Esteri
Ozil dice stop e lascia il calcio giocato
Mesut Özil, ex giocatore di Real Madrid e Arsenal, ha dichiarato che lascia il calcio giocato all’età di 34 anni: la notizia è uscita proprio oggi.
Trenta e qualcosa anni: è pressappoco l’età in cui un giocatore deve iniziare a pensare seriamente al futuro. O, in alcuni casi, al resto della sua vita al di fuori dell’ambito calcistico.
Una carriera di successi
Questo è il caso di Mesut Özil, centrocampista tedesco di origini turche in forza a squadre di prim’ordine come l’Arsenal e Real Madrid e alla Nazionale tedesca: proprio oggi, il giocatore ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato a 34 anni.
Il motivo del suo ritiro sarebbero i molti infortuni che lo hanno spinto a prendere questa decisione. Il giocatore gode di una grande fama in patria, al punto che a Berlino, di fronte alla Porta di Brandeburgo, si erge una statua in cera che lo ritrae (accanto a quella di Cristiano Ronaldo, ndr).
In carriera ha preso parte a 645 partite, per 48.239 minuti complessivi di gioco, nel corso dei quali ha realizzato 114 gol e 222 assist.
L’ultimo top club nel quale ha giocato, l’Arsenal, lo ha salutato così sui propri account social: “Grazie dei ricordi, ti auguriamo il meglio per il ritiro, Mesut“.
Özil ai saluti: il messaggio su Instagram
Questo, invece, è il messaggio di addio al calcio e ai suoi fan affidato a Instagram dal fantasista: “Dopo lunghe considerazioni, ho deciso di annunciare il mio ritiro immediato dal calcio professionistico.
Ho avuto il privilegio di essere un calciatore professionista per quasi 17 anni e sono incredibilmente grato per l’opportunità.
Ma nelle ultime settimane e mesi, dopo aver subito alcuni infortuni, è diventato sempre più chiaro che è il momento lasciare il grande palcoscenico del calcio.
È stato un viaggio incredibile pieno di momenti ed emozioni indimenticabili. Voglio ringraziare i miei club: Schalke 04, Werder Brema, Real Madrid, Arsenal, Fenerbahçe, Basaksehir e gli allenatori che mi hanno sostenuto, così come i compagni di squadra che sono diventati amici.
Un ringraziamento speciale ai miei familiari e agli amici più cari. Hanno fatto parte del mio viaggio fin dal primo giorno e mi hanno dato tanto amore e sostegno, nei momenti belli e in quelli brutti.
Grazie a tutti i miei fan che mi hanno mostrato così tanto amore, indipendentemente dalle circostanze e indipendentemente dal club che rappresentavo.
Ora guarderò quello che mi si presenterà davanti insieme a mia moglie Amine e alle mie due bellissime figlie, Eda ed Ela, ma potete star certi che mi sentirete di tanto in tanto sui miei canali social. Ci vediamo presto!“.
Buon proseguimento, Mesut.
Liga
Barcellona pronto a blindare Yamal: il retroscena sul PSG
Lamine Yamal è stato vicinissimo a lasciare il Barcellona, ma non se ne fece nulla grazie a Xavi. Ora i catalani vogliono blindarlo.
A 15 anni e 9 mesi (290 giorni per l’esattezza), Lamine Yamal è diventato il più giovane esordiente di sempre nella storia del Barcellona. Una fiducia dettata ovviamente dalle sue qualità e dalla sua straordinaria precocità, ma non solo. Alla base di quella scelta vi fu anche una “promessa” fatta dall’allora tecnico Xavi al ragazzo.
Yamal come Xavi Simons: il PSG ci ha (ri)provato
Tutti coloro che transitano dalla Masia sono obbligati a sopportare la Spada di Damocle dei costanti paragoni con Messi. Non è giusto e probabilmente è anche deleterio per la crescita dei ragazzi, ma non è un trend che è possibile invertire. Yamal è senza ombra di dubbio la cosa più vicina a Leo che si sia vista in Catalogna (e non solo) negli ultimi anni, ma nonostante ciò il Barcellona (due anni fa) è stato vicino a perdere il suo prodigio.
I calciatori, infatti, non vengono considerati professionisti fino ai 16 anni. Ciò implica che questi non possano essere messi legalmente sotto contratto da nessuno, facendo costantemente correre alle società il rischio concreto di perdere i giocatori valorizzati nelle proprie giovanili. Non essendo legato al club che lo ha svezzato da oneri contrattuali, al compimento del 16esimo anno di età possono firmare con chiunque vogliano.
Il PSG ha provato a replicare lo sgarbo fatto ai catalani con Xavi Simons, senza però riuscirci. Gran parte del merito lo si deve all’allora allenatore blaugrana Xavi Hernandez, la cui imponente figura si porta dietro una credibilità non indifferente nell’ambiente: grazie alla sua straordinaria carriera. Xavi è riuscito a convincere Yamal a rimanere al Barcellona, promettendogli un regolare impiego in prima squadra poi arrivato davvero.
Talento blindato: rinnovo sessennale e clausola da un miliardo
Il talento di Yamal ha attratto estimatori lungo tutto l’orbe terraqueo e non potrebbe essere altrimenti, data la portata di questo fenomeno generazionale. Tuttavia sono in poche, pochissime, le squadre in grado di poter anche solo sognare di strappare al Barcellona il suo talento più cristallino. Una di queste è sicuramente il PSG, che l’anno scorso riprovò il colpaccio: arrivando ad offrire una cifra superiore ai 200 milioni di euro.
