Serie A
L’angolo del Monza: verso la consacrazione

Siamo alle battute finali e dunque è davvero arrivato il momento per il Monza di dare un’accelerata. Sì, serve un colpo di coda, una vibrazione, per mettersi definitivamente alle spalle qualche momento tutt’altro che esaltante e… non se ne parli più.
Mancano una dozzina di partite per concludere questo campionato che al Monza ha regalato gioie e dolori (come per tutti, del resto) ma che soprattutto è servito da iniziazione per i biancorossi brianzoli nel magico mondo della Serie A.
Dopo un inizio in chiaro-scuro, il Monza, con una serie di risultati importanti, ha rotto gli indugi, lasciato la compagnia delle pericolanti assestandosi in modo puntuale e costante tra la sideA e la sideB della classifica con un occhio ammiccante all’Europa.
Dunque i biancorossi di mister Palladino sono, di fatto, usciti dal guscio e mostrando un calcio moderno, dinamico e privo di fronzoli, si sono lasciati trasportare, perdendo ogni tipo di freno inibitorio, nell’enfasi suggestiva di questo campionato che li sta letteralmente conquistando e ammaliando al pari dei loro supporter che continuano a sognare in grande così come i dirigenti, loro sì abituati a questa gradevole voluttà.
A meno di ribaltoni imprevisti – e imprevedibili, aggiungiamo noi – il Monza non corre alcun tipo di rischio in graduatoria ed è per questo che volendo, se si pensasse solo di dare un ulteriore e consistente battito d’ali al volo dei brianzoli, si potrebbe provare a mettere il naso oltre il lecito per annusare l’aria salubre laddove il cielo è più limpido, terso.
Ma forse è ancora presto per andare aldilà le proprie, legittime possibilità e ambizioni; puntare più su con lo sguardo, e senza paracadute potrebbe essere davvero poco salutare, Quindi inutile, con la fantasia, fare voli pindarici, meglio aspettare momenti più propizi e nel frattempo costruirsi intorno una più cospicua dose di esperienza. Ma questo Monza – diciamolo – è destinato a vivere momenti davvero importanti e di grande lustro.
Editoriale a cura di Elio Arienti
Serie A
Fiorentina, a Venezia con il dubbio Kean | Le prime ipotesi di formazione

La Fiorentina sarà protagonista lunedì alle 18.30 al Penzo di Venezia per il 36esimo turno di Serie A: le prime idee di formazioni.
Potrebbe arrivare in questi momenti una notizia poco confortante per Palladino: in giornata sono attesi gli esiti di un controllo per Kean, uscito dalla sfida contro il Betis Siviglia con una smorfia e un dolorino alla gamba che non lasciano presagire nulla di buono.
Perdere ancora il proprio bomber per queste ultime tre gare di stagione sarebbe un grande problema per Palladino: per arrivare in Europa serve un filotto di tre vittorie e senza il suo re del gol la strada si fa in salita.
Non dovesse farcela spazio alla coppia Gudmundsson-Beltran, unica opzione in mano al tecnico viola, visto che Zaniolo ha avuto la cattiva idea di farsi espellere e squalificare per 2 partite nel dopo gara di Roma-Fiorentina.
In difesa potrebbe esserci una chanche per Moreno, così come a centrocampo Ndour dopo la gara da titolare all’Olimpico potrebbe essere riproposto. Possibile anche un turno di riposo per Gosens a sinistra con Parisi pronto a subentrare.
Serie A
Napoli, Conte: “Ci giochiamo la vita nelle prossime tre. Sul mio futuro…”

Alla vigilia di Napoli-Genoa, l’allenatore dei partenopei, Antonio Conte, è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico del Napoli in vista della sfida contro il Genoa, il primo degli ultimi tre passi che servono per raggiungere il sogno Scudetto.
Napoli, le parole di Conte
Quali sono le parole d’ordine per queste ultime tre partite?
“Dobbiamo cercare di finire il lavoro. Mancano solo tre partite e dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto finora”.
Che emozioni le ha trasmesso la città in questi giorni?
“In realtà in questi giorni sono stato più a casa. Avverto la felicità dei tifosi. Loro sognano come facciamo noi. Perà la cosa che mi dà piàù soddifazione è la maturità che sto vedendo, con molte persone che dicono solo ‘grazie’, segno che apprezzano il lavoro che stiamo facendo”.

