Serie A
Frosinone vs Napoli: la prima di Rudi Garcia

Inizia da Frosinone, la stagione dei campioni d’Italia del Napoli, con la novità in panchina Rudi Garcia, al posto di Spalletti, fresco CT della nazionale.
Di Francesco lancia alcuni giovani
4-3-3 per Di Francesco, al ritorno in panchina. Davanti a Turati, il quartetto difensivo è composto da Oyono, Monterisi, Romagnoli e Marchizza.
A centrocampo Gelli vince il ballottaggio con Barrenechea e Brescianini ed affianca il capitano Mazzitelli. A completare il terzetto, ecco Harroui.
Il numero 9 Cuni, ex Bayern Monaco, gioca da riferimento offensivo. Baez e Caso completano il tridente. Solo panchina per l’altro georgiano Kvernadze.
Garcia lancia subito un nuovo acquisto
Il tecnico francese conferma il 4-3-3, che ha portato al successo il club partenopeo la scorsa stagione, ma in questa prima giornata dovrà fare a meno del georgiano Kvaratskhelia, per via di un affaticamento.
Al suo posto maglia da titolare per Jack Raspadori. A completare il tridente, ci saranno il capocannoniere Osimhen, insieme a Politano.
Davanti a Meret, la linea difensiva è composta dal capitano Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mati Olivera, con quest’ultimo che ha vinto il ballottaggio con Mario Rui, fresco di rinnovo.
A centrocampo recuperato in extremis Anguissa, ma solo per la panchina, tocca al nuovo acquisto Cajuste, che insieme a Lobotka e Zielinski, completano il centrocampo.

Frosinone vs Napoli
L’arbitro è il signor Matteo Marcenaro di Genova.
Le bombe di Vlad
Raspadori: L’uomo dei gol decisivi

Giacomo “Jack” Raspadori si conferma ancora una volta l’uomo dei gol pesanti. Con una punizione perfetta, forte e precisa, ha deciso la partita contro il Lecce che va ben oltre la semplice conquista dei tre punti.
Il suo tiro, infilatosi nell’angolino sul lato del portiere, proprio tra la barriera e il palo, ha avuto il sapore di un colpo da campione, di quelli che incidono una stagione.
Non è la prima volta che l’attaccante azzurro si prende la scena nei momenti cruciali: lo aveva già fatto contro la Juventus nel 2023, con un gol passato alla storia come simbolo dello Scudetto conquistato dal Napoli. Ma se in quell’occasione fu solo la ciliegina su un titolo già avviato, questa volta il suo sigillo ha un valore inestimabile: permette agli azzurri di restare a +3 sull’Inter, ma con una partita in meno da disputare.
Un vantaggio prezioso, maturato nel turno più ostico del calendario, in trasferta contro un Lecce in piena lotta per non retrocedere.
Ora mancano tre partite – contro Genoa, Parma e Cagliari – e il sogno Scudetto diventa sempre più concreto. Ma Antonio Conte invita alla cautela. Il tecnico del Napoli, nel post-partita, ha spento subito ogni entusiasmo e ha lanciato un messaggio chiaro, in diretta televisiva e in conferenza stampa:
“Scudetto capolavoro? Lo dirò solo quando sarà realtà. Ho vinto e perso titoli all’ultima giornata. Chi vince scrive la storia, gli altri la leggono.”
Un monito figlio dell’esperienza, ribadito con forza anche nello spogliatoio:
“Sarebbe bellissimo completare tutto, ma non è fatta. Se perdi, brucia per tanto tempo. Se vinci, te lo porti dietro per sempre.”
Parole che rispecchiano la mentalità di un allenatore abituato a lottare fino all’ultimo secondo, e che sa quanto pericoloso possa essere abbassare la guardia proprio adesso. Con tre gare ancora da affrontare, Conte resta il timoniere ideale per guidare il Napoli nella fase finale di questa corsa al titolo.
Lo Scudetto è lì, a portata di mano. Ma la storia, come ha detto il tecnico, va ancora scritta.
(Foto: Depositphotos)
Serie A
Monza-Atalanta, le ultimissime sulle formazioni

Monza-Atalanta, incontro valido per la 35^ giornata del campionato di Serie A 2024/2025: le probabili scelte di Alessandro Nesta e Gian Piero Gasperini.
La domenica di Serie A vedrà nel pomeriggio Monza-Atalanta.
Motivazioni diverse per le due squadre.
La squadra di Nesta è praticamente retrocessa in Serie B: destino segnato per i brianzoli, che saluteranno a breve la massima serie.
Di contro, invece, alla truppa di Gasperini manca poco per ottenere la qualificazione ufficiale alla prossima Champions League.
Di seguito la designazione arbitrale e le ultimissime sulle formazioni.

SEAD KOLASINAC E MARCO CARNESECCHI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La designazione arbitrale
ARBITRO: PAIRETTO
ASSISTENTI:BACCINI – BERTI
IV: DI MARCO
VAR: GHERSINI
AVAR: PATERNA
Monza-Atalanta, le ultimissime sulle formazioni
MONZA (3-5-2): Turati; Pereira, Caldirola, Palacios; Birindelli, Castrovilli, Bianco, Akpa Akpro, Kyriakopoulos; Caprari, Mota. All. Nesta.
ATALANTA (3-4-2-1): Carnesecchi; Kossounou, Hien, Djimsiti; Bellanova, Ederson, De Roon, Zappacosta; Pasalic, Lookman; Retegui. All. Gasperini.
Serie A
Juventus, col Bologna oggi è dentro o fuori

Juventus, contro il Bologna ci si giocano ben più di tre punti considerando la situazione in classifica in ottica qualificazione Champions League.
Alla fine, tutto si riduce sempre a una mera questione di carattere. Nelle partite decisive, quelle che valgono una stagione, non conta più la qualità tecnica, ma la fame, la forza mentale, la capacità di lottare fino all’ultimo metro. Igor Tudor l’ha capito e lo ripete senza giri di parole: serve fisicità, aggressività, anche un po’ di arroganza. Serve essere Juventus, davvero.
Juventus, serve testa e carattere
Stasera, al Dall’Ara contro il Bologna, c’è in palio molto più di tre punti: c’è la Champions. La Juve è avanti di una sola lunghezza (62 contro 61) e una vittoria metterebbe in cassaforte il quarto posto, avvicinando sensibilmente l’obiettivo minimo stagionale. Ma per farlo, serviranno 9 punti nelle ultime 4 gare. La trasferta contro la Lazio e le due sfide finali completeranno il percorso. Ma tutto passa da stasera.

IGOR TUDOR DA INDICAZIONI AI SUOI RAGAZZI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il passato, però, non dà certezze. Troppe volte, nelle notti da dentro o fuori, la Juve si è smarrita, basti pensare a Empoli, PSV, Atalanta e Fiorentina. Occasioni mancate, prestazioni opache, mente fragile. Eppure, le sconfitte possono insegnare. È qui che Tudor insiste: basta parlare di tecnica, ora servono attributi.
Contro il Bologna, la Juve dovrà dimostrare che ha imparato. Che può finalmente contare su un’identità. Che può – e vuole – essere la Juventus, non solo a parole.
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