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Milan, Ibrahimovic lavora per la sua ultima sfida rossonera

Milan, andremo qui di seguito a vedere le condizioni fisiche e soprattutto mentali dell’attaccante svedese il quale starebbe preparando una nuova sfida con la maglia rossonera.
Potrebbe essere l’ultima sfida in maglia rossonera, probabilmente una delle più difficili in quanto non completamente gestibile con la testa. Riguarda infatti il suo fisico e l’infortunio subìto che lo sta costringendo al riposo forzato.
Ibrahimovic vuole tornare in campo contro il Verona il 4 giugno in occasione dell’ultima gara di campionato tra le mura amiche dello Stadio San Siro. Un’occasione per salutare i tifosi, ringraziarli dell’amore e della fiducia che sono mai venute meno. Un segno di vicinanza e di rispetto durante quella che sarà probabilmente l’ultima gara da giocatore del Milan.
Per farlo, Ibrahimovic dovrà prendersi rischi perchè forzare il ritorno in campo, a 41 anni, è di certo sconsigliato. Ma un’eccezione, visto il momento e la situazione potrebbe essere fatta. Ovviamente, ogni decisione sarà presa a ridosso della gara, ma emergono già da oggi questi importanti rumors.
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Fiorentina, ufficiale: Comuzzo rinnova fino al 2029

Pietro Comuzzo rinnova con la Fiorentina fino al 2029 e conferma il suo legame con il club che lo ha cresciuto e lanciato nel grande calcio.
La Fiorentina blinda il suo gioiello
La Fiorentina ha ufficializzato il rinnovo del contratto di Pietro Comuzzo. Il giovane talento classe 2005, si legherà al club viola fino al 2029, con un’opzione a favore della società fino al 2030. Una scelta che conferma la volontà della Fiorentina di puntare sui giovani e di garantire continuità al progetto tecnico sotto la gestione Palladino.
Cresciuto nel settore giovanile gigliato, Comuzzo ha bruciato le tappe della sua crescita. Ha fatto il suo debutto in Serie A a soli 18 anni nell’ottobre 2023. Da allora, il giovane difensore ha collezionato 48 presenze tra Serie A, Conference League e Coppa Italia. Ha dimostrato maturità e talento, qualità che non sono passate inosservate, soprattutto per la sua età. Al commissario tecnico della Nazionale italiana, che lo ha convocato per la selezione maggiore, non è sfuggito niente.

L’URLO DI RAFFAELE PALLADINO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Comuzzo-Fiorentina: il legame prosegue
Un rinnovo che rappresenta un segnale di fiducia. La Fiorentina sta puntando su un giocatore che, nonostante la giovane età, è già diventato una pedina importante per la squadra. La sua crescita è stata costante e il nuovo accordo è una testimonianza del club di voler proteggere e valorizzare i propri gioielli. E, allo stesso tempo, scongiurando possibili interessi da parte di altre società.
Il percorso di Comuzzo è l’emblema del progetto giovani della Viola. Progetto che continua a investire nella crescita dei talenti del proprio vivaio. Il suo futuro è dunque legato ai colori viola, e il giovane difensore è pronto a scrivere nuove pagine della sua carriera a Firenze, continuando a lavorare per affermarsi come uno dei migliori talenti del calcio italiano.
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Milan, prime scosse di terremoto: può davvero saltare Furlani?

Milan, sicuramente la sconfitta di ieri sera ha riaperto molte ferite che sembravano apparentemente chiuse. Una stagione fallimentare per la quale qualcuno sarà tenuto a rispondere.
Una stagione fallimentare, su questo tutti sono d’accordo all’interno dell’AC Milan. Un club dove si professa di lavorare in team, sebbene molte individualità siano poco inclini a farlo per davvero.
Un proprietario, Gerry Cardinale, il quale rivendica libertà d’azione e il concedente il vendor loan, Paul Singer (Fondo Elliott) che tramite Giorgio Furlani controlla che i suoi soldi possano in futuro essere restituiti con una gestione oculata del club.
Ma per gestione oculata si intende anche competitività in campionato e in Europa, cosa che durante questa stagione è venuta meno con il naturale ammanco degli introiti della Champions League, punto focale del business plan presentato dallo stesso Cardinale agli investitori.
Sostenibile quindi un Milan senza coppe? Per una stagione sì, ma non dovrà essere un vizio e soprattutto, affinché non lo diventi, qualcuno dovrà pagare per gli errori commessi. Licenziarli tutti in blocco sarebbe assurdo e oltre all’allenatore potrebbe essere chiesta la testa di colui il quale si professa decision maker in ultima istanza. Onori e oneri, verrebbe da dire.
Ma chi veramente vorrebbe la testa di Furlani? Ad oggi i rappporti con Gerry Cardinale sembrano essere tesi e la collaborazione tra i due ai minimi termini. Una buona parte capitanata dai Singer sembrerebbe invece essere propensa a confermalo, tuttavia dovranno essere apposti degli immediati correttivi andando ad assoldare un DS competente e figure meno abili con la calcolatrice, ma conoscitori del calcio giocato.
Rivoluzione in arrivo? Presto per dirlo, ma qualche scossa di terremoto con epicentro Via Aldo Rossi si sta sentendo. Terminerà a breve o dobbiamo prepararci al peggio? O al meglio, ascoltando la voce dei tifosi giustamente delusi?
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Milan, ora serve (veramente) svoltare: Furlani deve fare un passo indietro | L’editoriale di Mauro Vigna

Milan, nel day after la sconfitta contro il Bologna ci si lecca le ferite consapevoli di avere buttato via una stagione. Dagli errori si dovrebbe, o meglio, si deve imparare qualcosa. Accadrà?
Il Milan perde male la finale di Coppa Italia contro il Bologna e termina una stagione del tutto fallimentare. E poco conta l’insignificante Supercoppa e poco sarebbe contata, a onore del vero, la vittoria della Coppa Italia, se non a fare bacheca.
La verità è che il Milan ha buttato via una stagione durante la quale le altre squadre non sono di certo volate. Fa rabbia vedere tutta questa distanza dal Napoli e dall’Inter, squadre forti certamente, ma onestamente tutto questo divario non l’ho visto durante gli scontri diretti.
Ora però serve cambiare, davvero. Non solo a parole, ma coi fatti. Giorgio Furlani sarà capace di fare un passo indietro? In parte, a parole, sembra averlo fatto ieri sera nell’immediato post partita quando ha confessato di non essere soddisfatto della stagione (e ci mancherebbe) e di avere commesso degli errori. Detto da lui che ha sempre cercato di girarci intorno, è già tanta roba.
Ora però si vogliono i fatti, a iniziare da un DS capace e non uno yes man di cui proprio non sentiamo il bisogno. Entro i paletti giustamente fissati dalla dirigenza, il nuovo direttore sportivo dovrà avere margine d’azione scegliendo in autonomia, se fosse insieme al nuovo tecnico ancora meglio, i rinforzi per la prossima stagione. Senza passare al vaglio di Furlani il quale peraltro ha confessato di saperne poco di calcio.
Fare tesoro dal passato è l’unica maniera per un futuro migliore, ma ci sarà intenzione di farlo?
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