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Pardo a “Kickoff – The last Dance” dal Pengwin: “Vedrei bene Simeone al Napoli, così come De Zerbi al Milan. Sulla Juve…”

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Pengwin

“Kickoff – The Last Dance”, format ideato e condotto dal noto tipster italiano il Pengwin, fornisce agli appassionati di calcio una valida alternativa ai tradizionali salottini televisivi. 

Il prodotto, incentrato sulla disamina dell’intera stagione calcistica 2022-23, è fruibile sul canale Youtube del Pengwin, in diretta dalle 14:00 o in differita, e gode di una considerevole quantità di ospiti, alcuni dei quali ex calciatori.

Ospite della puntata: Pierluigi Pardo

Nel dettaglio

Pengwin

Si parte su un commento complessivo concernente i top 5 campionati europei.

Pardo: “Il livello del campionato italiano sta diventando davvero importante. Eccezion fatta per la lotta al titolo di quest’anno, la Serie A ci ha fatto vivere della battaglie all’ultimo sangue, al contrario degli altri campionati esteri dove orientativamente vincono sempre le stesse. E anche in vista del prossimo campionato nostrano non so individuare una reale favorita. 

Se dovessi fare una classifica in termini di valore metterei sicuramente la Premier League al primo posto, la nostra Serie A al pari della Liga e successivamente Bundesliga e Ligue 1.

La crescita del nostro calcio è evidenziata anche dalle tre finali europee conquistate, perse è vero, ma comunque giocate alla pari contro compagini strutturate.

Analisi sulla Bundesliga.

Pardo: “Sicuramente il Bayern non ha convinto, nonostante la vittoria finale ottenuta quasi per inerzia, sommata al suicidio sportivo del Borussia Dortmund. Lo spareggio avrebbe sicuramente rappresentato uno scenario più affascinante, avrebbe aggiunto quel “dramatic entertainment” utile per sfruttare l’epicità del momento.

I bavaresi non hanno superato il “trauma” post-Lewandowski, hanno patito l’improvviso cambio di guida tecnica e hanno sofferto più di quanto ci si aspettasse nonostante appartenga a quell’èlite calcistica di cui fanno parte pochissimi club. In vista del prossimo anno sicuramente c’è la necessità di ritrovare un grande bomber e credo che punteranno su Kane, in scadenza 2024.

La Bundesliga è sicuramente un campionato meno allenante del nostro: fatto certificato dal confronto impari tra Juventus e Friburgo, quinta forza nazionale, in Europa League, oltre che dal quarto posto ottenuto dalla cenerentola Union Berlino.

Il fattore che manca è l’equilibrio, come ci insegna lo sport americano, e questo è un problema che ha attanagliato molti campionati europei negli ultimi 15 anni. Fino a 20 anni fa, infatti, anche la Bundesliga godeva di sei o sette sorelle effettive che avevano le giuste armi per conquistare il titolo.

Analisi sulla Liga.

Pardo: “Il Barcellona è tornato a vincere il campionato snaturandosi, rinunciando a quella proverbiale estetica di cui aveva fatto un marchio. E questo è strano se si pensa che l’allenatore sia Xavi, uno dei massimi esponenti dei valori blaugrana. Certamente l’ex 6 catalano non brilla per simpatia, ma ha dato una netta impronta alla squadra, collezionando 12 vittorie per 1-0 e trovando una grande solidità difensiva simboleggiata, su tutti, da Araujo.

Meno bene in Champions, dove ha pagato la sconfitta di San Siro contro l’Inter, macchiata dal rigore non concesso dal direttore di gara, che, però, nel match del Camp Nou ha dimostrato grande personalità. 

Il Real Madrid si è focalizzato, invece, sul percorso europeo e in coppa nazionale, oltre che alla celebrazione dell’ultimo anno di Benzema, emigrato all’Al-Ittihad. A tal proposito: non credo che il progetto del calcio arabo andrà in declino a breve, anche perché oltre l’inconfutabile potenza economica intravedo anche una futuribilità tangibile.

