giocate, evitando errori come quello a porta sguarnita che ha segnato la sua prestazione contro il Como.
Il Milan gli ha rinnovato la fiducia, ora spetta a lui trasformare i fischi in applausi.
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Crisi Ferrari, strategia errata a Melbourne?

Ferrari in crisi: la strategia fallimentare al GP di Melbourne mette la scuderia in difficoltà nel campionato di Formula 1.
Problemi di strategia a Melbourne
Il Gran Premio d’Australia si è rivelato un incubo per la scuderia Ferrari. La strategia adottata durante la gara non ha dato i frutti sperati, portando la squadra italiana ad affrontare una serie di difficoltà che hanno compromesso il risultato finale. La gestione delle soste ai box e la scelta delle gomme si sono rivelate inefficaci, causando una perdita di posizioni cruciale per i piloti.
Ferrari, Reazioni e prospettive future
I tifosi e gli esperti del settore hanno espresso la loro delusione sui social media, sottolineando come la Ferrari debba rivedere le proprie strategie per evitare di ripetere errori simili nelle prossime gare. La scuderia è ora chiamata a una seria riflessione per ritrovare la competitività necessaria a lottare per il titolo mondiale.
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Fonte: l’account X di Schira
Disastro #Ferrari. Strategia fallimentare a Melbourne. #GPAUS
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 16, 2025
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Juventus, Thiago Motta cambia tutto: nuovo modulo

Thiago Motta sembra pronto a sorprendere tutti con una rivoluzione tattica in casa Juventus in vista del match cruciale contro la Fiorentina.
Secondo La Gazzetta dello Sport, il tecnico bianconero sarebbe intenzionato a schierare un inedito 3-5-2, una scelta che rappresenterebbe una netta rottura rispetto al consueto 4-2-3-1 utilizzato finora.

Teun Koopmeiners e Thiago Motta ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Cambio modulo: Juventus con la difesa a tre?
Dopo la pesante sconfitta contro l’Atalanta, Motta cerca una scossa per difendere il quarto posto e blindare la qualificazione in Champions League. Il passaggio alla difesa a tre potrebbe garantire maggiore solidità, soprattutto in un campo difficile come il Franchi.
Se la scelta verrà confermata, la Juventus dovrebbe presentarsi con Lloyd Kelly al centro della retroguardia, affiancato da Pierre Kalulu e Renato Veiga. A centrocampo, Locatelli sarà il perno della mediana, supportato da Koopmeiners e Khephren Thuram come mezzali. Sugli esterni, Weah occuperà la fascia destra, mentre McKennie sarà adattato sulla sinistra. In attacco, coppia inedita con Kolo Muani e Nico Gonzalez, mentre Vlahovic e Yildiz partirebbero dalla panchina.
Scelte sorprendenti e panchina per Vlahovic
Le esclusioni di Gatti in difesa e di Vlahovic in attacco sono le decisioni più sorprendenti di questa potenziale formazione. Il bomber serbo, ex della partita, potrebbe non essere impiegato dal primo minuto, lasciando spazio a un tandem offensivo più rapido e dinamico.
La sfida contro la Fiorentina si preannuncia decisiva per il futuro della Juventus e dello stesso Thiago Motta. Se la scelta del 3-5-2 si rivelerà vincente, potrebbe rappresentare una svolta nella stagione bianconera.
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