Serie A
Buon compleanno a Franco Baresi: 63 anni da Capitano!
Compie oggi 46 anni uno dei capitani storici del Milan, Franco Baresi. L’ex numero 6, nel corso della sua carriera, ha costruito un palmares invidiabile.
L’8 maggio 1960 nasce a Travagliato (Brescia) il numero 6 più famoso del Milan. Franco Baresi è, senza dubbio, il capitano che, con la fascia al braccio, ha vinto più trofei.
Insieme a Paolo Maldini, Franco Baresi è il condottiero più rappresentativo dell’era Berlusconi. L’uomo bresciano ha vinto 6 scudetti, 3 Champions League, 3 Supercoppe europee, 4 Supercoppe italiane, 2 Coppe Intercontinentali, 1 Mitropa Cup, 2 Campionati di serie B.
Con la maglia della Nazionale Italiana, invece, non da protagonista, Baresi ha vinto la Coppa del Mondo 1982. Nel 1994, invece, perse la finalissima contro il Brasile ai calci di rigore.
Serie A
Spalletti: “L’Atalanta ha una forza incredibile. Ranieri l’ideale per la Roma. Sul Napoli e la Nazionale…”
Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Sky Sport durante il Gran Galà del Calcio AIC affrontando diversi temi del calcio italiano.
Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, intervenuto al Gran Galà del Calcio AIC, ha elogiato il modello dell’Atalanta nella valorizzazione dei giovani talenti, analizzando anche la sfida contro la Roma. Si è soffermato sul Napoli, sottolineando le potenzialità della squadra, e ha espresso considerazioni su giovani promesse come Camarda e Palestra, oltre a parlare del ruolo di Zaniolo all’Atalanta e delle prestazioni di Retegui e Kean. Infine, ha riflettuto sulla crescita della Nazionale e sull’importanza del carattere e della compattezza per il futuro azzurro.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Le parole di Spalletti
Parlando dell’Atalanta, Spalletti ha elogiato il lavoro della società nella crescita dei giovani:
“Hanno una qualità unica nel creare calciatori. Gli acquisti ce li hanno in casa: penso a Scalvini, Scamacca e a Palestra, che ha una forza incredibile. In un’altra società sarebbe già stato lanciato, ma loro sanno dosarlo, aspettarlo e proteggerlo. Questo approccio è parte di un sistema di lavoro importante, oltre al sistema tattico di Gasperini, che sa imporre il proprio gioco con e senza palla”.
Parlando del posticipo tra la Dea e la Roma, ha detto:
“La Roma, per 60 minuti, ha giocato alla pari una partita che non è stata di altissimo livello. Negli ultimi 20 minuti, però, l’Atalanta ha mantenuto la sua qualità e la costanza di giocare sempre allo stesso modo. Gasperini sa coinvolgere tutti i calciatori nel suo sistema, rendendo ognuno partecipe del progetto”.
Spalletti ha anche rivolto un pensiero a Claudio Ranieri, sottolineando la sua stima:
“Gli faccio un grande in bocca al lupo. È l’allenatore adatto per trovare soluzioni, e da una figura con la sua esperienza c’è solo da imparare”.
Su Dovbyk, ha spiegato:
“È tecnicamente e caratterialmente forte. L’abbiamo studiato quando abbiamo affrontato l’Ucraina, ma in Italia tutti incontrano difficoltà iniziali. Serve tempo, e forse un pizzico di faccia tosta in più gli gioverebbe”.
Parlando della difesa, ha lodato i giocatori premiati nella Top 11:
“Abbiamo difensori forti come Bastoni, Acerbi, Calafiori e Dimarco. Dopo l’Europeo, dobbiamo ritrovare compattezza e ripartenze. Questi giocatori sono perfetti perché sanno costruire e attaccare, adattandosi anche a un calcio più offensivo”.
Spalletti ha poi ricordato il trasferimento di Barella all’Inter:
“Era sulla bocca di tutti già al Cagliari. Ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative”.
Sul ritorno al gol di Zaniolo, ha aggiunto:
“Conta più il comportamento complessivo. Ha grandi potenzialità, può giocare sia da esterno che in zona centrale. La sua fisicità è fondamentale in campo europeo”.
Riguardo al suo ruolo nell’Atalanta, ha evidenziato:
“La sua posizione è una buona notizia. Abbiamo puntato su giocatori capaci di agire dentro il campo, senza dimenticare elementi come Chiesa, Orsolini e Politano, che monitoriamo costantemente”.
Sugli attaccanti italiani, Spalletti ha espresso fiducia in Retegui e Kean:
“Stanno crescendo. Kean, in particolare, ha fatto passi avanti sia come uomo che come professionista”.
Parlando di Camarda, ha auspicato prudenza:
“Ha un futuro importante, ma bisogna evitare di mettergli pressione. È un talento, ma va lasciato crescere serenamente”.
Interrogato sul Napoli, ha dichiarato:
“È una squadra tosta con un allenatore esperto. Devono ancora esprimere il massimo, ma hanno le potenzialità per arrivare in alto”.