Molto affascinante il duello del francese con Lewandowski. Il 9 madridista ha, paradossalmente, espresso il meglio dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, dando un’ineluttabile dimostrazione di essere tra i centravanti più tecnici del mondo. Un percorso coronato con la vittoria del Pallone d’Oro. La carriera del polacco, invece, è l’elogio della regolarità: negli ultimi 10 anni abbondanti ha dominato in lungo e in largo.

Sono molto curioso di osservare le dinamiche del ritorno di Brahim Diaz ai blancos: in rossonero ha peccato di continuità, ma è anche vero che in quella posizione esistono pochi calciatori con quella qualità.

L’Atletico Madrid è riuscito a riprendersi nella seconda parte di campionato dopo essere partito davvero male. Credo che continueranno ancora con Simeone, anche se mi piacerebbe molto vederlo in Italia, specie al Napoli.

Analisi sulla Premier League.

Pardo: “Il City è riuscito a coronare un percorso di crescita straordinario, prima nei confini nazionali e successivamente anche oltre gli stessi, pur giocando una finale di Champions League al di sotto dei propri standard al netto degli evidenti meriti dell’Inter. Giocatore dal maggiore impatto? Senza dubbio Haaland, i 58 gol in 59 partite comprendendo anche la nazionale lo pongono di diritto nell’èlite del calcio mondiale.

Guardiola fa parte di quella piccolissima cerchia di allenatori che hanno cambiato la storia del calcio, i 35 trofei conquistati e l’estetica non fine a se stessa lo dimostrano. I suoi complimenti a De Zerbi danno grande lustro alla nostra scuola di tecnici. Il lavoro dell’ex Sassuolo al Brighton è stato straordinario. Gradirei moltissimo un suo ritorno in patria, magari al Milan, utopisticamente lo vedrei bene al Barcellona.

Il Manchester United lascia ben sperare. Ha intrapreso un percorso di crescita molto interessante con Ten Hag che ha fruttato una coppa di lega al primo anno. Ha inizialmente risentito delle scorie inerenti all’affaire Ronaldo, ma anche grazie alla personalità su tutti di Bruno Fernandes, Rashford e Casemiro è risorto.

L’Arsenal è stato per 8 mesi il “Napoli d’Inghilterra”, bel calcio, bel gioco, idee collaudate, ma alla fine ha prevalso la disparità qualitativa in favore del City.

La mancata qualificazione del Tottenham alle future competizioni europee sorprende fino ad un certo punto ed è figlia di investimenti non proprio lungimiranti e dalle difficoltà di Conte che ha poi deciso di abbandonare la nave prima del finale di stagione. Unica nota positiva i 30 gol in campionato di Kane.

Analisi sulla Serie A.

Pardo: “Il Napoli ha preso il là sin da subito ed è stato bravo prima ad incrementare e poi a gestire il vantaggio accumulato. In zona retrocessione ci sono state varie turbolenze che alla fine hanno portato alla rimonta del Verona e alla conseguente retrocessione dello Spezia. La Juve ha vissuto una stagione irripetibile in termini di episodi extra-campo che hanno fortemente condizionato il suo cammino. 

I bianconeri sono usciti malissimo dalla Champions e male dalla Coppa Italia, peccato per la semifinale di Europa League persa ai supplementari contro il Siviglia: è stato un doppio scontro equilibrato che poteva prendere una via o l’altra in qualsiasi momento e Lamela è stato bravo a dare il colpo di grazia alla Vecchia Signora. Non reputo un fallimento il cammino europeo.

L’Inter è stata brava sovvertire le sorti di una stagione che sembrava aver assunto le più negative sembianze conquistando due coppe e andando veramente a pochi centimetri dalla conquista della terza. Le 12 sconfitte in campionato sono sicuramente un aspetto su cui riflettere e migliorare.

