Serie A
Sampdoria-Torino 0-2, Pellegri torna al gol e fa gioire Juric I Le pagelle granata
Il Torino non sbaglia il colpo ed espugna il campo della Sampdoria. Gioia per Pietro Pellegri, che chiude i conti nel recupero. Le pagelle granata.
Milinkovic-Savic 6: non si sporca mai i guantoni, i suoi sono solo interventi di ordinaria amministrazione.
Buongiorno 7: apre la strada al successo granata. In combutta con Schuurs disarciona Gabbiadini.
Schuurs 6: la Sampdoria è davvero poca cosa, e questo gli permette di sganciarsi ogni tanto in avanti (dal 73′ Djidji sv).
Rodriguez 6,5: agisce da esterno, pur essendo schierato da difensore. Molto educato di piede, ma efficace.
Singo 6: non ha vita difficile nella sua zona, forse alcune volte pecca di egoismo, ma mette in mostra una recita sufficiente (dal 63′ Lazaro 6: nulla da rilevare).
Ricci 7: metronomo e pulsante di accensione della maggior parte delle azioni granata. Quando il pallone passa dai suoi piedi nasce sempre qualcosa di interessante.
Ilic 6,5: piedi di velluto e qualità che applica in ogni azione.
Vojvoda 7: dalla sua iniziativa nasce il gol di Pellegri che mette la parola fine alla sfida.
Seck 6,5: la voglia di correre, di mordere la partita, ma alcune volte si incaponisce un po’ troppo (dal 66′ Miranchuk 6: si nota la sua entrata solo per un tiro terminato fuori di poco).
Vlasic 6: partecipa attivamente alla manovra, ma non dà quel fuoco a cui si è abituati.
Sanabria 7: lavora tanto per la squadra, difendendo il pallone in avanti. Di fisico è difficile da marcare (dal 73′ Pellegri 7: chiude il lucchetto della partita a chiave e sigilla la vittoria).
Ivan Juric 7: il risultato finale forse è un po’ stretto. La coda è di gioia, grazie al gol di Pellegri. In mezzo è mancato il cinismo.
Serie A
GdS, Fiorentina: la difficile decisione di Bove
La Gazzetta dello Sport oggi in edicola parla della decisione di Bove: lunedì sarà operato.
Edoardo Bove ha deciso di farsi impiantare un defribillatore sottocutaneo al cuore. Una decisione difficile, dura. Necessaria per la salute del giocatore, ma che di fatto gli chiude la (possibile) carriera in Italia.
Una scelta non facile per un ragazzo nel pieno della carriera, in un momento in cui tutto girava in maniera meravigliosa. Per questo scrive la Rosea, Bove sarò supportato anche dal punto di vista psicologico.
L’intervento dovrebbe essere fatto lunedì prossimo a Careggi, un intervento ormai diventato di routine nell’avanzata cardiologia.
Se Bove dovesse tornare a giocare non potrà più farlo in Italia, la normativa italiana non permette di dare l’idoneità agonistica a chi ha uno di questi strumenti salva vita. Diversamente, ad esempio, accade in Inghilterra: come il caso Eriksen di un paio di anni fa.
In casa Fiorentina per il momento c’è il massimo riserbo riguardo la situazione di Bove, anzi la società sarebbe pronta a multare Dodò, che in una diretta Twich con dei tifosi viola, avrebbe detto che Bove la prossima settimana sarebbe passato a salutare i compagni al Viola Park.
Serie A
Juventus-Bologna, le ultimissime sulle formazioni
Juventus-Bologna, match valido per la 15^ giornata di Serie A 2024/25, si giocherà all’Allianz Stadium sabato 7 dicembre alle ore 18.00.
Juventus e Bologna si affrontano nella quindicesima giornata del campionato di Serie A. I bianconeri, reduci dal pareggio beffa contro il Lecce, vogliono tornare a centrare una vittoria che in campionato manca dal Derby vinto contro il Torino dello scorso 9 novembre.
