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Premio Cesarini 2023: big del calcio e Casa Italia a Fermo il 5 giugno
Countdown scattato per il Premio Renato Cesarini 2023, in programma il 5 giugno a Fermo. Chi sarà l’erede di Andrea Petagna (ex Napoli, ora al Monza), vincitore del riconoscimento nell’anno 2022? La tradizionale kermesse sportiva celebra ogni anno i calciatori che hanno realizzato il Goal Last Minute del Campionato di Calcio di Serie A, Serie B e Lega Pro 2022/23. L’evento vedrà a Fermo la presenza di importanti esponenti del panorama calcistico nazionale.
A partire dalle 16,00 di lunedì 5 giugno al Teatro Dell’Aquila di Fermo va in scena un Talk-Show a sfondo sportivo. Il Premio vedrà come ogni anno la presenza di numerosi Big del mondo del Calcio e dello Sport in generale. Presenta Luigi Brecciaroli (Arancia Tv) Conduttori Marco Lollobrigida e Simona Rolandi di RAI SPORT, Moderatori Piercarlo Presutti (Direttore Ansa Sport), Guido Vaciago (Direttore Tuttosport) Luca Marchetti, Massimiliano Nebuloni, Paolo Assogna, SKY SPORT Antonio Barilla (La Stampa), Leondino Pescatore (Corriere dello Sport Stadio) e tutti i vari premiati del Mondo Calcio e dello Sport in generale. Previsti collegamenti con importanti trasmissioni televisive. La serata proseguirà con la cena di gala alle ore 20,30 presso il Salone delle Feste dell’Hotel Astoria di Fermo. Qui i calciatori autori del gol più in extremis della serie A, B e Lega Pro riceveranno il riconoscimento (Scultura).
C’e’ grande attesa per uno dei programmi TV più seguiti da milioni di spettatori in Italia e nel Mondo ‘Casa Italia’ (Rai Italia), che farà una puntata dal Teatro Dell’Aquila di Fermo dedicata al Premio Renato Cesarini. L’iniziativa, dopo la scorsa edizione tenutasi a Morrovalle (Macerata), è stata fortemente voluta dal Sindaco della Città di Fermo Avv. Paolo Calcinaro. Ma anche dall’Assessore Sport Alberto Maria Scarfini e dal Direttore Commerciale e Marketing della Fermana Calcio Avv. Danilo Bompadre. Di seguito riportiamo l’albo d’oro del Premio Renato Cesarini
Il vincitore della prima Edizione nel 2016 è stato Eros Pisano dell’Hellas Verona. Nel 2017 a pari merito Paulo Dybala (Juventus), Ciro Immobile (Lazio) e Cristian Zapata, (Milan). Per l’anno 2018 Nicolò Barella e nel 2019 Daniel Ciofani. Nel 2020 premiati a pari merito a Dries Mertens (Napoli), Felipe Caicedo (Lazio) e Patrick Cutrone (Fiorentina). Nel 2021 spazio a Kevin Lasagna (Hellas Verona), nel 2022 Andrea Petagna (Napoli) oltre ad essere stato assegnato il premio speciale al Milan degli Immortali di Arrigo Sacchi.
Chi sarà il vincitore del Premio 2023? Lo scopriremo nelle prossime settimane. Cesarini è nato nel 1907 nelle Marche, esattamente a Castellaro di Senigallia (An). Renato Cesarini vinse numerosi trofei con la Juventus e nel corso della storia i cronisti iniziarono a parlare di ‘’Zona Cesarini’’. Ciò per indicare le reti giunte nei minuti finali di una partita ed anche oltre.
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Juventus, il sogno in difesa è classe 2003
Alla Juventus si sta intavolando una trattativa per colmare il vuoto lasciato in difesa da Gleison Bremer: ecco chi è il giocatore che potrebbe sostituirlo.
La trattativa è già avviata: questo pomeriggio a riportare la notizia sono svariate fonti, Tuttosport compreso. L’oggetto è l’avvio della trattativa per un giovane prospetto classe 2003, cresciuto professionalmente al Benfica, dalle giovanili alla Prima Squadra.
Alludiamo al giovane difensore centrale portoghese Antonio Silva, che sarebbe un ottimo sostituto per Gleison Bremer, colpito da un infortunio al crociato.
Il lusitano è valutato dal Benfica 40 milioni di euro.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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