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Juventus : un pianto per ritrovare se stessi
Juventus ancora sconfitta. Un pianto. Si, niente gioco e stavolta nemmeno grinta
Una squadra senza spina dorsale. Certo, con Paredes centrale davanti alla difesa, cosa ci si poteva aspettare?
Ma non si può ridurre tutto ad un solo elemento. Perché è tutta la squadra ad aver fatto cilecca. Esattamente come a Roma contro la Lazio.
Il primo responsabile è e resta Massimiliano Allegri. È lui che deve dare e tirar fuori le motivazioni dai calciatori.
Il gioco? Beh, quello è un discorso più ampio e delicato. Chiedere ad Allegri di superare le difficoltà tramite il gioco, sarebbe come chiedere ad un gatto di nuotare come un cane.
Intanto dopo l’errore Fagioli ha pianto amaramente in panchina. Questo è il segnale dal quale ripartire. Uni sfogo simile, significa avere a cuore la Juve.
Una scena da campetti di periferia, quelli dove si gioca veramente a calcio. Senza soldi e porcherie varie.
Da questo tipo di calcio e di sentimenti bisognerebbe ripartire. Allegri ha l’obbligo di tirar fuori il meglio dai suoi. Il gioco non lo può inventare in pochi giorni. Questo è assodato. Ciò che serve per concludere la stagione al meglio, invece è vitale.
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Milan, Leao sorprende anche sui social: durissimo lo sfogo
Milan, esce sicuramente vittorioso dal Bernabeu insieme alla sua squadra. Rafael Leao offre finalmente una prestazione degna di nota, ma casca nuovamente male sui social dove si lascia andare ad uno sfogo personale.
Un grande campione lo si vede anche dai comportamenti e probabilmente Rafael Leao deve ancora imparare qualcosa. Soprattutto a dominare rabbia e rancore, cosa che spesso gli sfugge utilizzando in maniera errata i social.
Sappiamo infatti che il portoghese è molto attivo ad esempio su Instagram. Anche ieri sera non ha fatto eccezione andando a pubblicare una serie di immagini attestanti la bella vittoria contro il Real Madrid.
Nell’ultima immagine compare infatti anche una didascalia riportante le seguenti parole:” Soffrivo e mi agitavo allo stesso tempo. Ho solo fatto sì che la merda non mi fermasse“.
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Milan, Reijnders sale in cattedra al Bernabeu: impenna il valore del Professore
Milan, una vittoria meritata e convincente quella di ieri sera al Bernabeu. Un meritato plauso a tutti i giocatori, ma sicuramente Reijnders è stato uno dei migliori. Il valore del giocatore impenna.
Viene da qualche tempo chiamato Il Professore. Ci riferiamo a Tijjani Reijnders, giocatore che anche ieri sera contro il Real Madrid è salito in cattedra e spiegato la lezione a gran parte degli avversari.
Lo abbiamo visto con la palla letteralmente incollata ai piedi, un errore in tutta la gara, una rete e la convinzione di avere messo a centrocampo uno dei migliori al mondo nel suo genere.
Classe ’98, si può dire che Reijnders si sta prendendo di diritto il centrocampo rossonero e l’accoppiata con Fofana funziona a meraviglia. Ovviamente sull’olandese iniziano a posarsi gli occhi di mezza Europa e non solo. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di un interessamento del Barcellona, ma siamo certi che il Milan dovrà essere bravo e tempestivo nel prolungargli il contratto adeguandolo economicamente.
Il valore del giocatore, se continua così, si aggira intorno ai 60-70 milioni di euro. Una forte impennata dovuta a diversi aspetti, sicuramente la continuità è uno di quelli, oltre ad un ritrovato feeling con il gol.
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Real Madrid-Milan, è la vittoria di Fonseca: giusto salire sul carro?
Real Madrid-Milan, alzi la mano chi pensava ad un risultato ed una prestazione simili al Bernabeu. Probabilmente nemmeno il più ottimista. C’è chi lo sperava, ovviamente tutti i milanisti, ma era davvero difficile prevederlo a mente razionale.
Il Milan esce dal Bernabeu con tre punti in saccoccia, una vittoria convincente e la consapevolezza di essere, o di stare per diventare, una grande squadra.
Vittoria di Paulo Fonseca? No, dell’intera squadra, ma il tecnico portoghese certamente si prende una grande fetta del successo con scelte azzeccate e soprattutto dettate da infinito coraggio. Ed è la seconda volta. Ricordiamo tutti il 4-4-2 nel derby che inizialmente aveva fatto storcere il naso a tutti. Ricordiamo l’intuizione di ieri sera di schierare Musah, giocatore in grado con la sua duttilità di far girare la squadra con più moduli nella stessa partita. Una mossa vincente.
Ora tutti pronti a salire sul carro? La risposta è no e deve essere no. La stagione del Milan, fatta salva l’eccezionale vittoria di ieri, è ancora deludente, non fallimentare. I rossoneri devono trovare continuità anche in campionato. Una rondine non fa primavera, ma vincere aiuta a vincere e da qui si può e si deve ripartire con un altro approccio.
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