La Roma ha dato tutta sé stessa in coppa, specie nella seconda parte di stagione, perdendo punti preziosi in campionato che le sono costati il posto Champions. Sicuramente i tanti infortuni hanno giocato un ruolo importante. Dybala resta a meno di clamorosi ribaltoni, anche per dare continuità ad un’ottima stagione al netto dei problemi fisici. Abraham ha totalmente toppato la stagione, mentre Pellegrini si posiziona esattamente in mezzo a questi due nell’ordine generale di valutazione.

La Lazio, anche complice l’uscita dalla Conference e all’ottimo lavoro svolto da Sarri, si è tolta una grande soddisfazione centrando per la prima volta il secondo posto nell’era Lotito. Vedrei benissimo Berardi nel 4-3-3 del tecnico toscano. Sotto la sua guida i biancocelesti continueranno a far bene.

Il Milan sicuramente non ha brillato, da campione in carica ci si sarebbe aspettato qualcosa in più, così come l’Atalanta che senza coppe aveva il dovere di fare di più. L’allontanamento di Maldini mi ha fatto uno strano effetto, aldilà della retorica della bandiera: ha sicuramente portato calciatori di valore al Milan ed ha conciliato molto spesso l’utile al dilettevole. Sicuramente è stata un’annata deludente anche sotto il profilo degli acquisti, De Ketelaere su tutti, ma si poteva continuare a dargli fiducia.

Critiche ad Italiano dopo le due finali? Eccessive. Ha fatto una buona stagione che avrebbe potuto trasformarsi in ottima. C’è un aspetto della Fiorentina che non mi convince: il gol che prende al 90′ contro il West Ham è simile a quello incassato dall’Inter lo scorso ottobre dopo una clamorosa rimonta. Non si possono concedere dei gol con la difesa all’altezza del centrocampo in quel momento specifico della partita. Per il futuro mi aspetterei la capacità della squadra di cambiare atteggiamento in determinati momenti dei match e della stagione.

Ora il Napoli affronta un momento delicato: personalmente ho piena fiducia in De Laurentiis che ha dimostrato di avere le doti da leader, imprenditore e uomo di calcio navigato. Ha inoltre messo in evidenza che comprando i calciatori giusti, arrivati grazie al lavoro di Giuntoli, e mettendoli in mano all’allenatore giusto si possono fare grandi cose. Per gli azzurri prevedo un futuro roseo.

Sicuramente tra i 3 gioielli il meno trattenibile è Kim, considerata anche la clausola. L’importante sarà non svenderli. Tutto dipenderà dall’allenatore che sarà.

 

 

Serie A

Albertini: “Speriamo che tutto passi velocemente per Bove. Su Del Piero in FIGC…”

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Fonseca sul malore di Bove

Demetrio Albertini, ospite alla cerimonia del Gran Calà del Calcio, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di TMW in merito a Bove e altri temi calcistici d’attualità.

L’episodio che ha coinvolto Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter continua a far discutere il mondo del calcio. L’evento, che ha suscitato un acceso dibattito su temi etici e sportivi, ha catalizzato l’attenzione di addetti ai lavori e tifosi. Tra questi, Demetrio Albertini, ex centrocampista della Nazionale, ha condiviso il suo punto di vista ai microfoni di TuttoMercatoWeb prima della cerimonia del Gran Galà del Calcio 2024.

Durante l’intervista, Albertini ha affrontato anche un altro tema di stretta attualità, ovvero la possibile candidatura di Alessandro Del Piero alla presidenza della FIGC. A seguire le sue parole rilasciate a TMW.

Le parole di Albertini

Iniziamo da un pensiero su Edoardo Bove…
“Non bisogna essere uomo di calcio, basta essere una persona emotiva per essere toccati. Vedere un ragazzo, uno sportivo giovane che si accascia a terra in una manifestazione… Bisogna fare tutti gli accertamenti per scongiurare qualsiasi cosa, un saluto prima di tutto a lui, alla famiglia, alla società, ai compagni e ai tifosi. Speriamo che tutto passi velocemente”.

