Conference League
Genk – Fiorentina 2-2: il bis di Ranieri non basta, il palo salva la Viola | Le pagelle gigliate
Genk – Fiorentina termina 2-2, una gara condotta per lunghi tratti dalla Viola, che però dopo il pareggio dei belgi rischia nel finale.
Quattro reti da quattro palle inattive, in casa Fiorentina l’eroe della serata è Ranieri, che segna le prime reti in maglia viola regalandosi una doppietta.
La Fiorentina non riesce a chiudere la gara con Milenkovic e Nzola, e il Genk con McKenzie pareggia all’84’.
Negli ultimi dieci minuti la squadra di Italiano soffre tantissimo e nell’ultima azione viene graziata dalla buona sorte con Tolu che coglie un palo interno clamoroso.
La Fiorentina torna con un punto dalla trasferta, sulla carta, più insidiosa del girone.
Genk – Fiorentina, le pagelle viola
CHRISTENSEN 5,5 – Il portiere danese non è l’emblema della sicurezza nelle uscite, migliora con il passare dei minuti. Sui gol non appare responsabile.
KAYODE 6 – Italiano gli dà fiducia e lui ricambia con una prova attenta senza svolazzi. Stanco nel finale.
MILENKOVIC 6,5– Una prova attenta, regala l’assist nel secondo gol di Ranieri, di cui spreca un cioccolatino nel secondo tempo per chiudere la gara.
RANIERI 8 – Altra prestazione stellare del mancino di Italiano: stasera trova anche la doppia soddisfazione del gol. Vicino anche a confezionare un assist sublime per il collega di reparto.
BIRAGHI 6 – Una partita senza troppi problemi in difesa, anche se è sfortunato nell’azione del primo gol belga. Ottimo l’angolo per il gol di Ranieri.
Dal 17’st PARISI 6 – Nella mezz’ora a disposizione, mette un paio di buoni palloni nell’area avversaria, ma è in ritardo su Mc Kenzie.
ARTHUR 6 – Una gara più di contenimento che di costruzione contro il fisico Genk, ma non demerita.
MANDRAGORA 5,5 – L’assetto di serata lo vede maggiormente avanzato rispetto ai colleghi di centrocampo, si ricordano poche azioni da protagonista.
Dal 17’st MAXIME LOPEZ 6 – Esordio in maglia viola, mette mobilità. Una sufficienza di fiducia.
DUNCAN 6 – Il centrocampista viola ha sulla coscienza il ritardo sul gol del pareggio del Genk, per il resto il miglior centrocampista di serata.
GONZALEZ 6 – Si spera che l’infortunio sia di poco conto, comunque nella prima frazione ci aveva messo qualche guizzo.
Dal 45’st KOUAMÈ 6 – Solita disponibilità dell’ivoriano, anche se riesce a rendersi pericoloso in una sola occasione in semirovesciata. Si vede che sta bene, però.
BELTRAN 5,5 – Una serata che lo costringe a giocare spalle alla porta, poche possibilità di mettersi in mostra.
Dal 25’st NZOLA 5,5 – Da mordersi le mani sul pallone di Parisi, dove non ci arriva in maniera decisa per tanto poco così.
SOTTIL 5,5 – Il solito Ricky, tanto fumo e poco arrosta. Disponibilità, dribbling, ma il tocco finale è sempre indeciso.
Dal 25’st BREKALO 5,5 – Non riesce a dare brio alla manovra viola nel finale.
Conference League
Conference League, la designazione arbitrale della Fiorentina
La Fiorentina sta vivendo un momento di forma eccezionale e giovedì affronterà in Conference League i ciprioti del Pafos: ecco chi sarà il fischietto del match.
Archiviata la vittoria in trasferta contro il Como, la Fiorentina di mister Palladino si appresta all’esame Pafos in Conference League. Il match, valido per la quarta giornata della competizione europea, è in programma giovedì 28 novembre alle ore 21:00 all’Artemio Franchi di Firenze.
La direzione della sfida tra le due formazioni è stata affidata al norvegese Espen Eskås. A coadiuvare il fischietto ci saranno i connazionali Jan Erik Engan e Isaak Elias Bashevkin. Quarto ufficiale sarà Daniel Higraff, mentre in sala video ci saranno come VAR Tom Harald Hagen e AVAR Kristoffer Hagenes.
Conference League
Apoel-Fiorentina 2-1: Goal e Highlights
Allo Stadio NEO GSP l’Apoel di Manolo Jimenez ospita la Fiorentina di Raffaele Palladino. L’incontro è valevole per la terza giornata di Conference League.
Di seguito i gol e gli highlights del match.
Apoel-Fiorentina, Goal & Highlights
Conference League
La Fiorentina non può vincerle tutte: critiche esagerate dopo ieri sera?
La Fiorentina perde la sua seconda gara ufficiale e fioccano le critiche. Analizzando quest’ultime, vi diamo la nostra versione dei fatti.
La Fiorentina, tra Campionato e Conference League, veniva da 8 vittorie ed un pareggio ed aveva perso una sola gara ufficiale (a Bergamo, dopo aver condotto la partita per quasi tutto il primo tempo): ci può stare, quindi, una defaillance.
In giro si stanno facendo tante, forse troppe, critiche al primo ostacolo e questo non lo troviamo giusto. Fin qui la stagione viola è e rimane senz’altro positiva.
È vero che ieri si giocava in casa di una squadra non eccelsa, ma schierare 10 riserve su 11, a nostro modesto parere, non te lo puoi permettere in nessuna competizione al Mondo. Anche perché se schieri tutti giocatori che mai, o quasi, hanno disputato un incontro insieme, specie in difesa, saltano tutti gli automatismi della compagine titolare. Forse far riposare un po’ alla volta i componenti della rosa sarebbe stata una scelta meno traumatica. I ciprioti hanno poi preparato il match come quello della vita, per il prestigio che darà loro in questi giorni di festa (visto il compleanno numero 98 della società).
Giusto comunque dare priorità al Campionato, ci sta di perdere una gara dopo nove risultati utili consecutivi. Perciò ora la testa andrà senz’altro al Verona, dove la Viola ha un’altra occasione per migliorare ulteriormente la classifica, andando a vedere il calendario delle sue concorrenti verso l’Europa.
Concludiamo con due battute sui singoli. Palladino sta cercando di recuperare e rendere arruolabili per il Campionato almeno qualcuna delle riserve e disposizione. Sottil è entrato nel giro dei titolari, complici anche le assenze a centrocampo che hanno fatto tornare a giocare Bove in mezzo, ed anche Ikoné sembra in ripresa.
Male, anzi, molto male Kayode, che però resta un patrimonio della Fiorentina, da difendere e recuperare con le unghie e con i denti, così come quello di Parisi, dove la mancanza di fiducia, di Italiano prima e Palladino poi, ne ha minato le certezze.
Leggendo i commenti sui social, poi, aspettiamo a bocciare dopo 3, 4 o 5 partite giocatori giovani provenienti da un calcio molto diverso come Moreno e Richardson. Diamogli almeno qualche altro mese di tempo. Il primo, ad esempio, oltre a provenire da un mondo molto diverso, ha sempre giocato in una difesa a 3.
Insomma, si è perso una partita, ma non bisogna fare drammi.
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