Serie A
Atalanta, ricordi al sapor di Mandorlini
Andrea Mandorlini ha trascorsi sia con l’Atalanta sia con l’Hellas Verona. I suoi pensieri sulla prossima sfida.
Atalanta, Mandorlini il nostalgico
Dici Atalanta e Hellas Verona e lui apre un ampio diario di ricordi. Andrea Mandorlini è rimasto affezionato a entrambi i sodalizi. Dei nerazzurri è stato prima calciatore con 34 presenze e una rete nel 1980-81 e poi tecnico nel 2003-04. Degli scaligeri ha detenuto la panchina tra 2010 e 2015.
Che, intervistato dall’Eco di Bergamo, l’ex anche dell’Inter e ora tecnico del Mantova esprima un duplice affetto appartiene quindi al novero della normalità.
“Atalanta e Verona sono le due squadre che mi sono rimaste più nel cuore- dice mettendo subito in chiaro il suo affetto – quelle con cui ho ottenuto i migliori risultati da allenatore. L’Atalanta è arrivata per prima, ero agli inizi. Abbiamo vinto un campionato di serie B, è stata un’esperienza unica e ricordo tutto e tutti volentieri. A Bergamo sono stato bene e ci vivono ancora tanti amici”.
A Verona “c’è stato persino qualcosa in più visto che la storia è durata sei anni”.
Vede una sfida in cui ambedue le compagini si giocano parecchio. “L’Atalanta deve fare di tutto per tornare in Europa – afferma – il Verona si gioca la categoria. Gli obiettivi sono alla portata ma servono punti. Tatticamente le due squadre si somigliano. Forse ha più fame chi deve salvarsi”.
Vede insomma una partita aperta anche se, ammette, “l‘Atalanta ha un valore superiore”.
Serie A
Napoli, McTominay ha stregato Conte: come ha cambiato i partenopei
Il centrocampista scozzese, acquistato dal Manchester United, si è preso il Napoli diventando un dei giocatori più importanti per Antonio Conte.
Scott McTominay è uno degli acquisti più significativi dell’ultima finestra di mercato. Il Napoli ha fatto un vero e proprio affare portando ai piedi del Vesuvio lo scozzese e Conte non può far altro che goderselo appieno.
Napoli, l’impatto di McTominay
L’impatto che ha avuto McTominay è stato importante e immediato. Perché ha avuto bisogno giusto di una partita, appena arrivato, per far capire a Conte che era indispensabile per questo Napoli. Dunque, titolare a Torino contro la Juve e cambio di modulo passando ad una difesa a 4. Inizialmente sembrava fosse per avere un centrocampista in più, ma successivamente il suo ruolo è evoluto di partita in partita. In supporto a Lukaku, abbassandosi nei due in mediana, un po’ a fare da collante tra i reparti.
Insomma, Conte a McTominay non ci ha più rinunciato.
Alternativa a Brescianini
Eppure non è stato un colpo immediato. Anzi, lo scozzese è arrivato quasi sullo scadere del calciomercato estivo. Ha rappresentato quasi un’alternativa a Brescianini, poichè il Napoli era ad un passo dall’acquistare l’ex Frosinone, che aveva anche svolto le visite mediche a Villa Stuart. Salvo poi scegliere l’Atalanta. Meglio così, direbbe qualcuno.
E Conte se lo gode, dato che lo ha voluto fortemente. Ha inciso sicuramente la sua volontà di portarlo in azzurro, spingendo fino in fondo e facendo capire allo stesso ragazzo l’importanza che avrebbe potuto avere in questo progetto.
Serie A
Spalletti: “L’Atalanta ha una forza incredibile. Ranieri l’ideale per la Roma. Sul Napoli e la Nazionale…”
Luciano Spalletti è intervenuto ai microfoni di Sky Sport durante il Gran Galà del Calcio AIC affrontando diversi temi del calcio italiano.
Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, intervenuto al Gran Galà del Calcio AIC, ha elogiato il modello dell’Atalanta nella valorizzazione dei giovani talenti, analizzando anche la sfida contro la Roma. Si è soffermato sul Napoli, sottolineando le potenzialità della squadra, e ha espresso considerazioni su giovani promesse come Camarda e Palestra, oltre a parlare del ruolo di Zaniolo all’Atalanta e delle prestazioni di Retegui e Kean. Infine, ha riflettuto sulla crescita della Nazionale e sull’importanza del carattere e della compattezza per il futuro azzurro.
Di seguito un estratto delle sue parole.
Le parole di Spalletti
Parlando dell’Atalanta, Spalletti ha elogiato il lavoro della società nella crescita dei giovani:
“Hanno una qualità unica nel creare calciatori. Gli acquisti ce li hanno in casa: penso a Scalvini, Scamacca e a Palestra, che ha una forza incredibile. In un’altra società sarebbe già stato lanciato, ma loro sanno dosarlo, aspettarlo e proteggerlo. Questo approccio è parte di un sistema di lavoro importante, oltre al sistema tattico di Gasperini, che sa imporre il proprio gioco con e senza palla”.