Questo evento mette in mostra i migliori campioni del calcio italiano…
“Stiamo premiando i giocatori italiani al top e le società che hanno fatto bene lo scorso anno. L’Inter la farà da padrona stasera, ma hanno fatto cose straordinarie l’Atalanta, il Bologna… E’ bello per un calciatore ricevere un premio votato dai propri colleghi”.

Del Piero presidente FIGC le piacerebbe?
“Uno cerca sempre la notizia… Il mio giudizio è che se i grandi campioni si mettono a disposizione per fare qualcosa fuori dal campo sono ben accetti. La situazione però è complessa, ma io non sono l’interlocutore adatto”.

Albertini

Laureus Academy Member Alessandro del Piero poses with The Laureus World Sports Award trophy during the Laureus World Sports Awards 2024 nominations announcement at Real Casa de Correos on February 26, 2024 in Madrid, Spain

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Serie A

Udinese, Toure rosso ad inizio partita ma non è il più veloce: ecco il primato

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Udinese

Nell’ultima sfida di Serie A, Udinese-Genoa, il difensore bianconero è stato espulso dopo circa 2 minuti. Scopriamo chi è stato il più veloce della storia.

Nel corso della sfida tra Udinese e Genoa, il difensore bianconero, Isak Toure, è stato espulso per una gomitata su Zanoli. Revisione al Var e risultato: espulsione a 5 minuti dall’inizio della partita, con nemmeno 2 sul cronometro al momento dell’impatto.

Udinese, rosso a Toure ma non è il più veloce: la statistica

Secondo Opta era dal 12 febbraio 2017 che non si registrava un cartellino rosso nei primi 4 minuti di gioco. Fu il caso di Timo Letschert, giocatore del Sassuolo, contro il Chievo Verona. Anche in quel caso non fu la più veloce della storia della Serie A.

Questo record negativo, infatti, risale a 2 anni prima, ed appartiene all’attuale calciatore dell’Empoli Mattia De Sciglio. L’ex Juventus, in quel momento di proprietà del Milan, fu espulso dopo 42 secondi in un Napoli-Milan: il 3 maggio 2015.

Serie A procura federale Udinese

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Serie A

Roma-Atalanta, la partita dall’Olimpico: 0-2 [DIRETTA]

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Roma-Atalanta, Ranieri

Sta per iniziare la partita Roma-Atalanta della 14esima giornata di Serie A. Segui con noi i momenti più importanti della partita in diretta.

Sta per avere inizio una partita che si prospetta la più difficile in assoluto dall’arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: Roma-Atalanta.

Assaporiamo insieme i momenti salienti.

Roma-Atalanta, il primo tempo

A breve il primo tempo.

2′ Il primo giocatore a subire un fallo è Paulo Dybala;

4′ Il primo corner lo batte Retegui, ma finisce alla fine tra le mani di Svilar;

5′ Prima occasione per la Roma su tiro di Paredes, e conseguente grande parata di Carnesecchi;

6′ Primo corner della Roma: a tirare è di nuovo l’argentino

10′ Gomitata evidente su Dybala;

11′ Kolasinac mandato a terra da Mancini;

13′ Occasione per la Roma, su cross di Angelino che però non trova nessuno dei suoi davanti alla porta. Celik, però, riesce a tenere vivo il pallone dall’altro lato;

14′ Occasione per la Roma con bellissimo tiro da fuori area di Koné, che non trova la porta;

17′ Dovbyk finisce a terra su intervento di Hien;

21′ Lookman manda a terra Dybala: nessuna ammonizione;

24′ GOL di Lookman annullato per fuorigioco!

