Serie A
Monza, Raffaele Palladino si racconta
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2 anni fail

Il tecnico del Monza Raffaele Palladino si dice felice di proseguire l’avventura con il Monza. Con un ricordo nel cuore.
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Monza, Palladino d’emozioni e d’assalto

Raffaele Palladino
L’entusiasmo è quello dello scorso campionato. La voglia di spendersi fino all’ultima goccia di impegno per il bene della squadra anche. Il tecnico del Monza Raffaele Palladino si racconta. E si porta nel cuore in modo particolare chi ha avuto fiducia in lui: Silvio Berlusconi.
La sua disamina nell’intervista rilasciata a Forza Monza parte dall’avvio del lavoro della squadra a Ponte di Legno: “ho trovato i ragazzi preparati – sono stati bravi a seguire il programma che avevamo lasciato, grandi professionisti, sembra di non avere mai staccato”.
Insomma, sul Monza splende un sole pieno. E la voglia di replicare l’ottimo campionato di battesimo della massima serie del 2022-23.
Palladino sente di avere, nel suo lavoro, un compagno di strada ora non più visibile ma non per questo meno presente. “Il presidente Silvio Berlusconi mi manca proprio umanamente- dichiara – mi mancano le sue telefonate a parlare di calcio, mi mancano i suoi consigli. Sono stato male in quei giorni, mi ha dato tanto. Mi ha colpito l’umanità con cui mi ha introdotto nella sua casa”.
Ora il lavoro prosegue con l’amministratore delegato Adriano Galliani. E il suo proclama è chiaro: “dobbiamo portare avanti il lavoro di Berlusconi”.
Umile e al contempo sicuro dei suoi mezzi, Palladino si dice “cresciuto come uomo grazie ai miei giocatori“. E consapevole che “gestire un gruppo di grandi uomini ti fa maturare”.
Messo nello scrigno dei ricordi sublimi il campionato appena trascorso, Palladino sfodera però pragmatismo a tutta prova: “ora si azzera tutto – conclude- c’è semmai un percorso da portare avanti e i ragazzi lo hanno capito, abbiamo creato le basi solide e messo dentro la convinzione mentale di poter giocare a certi livelli”.

Empoli-Lazio, incontro valido per la 35^ giornata del campionato di Serie A 2024/2025: le scelte ufficiali di Roberto D’Aversa e Marco Baroni.
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Empoli-Lazio è il lunch match di questa 35^ giornata del campionato di Serie A.
Due squadre con obiettivi diversi. L’Empoli di Roberto D’Aversa, alla ricerca di un’altra riconferma nel massimo campionato, e la Lazio di Marco Baroni, ancora in corsa per la qualificazione alla prossima Champions League.
Gli azzurri non trovano la vittoria in Serie A dallo scorso dicembre ed hanno perso due delle ultime tre sfide di campionato, con il solo pareggio col Venezia nel mezzo; i biancocelesti, invece, hanno subito una brusca frenata a causa del 2-2 interno contro il Parma e vogliono subito riscattarsi.
Di seguito la designazione arbitrale e le formazioni ufficiali.
La designazione arbitrale
ARBITRO: COLOMBO
ASSISTENTI: TOLFO – DEI GIUDICI
IV: CREZZINI
VAR: ABISSO
AVAR: GARIGLIO
Empoli-Lazio, le formazioni ufficiali
EMPOLI (3-4-2-1): Vasquez; Goglichidze, Ismajli, Viti, Gyasi, Fazzini, Marianucci, Pezzella; Solbakken, Cacace; Colombo. Allenatore: D’Aversa
LAZIO (4-2-3-1):Mandas; Hysaj, Gigot, Romagnoli, Pellegrini; Guendouzi, Rovella; Marusic, Dia, Zaccagni. Allenatore: Baroni.
Serie A
Napoli, la difesa tiene ma il rinnovo di Meret è in bilico
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35 minuti fail
04/05/2025
Il Napoli è in vetta al Campionato sia la per tenacia e la forza di volontà mostrata in tutto il percorso ma anche per un assetto difensivo davvero importante
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La squadra è saldamente in vetta alla classifica di Serie A – a +3 dalla seconda in classifica Inter – e sembra non voler mollare e portare a casa il titolo. Ma come ha fatto a raggiungere questo risultato?
Oltre alla straordinaria interpretazione di gioco di Conte e alla forza di volontà di tutti i giocatori in campo, va detto che – analizzando i dati di questo campionato – a fare la differenza sembrerebbe essere stata proprio la solidità della difesa.
Infatti, se si considerano le prestazioni messe in campo dalla rosa partenopea nel corso di questo lungo campionato di Serie A si evince una difesa davvero serrata: su 35 partite disputate, infatti, è stata violata la porta napoletana solo 25 volte, rispetto alle 33 reti subite dai nerazzurri.
Una difesa che oltre a funzionare in campionato risulta essere tra le prime cinque a livello di club europei; ed è un dato, questo, davvero incoraggiante per la squadra e la tifoseria del Napoli.

