Serie A
Napoli, Cajuste non scende dalla nave: “Garcia? Grande allenatore, mi piace lavorare con lui”
Napoli, sono ore calde per il futuro di Rudi Garcia, ormai sempre più lontano dal Vesuvio. Nella squadra, tuttavia, c’è chi difende il tecnico.
Jens Cajuste ha parlato direttamente dal ritiro della nazionale svedese. Il giocatore del Napoli ha espresso il suo apprezzamento per Rudi Garcia.
Nei giorni in cui il tecnico francese sembra a un passo dall’addio a Fuorigrotta, a causa anche dello scarso feeling con lo spogliatoio, il centrocampista va controcorrente.
“Mi piace lavorare con Rudi Garcia, e’ un grande allenatore” – ha detto Cajuste – “E’ stato molto utile per me, lui e’ francese e io vengo dalla Francia, quindi comunichiamo in questo modo. Questa cosa e’ come se mi facesse sentire al sicuro”.
Serie A
Fiorentina, interesse per Daniel Maldini
Daniel Maldini è finito nel mirino di molti club di Serie A, nell’ultimo periodo il club più interessato al centrocampista del Monza è la Fiorentina.
Nome nuovo in vista del futuro per la Fiorentina di Palladino, come scrive l’esperto di mercato Matteo Moretto.
Fiorentina, Palladino vuole di nuovo Maldini
Daniel Maldini, il figlio d’arte in forze al Monza, si è messo in mostra attirando l’interesse di tanti club in Serie A. Raffaele Palladino, attuale tecnico della Fiorentina, vorrebbe riabbracciarlo dopo averlo avuto la scorsa stagione quando a gennaio Daniel è passato dall’Empoli al Monza. Palladino spera di completare un’operazione che ricorda molto quella fatta per portare a Firenze Andrea Colpani.
Non solo la Fiorentina
Sulle tracce di Daniel infatti, come riporta Matteo Moretto, ci sono anche Napoli, Atalanta e Lazio. La clausola per i club italiani è di 12 milioni, con il Milan che si assicurerebbe il 50% della sua futura rivendita. I rossoneri, però, non si sono ancora mossi per riportarlo a casa e rischiano di veder brillare il trequartista italiano con altri colori. Intanto Daniel si gode un ottimo inizio di campionato, con la conseguente convocazione da parte del CT dell’Italia, Luciano Spalletti, per le due partite di UEFA Nations League.
Le parole di Paolo Maldini
La leggenda rossonera Paolo Maldini, ha parlato così ai microfoni riguardo il figlio: “Ha senza dubbio una qualità che non è comune nel calciare, fisicamente è cresciuto. C’è chi esplode a 16 anni e chi un po’ più in ritardo, adesso è il momento di far vedere quello che vale e penso lo stia facendo”.
Notizie
Fiorentina-Verona 3-1: le pagelle viola al pepe
La Fiorentina, trascinata da Moise Kean, vince ancora in Campionato, stavolta ai danni del Verona. I voti ai protagonisti della sfida.
Sesta vittoria consecutiva della Fiorentina in Campionato (7 vittorie ed un pareggio nelle ultime 8 di Serie A), con Kean (autore di una tripletta) mattatore assoluto della gara. In difesa altra partita superlativa di Comuzzo, Ranieri e del solito tarantolato Dodò.
E la Viola chiude con un altro dato incredibile: un solo fallo commesso in tutta la partita, contro i 19 del Verona.
Con i rientri di Cataldi (con il doppio play, lui e Adli, la Viola ha disputato le sue partite migliori) e Gudmundsson (un fuoriclasse), e l’acquisto di un vice Kean a gennaio, la compagine gigliata può non porsi dei limiti agli obiettivi di questa stagione.
Pagelle Fiorentina
De Gea 6,5: incolpevole sul goal, pomeriggio da ordinaria amministrazione per il resto, fino al lancio intelligente per la terza rete di Kean, quella che chiude la partita. Anche uomo assist.
Dodò 7,5: quando lo vedi al 90′, nella stessa azione, stare prima in difesa a coprire e 30 secondi dopo in attacco, viene da chiederti se è umano oppure no? Instancabile.
Comuzzo 7,5: un muro che gioca con la tranquillità di un veterano. Insuperabile.
Ranieri 7,5: non esce su Serdar, ma è l’unica indecisione della gara. Anche lui si meriterebbe una convocazione in Nazionale. Impressionante.
Gosens 6,5: gioca senza strafare, ma sempre con costrutto. Intelligente.
Bove 6: sbaglia in maniera grave dando il via al goal degli scaligeri. Prova a riscattarsi utilizzando l’agonismo. Non la sua miglior partita, ma comunque sufficiente.
Adli 6,5: con lui perdi qualcosa in mobilità, ma lo riacquisti in sapienza e qualità del gioco. Sicuro di sé.
Colpani 6+: gioca una gara positiva, ma fa ancora troppo poco se pensiamo al suo talento. Deve crescere ancora.
Beltran 7: l’assist per il primo goal di Kean e la consueta qualità e quantità al servizio della squadra. Stantuffo.
Sottil 6: fa ammonire due avversari con i suoi strappi ma, come Colpani, può dare di più. Vorrei ma non posso.
Kean 9: tripletta al termine dell’ennesima gara da protagonista assoluto. Non prende 10 solo per un pizzico di egoismo di troppo. Inarrestabile.
Richardson 6: disputa una porzione di gara dignitosa. Positivo.
Kouamé 6: si batte come un leone. Combattivo.
Kayode n.g.
Parisi n.g.
Mandragora n.g.
Palladino 8: siamo costretti a ripeterci, ma è bravo ad ottenere il massimo dai suoi giocatori. Motivatore.
Serie A
Inter, Thuram: “Mi sento cresciuto in tutti gli aspetti, sulla sfida più grande…”
In un’intervista avvenuta ieri, Marcus Thuram ha parlato dell’esperienza vissuta fino ad ora all’Inter: di suo padre e della sfida più grande della sua vita.
In attesa del big match di stasera contro il Napoli, Thuram ha rilasciato un’intervista in cui ha spostato momentaneamente l’attenzione su altri argomenti.
Oltre a raccontare la sua crescita nell’Inter, si è focalizzato sull’importanza di suo padre nella sua carriera e sul sogno di diventare calciatore.
Thuram sulla sua crescita personale e sull’Inter
Di seguito le sue parole.
“Rispetto all’anno scorso mi sento cresciuto in tutti gli aspetti del gioco. Indossare la maglia dell’Inter mi dà le stesse sensazioni di quando sono arrivato, è un orgoglio e un sogno. Giocare per questo Club e vincere le partite con i miei compagni mi rende fiero di quello che faccio. Come squadra lavoriamo tutti insieme per un solo obiettivo e questo aiuta a creare una mentalità vincente”.
Chi lo ha fatto appassionare al calcio e cosa rende speciale questo sport
“Mio padre, ricordo quando andavo sul campo di allenamento con lui, quei momenti mi hanno fatto appassionare a questo sport. Quello che rende speciale giocare a calcio è vedere tutti i tifosi felici, è una cosa bellissima, mi spinge a migliorarmi, a puntare sempre al massimo”.
La sfida più grande della sua vita
“È stata sicuramente quella di diventare calciatore, ma non finisce mai: avere degli obiettivi e raggiungerli è una sfida che dura per tutta la vita perché c’è sempre spazio per migliorarsi” conclude Thuram.
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