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Coppa Italia

Fiorentina – Inter 1-2, Lautaro fa il Toro e regala il secondo trofeo | Le pagelle nerazzurre

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Fiorentina-Inter 1-2, Lautaro Martinez rimonta la Viola e spinge la Coppa Italia in direzione Milano. Le pagelle nerazzurre.

Inter

Handanovic 6,5: si fa infilare da Nico Gonzalez a freddo, ma poi si riscatta. Chiude la porta alla Viola nel finale.

Darmian 5: raramente lo si e’ visto così incerto. Soffre terribilmente le incursioni di Ikone.

Acerbi 6,5: a lui il compito di tenere a galla la barca della difesa una volta ribaltato il risultato. Sul gioco aereo e’ sempre lì a proporsi e contrastare.

Bastoni 6: una partita buona nel complesso, anche se soffre molto Nico Gonzalez (dal 59′ De Vrij 6,5: si nota quasi di più in avanti sulle palle inattive piuttosto che in difesa).

Dumfries 6: timbra la presenza, compie buone giocate, ma non mette in mostra nulla di straordinario.

Barella 6,5: altro giro, altro assist, Lautaro ringrazia e confeziona un’altra perla. Lo trovi ovunque.

Brozovic 6,5: cresce piano piano, accende la miccia che esplode nel gol del pareggio.

Calhanoglu 6,5: Inzaghi lo ha tenuto fresco fresco per questa serata, lui sprigiona tutta la sua fantasia (dall’ 83′ Gagliardini sv).

Dimarco 5: distratto sul Nico Gonzalez, l’argentino ne approfitta per siglare il gol del vantaggio. Eccezionalmente sottotono (dal 68′ Gosens 5,5: più propositivo del compagno, anche se ha sulla coscienza un gol mancato).

Dzeko 5,5: gli va riconosciuta la consueta voglia di sacrificarsi, ma non incide molto (dal 59′ Lukaku 6: peso specifico aggiuntivo, ci prova una volta con il tiro ma Terracciano dice no).

Lautaro 8: sono cento e centouno. I gol che scavallano la tripla cifra in nerazzurro portano l’ennesimo trofeo in Viale della Liberazione. Il Toro e’ sempre più l’uomo delle grandi occasioni. Pronto per Istanbul.

 

Simone Inzaghi 8: lascia ad Handanovic la passerella per l’ultima partita in nerazzurro, e solleva qualche mugugno. Affidarsi a una bocca di fuoco come Lautaro, in queste occasioni, paga sempre. Un altro trofeo in bacheca. Sognando qualcosa di più grande in terra turca, l’uomo di Piacenza ha legittimato sul campo la fiducia del presidente Zhang.

 

Coppa Italia

Milan, finalmente torna Emerson! Le ultime su Jovic

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Milan

Un infortunio diventa una lunga attesa e un recupero arriva in tempo per una sfida cruciale. Tra Emerson Royal e Jovic: il Milan si prepara a sfidare il Genoa. 

Milan, 100 giorni per un ritorno

100 giorni nel calcio possono bastare per cambiare tutto: riscrivere una stagione, rilanciare un campione, trasformare una crisi in una rinascita. Non sono abbastanza da perdersi, ma sono abbastanza per risorgere. Lo sa bene Emerson Royal. Cento è esattamente il numero di giorni che gli sono serviti per tornare in campo dopo un infortunio al polpaccio. E finalmente può tornare in squadra.

È successo a fine gennaio nel match contro il Girona. Tanto è bastato perché il difensore si infortunasse tentando di recuperare la palla. È uscito dal campo dolorante e zoppicante. In quel momento, non sapeva ancora che si sarebbe dovuto fermare per più di tre mesi: un tempo lunghissimo per un calciatore a questi livelli. L’allenamento costante è fondamentale per arrivare preparati alle partite di Campionato. Ma oggi questo è un problema dell’Emerson del passato. Perchè torna giusto in tempo per la gara contro il Genoa a Marassi.

Milan

EMERSON ROYAL ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Milan: lo stop di Jovic continua

Per Luka Jovic, la sorte non è altrettanto favorevole. L’attaccante aveva accusato un dolore lombare che ha spinto lo staff medico a non correre rischi inutili. Gli esami a cui si è sottoposto nella mattinata di lunedì hanno confermato la prima diagnosi: si tratta di lombalgia acuta. Nonostante il miglioramento, Jovic ha proseguito con un programma di lavoro differenziato. L’obiettivo sarebbe quello di recuperarlo per la finale di Coppa Italia. E senza forzare troppo dopo l’infortunio subito durante la partita Venezia-Milan.

Milan

LA GRINTA DI LUKA JOVIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Nulla si distrugge, tutto si trasforma

Conceiçao inizia finalmente a reintegrare gli assenti. Ma viene spontaneo chiedersi come si presenteranno i rossoneri alla sfida contro il Genoa. Con la testa già alla finale di Coppa Italia, come si prepara il Milan? Lunedì a Marassi, il tecnico conferma il 3-4-3 titolare. Ma chi sostituirà Luka Jovic? Abraham o Gimenez?

Sull’esterno destro, Walker prende il posto di Jimenez. La formazione è confermata: Maignan in porta, Tomori, Gabbia e Pavlovic in difesa. A centrocampo, Fofana e Reijnders, con Theo e Walker sugli esterni. In attacco, Leao e Pulisic affiancheranno la punta. Se la preparazione per la finale di Coppa Italia prosegue. La sfida contro il Genoa si preannuncia un banco di prova per testare la solidità del gruppo.

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Coppa Italia

Coppa Italia, la rivincita dei secondi numeri 9: Abraham e Dallinga alla ricerca del riscatto

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Abraham

La finale di Coppa Italia tra Bologna e Milan vedrà affrontarsi due tra i migliori capocannonieri del torneo, entrambi i secondi numeri 9.