Stanislav Lobotka da indicazioni ai compagni ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Come stanno Lobotka, Neres e Buongiorno?
“Lobotka si è allenato ieri e oggi, ma aspettiamo la rifinitura di domani per prendere una decisione. È un giocatore importante e non vorrei farne a meno. Per quanto riguarda Neres, ieri è tornato ad allenarsi parzialmente con noi e oggi si è allenato con noi. Penso possa essere convocato e venire in panchina. È un giocatore che può fare la differenza. Buongiorno, invece, è ancora fermo. La prossima settimana inizierà a lavorare, ma lui e Juan Jesus vogliono esserci per le prossime partite”.
Riesce a gestire la pressione dei tifosi quando le chiedono se resta o no?
“I tifosi adesso non mi fanno questa domanda. Mi chiedono se riusciremo a vincere e io gli dico che faremo il massimo per riuscirci”.
Giocare dopo l’Inter può aumentare la pressione?
“La pressione ci sarà a prescindere. Starà a noi indirizzarla in maniera positiva affinché sia un aiuto per avere maggiore concentrazione e determinazione. Noi dobbiamo pensare a noi stessi, sapendo che avremo davanti una formazione che ha messo in difficoltà molte squadre, tra cui anche il Milan nella scorsa giornata. Vorranno dare fastidio e noi dobbiamo essere preparati”.
Quali caratteristiche del Genoa possono dar fastidio al Napoli?
“Sarà una gara difficile, come lo saranno le altre due, perché noi ci giochiamo la vita e loro vorranno fare bella figura. Dovremo approfittare della spinta e del calore del pubblico”.
La sofferenza in molti secondi tempi è un fattore psicologico o è dovuto ad altro?
“Alcuni secondi tempi hanno dato la percezione soffrissimo, ma subentrava la paura del pareggio. In altri abbiamo fatto molto bene, come quelli con Inter, Juventus ma anche Torino e Lecce nelle ultime. Non dimentichiamo da dove siamo partiti. Forse alcune volte la sofferenza ci porta a ricordare la scorsa stagione”.
Avete la possibilità del matchpoint, come fate a tenere alta la concentrazione?
“Sento questa domanda da quando mancavano 10 partite, poi 7 e ora 3. Dobbiamo affrontrare ogni singola partita come fosse una finale, cercando di evidenziare i nostri pregi e i difetti degli altri”.
Cosa aggiungerebbe nel suo libro testa, cuore, gambe, dopo questa stagione?
“Tutto parte dalla testa, è quella che fa la differenza. Poi il cuore sta nel sudare sempre la maglia, e penso nessuno possa mettere in dubbio il nostro impegno, e le gambe vanno allenatore. Forse un termine che aggiungere è ‘resilienza’, perché bisogna essere pronti ad affrontare l’ostacolo e la fatica e a superarli senza mollare”.
Serie A
Lazio-Juventus, le ultimissime dall’Olimpico

Lazio-Juventus, dopo il ko del Bologna, Tudor e Baroni devono vincere per confermare il quarto posto aspettando la gara di lunedì tra Atalanta e Roma. Diverse novità per i bianconeri, che perdono Yildiz e Vlahovic. I biancocelesti puntano tutto su Zaccagni e Castellanos.
Lazio-Juventus, le probabili formazioni:
Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. All. Baroni.
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Savona, Veiga, Kalulu; Weah, Locatelli, Thuram, McKennie; Nico Gonzalez, Conceicao; Kolo Muani. All. Tudor.
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