Serie A
Roma, Mourinho e l’antimourinhismo
Josè Mourinho parla del suo futuro alla Roma. E va a muso duro con i suoi detrattori.
Roma, memorie e prospettive dello special one
O piace o non piace. Josè Mourinho è persona che non si può giudicare con mezze misure. E, come è consapevole del fatto di avere ancora diversi fan, il tecnico della Roma lo è anche di dover fare i conti anche con molti detrattori. Che lui riassume in un’espressione precisa, antimourinhismo.
“Specialmente a Roma- dice intervistato da Sky Sport-con parole riprese da Calciomercato. com – ci sono entrambe le fazioni, il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto, l’antimourinhismo è cavalcato da gente felice in tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa”. Ed è, aggiunge, “qualcosa che vende”.
Il solito special One, combattivo fino all’eccesso e disposto a resistere al vento delle eventuali critiche quanto una quercia secolare contro l’infuriare di un vento impetuoso.
Per lui il mourinhismo non si riduce all’universo calcio. “E’ un modo di stare nella vita- puntualizza – lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita”.
Nel mourinhismo rientra anche la filosofia del qui e ora. “La partita più importante- aggiunge – è sempre la prossima, il resto è passato, è storia”.
Poi riavvolge il nastro riportandosi al periodo in cui sbarcò nell’urbe. “Non conoscevo la Roma – spiega – avevo allenato tre grandi squadre in Inghilterra, Manchester, Chelsea e Tottenham e volevo quindi andare fuori dall’Inghilterra”.
Gli esordi con la Roma furono a tutti sorrisi. “E’ arrivata con un discorso che mi è piaciuto – aggiunge- dopo, quando sono arrivato e ho imparato a conoscere il romanismo, ho imparato a conoscere tutti i loro dubbi e a conoscere tutte le loro frustrazioni e ho cercato di entrarci dentro”. Al di là di questi dubbi, però, Roma se la è sentita addosso come un vestito su misura. E ora non ha mutato parere. “Mi piace il romanismo – afferma – la gente che segue la squadra ovunque, quando arrivi in due finali europee e prendi la città con te, quando tu piangi di gioia con loro, tu diventi ancora di più uno di loro”.
Gli accadde già con Milano e il triplete, gli è accaduto anche, sia pure in tono minore, in giallorosso. Ci si attenderebbe forse che da un determinato come lui l’emozione se ne stia fuori. Invece no, sorpresa, “quando sono in panchina e guardo alla destra all’Olimpico mi emoziono ancora”.
Mourinho , insomma, a Roma ci sta bene. Ciò però non significa che ci metterà le tende in modo permanente. Anzi, si è dato anche una scadenza, sei- sette mesi: “prima di Budapest – conclude- ho detto ai giocatori che sarei rimasto, dopo lo Spezia all’Olimpico ho detto con gli occhi ai tifosi che sarei rimasto qua, e sono rimasto”.
Serie A
Roma, rottura totale con i tifosi: la Curva Sud abbandona lo stadio
Crisi senza fine per la Roma. Durante il secondo tempo della partita contro il Bologna, i gruppi della Curva Sud hanno deciso di abbandonare lo stadio.
Il clima nell’ambiente Roma è sempre più teso. Già prima del fischio d’inizio della partita contro il Bologna, c’è stata una durissima contestazione da parte dello stadio, con diversi striscioni contro i Friedkin. L’immagine più deprimente per i giallorossi, però, è arrivata durante il match contro i felsinei.
Roma, i gruppi della Curva Sud lasciano l’Olimpico
All’inizio del secondo tempo, infatti, sul risultato ancora di 1-0 a favore della squadra di Italiano, i gruppi della Curva Sud hanno deciso di abbandonare l’Olimpico, sconfortati dall’ennesima prestazione senz’anima dei giallorossi. Un episodio, questo, che non lascia molto spazio alle parole.
Serie A
Atalanta-Napoli 2-1, brutta e con i cerotti ma la Dea tocca la vetta I Le pagelle orobiche
Atalanta-Napoli 2-1, Kamara sorprende la Dea ma Pasalic e un autogol di Toure spingono la rimonta e proiettano la Dea, per alcune ore, in testa alla classifica. Le pagelle degli uomini di Gasperini.
