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Milan, una vittoria figlia del collettivo: la squadra è in crescita
Milan, la vittoria bella e meritata contro il Cagliari ci restituisce una squadra maggiormente consapevole dei propri mezzi e soprattutto in forte crescita
Non era certamente facile portare a casa i tre punti in Sardegna. I rossoneri peraltro sono scesi in campo con defezioni e turnover per scelta tecnica. Assenti per infortunio Maignan, Calabria, Kalulu e Krunic, per scelta di Pioli Giroud e Leao.
Nonostante questo, il Milan è parso ben messo in campo, ma soprattutto in crescita. Importante la gara di Tomori, impreziosita pure dal gol. Quando il centrale inglese è in forma, ed ultimamente lo è, a beneficiarne è tutto il reparto.
Una gara sopra le righe pure quella di Loftus-Cheek e Reijnders con Adli che si è mosso decisamente bene dopo mesi di utilizzo pari a zero. In crescita anche Chukwueze, giocatore che sta faticando più di altri per trovare la forma migliore.
In attacco Okafor ha dimostrato di fare fatica ad interpretare il ruolo di prima punta, tuttavia alla prima occasione da titolare ha trovato la via del gol, quindi pure lui risulta in crescita.
Nel complesso, Pioli ha molti motivi per stare sereno ed ottimista e finalmente può contare su valide riserve in grado di entrare e fare la differenza. Cosa che lo scorso anno non aveva, o meglio, aveva in maniera ridotta.
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Milan, Morata contro il sindaco interista di Corbetta! Il motivo
L’attaccante del Milan, Álvaro Morata, ha espresso un duro sfogo sui suoi profili social rivolto al sindaco di Corbetta, località in cui ha recentemente preso la residenza.
Il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, ha pubblicato su Instagram un messaggio spiritoso accompagnato da un fotomontaggio che ritraeva Álvaro Morata con la maglia del Milan, sostituendo però il nome del giocatore con quello della cittadina, “Corbetta”, sulla maglia.
Il post, che era una sorta di annuncio scherzoso, recitava: Alvaro Morata è di Corbetta, here we go. No, non è un pesce d’aprile in anticipo. Il campione Alvaro Morata è il nostro nuovo concittadino di Corbetta!”*.
Nel messaggio, Ballarini, noto tifoso dell’Inter, ha scherzato sul fatto che, nonostante la sua passione per i nerazzurri, era felice di dare il benvenuto a Morata nella “grande famiglia di Corbetta”, concludendo con una citazione del noto giornalista di mercato Fabrizio Romano, famoso per l’espressione “here we go” durante gli annunci ufficiali di trasferimenti calcistici.
Álvaro Morata ha risposto duramente al sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, tramite una storia su Instagram, in cui ha espresso il suo disappunto riguardo al post pubblicato dal sindaco. Il calciatore ha accusato Ballarini di aver violato la sua privacy con l’annuncio pubblico del suo trasferimento a Corbetta.
Nella sua risposta, Morata ha scritto:
“Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy. Fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l’unico tesoro sono i miei figli, la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiar casa nell’immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi cittadini”.
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Azzi (DAZN): «Pirateria fenomeno di costume: sembra normale ma non lo è. Va combattuta»
Durante il Forbes Sport & Innovation Forum, tenutosi a Milano la sera precedente, il CEO di DAZN Italia, Stefano Azzi, ha affrontato una serie di temi rilevanti per il futuro della piattaforma e per l’industria dello sport in generale.
Azzi ha parlato di innovazione e delle nuove tecnologie che DAZN sta implementando per migliorare l’esperienza dell’utente, con particolare attenzione alla qualità dello streaming e alla personalizzazione dei contenuti.
Uno degli argomenti centrali del suo intervento è stato il problema della pirateria, un tema critico per le piattaforme di streaming sportive.
Di seguito le sue parole.
