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De Ketelaere, orgoglio o cessione immediata? Le posizioni di club e giocatore
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De Ketelaere, un giocatore che in primis divide la tifoseria. Ma andiamo a vedere qui di seguito le posizioni del trequartista e della dirigenza.
Zero reti ed un assist, questo l’impietoso bottino sulle spalle di Charles De Ketelaere. Il belga, arrivato a Milano sotto ogni migliore auspicio, non ha saputo finora ripagare la fiducia, soprattutto economica, della dirigenza la quale l’estate scorsa aveva puntato molto forte su di lui.
Ed arriviamo ad oggi quando lo stesso giocatore sembra smarrito, addirittura impaurito nel momento in cui ha la palla travi piedi. Ma a cosa dobbiamo questa metamorfosi? Presto a dirlo. Bisognerà analizzare diversi fattori. Le attenuanti di certo ci sono, un ambiente nuovo, una nuova nazione, una vita completamente diversa rispetto a quella di Bruges, soprattutto diverse pressioni. Con le quali non è ancora riuscito a convivere.
Il pensiero della dirigenza e della proprietà è uno solo, la volontà è infatti quella di trattenere De Ketelaere tra le fila rossonere, escludendo quindi qualsiasi prestito. Tuttavia, Paolo Maldini è stato chiaro, se il ragazzo dovesse decidere di andare via, qualora arrivassero offerte superiori ai 28 milioni, cifra per la quale è a bilancio, non ci si metterebbe di mezzo e verrebbe di conseguenza soddisfatto il volere del giocatore.
Ma di un’altra cosa siamo piuttosto certi, salvo sorprese finali. De Ketelaere vuole rimanere a Milano, e non solo per una giustificata questione di orgoglio. Il giocatore l’estate scorsa aveva fortemente voluto i rossoneri ed una volta approdato a Milano, ha trovato un ambiente perfetto per crescere ed un allenatore che ha saputo gestirlo, coccolarlo e spronarlo in certi momenti in cui il mondo sembrava crollargli addosso.
C’è anche riconoscenza nelle intenzioni del giocatore. La prossima stagione tuttavia sarà per lui la prova del nove. Il Milan aspetta risposte, vorrà vedersi ripagata la fiducia incondizionata riservata al giocatore da inizio stagione.
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Juventus, dove è finita la juventinità? Una dirigenza che…
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La Juventus, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli, deve interrogarsi su quanto prodotto in questa stagione.
La stagione della Juventus appare finora incerta. Iniziata con ottime speranze, nel corso del girone di andata, la squadra di Thiago Motta ha mostrato diverse crepe sia in fase realizzativa che in quella difensiva, oltre a una mancata continuità che sembra uno dei problemi principali della stagione.
Contro l’Empoli, in casa, in una sfida come questa, devi vincere. Non solo perché ti chiami Juve. L’eliminazione in Champions League doveva essere solo uno dei tanti stimoli per portare a casa la qualificazione in semifinale di Coppa Italia.
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(Foto di Salvatore Fornelli)
Ora è tempo di riflessioni. Non che alla Continassa mancassero prima, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia rappresenta un colpo ben più duro, una ferita che tinge di nero l’umore della Juventus e rende ancora più incerto il futuro. La nebbia che avvolge il domani bianconero è fitta e preoccupante, soprattutto per chi guida il club e le colpe non sono solamente dell’allenatore.
Dove è finita la juventinità? Quella voglia, quella fame di portare a casa vittorie e trofei, come il DNA bianconero ci insegna.
Una squadra senza senatori (via Szczesny, Rabiot e Danilo) non può trasmettere ai nuovi cosa vuol dire vivere la Juve. A maggior ragione se anche la guida tecnica è nuova.
Una dirigenza che era consapevole delle difficoltà legate alla rivoluzione in atto, ma non si aspettava ostacoli così numerosi. Problemi di gestione, certo, ma anche di risultati.
Una dirigenza, che per ora, merita un voto molto basso non solo per il mercato fatto, ma soprattutto per il silenzio. Serve un segnale, che ad oggi non sembra esserci.
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Bologna-Milan: il gesto di solidarietà del club rossoblu agli alluvionati
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Bologna-Milan è il recupero della nona giornata di Serie A, quando le due squadre non furono fatte scendere in campo per l’alluvione che colpì il capoluogo emiliano.
Il Bologna, come aveva già deciso all’epoca dei fatti, ha confermato che devolverà in favore degli alluvionati dello scorso ottobre metà dell’incasso della sfida del Dall’Ara in programma alle 20.45.
Questo il comunicato apparso sul sito del club rossoblu:
“Il Bologna FC 1909, come già comunicato il 24 ottobre scorso, devolverà la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Milan di questa sera alla raccolta fondi indetta dalla Città Metropolitana per sostenere le famiglie colpite dall’alluvione del 19 ottobre 2024″.
A seguire sono arrivate le parole di ringraziamento del Sindaco della Città Matteo Lepore: “Il Bologna F.C. devolverà metà dell’incasso della partita di questa sera contro il Milan per la raccolta fondi della Città metropolitana di Bologna in favore della popolazione colpita dall’alluvione dello scorso ottobre. A nome di tutta Bologna ringrazio la società e il Presidente Saputo per questo gesto di solidarietà e vicinanza per noi molto importante“.
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Scarpa d’Oro, la competizione si accende
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La corsa alla conquista della Scarpa d’Oro continua: in pole position l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Ecco la classifica.
Mohamed Salah resta in cima alla classifica della Scarpa d’Oro, nonostante un momento di stallo con una partita senza reti contro il Newcastle.
L’attaccante del Liverpool mantiene un vantaggio di quattro gol su Harry Kane (Bayern Monaco) e Mateo Retegui (Atalanta), mentre Robert Lewandowski (Barcellona) ed Erling Haaland (Manchester City) sono superati dal bomber argentino dell’Atalanta.
Kylian Mbappé (Real Madrid) si trova al decimo posto, affiancato da Ousmane Dembélé (PSG).
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