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Cardinale fa cinque su cinque: vicinanza, sponsor, player trading, intrattenimento e nuovo stadio | Come ha ribaltato il Milan
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Cardinale adesso ha voglia di Milan. Un sodalizio forte quello con il club di Via Aldo Rossi ed alcuni punti fermi che sono diventati una vera e propria missione
Gerry Cardinale non è più il presidente distaccato che guarda le partite dagli Stati Uniti. La chiarissima dimostrazione di quanto appena scritto ce la da’ lui personalmente. Con la presenza al derby ed alla prima di Champions League contro il Newcastle, da inizio stagione Cardinale assisterà a ben cinque gare, e probabilmente non si fermerà qui.
Un chiaro e forte segnale di vicinanza alla squadra dopo l’addio di una bandiera storica quale Paolo Maldini il quale poteva lasciare una sorta di smarrimento negli stessi giocatori.
Una proprietà capace in soli pochi mesi di prendere decisioni importanti e aggiungiamo noi impopolari. Ma bravissima a mettere in campo velocità ed efficacia risultando ancora più sostenibile con un abbattimento degli ingaggi intorno ai 50 milioni lordi.
Una gestione lungimirante che ha introdotto il player trading, ossia la vendita di giocatore fatti crescere in organico il cui realizzo va a finanziare buona parte del mercato in entrata. E’ accaduto quest’anno con Tonali, succederà la prossima estate con un altro giocatore, ci dovremo abituare. Tuttavia, con il ricavato, la dirigenza dovrà essere brava, come fatto in estate, a proiettarsi su giocatori utili alla causa e soprattutto giovani con ampi margine di crescita, altro obiettivo importante ed imprescindibile di Cardinale.
Una proprietà che vuole fare dell’entertainment uno dei suoi fiori all’occhiello con nuove sponsorizzazioni ed investimenti nel club da parte di atleti famosi, ad esempio il mondo LeBron James, senza dimenticare i New York Yankees per arrivare a Silva dei Miami FC.
A chiudere degnamento l’intero progetto, il nuovo stadio la cui presentazione dei lavori sembra essere arrivata al dunque. Nel giro di poco tempo dovrebbe infatti essere presentato al Comune di San Donato l’intero progetto con i tempi di realizzo che dovrebbero arrivare fino al 2029, data che coincide con il 130 anno dell’AC Milan.
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Juventus, dove è finita la juventinità? Una dirigenza che…
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La Juventus, reduce dalla clamorosa eliminazione in Coppa Italia contro l’Empoli, deve interrogarsi su quanto prodotto in questa stagione.
La stagione della Juventus appare finora incerta. Iniziata con ottime speranze, nel corso del girone di andata, la squadra di Thiago Motta ha mostrato diverse crepe sia in fase realizzativa che in quella difensiva, oltre a una mancata continuità che sembra uno dei problemi principali della stagione.
Contro l’Empoli, in casa, in una sfida come questa, devi vincere. Non solo perché ti chiami Juve. L’eliminazione in Champions League doveva essere solo uno dei tanti stimoli per portare a casa la qualificazione in semifinale di Coppa Italia.
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(Foto di Salvatore Fornelli)
Ora è tempo di riflessioni. Non che alla Continassa mancassero prima, ma l’eliminazione dalla Coppa Italia rappresenta un colpo ben più duro, una ferita che tinge di nero l’umore della Juventus e rende ancora più incerto il futuro. La nebbia che avvolge il domani bianconero è fitta e preoccupante, soprattutto per chi guida il club e le colpe non sono solamente dell’allenatore.
Dove è finita la juventinità? Quella voglia, quella fame di portare a casa vittorie e trofei, come il DNA bianconero ci insegna.
Una squadra senza senatori (via Szczesny, Rabiot e Danilo) non può trasmettere ai nuovi cosa vuol dire vivere la Juve. A maggior ragione se anche la guida tecnica è nuova.
Una dirigenza che era consapevole delle difficoltà legate alla rivoluzione in atto, ma non si aspettava ostacoli così numerosi. Problemi di gestione, certo, ma anche di risultati.
Una dirigenza, che per ora, merita un voto molto basso non solo per il mercato fatto, ma soprattutto per il silenzio. Serve un segnale, che ad oggi non sembra esserci.
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Bologna-Milan: il gesto di solidarietà del club rossoblu agli alluvionati
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Bologna-Milan è il recupero della nona giornata di Serie A, quando le due squadre non furono fatte scendere in campo per l’alluvione che colpì il capoluogo emiliano.
Il Bologna, come aveva già deciso all’epoca dei fatti, ha confermato che devolverà in favore degli alluvionati dello scorso ottobre metà dell’incasso della sfida del Dall’Ara in programma alle 20.45.
Questo il comunicato apparso sul sito del club rossoblu:
“Il Bologna FC 1909, come già comunicato il 24 ottobre scorso, devolverà la metà dell’incasso che sarà realizzato per la partita Bologna-Milan di questa sera alla raccolta fondi indetta dalla Città Metropolitana per sostenere le famiglie colpite dall’alluvione del 19 ottobre 2024″.
A seguire sono arrivate le parole di ringraziamento del Sindaco della Città Matteo Lepore: “Il Bologna F.C. devolverà metà dell’incasso della partita di questa sera contro il Milan per la raccolta fondi della Città metropolitana di Bologna in favore della popolazione colpita dall’alluvione dello scorso ottobre. A nome di tutta Bologna ringrazio la società e il Presidente Saputo per questo gesto di solidarietà e vicinanza per noi molto importante“.
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Scarpa d’Oro, la competizione si accende
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La corsa alla conquista della Scarpa d’Oro continua: in pole position l’attaccante del Liverpool Mohamed Salah. Ecco la classifica.
Mohamed Salah resta in cima alla classifica della Scarpa d’Oro, nonostante un momento di stallo con una partita senza reti contro il Newcastle.
L’attaccante del Liverpool mantiene un vantaggio di quattro gol su Harry Kane (Bayern Monaco) e Mateo Retegui (Atalanta), mentre Robert Lewandowski (Barcellona) ed Erling Haaland (Manchester City) sono superati dal bomber argentino dell’Atalanta.
Kylian Mbappé (Real Madrid) si trova al decimo posto, affiancato da Ousmane Dembélé (PSG).
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