Di seguito la designazione arbitrale e le probabili formazioni
La designazione arbitrale
ARBITRO: MARCHETTI
ASSISTENTI: TOLFO – DI MONTE
IV: BONACINA
VAR: MARIANI
AVAR: DI PAOLO
Juventus-Bologna, le probabili formazioni
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Danilo, Gatti, Kalulu, Cambiaso; Locatelli, Thuram; Conceicao, Koopmeiners, Weah; Vlahovic. All. Motta.
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumì, Miranda; Pobega, Freuler; Karlsson, Odgaard, Ndoye; Castro. All. Italiano.
Abbiamo raccolto i vostri voti! 🗳️
MVP ⚪️⚫️ del mese di novembre è… Chico Conceicao! 🔝👏
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— JuventusFC (@juventusfc) December 6, 2024
Serie A
L’Atalanta ora non può più nascondersi
La vittoria di ieri contro il Milan ha certificato, semmai ce ne fosse stato bisogno, come l’Atalanta sia un seria pretendente allo scudetto.
L’Atalanta batte il Milan per 2-1 ed ottiene la nona vittoria consecutiva in questa stagione di Serie A, l’undicesima in totale. Trentotto gol fatti (miglior attacco del campionato) e diciassette subiti. Questi numeri si sommano a quelli ottenuti in Champions League, che forse sono ancora migliori: tre vittorie e due pareggi (ancora imbattuti), undici gol fatti ed uno subito.
Cifre da top club, cosa che l’Atalanta sembra ormai sia diventata, e non da ieri. La vittoria in Europa League lo scorso maggio ha consacrato definitivamente la caratura internazionale de La Dea, che ora inizia a fare paura davvero a tutti.
Lo scudetto: non un sogno, ma un obiettivo
Se nel post partita di ieri sera l’allenatore dei bergamaschi Gian Piero Gasperini ha glissato ancora una volta sulle domande relative al sogno scudetto e ai cori dei tifosi nerazzurri (“vinceremo il tricolor“), è ormai chiaro a tutti che l’Atalanta sia potenzialmente una delle pretendenti allo scudetto, se non addirittura la prima.
Inter e Napoli, date ad inizio stagione (assieme alla Juventus) come duellanti principali nella lotta al campionato, cominciano seriamente a temere l’Atalanta, nonostante il loro ruolino di marcia sia pressoché quasi perfetto.
Eppure l’Atalanta aveva cominciato questa stagione non senza difficoltà, perdendo proprio contro la banda di Inzaghi ed uscendo sconfitta dai match contro il Torino ed il Como. Qualcuno aveva già iniziato a mormorare che il ciclo di Gasperini a Bergamo fosse già al capolinea, eppure da lì in poi l’Atalanta non ha più sbagliato.
La cessione di Koopmeiners, l’infortunio di Scamacca ed i rumors riguardanti la cessione di Lookman sembravano essere delle crepe che avrebbero potuto influenzare negativamente il clima di festa che si era creato dopo il trionfo di Dublino. Gasperini invece ha saputo ancora una volta trovare la quadra del cerchio dal punto di vista tattico e, soprattutto, di spogliatoio.
Il risultato è stato che l’Atalanta ha completato ancora una volta un ennesimo processo di maturazione, che stavolta potrebbe essere quello definitivo.
Certo, molto dipenderà dalle fatiche dettate dal cammino europeo dei bergamaschi e dell’Inter. Il Napoli di Conte potrebbe avere un vantaggio in termine di freschezza quando a marzo si arriverà alla fase calda della stagione, ma l’Atalanta sembra ormai pronta per poter reggere fino alla fine l’impatto fisico di Champions League e campionato.
I tifosi bergamaschi cantano e sognano il primo tricolore della loro storia. Gasperini sorride e tace, ma è un sorriso che vale più di mille parole.
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