28′ Spallata di Cristante su Ederson: il giocatore della Dea chiede un giallo che non viene assegnato;

30′ Occasione per l’Atalanta con il tiro di De Keteleare che viene parato senza difficoltà da Svilar;

31′ Occasione per la Roma, ma Dovbyk scivola davanti alla porta;

32′ Occasione per l’Atalanta su schiacciata di testa di Bellanova, ma la palla non trova la porta;

34′ Nuova occasione per la Dea: Retegui colpisce ma il tiro è corto e facilmente parabile da Svilar;

La Roma si abbassa molto ma poi riesce a guadagnare nuovamente terreno e si sposta nella metà campo degli ospiti;

41′ Hummels salva un’azione potenzialmente pericolosa innescata da Kossounou;

43′ Occasione Roma con Koné, ma il pallone finisce in mano avversaria;

44′ Fallo di Dovbyk su Bellanova;

45′ Il primo tempo si chiude senza recuperi sullo 0-0. Finora la Roma ha difeso bene la porta, soprattutto grazie agli interventi di Hummels e Svilar, e crossato spesso davanti alla porta avversaria grazie alle azioni di Angelino.

In questo primo tempo l’Atalanta è stato un nemico meno temibile del previsto, con Lookman e Retegui che sono stati ben ingabbiati dai difensori giallorossi.

La Roma, diversamente dalle aspettative, ha avuto più occasioni di gol rispetto agli ospiti, con tiri belli (in particolare il primo di Paredes e quello da fuori area di Koné) che pure hanno provato l’ebbrezza di un gol di Lookman subito annullato per fuorigioco.

A breve il secondo tempo.

Il secondo tempo

Il secondo tempo inizia senza cambi da entrambe le parti.

48′ Occasione d’oro per la Roma e per Dobvyk, che viene prontamente parato da Carnesecchi;

50′ Fallo di Kolasinac su Dybala: un cartellino giallo mancato;

54′ Cartellino giallo a Dybala per proteste;

Sostituzioni Atalanta: escono Retegui e Ruggeri, entrano Cuadrado e Samardzic;

57′ Tensioni tra De Roon e Dybala, poi sedate;

58′ Salvataggio di Hummels su De Keteleare;

62′ Sostituzioni Roma: esce Dovbyk, entra Shomurodov;
63′ Sostutuzioni Atalanta: escono De Keteleare e Lookman, entrano Brescianini e Zaniolo;

65′ Palla velenosa per l’Atalanta sulla quale Shomurodov non riesce ad arrivare;

67′ Occasione gol totalmente sciupata da Kolasinac;

69′ GOL di De Roon su deviazione di Celik: l’Atalanta passa in vantaggio!

71′ Occasione Roma su cross di Celik, che Shomurodov colpisce di testa ma lo manda fuori;

72′ Sostituzioni Roma: esce Celik, entra Saelemaekers;

74′ Hummels avverte un fastidio: viene sostituito in campo da El Shaarawy;

76′ Grande occasione per la Roma, su punizione calciata da Dybala, su cross di Saelemaekers, ma fallita;

78′ Cartellino giallo a Hien per trattenuta su Koné;

Sostituzioni Roma: Cristante finisce a terra dolorante: viene sostituito da Zalewski.
Esce dal campo anche Dybala ed entra Soulé.

80′ Corner assegnato all’Atalanta: batte Samardzic;

83′ Sostituzioni Atalanta: esce Kossounou ed entra Djimsiti;

86′ Fallo di Saelemaekers su Ederson;

Giallo a Kolasinac

89′ Con un colpo di testa Mancini salva la porta giallorossa;

GOL dell’ex Roma Zaniolo! Arriva da un corner tirato da Ederson.

La Roma prova a guadagnarsi almeno la soddisfazione di espugnare la porta, ma non riesce a finalizzare gol.

Il finale è nella metà campo dell’Atalanta, con El Shaarawy che si guadagna un giallo.

Non bastano i cori timidi della Curva Sud: la Roma perde in casa, una partita che sarebbe stata un meritato pareggio.

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