Serie A
Roma, occhi sulla Premier League
Nell’attesa della sfida contro il Sassuolo, la Roma pensa anche al suo futuro. A partire dalla panchina se con Josè Mourinho dovessero scorrere i titoli di coda.
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Roma, il domani si chiama De Zerbi?
In Premier League ci sta benone. E’ arrivato con la scommessa di fare bene e l’ha vinta. E vaglielo a togliere, adesso, Roberto De Zerbi a un Brighton che per lui stravede e non vuole assolutamente lasciargli prendere l’aereo per farlo decollare verso altri lidi.
“La Gazzetta dello Sport“, però, conferma che un suo ritorno in Italia non è da escludere. Destinazione Roma, dove il proseguimento del cammino con l’attuale special one Josè Mourinho a oggi non è affatto scolpito nella pietra.
Il diretto interessato, però, di recente ha fatto al suo attuale club una dichiarazione d’amore vera e propria: “sono felice qui – aveva detto come riporta Tuttomercato Web – mi diverto a lavorare con questi giocatori e non potrei chiedere di più, è un buon momento nella mia vita”.
Già, ma il rifulgente mondo della sfera di cuoio insegna che tutto può mutare in un attimo. E neppure è detto che De Zerbi sia costretto a prendere l’aereo per capire dove stia il suo futuro. Con il suo volante sulla destra come usa nel Regno Unito, infatti, gli sarebbe forse sufficente percorrere qualche chilometro perché anche Tottenham e Chelsea lo hanno messo tra i loro oggetti del desiderio.
Il Chelsea sembra avere l’abitudine di pescare dal Brighton i pezzi più scintillanti che fanno al caso suo. Era già accaduto con Polter, rischia di ripetersi adesso con De Zerbi. Chi vivrà vedrà.
Serie A
Inter, ormai e’ evidente: senza Calhanoglu sono guai | E Asllani tradisce ancora..
Inter, la squadra nerazzurra ha dimostrato ancora una volta che, senza Hakan Calhanoglu, si inceppa il metronomo della mediana. Asllani si dimostra ancora non all’altezza.
Gli indizi non si contano più, ormai l’Inter ha l’assoluta certezza: senza Calhanoglu a dirigere la giostra, la musica e’ decisamente mediocre.
Con l’uscita dal campo del turco ieri sera, infatti, e’ cambiato decisamente lo spartito. Kristian Asllani, come ormai sempre succede, non si e’ rivelato il sostituto ideale.
Se da un lato la necessità di fare rifiatare un elemento come il turco e’ palese, dall’altro c’è chi non si sta rivelando affidabile almeno nei doveri minimi.
La pazienza verso l’albanese appare finita, anche alla luce del fatto che le chance non gli sono mai mancate.
E’ evidente come Calhanoglu, per il bene dell’Inter, debba stringere sempre più i denti, ovviamente al netto dei problemi fisici che questa stagiona lo colpiscono con una frequenza importante.
Per questo riguarda Asllani, invece, la sensazione e’ che per lui sia arrivato il canto del cigno. Almeno nella testa e nella fiducia di Simone Inzaghi.
Serie A
Milan versus Juve: il confronto Conceiçao-Motta è impietoso
Passata l’euforia per la Supercoppa vinta a Riad dal Milan, resta il confronto impietoso tra l’operato dell’ultimo arrivato Conceiçao e della “promessa” Motta.
Al di là della squadra per la quale si tifa ci sono i fatti. Da una parte un Milan reduce da 6 giorni di Sergio Conceiçao, chiamato a sostituire Paulo Fonseca e vincitore di una Supercoppa tutta rimontata da un iniziale svantaggio.
Dall’altra una Juventus che ha in panchina Thiago Motta da 6 mesi eppure non riesce a fare risultato quanto vorrebbe (e dovrebbe), e riesce perlopiù a collezionare pareggi (o sconfitte, come quella in semifinale di Supercoppa proprio contro i rossoneri).
Il confronto, certo, è forzato: eppure il nuovo Milan visto in campo in Arabia Saudita fa proprio ben sperare.
Milan, la svolta di Conceiçao
Quello che provano i tifosi rossoneri è difficilmente spiegabile a parole: l’impresa della Supercoppa di Riad ha portato il Milan a schiacciare sia la Juventus che l’Inter, le rivali più storiche e dirette.
L’arrivo di un nuovo tecnico in panchina, stavolta sembrerebbe quello giusto, sembra aver rotto gli argini di un fiume che aspettava da tempo di essere in piena.