Parlando del posticipo tra la Dea e la Roma, ha detto:
“La Roma, per 60 minuti, ha giocato alla pari una partita che non è stata di altissimo livello. Negli ultimi 20 minuti, però, l’Atalanta ha mantenuto la sua qualità e la costanza di giocare sempre allo stesso modo. Gasperini sa coinvolgere tutti i calciatori nel suo sistema, rendendo ognuno partecipe del progetto”.
Spalletti ha anche rivolto un pensiero a Claudio Ranieri, sottolineando la sua stima:
“Gli faccio un grande in bocca al lupo. È l’allenatore adatto per trovare soluzioni, e da una figura con la sua esperienza c’è solo da imparare”.
Su Dovbyk, ha spiegato:
“È tecnicamente e caratterialmente forte. L’abbiamo studiato quando abbiamo affrontato l’Ucraina, ma in Italia tutti incontrano difficoltà iniziali. Serve tempo, e forse un pizzico di faccia tosta in più gli gioverebbe”.
Parlando della difesa, ha lodato i giocatori premiati nella Top 11:
“Abbiamo difensori forti come Bastoni, Acerbi, Calafiori e Dimarco. Dopo l’Europeo, dobbiamo ritrovare compattezza e ripartenze. Questi giocatori sono perfetti perché sanno costruire e attaccare, adattandosi anche a un calcio più offensivo”.
Spalletti ha poi ricordato il trasferimento di Barella all’Inter:
“Era sulla bocca di tutti già al Cagliari. Ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative”.
Sul ritorno al gol di Zaniolo, ha aggiunto:
“Conta più il comportamento complessivo. Ha grandi potenzialità, può giocare sia da esterno che in zona centrale. La sua fisicità è fondamentale in campo europeo”.
Riguardo al suo ruolo nell’Atalanta, ha evidenziato:
“La sua posizione è una buona notizia. Abbiamo puntato su giocatori capaci di agire dentro il campo, senza dimenticare elementi come Chiesa, Orsolini e Politano, che monitoriamo costantemente”.
Sugli attaccanti italiani, Spalletti ha espresso fiducia in Retegui e Kean:
“Stanno crescendo. Kean, in particolare, ha fatto passi avanti sia come uomo che come professionista”.
Parlando di Camarda, ha auspicato prudenza:
“Ha un futuro importante, ma bisogna evitare di mettergli pressione. È un talento, ma va lasciato crescere serenamente”.
Interrogato sul Napoli, ha dichiarato:
“È una squadra tosta con un allenatore esperto. Devono ancora esprimere il massimo, ma hanno le potenzialità per arrivare in alto”.
Su Lautaro Martinez, ha aggiunto:
“È un top player che condivide successi con il gruppo, un calciatore perfetto”.
Concludendo sull’Italia, ha osservato:
“La squadra è sulla strada giusta. Ci sono cose da migliorare, ma il carattere dimostrato è una base importante su cui costruire”.
Serie A
Roma-Atalanta, Gritti: “Consapevolezza la parola chiave. Scudetto? Non ci tiriamo indietro”
Al termine di Roma-Atalanta, Tullio Gritti, vice allenatore della Dea, è intervenuto in conferenza stampa per commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del secondo di Gasperini dopo la grande vittoria in Roma–Atalanta.
Roma-Atalanta, le parole di Gritti
Il tecnico ha iniziato commentando i cori dei tifosi dell’Atalanta sullo scudetto:
“È giusto che cantino. Non vedo perché dovremmo spegnere questa loro gioia. Siamo contenti della partita che abbiamo giocato. Detto questo, siamo solo alla 14ª giornata, è presto per parlare di certe cose. L’Atalanta, però, non si è mai tirata indietro davanti a obiettivi importanti”.
Riflettendo sulla prestazione in Roma-Atalanta, Gritti ha sottolineato la maturità dimostrata dalla squadra:
“Credo che la parola chiave per questa partita sia consapevolezza. L’Atalanta sa come affrontare le diverse fasi del gioco e dove colpire. Oggi abbiamo dimostrato che i risultati non cambiano, anche cambiando interpreti. È stata una partita complicata, ma siamo riusciti a portarla a casa”.
Sul contributo dell’esperienza europea alle prestazioni fuori casa, ha dichiarato:
“Da anni facciamo meglio in trasferta che in casa. Fuori è più difficile trovare squadre chiuse. La fisicità e il ritmo della competizione europea ci aiutano a migliorare e lavorare sulle nostre lacune”.
A proposito della prestazione di Zaniolo, il tecnico ha aggiunto:
“Ha vissuto una settimana normale con carichi maggiori, dato che non gioca in Champions. Era esploso per la gioia del gol. Sta recuperando, crescendo e diventando un elemento importante per noi. È un plus. Ha segnato a Roma, ma ha festeggiato sotto la nostra curva”.
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