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Milan, Pioli è sicuro di rimanere: come interpretare le parole di Maldini
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2 anni fail
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Mauro Vigna
Milan, andremo qui di seguito ad analizzare le parole di Paolo Maldini nell’immediato post gara contro l’Inter davanti ai microfoni di Sky. Parole chiare ed inequivocabili.
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Con il mal di testa regolare, tipico del day after, cantavano gli 883. E la Rotta per casa di Dio i rossoneri l’avevano quasi trovata arrivando a sfidare l’Inter in semifinale di Champions League.
Un traguardo dal retrogusto amaro che, se mi permetterete, non è stato goduto e festeggiato come si sarebbe convenuto se fossimo stati eliminati da una squadra diversa dall’Inter. Avessimo trovato, ad esempio un Real Madrid qualsiasi, il sapore in bocca, nel day after, sono convinto sarebbe stato più dolce.
Ma torniamo a bomba, le parole di Paolo Maldini davanti ai microfoni di Sky sono stato, a mio parere, chiare precise ed inequivocabili. Senza troppo bisogno di andare a leggere tra le righe.
L’ex capitano ha infatti dichiarato che se il Milan raggiungerà la Champions, ergo se arriverà tra le prime quattro in campionato, sarà una stagione da otto. E comunque, ha altresì difeso il progetto. Un processo di crescita importante che non potrà non continuare con Stefano Pioli.
Così tanti concetti in poco tempo, questa la vera forza di Maldini il quale ha sentito il bisogno di intervenire per andare a placare sul nascere una pletora di commenti che sarebbe proseguita per giorni.
Ha infatti ribadito che saranno necessari interventi per rinforzare la rosa e che la proprietà Redbird è perfettamente consapevole ed informata su tale esigenza.
Ad oggi, ritengo quindi che Stefano Pioli abbia quasi il 100% di probabilità di rimanere sulla panchina. In primis, lo lega il contratto fino al 2025 ed in secondo luogo la totale fiducia di tutto l’ambiente.
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Nico Paz è una delle sorprese del nostro campionato e il Como spera di poterlo tenere anche nella prossima stagione. L’argentino vanta già numeri impressionanti.
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La provenienza dal Real Madrid non è casuale e da quelle parti di talenti se ne intendono parecchio. La difficoltà di impattare così pesantemente in Serie A però non lo ha scoraggiato.
Como, Nico Paz e il dato sui dribbling riusciti
Prima che debuttasse in Italia, il giovane talento classe 2004 figurava come elemento misterioso all’interno della rosa lariana. Alcuni parlavano di un fenomeno dal piede mancino e di gran tecnica ma era tutto da dimostrare.
Le prime uscite non sono state delle migliori ma ha impiegato pochissimo Nico Paz per attirare su di sè l’attenzione, grazie a prestazioni di alto livello condite da gol e assist che hanno permesso al Como di sorprendere tutti in Serie A.

NICO PAZ IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Man mano che passavano le giornate, il suo talento elargiva sempre più giocate decisive ma non solo; infatti c’è un dato che lo posiziona al primo posto della classifica e riguarda i dribbling riusciti. Quella sua conduzione di palla ricorda molto un altro argentino dal piede mancino ma, a differenza di Messi, Nico Paz ha sviluppato uno stile molto più spregiudicato che lo rende unico nel suo genere.
Ne è la dimostrazione appunto il dato sui dribbling riusciti in questa stagione (65) che gli valgono il primo posto in questa speciale classifica. Grazie al suon talento naturale è riuscito a imporsi anche su giocatori con più esperienza, come Rafael Leao, Zaccagni, Pulisic e molti altri.
Se resterà in riva al lago dipenderà da molti fattori e il futuro è ancora incerto ma sicuramente lascerà il segno nel nostro paese come “quel fenomeno di Nico Paz”.

Rassegna stampa, le aperture dei quotidiani sportivi in edicola stamane: Sinner domani in finale al Foro Italico contro Alcaraz, oggi c’è la Paolini.
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Rovella, sulla nazionale: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
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17 ore fail
16/05/2025
Nicolò Rovella, centrocampista della Lazio, al Messaggero: “spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Intervenuto a Il Messaggero,il centrocampista ex Monza e Juventus Nicolò Rovella ha commentato la stagione della Lazio e le sue ambizioni in ottica Nazionale, esprimendo la speranza di essere convocato da Spalletti per i prossimi impegni della spedizione azzurra. Ecco le sue parole:
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
Guendouzi ha detto che diventerà uno dei più forti al mondo.
“Esagerato. Lui è un esempio, un guerriero vero. Caratterialmente siamo simili e, in battaglia, ci completiamo”.
La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.
È pronto per la Norvegia il 6 giugno?
“Prontissimo e orgoglioso, spero che Spalletti continui a convocarmi. Ancora ho fatto poco, voglio diventare un simbolo”.
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La Premier sembra pronta a fare follie per averla.
“Per carità, mi lusinga che le big mi cerchino, ma io sono già in un grande club. Ho un contratto di cinque anni e sono felice. Questa società sta crescendo, ha un progetto che mi coinvolge. Spero di vincere tanto qui, di riportare la Lazio in alto. Voglio alzare più di una Coppa, è la mia missione. Se non fosse chiaro, lo ribadisco, voglio rimanere qui a vita. Non sono venuto per esplodere e andare poi a vincere in altri club”.
Cosa manca per vincere?
“La mentalità. Ne parlo spesso con Pedro, dobbiamo alzare il livello. Per arrivare a certi traguardi, devi vincere ogni domenica, pensare a tre punti ogni giornata. Bisogna guardare vicino, non lontano”.

MATTIA ZACCAGNI FA IL SEGNO OK ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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