La Coppa Italia può essere un impegno gravoso sulle forze dei propri giocatori, ma d’altro canto dà la possibilità di dare continuità a calciatori che per un motivo o un altro non rientrano nei titolarissimi dei tecnici. Quella continuità che può far cambiare una stagione o un’intera avventura, soprattutto se nelle altre competizioni hai più difficoltà ad emergere.

È quello che è avvenuto con Abraham e Dallinga. I due, non sono i titolarissimi di Conceicao e Italiano e, soprattutto in campionato, non hanno avuto grandissimi numeri. L’ex Roma in 28 presenze in Serie A con la maglia del Diavolo ha collezionato solamente 3 reti e 5 assist, mentre l’ex Tolosa ha fatto ancora peggio: 27 presenze condite da 2 reti ed un assist.

Troppo poco per poter dare qualche grattacapo ai rispettivi allenatori, che li hanno considerati sempre i vice numeri 9. Ma se in campionato la musica non c’è, in Coppa Italia la situazione è completamente diversa.

Infatti, i due attaccanti sono tra i migliori marcatori dell’annata 2024/25 e sono stati fondamentali per far approdare le proprie squadre all’atto finale allo Stadio Olimpico di Roma, dove si terra la finale, in programma il 14 maggio.

Milan

LA GRINTA DI TAMMY ABRAHAM IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Coppa Italia, Abraham e Dallinga protagonisti

In Coppa Italia i due si trasformano in due rapaci d’area. Abraham in 4 presenze ha messo a bottino ben 4 reti ed un assist, tutti decisivi. Goal e assist agli ottavi contro il Sassuolo, doppietta contro la Roma ai quarti e rete nel pareggio nel match d’andata contro l’Inter in semifinale.

Dallinga invece è l’uomo della semifinale contro l’Empoli. Assente per infortunio contro il Monza, titolare contro l’Atalanta, contro gli azzurri torna a far vedere tutti gli sprazzi apprezzati al tempo del Tolosa. Doppietta decisiva all’andata e rete del definitivo vantaggio ieri sera.

Chissà che questi numeri non possano girare a favore di questi due attaccanti e cambiare il loro viaggio in Italia. L’occasione d’oro arriva a metà maggio, con la finale di Coppa Italia. Circa tre settimane per convincere il proprio tecnico ad essere pronto a fare la differenza.

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Coppa Italia

Inter, Inzaghi meritava il cartellino: è stato graziato

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Serie A, Inzaghi, Inter

L’Inter è diventata virale tanto per aver perso di misura contro il Milan ed essere uscita dalla Coppa Italia ma anche per l’atteggiamento nervoso di Inzaghi.

Questo finale di stagione dell’Inter sembra essere al cardiopalma anche perché, a parte la stanchezza, appare evidente una certa tensione anche da parte dell’allenatore Simone Inzaghi. L’ultimo momento incriminato è stato rilevato proprio durante il match che i nerazzurri hanno perso contro i cugini rossoneri in Coppa Italia.

Risultato netto per il Milan con 3-0 sull’Inter e quest’ultima fuori dalla Coppa Italia e dal Triplete. Ma se, da un lato, i giocatori possono aver sbagliato l’approccio alla gara – –anche in conseguenza del grandissimo sforzo fisico che stanno sopportando da inizio stagione diversa appare la posizione dell’allenatore Simone Inzaghi.

Il piacentino, infatti, darebbe stato ad un passo dal ricevere il cartellino rosso in conseguenza delle frequenti critiche e dall’atteggiamento troppo nervoso e verbalmente aggressivo rispetto ai giudici di gara.

E se è vero che l‘Associazione Italiana Arbitri ha valutato non particolarmente positiva la prestazione dei giudici Daniele Doveri e del quarto uomo Gianluca Aureliano; va comunque detto che la risposta alle scelte fatte da parte del tecnico nerazzurro sono state altrettanto sanzionatili.

Inter

SIMONE INZAGHI SUONA LA CARICA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Cosa è accaduto e cosa dice il regolamento che ha graziato l’Inter?

Mercoledì sera Inzaghi avrebbe ripetuto più di una volta (in un modo tra l’iracondo e il polemico) al quarto uomo, era il 90′ di gioco e il Milan già vinceva 3-0, frasi di questo tipo “Non voglio il recupero, non mi prendete per il c***o! Non lo voglio, non lo voglio!” che pare essere state riprese in diretta persino da Mediaset.

A questa richiesta posta in modo alquanto aggressivo, l’assurda decisione di assecondare la richiesta dell’allenatore e di non concedere il recupero che, però, avrebbe – di fatto – trasgredito il regolamento che prevede che debba (sempre) essere recuperato il tempo perso nei due tempi regolamentari.

Quindi il quarto uomo non solo avrebbe sbagliato nell’assecondare l’allenatore interista ma, lo avrebbe dovuto sanzionare con il cartellino per l’indice puntato e le urla dirette ad intimidire.

Diverso sarebbe stato se l’arbitro (vista la vittoria schiacciante del Milan) avesse chiesto ad entrambi gli allenatori di evitare il tempo di recupero poiché ininfluente ma, in quest’occasione, neanche questa regola (di buon senso) è stata rispettata!

Ciò che potrebbe preoccupare maggiormente è proprio questa tensione spropositata dell’allenatore che mostra un Inzaghi troppo teso e sotto stress mentre il suo compito dovrebbe essere – in questa fase tanto delicata – piuttosto di trasformarsi un una spugna contro le critiche e di essere una guida autoritaria e sicura di sé. E, invece, può rivelarsi il contrario!

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