Carnesecchi 7: l’Udinese le occasioni se le crea, ma è l’ex Cremonese a respingerle tutte, tranne il tiro di Kamara, sul quale ha più colpe la difesa.
Kossounou 7: bella la prova di colui che ha sostituito Kolasinac. Non solamente attenzione e precisione in difesa, ma anche qualche folata sulla fascia sinistra.
Hien 6: il primo tempo è decisamente di sofferenza per lo svedese, con Davis che lo anticipa spesso e volentieri. Cresce nella ripresa e si guadagna la sufficienza.
Djimsiti 6: poco più di un quarto di partita per l’albanese, che alza bandiera bianca molto presto (dal 24’Ederson 5,5: non accorcia prima che Kamara faccia partire il tiro del vantaggio. Non domina come quasi sempre gli succede, non arriva alla sufficienza).
Zappacosta 5,5: anche per lui la giornata non gira per il verso giusto. Si perde Kamara sull’azione del gol, ma solo perché infortunato (dal 46′ Bellanova 7: con lui la musica cambia decisamente. Suo il crosso deviato nella propria porta da Toure).
Pasalic 7: la partita si sta indirizzando verso brutti binari? Ci pensa il croato con uno dei suoi lampi. Indovinata la mossa di Gasperini, che lo preferisce a Ederson.
De Roon 5,5: non è sul pezzo e si vede dalla quantità di errori che commette. Decisamente una prestazione sottotono, di quelle che si vedono raramente dalle parti del Gewiss.
Ruggeri 6: meglio nel secondo tempo, accende il turbo e torna nella sua migliore versione alla distanza.
Samardzic 5,5: come tutta la squadra, cresce nella ripresa e torna sui suoi livelli. Nella prima parte, però, si nasconde e i compagni ne risentono (dal 68′ Brescianini 6: scambia con i compagni, collaborando al fraseggio finale. Prova anche qualche giocata e un cross).
Retegui 6: in ombra nel primo tempo, più mobile nella ripresa. Altruista più che opportunista (dal 68′ Zaniolo 6: la sua partita due venti minuti(dall’87’ Cuadrado sv)).
Lookman 6: viene cercato come sempre, ma questa volta non ha il sacro fuoco per i suoi scatti brucianti.
Gian Piero Gasperini 6,5: l’Udinese, per caratteristiche, è forse una delle poche squadre a poter mettere in difficoltà la Dea. Questa volta la Dea è meno affascinante, ma alla fine vince per alcune ore si gode la vetta.
Serie A
Atalanta-Udinese, Runjaic: “Abbiamo fatto una grandissima partita. Peccato uscirne senza punti”
Al termine di Atalanta-Udinese, l’allenatore dei friulani, Kosta Runjaic, è intervenuto in conferenza stampaper commentare il match.
Di seguito un estratto delle parole del tecnico bianconero dopo la sconfitta in Atalanta–Udinese.
Atalanta-Udinese, le parole di Runjaic
L’allenatore dell’Udinese ha iniziato commentando la prestazione della squadra: “È stata una delle nostre migliori partite finora. Abbiamo avuto l’opportunità di segnare il secondo gol, ma sono comunque molto orgoglioso della squadra. Peccato uscire senza punti, ma purtroppo anche questo fa parte del calcio.
È un processo di crescita, dipende da molti fattori, ma non dall’esperienza. Abbiamo avuto un pizzico di sfortuna, Thauvin ha avuto una grandissima occasione. Dobbiamo correggere i piccoli errori, ma dobbiamo anche considerare che ci sono tanti giocatori che devono adattarsi alla Serie A“.
Sui progressi di Davis, ha detto: “Sta facendo grandi passi avanti, è arrivato a un ottimo livello di condizione. Abbiamo lavorato tanto con lui, credo che farà molti gol. Cercheremo di metterlo nelle migliori condizioni possibili”.
Riguardo alla lotta scudetto, ha dichiarato: “L’Atalanta è una squadra veramente forte, completa, gioca con intensità ed è pronta ad affrontare qualsiasi tipo di competizione. Sicuramente è una grande squadra che può competere per vincere il titolo”.
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