Un’offerta confermata da Enric Masip, consigliere di Joan Laporta: “Il Presidente mi ha detto di aver ricevuto un’offerta di 200 milioni di euro per Yamal, ma di non averla nemmeno presa in considerazione. E’ arrivata dalla Francia, ma non posso dirvi da chi. Il PSG? Loro hanno i soldi e quando hai i soldi puoi sperare di ingaggiare grandi giocatori“. Il riferimento (seppur indiretto) ai campioni di Francia (che da canto loro però hanno sempre smentito) appare chiaro, dato che nessun’altra squadra di Ligue 1 potrebbe arrivare a tanto.
Sia come sia, sembra virtualmente impossibile strappare Yamal al Barcellona. Il fantasista spagnolo ha firmato un contratto con il club catalano sino al 30 Giugno del 2026, contratto che i vertici del club stanno già cercando di rinnovare: prolungandolo di sei anni. Le trattative procedono spedite e nessuno a Barcellona teme di perdere il ragazzo, legato al club che lo ha cresciuto da una clausola rescissoria da un miliardo di euro.
Bundesliga
Borussia Dortmund-Friburgo, probabili formazioni e dove vederla
Borussia Dortmund-Friburgo è uno degli incontri di Bundesliga in programma alle 15:30 di sabato 23 novembre: padroni di casa a caccia del sorpasso sugli ospiti.
Se in trasferta ha collezionato 4 sconfitte, un pareggio ed è ancora a secco di vittorie, in casa il Borussia Dortmund è fin qui l’unica squadra a punteggio pieno con 5 successi su 5. I gialloneri cercano i 3 punti contro un Friburgo che viene da 2 pareggi consecutivi per 0-0 con il Mainz e l’Union Berlino, e che ha un punto di vantaggio in classifica.
Sfida solitamente ricca di gol, gli ultimi 5 precedenti hanno visto prevalere sempre il Dortmund, che l’anno scorso si è imposto per 4-2 in trasferta e per 3-0 in casa. L’ultima affermazione del Friburgo risale al 21 agosto 2021: 2-1 con le reti di Grifo, Sallai e l’autogol di Keitel.
Qui Borussia Dortmund
L’allenatore Nuri Sahin dovrà fare a meno dello squalificato Emre Can e degli infortunati Sule, Watjen e Adeyemi. Rispetto alla sconfitta per 3-1 contro il Mainz nell’ultimo turno di campionato, sono previste alcune novità nell’11 titolare. A cominciare dalla porta, dove dovrebbe tornare Kobel per sostituire Meyer.
Anton (al posto dello squalificato Can) e Schlotterbeck da centrali di difesa, con Ryerson a destra e il rientro dalla squalifica di Bensebaini a sinistra. Gross, che nell’ultima ha giocato terzino destro, è atteso in mediana accanto a Nmecha. L’esterno destro sarà Beier, sulla corsia opposta Bynoe-Gittens. Brandt agirà da trequartista alle spalle del centravanti Guirassy.
Qui Friburgo
L’unica assenza certa è quella dell’infortunato Kyereh, mentre sono in dubbio Rohl e Dinkci. Il tecnico Julian Schuster potrebbe confermare quasi per intero l’11 sceso in campo contro l’Union Berlino. Tra i pali Atubolu. Linea difensiva a 4 con Kubler terzino destro, Gunter terzino sinistro, Ginter e Lienhart centrali.
Maximilian Eggestein e Osterhage come perni di centrocampo. Davanti a loro la novità potrebbe essere la fantasia di Holer, favorito su Dinkci per il ruolo di trequartista, con Doan sulla fascia destra e Grifo a sinistra. In attacco atteso il bomber Adamu.
Borussia Dortmund-Friburgo, probabili formazioni
Borussia Dortmund (4-2-3-1): Kobel; Ryerson, Anton, Schlotterbeck, Bensebaini; Gross, Nmecha; Beier, Brandt, Bynoe-Gittens; Guirassy. All. Sahin.
Friburgo (4-2-3-1): Atubolu; Kubler, Ginter, Lienhart, Gunter; Eggestein, Osterhage; Doan, Holer, Grifo; Adamu. All. Schuster.
Borussia Dortmund-Friburgo, dove vederla
La partita in programma sabato 23 novembre alle 15:30 non sarà trasmessa in Italia. Sky, che possiede i diritti della Bundesliga, non l’ha inserita nel palinsesto di domani.
Ligue 1
PSG, Al-Khelaifi: “Senza un nuovo stadio siamo morti. Il Parco dei Principi…”
Il presidente del PSG, Nasser Al-Khelaifi, ha parlato ieri ad una radio locale della necessità del suo club di dotarsi di un nuovo stadio.
Al-Khelaifi ci riprova. Dopo aver tentato, suo malgrado senza successo, di privatizzare un bene pubblico di importanza straordinaria per la Francia come il Parco dei Principi, il Presidente del PSG è tornato alla carica.
PSG, le parole di Al-Khelaifi
Il plenipotenziario del club campione di Francia ha parlato, nella giornata di ieri, ad una radio locale. Le sue parole sono poi state riprese dall’agenzia di stampa francese AFP. Di seguito le sue parole.
“A me piace molto il Parco dei Principi, a tutti piace. Se ascoltassi soltanto il mio cuore, il PSG non lascerebbe mai questo stadio. Tuttavia, in Europa tutte le principali squadre hanno stadi da 80/90 mila posti. Anche noi ne abbiamo bisogno e ne abbiamo bisogno il prima possibile, altrimenti moriremo.
“Ho provato anche a comprare il Parco dei Principi e a ristrutturarlo, ma non me lo hanno permesso. Non ci danno una possibilità, non solo in Francia ma anche in Europa. Io non faccio il politico e non ho intenzione di farlo, ma è evidente che ci serva un nuovo impianto entro 3-4 anni. Non abbiamo tempo da perdere o rischiamo di restare troppo indietro rispetto ai principali club europei.”
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