ALEX MERET PUNTA IL DITO (FOTO DI SALVATORE FORNELLI)
Chi è alla base del successo della difesa del Napoli?
Come uomo più estremo in campo, quello addetto alla protezione dello specchio della porta, si è consolidata la figura di Alex Meret (portare del Napoli dal 2018).
Il portiere fu uno dei polpacci di De Laurentiis che versò ben 27,5 milioni di euro per acquistarlo dall’Udinese. Per il portiere friulano non è stato sempre semplice; infatti, non ha avuto sempre la maglia da titolare ma questo trend discontinuo è cessato negli ultimi tre anni dove ha sempre difeso la porta napoletana.
La sicurezza che ha dimostrato – e che sta dimostrando tutt’ora in campo – lo ha portato ad esprimere la migliore stagione della sua carriera e, di riflesso, anche la squadra partenopea ne ha giovato conquistando una sicurezza che si è estesa anche ai due reparti più avanzati (centrocampo ed attacco).
Va da sé che è strano che il portiere non abbia ancora firmato il rinnovo del contratto (che scadrà tra due mesi) ma sembrerebbe un pro-forma considerato che ci sarebbe già un accordo tra club e calciatore.

Giacomo “Jack” Raspadori si conferma ancora una volta l’uomo dei gol pesanti. Con una punizione perfetta, forte e precisa, ha deciso la partita contro il Lecce che va ben oltre la semplice conquista dei tre punti.
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Il suo tiro, infilatosi nell’angolino sul lato del portiere, proprio tra la barriera e il palo, ha avuto il sapore di un colpo da campione, di quelli che incidono una stagione.
Non è la prima volta che l’attaccante azzurro si prende la scena nei momenti cruciali: lo aveva già fatto contro la Juventus nel 2023, con un gol passato alla storia come simbolo dello Scudetto conquistato dal Napoli. Ma se in quell’occasione fu solo la ciliegina su un titolo già avviato, questa volta il suo sigillo ha un valore inestimabile: permette agli azzurri di restare a +3 sull’Inter, ma con una partita in meno da disputare.
Un vantaggio prezioso, maturato nel turno più ostico del calendario, in trasferta contro un Lecce in piena lotta per non retrocedere.
Ora mancano tre partite – contro Genoa, Parma e Cagliari – e il sogno Scudetto diventa sempre più concreto. Ma Antonio Conte invita alla cautela. Il tecnico del Napoli, nel post-partita, ha spento subito ogni entusiasmo e ha lanciato un messaggio chiaro, in diretta televisiva e in conferenza stampa:
“Scudetto capolavoro? Lo dirò solo quando sarà realtà. Ho vinto e perso titoli all’ultima giornata. Chi vince scrive la storia, gli altri la leggono.”
Un monito figlio dell’esperienza, ribadito con forza anche nello spogliatoio:
“Sarebbe bellissimo completare tutto, ma non è fatta. Se perdi, brucia per tanto tempo. Se vinci, te lo porti dietro per sempre.”
Parole che rispecchiano la mentalità di un allenatore abituato a lottare fino all’ultimo secondo, e che sa quanto pericoloso possa essere abbassare la guardia proprio adesso. Con tre gare ancora da affrontare, Conte resta il timoniere ideale per guidare il Napoli nella fase finale di questa corsa al titolo.
Lo Scudetto è lì, a portata di mano. Ma la storia, come ha detto il tecnico, va ancora scritta.
(Foto: Depositphotos)
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