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Le avventure di un marinaio croato
Le avventure vissute con la musica, un’idea differente che crea allegria e spensieratezza: dalla Croazia alla Sardegna passando per la Sicilia e la Liguria; questa è l’ultima canzone del Trio Gust.
Il trio Gust nella canzone parla della storia di un marinaio croato e delle sue esperienze di vita sulle coste della Sardegna, passando per la Sicilia e la Liguria, con un ritmo folk in sottofondo.
Il testo della canzone è stato scritto da Ivo Scepanovic chi in Italia ha già avuto successo con “Mi manca il calcio “di Ermanno Fabbri.
Gust, che in croato significa Gusto ha lanciato il suo ultimo brano “Mare” per partecipare ad un festival della canzone a Sebenico nelle coste del mare Adriatico in Croazia ad agosto.
Di seguito le parole di Zelimir Dundic, il cantante del trio Gust;
“Il marinaio chiede scusa alla sua compagna per il tempo trascorso in Sardegna e spiega che e stato assente tanto tempo solo perché lavorava.
Nei suoi giorni in mare che cercava cioccolato. Spero che il brano riscuota successo sia in Croazia che in Italia”.
I componenti del trio Gust sono amici intimi dello zio di Mario Pasalic, Zeljko, e sono tifosi dell’Atalanta, la squadra dove milita il centrocampista croato.
Ecco il brano:
Mare
Maledetto mare che mi ha legato
Dalla Liguria alla Sicilia
C’erano anche tempeste tra di noi
Io ti amavo sia prima che poi
Avvolte diventavo piuttosto matto
Ragazzaccio in me cercava cioccolato
Tuttavia, mi credi che ti adoro
Solo che il mare era il lavoro
Mare che non mi lasciava da solo
Mare mi tira-mollava al volo
In Sardegna ho sognato
Come ti ho abbracciato
Tu troppo bella ed io abbronzato
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Slitta il voto della Lega Serie B: Balata é sempre a rischio
L’Assemblea elettiva della Lega Serie B slitta nuovamente, e dal 10 ottobre si andrà a finire probabilmente a metà novembre. Balata é sempre più in bilico.
La Lega Serie B sembra davvero non trovare pace. Dopo la spaccatura ed il caos provocati dal primo tentativo di elezioni il 12 settembre scorso, ad oggi ancora non si ha una data certa per l’Assemblea elettiva del nuovo presidente. Era stata programmata per il 10 ottobre ma attualmente sembra pià probabile che si svolga dopo il 4 novembre: data in cui si terrà l’assemblea federale straordinaria.
La Lega Serie B e la sfida dell’unità
La Lega Serie B rischia il commissariamento se non si riesce ad eleggere un nuovo presidente che possa portare le società a trovare delle soluzioni comuni ed un’unità di base su questioni importanti interne ed esterne. Dal canto suo Mauro Balata sembra davvero aver perso la maggior parte dei consensi. L’assemblea del 12 settembre lo ha visto perdere ben 10 voti e ha registrato 8 schede bianche.
La sfida principale ad oggi sembra quindi essere quella di ricompattare un ambiente ultra-frammentato in cui le società si sentono insofferenti per una gestione non condivisa di modalità e tempistiche su questioni interne. Gli argomenti trattati durante la prossima Assemblea elettiva saranno infatti legati proprio a queste questioni.
A partire dai diritti tv e dalla possibile apertura di un canale tv della Lega, per finire con le riforme del calcio in generale (Melandri, competizioni internazionali), tanti saranno gli argomenti trattati durante la prossima Assemblea. I club hanno intenzione di dare attenzione particolare alla gestione delle risorse. In particolar modo sembra stare particolarmente loro a cuore la questione delle competizioni nazionali.
Molte società infatti temono che quest’ultime siano relegate ad un ruolo minore a discapito di quelle internazionali e insistono sulla necessità di gestire gli spazi e le risorse in modo più equo.
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Tardelli, 70 anni di vita e quell’urlo che ha unito l’Italia
Oggi Marco Tardelli compie 70 anni, una tappa importante per una delle figure più iconiche del calcio italiano.
Dai campi della Toscana all’urlo che ha fatto storia: la vita e la carriera di uno dei simboli del calcio azzurro.
Tardelli, la carriera in bianconero e in Nazionale
Nato a Careggine, in Toscana, da una famiglia operaia e ultimo di quattro fratelli, Marco Tardelli ha costruito una carriera leggendaria a partire dalle sue umili origini.
Prima di farsi notare sui campi, vestiva la maglia del Pisa, lavorando come cameriere part-time in un ristorante vicino Piazza dei Miracoli. Fu proprio in quel bar, racconta Tardelli stesso, che ebbe occasione di servire spesso Dino Zoff, suo futuro capitano alla Juventus.
In seguito ha vestito la maglia numero 8 della Juventus, dove ha vissuto 11 stagioni indimenticabili dal 1975 al 1985, collezionando 295 presenze e 35 reti. Con i bianconeri ha vinto 5 Scudetti, 2 Coppe Italia, la Coppa UEFA, la Coppa delle Coppe e la tanto agognata Coppa dei Campioni.
Dopo un biennio all’Inter e un’esperienza conclusiva in Svizzera, al San Gallo, Tardelli ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano.
Oltre ai successi con la Juventus, Tardelli è stato protagonista indiscusso anche con la maglia della Nazionale, in particolare durante il Mondiale del 1982.
La sua esultanza dopo il gol nella finale contro la Germania dell’Ovest, un urlo di gioia diventato simbolo di un intero Paese, è entrata nella leggenda dello sport.
Una vittoria storica, dopo aver superato squadre come l’Argentina di Maradona e il Brasile di Zico, che ha consacrato Tardelli e i suoi compagni nell’Olimpo del calcio mondiale.
Oggi, nel giorno del suo 70° compleanno, l’Italia del calcio celebra non solo un campione, ma un simbolo della determinazione, del sacrificio e della passione.
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Milan, non si placano le polemiche: tifosi infuriati contro Cardinale | La frase incriminata
Milan, le parole di Gerry Cardinale, ancorché prima di un derby, hanno letteralmente fatto infuriare l’intera tifoseria rossonera. Andiamo qui di seguito a leggere le dichiarazioni del patron di Redbird.
Il pensiero di Gerry Cardinale non è affatto piaciuto alla tifoseria rossonera. In primis per il timing, certe frasi prima di un importante derby, per di più da sfavoriti, era forse meglio non pronunciarle.
Fatto sta che il proprietario dell’AC Milan all’apparenza sembra avere voluto mettere in secondo piano l’aspetto campo per altri più strategici business. E il tifoso, lo sappiamo, vuole vincere.
Ecco le sue parole:” Quando abbiamo comprato il Milan è stato per portare in Italia quello che facciamo per mestiere. C’è una strategia molto più grande rispetto a quella che si gioca ogni settimana in Italia, che è vincere le partite. Una delle cose che vorrei fare come amministratore del Milan e come partecipante della Serie A è lavorare con essa e con tutti i membri dell’ecosistema per riportare l’Italia a quello che era in termini di calcio globale“.
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