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All Eyes On Me – il focus sul 9° turno di Premier League

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All Eyes On Me

Nuovo appuntamento con All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League. Di seguito il resoconto dettagliato della nona giornata del campionato più seguito al mondo.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aurea di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Nono turno: Tottenham solo al comando, rialza la testa il City. Pari pirotecnico tra Chelsea e Arsenal

All Eyes On Me

TOTTENHAM 2-0 FULHAM (36′ Son, 54′ Maddison)

La Premier League ha un’unica squadra al comando: il meraviglioso Tottenham di Postecoglu. Gli Spurs ora possono guardare tutti dall’alto grazie al convincente successo ottenuto nel monday night ai danni del Fulham.

La gara viene decisa dalla nuova coppia del momento, quella ritratta nella foto. Per Son sono sette le reti in campionato più un assist sfornato proprio in questo incontro a beneficio di Maddison, che di passaggi vincenti ne conta già cinque e di segnature tre. Che la “Maddison to Son” possa sostituire o equiparare in termini di spauracchio per gli avversari la “De Bruyne to Haaland” dello scorso anno?

In attesa del responso Postecoglu, arrivato a tagliare il traguardo delle cinquantadue partite interne consecutive senza sconfitte, si gode i frutti dell’ottimo lavoro svolto fin qui: tra questi annoveriamo un ritrovato Hojbjerg, alla prima da titolare in stagione vista la squalifica di Bissouma, da cui parte l’azione del raddoppio, un sempre più determinante Van de Ven, decisivo nel recupero palla alto nel gol che sblocca il risultato, e la solita saracinesca Vicario, autore di due parate strepitose su Palhinha e Raul Jimenez.

Non si deve, inoltre, dimenticare che il Tottenham non è coinvolto in alcuna manifestazione europea ed ha subìto l’eliminazione nel secondo turno di Coppa di Lega proprio dal Fulham ai calci di rigore, e dunque potrà concentrare le proprie forze interamente o quasi, considerata la FA Cup, sul campionato, al contrario di tutte le dirette rivali.

Per i Cottagers, invece, prosegue la maledizione negli scontri diretti con gli Spurs: la vittoria nei 90 minuti manca infatti dal marzo 2013, 0-1 targato Berbatov nell’allora White Hart Lane.

MANCHESTER CITY 2-1 BRIGHTON (7′ J.Alvarez, 19′ Haaland, 73′ Ansu Fati)

Ventunesima vittoria casalinga consecutiva in tutte le competizioni che coincide con l’ennesimo record ottenuto dai Guardiola boys: nessuna squadra inglese, infatti, aveva mai messo a referto una così lunga striscia di successi tra le mura amiche.

Tutto merito, stringendo il campo all’ultima uscita, di un imprendibile Doku e del solito Haaland che torna al gol dopo tre gare di digiuno. Se per il norvegese sono già nove le volte in cui ha gonfiato la rete avversaria in stagione, undici se aggiungiamo la doppietta contro Cipro in nazionale, per Alvarez il conto si ferma a sette, equivalenti a ben otto punti sui 27 complessivi ottenuti dai Citizens tra campionato e Champions.

Il Manchester City del rientrante Rodri torna dunque al successo dopo tre ko di fila tra Premier e Coppa di Lega, di cui l’ultimo beffardo all’Emirates con l’Arsenal, contro un Brighton falcidiato dagli infortuni, Lamptey, Estupinan ed Enciso a cui si sono aggiunti March e Welbeck nel corso del match, ma comunque dimostratosi all’altezza delle aspettative della vigilia.

L’undici di De Zerbi, lodato sia nel pre che nel post-partita da Pep, dopo un avvio shock causato anche dal mismatch atletico tra Milner e Doku è, infatti, riuscito a prendere le misure agli avversari e con un pizzico di sana spregiudicatezza ha prima accorciato le distanze con Ansu Fati, agevolato da una delle tante sgasate di Mitoma, e poi sfiorato la rete del pari allegando a tutto ciò anche l’espulsione di Akanji nel finale. I tre punti mancano, però, dal 24 settembre per i Seagulls che possono ricostruire il feeling con il successo già giovedì contro l’Ajax in Europa League.

CHELSEA 2-2 ARSENAL (15′ (rig.) Palmer, 48′ Mudryk, 77′ Rice, 84′ Trossard)

Portieri protagonisti in negativo nel delicatissimo derby di Londra andato in scena a Stamford Bridge tra Chelsea e Arsenal. Prima Raya si fa scavalcare dal cross di Mudryk in occasione del 2-0 dei Blues, e per poco non regala il 3-0 a Palmer incespicando con il pallone tra i piedi, poi Sanchez rimette in partita i Gunners consegnando, proprio con i piedi, il pallone a Rice che lo punisce da fuori area.