Su Lautaro Martinez, ha aggiunto:
“È un top player che condivide successi con il gruppo, un calciatore perfetto”.
Concludendo sull’Italia, ha osservato:
“La squadra è sulla strada giusta. Ci sono cose da migliorare, ma il carattere dimostrato è una base importante su cui costruire”.
Serie A
Roma-Atalanta, Gritti: “Consapevolezza la parola chiave. Scudetto? Non ci tiriamo indietro”
Al termine di Roma-Atalanta, Tullio Gritti, vice allenatore della Dea, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del secondo di Gasperini dopo la grande vittoria in Roma–Atalanta.
Roma-Atalanta, le parole di Gritti
Il tecnico ha iniziato commentando i cori dei tifosi dell’Atalanta sullo scudetto:
“È giusto che cantino. Non vedo perché dovremmo spegnere questa loro gioia. Siamo contenti della partita che abbiamo giocato. Detto questo, siamo solo alla 14ª giornata, è presto per parlare di certe cose. L’Atalanta, però, non si è mai tirata indietro davanti a obiettivi importanti”.
Riflettendo sulla prestazione in Roma-Atalanta, Gritti ha sottolineato la maturità dimostrata dalla squadra:
“Credo che la parola chiave per questa partita sia consapevolezza. L’Atalanta sa come affrontare le diverse fasi del gioco e dove colpire. Oggi abbiamo dimostrato che i risultati non cambiano, anche cambiando interpreti. È stata una partita complicata, ma siamo riusciti a portarla a casa”.
Sul contributo dell’esperienza europea alle prestazioni fuori casa, ha dichiarato:
“Da anni facciamo meglio in trasferta che in casa. Fuori è più difficile trovare squadre chiuse. La fisicità e il ritmo della competizione europea ci aiutano a migliorare e lavorare sulle nostre lacune”.
A proposito della prestazione di Zaniolo, il tecnico ha aggiunto:
“Ha vissuto una settimana normale con carichi maggiori, dato che non gioca in Champions. Era esploso per la gioia del gol. Sta recuperando, crescendo e diventando un elemento importante per noi. È un plus. Ha segnato a Roma, ma ha festeggiato sotto la nostra curva”.
Serie A
Roma-Atalanta, Ranieri: “Siamo pronti a lottare. Gli applausi dei tifosi la cosa più bella”
Al termine di Roma-Atalanta, l’allenatore giallorosso Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico dopo la sconfitta in Roma–Atalanta.
Roma-Atalanta, le parole di Ranieri
Il tecnico ha iniziato parlando della capacità della squadra di affrontare le zone basse della classifica:
“Sono sicuro che possiamo farcela. Le tre prestazioni ci danno la consapevolezza che siamo pronti a lottare. Abbiamo superato tre partite difficili. Ho fatto i complimenti alla squadra, ma le prossime saranno ancora più impegnative perché tutte le squadre cercano di metterti in difficoltà. Sappiamo chi è il Lecce e abbiamo visto come ha giocato l’altra sera. Non mollano mai. Noi siamo pronti”.
Riguardo alle sostituzioni effettuate durante la partita, ha spiegato:
“Ho dovuto fare dei cambi perché in campo non mi hanno fatto capire come stavano. Se avessi voluto inserire un centrocampista più fisico, non avevo alternative, dato che Pisilli era infortunato. Loro hanno effettuato delle sostituzioni, ma non è cambiato molto. I due gol subiti sono stati frutto di nostre imprecisioni. Oggi, però, la cosa più bella è stata l’applauso dei tifosi ai giocatori. Dopo tante critiche, questo è stato il momento più positivo della serata. I ragazzi hanno dato tutto. Abbiamo avuto due tiri nel primo tempo e tre nel secondo, è stato un piccolo passo avanti”.
Sulla mancata presenza di Le Fee in Roma-Atalanta, ha chiarito:
“Le Fee è un giocatore con grande corsa, ma in partite come questa ho bisogno di gente capace di rispondere colpo su colpo. Quando faccio le scelte, considero anche i centimetri degli avversari. Ho tolto Dovbyk, ma ci ho pensato molto. Lui stesso aveva detto che non ce l’avrebbe fatta a giocare, ma è comunque sceso in campo. Non si allena da tanto tempo. Per ora dobbiamo accontentarci di quello che riesce a darci”.
In merito alle condizioni fisiche di Hummels e Cristante, ha spiegato:
“Hummels ha subito un colpo alla schiena che gli ha irrigidito i flessori. Cristante, invece, ha avuto una distorsione alla caviglia, che si è girata completamente”.
Ha poi commentato l’impatto emotivo del recente episodio che ha coinvolto Bove:
“Ha avuto un’influenza sui ragazzi. È cresciuto con noi e lo hanno ricordato indossando una maglietta prima dell’allenamento”.
Infine, sulla condizione di Dovbyk, ha concluso:
“Se si allena, è già qualcosa. Deve ancora adattarsi al campionato italiano, è troppo corretto. Oggi ha combattuto come in una lotta greco-romana, non è stato facile”.
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