“L’Italia sta diventando un paese digitale? La risposta è sì, non lo dico io ma lo dicono i numeri – ha dichiarato Azzi –. Se consideriamo la crescita in termini di digitalizzazione si vede. Approfondendo le ricerche c’è un dato di streaming che qualche anno fa si diceva sarà il futuro mentre oggi è passato sostanzialmente da un 40-45% a quasi il doppio cioè un 75% di utilizzo. Quindi il contributo dello sport in streaming è estremamente rilevante ai termini di crescita.
Quindi quello che lo sport ha dato alla digitalizzazione, la diffusione della cultura digitale è elevatissima.
Faccio due esempi: sulla fibra ad esempio si è passati da una copertura tecnica a una domanda e un utilizzo, tant’è che oggi in molti non farebbero a meno della fibra. S parla di 34 milioni di persone interessate al calcio, quindi lo sport muove.
Questo tipo di attenzione ha fatto da apripista cambiando il modo di fruire il calcio e lo sport in generale un po’ in tutta Italia.
Il futuro passa da quattro aspetti, a partire dal calcio giocato. Quello che noi facciamo è pacchettizzare, produrre, aggregare e distribuire quell’insieme di emozioni che il calcio dà. Poi c’è un percorso di innovazione e tecnologia che serve a fermare un elemento che danneggia tutto il sistema, cioè la pirateria. C’è un popolo di sportivi invisibile che usufruisce in maniera illegale di tutto quello che viene invece fatto da squadre, da club e da tutto quello che ruota intorno allo sport. Un movimento che va fermato anche con l’innovazione tecnologica.
Non è solo una battaglia di carattere legale ma anche una battaglia di carattere tecnologico e culturale, non per chi non se lo può permettere e magari si rivolge alla modalità non legittima, ma è diventato anche un fenomeno di costume come se fosse normale, ma non lo è. Quindi l’innovazione anche su quello aiuterà.
Tutta la parte sportiva deve vivere con una serie di innovazioni che fanno entrare e tifosi in campo, come le bodycam. Quindi do quella prospettiva in soggettiva che prende un’udienza diversa e più giovane e che è abituata al videogioco. Poi c’è un’innovazione di carattere tecnico per l’interazione con i tifosi, visto quanti seguono le partite con un secondo schermo. Ma c’è anche il tema dell’innovazione che porta alla monetizzazione.
L’ultimo elemento per il futuro è la riduzione di un gap, di una parità che ci deve essere ovviamente anche nel mondo dello sport. Per me è una parità di visibilità. Noi investiamo soprattutto nel calcio femminile come principale investitore al mondo sia della Champions che di tutte le vite domestiche tra cui anche la Serie A per dare quella visibilità massima anche appunto al calcio femminile, e quindi ridurre il gap di visibilità”.
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Scandalo ultras, no alle penalizzazioni: ecco le prospettive
Lo scandalo ultras che coinvolge le tifoserie di Inter e Milan e ha portato all’apertura di un’inchiesta, al momento, non causerà penalizzazioni.
Possono tirare un sospiro di sollievo i club coinvolti nello scandalo ultras emerso nell’ultima settimana: Inter e Milan non subiranno penalizzazioni, perlomeno in questa fase iniziale. L’ipotesi più probabile è quella di ricevere semplici sanzioni economiche.
Gli ambiti in gioco sono due: la giustizia ordinaria e quella sportiva, che ha tempi più rapidi. Attualmente, il procuratore federale Chiné ha chiesto la documentazione necessaria per verificare se ci siano comportamenti rilevanti per le norme sportive.
Secondo l’articolo 25 del Codice di Giustizia Sportiva, alle società è vietato finanziare o sostenere gruppi di tifosi organizzati, con multe tra 10.000 e 50.000 euro in caso di violazione. Ai tesserati, invece, è vietato avere rapporti con gruppi non convenzionati, pena sanzioni di 20.000 euro.
Per i due club milanesi si prevede una multa, analogamente a quanto avvenuto con la Juventus nel 2017, che fu sanzionata per 600.000 euro e subì la chiusura della Curva Sud all’Allianz Stadium per un turno, mentre il presidente Andrea Agnelli ricevette una multa dell’importo di 100.000 euro e nessuna inibizione.
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