Conceiçao, il tecnico della rivoluzione
Sergio Conceiçao ha già lasciato il segno, senza badare alla diplomazia o ai sorrisi di circostanza. Alla domanda di un giornalista sulla fortuna, ha ribattuto secco: “Sei juventino tu?”. Parole schiette, come quelle di Ibrahimovic alla vigilia: “Sì, qualcosa è cambiato”. E quando Zlatan parla di calcio e di spirito, raramente sbaglia.
Conceiçao, dal canto suo, ha chiarito subito le sue intenzioni: “Non sono qui per fare il simpatico o l’amico dei giocatori, ma per vincere.” Un atteggiamento che lo rende simile al connazionale Mourinho più nello stile che nei proclami.
Leao, il fuoriclasse risvegliato
Il chiaro segno della rinascita è ciò che ha fatto un cconnazionale dell’allenatore come Rafael Leao quando è entrato in campo a inizio ripresa, quando il risultato sembrava già compromesso.
L’ala sinistra portoghese, che in Serie A ha accumulato 15 presenze, 3 gol e 5 assist dall’inizio della stagione, ha dimostrato alla panchina e ai suoi tifosi che un fuoriclasse è tornato.
Un valore che gli è stato riconosciuto in primis dall’allenatore, che di lui ha detto: “Può diventare il calciatore più forte al mondo”.
Serie A
Arrigo Sacchi: “Partita bellissima, grande spot per il calcio italiano. Conceicao signor allenatore”
L’ex allenatore del Milan Arrigo Sacchi ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport, relative alla vittoria della Supercoppa dei rossoneri e non solo.
L’ex tecnico del Milan Arrigo Sacchi ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport in merito a varie tematiche tra cui: la vittoria della Supercoppa Italiana dei rossoneri, sul nuovo allenatore Conceicao e non solo.
Le dichiarazioni di Arrigo Sacchi
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dall’ex tecnico del Milan Arrigo Sacchi ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport:
LE COSE IMPORTANTI
“Prima cosa: partita bellissima, giocata a ritmi da Premier League. Un grande spot per il calcio italiano. Seconda cosa: il Milan è vivo, lo ha dimostrato nella semifinale contro la Juve e poi contro l’Inter.
Terza cosa: Conceiçao è un signor allenatore. Quarta cosa: l’Inter, per le qualità che ha, deve gestire meglio la gara se si trova in vantaggio per 2-0″.
LA CHIAVE DELLA VITTORIA
“L’ingresso di Leao. Il portoghese ha fatto cose impressionanti, ha letteralmente spaccato la partita. E a vederlo in queste condizioni mi fa venire ancora più rabbia, dico la verità.
Ha qualità incredibili, sia fisiche sia tecniche, eppure non sempre riesce ad esprimerle. Mi auguro che abbia quella continuità di rendimento necessaria per arrivare ad altissimi livelli”.
CONCEICAO
“Ecco, metterei l’accento su questo aspetto: per due volte il Milan è andato sotto e per due volte ha trovato la forza morale e le energie fisiche per ribaltare la storia. Se non hai qualità caratteriali, non riesci a compiere imprese simili. Ciò significa che l’allenatore, appena arrivato, ha saputo toccare le corde giuste.
Lo dico con chiarezza: Conceiçao ha dimostrato di essere un signor allenatore. In queste due partite chi capisce di calcio ha notato la sua competenza, in fatto di tattica e di strategia: Sergio ha idee forti e limpide. E con le sostituzioni, tutte in chiave offensiva, ha dato coraggio a tutta la squadra”.
DELUSO DALL’INTER
“Sinceramente sì. Sul 2-0 una squadra forte ed esperta come quella nerazzurra deve mettere la partita in banca e nascondere il pallone all’avversario. Non ci è riuscita forse perché ha patito troppo la veemente reazione milanista
. E, a livello tattico, l’Inter non è stata capace di trovare il modo di arginare Leao: si poteva pensare a un raddoppio di marcatura, a un centrocampista che aiutasse il settore arretrato. Ho visto una squadra troppo passiva”.
PER IL MILAN É LA SVOLTA
“Credo che questa vittoria, che probabilmente nessuno si aspettava, possa dare una grande spinta a tutto l’ambiente. Conceiçao è bravo e sa bene che il suo lavoro è soltanto all’inizio: la fase difensiva, tanto per fare un esempio, va assolutamente migliorata, perché il secondo gol dell’Inter non si può subire…
Però ora ci sono i presupposti per fare bene: in Italia l’obiettivo deve essere quello di entrare in zona Champions. Se il Milan è questo, ce la può fare. E se Leao continua a giocare a questi livelli, allora anche in Europa ci sarà da divertirsi”.
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