Ai poli opposti dei gol intermedi ci sono gli acuti di Palmer, freddo dal dischetto dopo il tocco di mano di Saliba su un suo colpo di testa in area, e Trossard, entrato in campo sei minuti prima e scaltro nel chiudere sul secondo palo l’ennesimo cross panoramico del ristabilito Saka.

Ai ragazzi di Pochettino resta l’amaro in bocca considerato il doppio vantaggio gettato alle ortiche, ma anche la consapevolezza di essere usciti dal buio pesto di inizio stagione. Senza un punto di riferimento in attacco hanno messo in seria difficoltà quella che era la miglior difesa del torneo, riscoprendo Mudryk, al secondo gol nelle ultime tre di Premier, ed eleggendo Palmer, che aveva già punito i Gunners nel Community Shield di agosto con la maglia del City, a leader tecnico e all’occorrenza falso nueve.

L’undici di Arteta, dal canto suo, riesce a mantenere l’imbattibilità in campionato ottenendo il terzo pari per 2-2, dopo quelli maturati negli altri due derby con Fulham e Tottenham, dando fondo a tutte le energie residue che per poco non si sono tramutate in vittoria con il destro velenoso di Nketiah che accarezza il palo in chiusura di match. Il doppio play sembra irrobustire le certezze di questa squadra che grazie alla seconda rete in questa Premier di Trossard prolunga anche la striscia senza sconfitte a Stamford Bridge in auge ormai dal 2018.

LIVERPOOL 2-0 EVERTON (75′ (rig.), 97′ Salah)

Sette gol e seconda doppietta in dieci match contro l’Everton per Mohamed Salah che si porta a quota otto marcature stagionali. I Reds si affidano per l’ennesima volta al quinto miglior marcatore della loro gloriosa storia, Liddell, il quarto, dista 34 lunghezze, per avere la meglio nel terzo derby di giornata.

Ad Anfield accade tutto o quasi, considerata la precoce espulsione di Young al 37′ per doppio giallo, dal 75′ in poi con l’egiziano che si prende la ribalta grazie alla trasformazione del rigore causato dal tocco di mano di Keane sul cross dell’incontenibile Luis Diaz e al comodo sinistro che spinge in porta il tocco smarcante di Darwin Nunez sugli sviluppi di contropiede.

Klopp si impone così per l’undicesima volta su diciotto nel derby del Merseyside, nonostante defezioni importanti quali quelle di Robertson, Jones e Gakpo, anche complice una prestazione monstre dell’esterno colombiano, artefice anche del rosso rifilato a Young, e all’ottimo inserimento a gara in corso di Elliott

Per i Toffees la stracittadina resta una maledizione, specie se si considerano i soli due successi ottenuti ad Anfield negli ultimi ventiquattro anni, e dopo le tre vittorie nelle ultime quattro uscite tra campionato e coppa che avevano disteso il clima nello spogliatoio arriva un altro stop che potrebbe complicare nuovamente le cose.

ASTON VILLA 4-1 WEST HAM (30′, 52′ (rig.) Douglas Luiz, 56′ Bowen, 74′ Watkins, 89′ Bailey)

“Six in a row at Villa Park” come recita il post celebrativo dell’Aston Villa dedicato a Douglas Luiz. Sesta partita consecutiva a segno nello stadio di casa per il centrocampista brasiliano che con una doppietta spiana la strada ai propri compagni verso l’undicesima vittoria di fila al Villa Park in campionato.

A rifinire il risultato per i Villans in un match senza storia ci pensano Watkins e Bailey con due marcature da stropicciarsi gli occhi, rispettivamente la quinta e la terza in questa Premier. Secondo miglior attacco, miglior rendimento e miglior attacco interno, quinto posto in solitaria conquistato: soltanto alcuni numeri che certificano l’estrema bontà del lavoro di Emery unita alla crescente qualità e consapevolezza del gruppo.

Resta al palo il West Ham che torna a perdere in quel di Birmingham dopo tre successi negli ultimi tre anni e vede ridimensionate le proprie velleità europee. Non basta il sesto acuto di Bowen in stagione, agevolato dalla deviazione di Pau Torres nell’occasione, per evitare il naufragio: ora i ragazzi di Moyes dovranno rialzare la testa nei prossimi impegni con Olympiacos ed Everton.

 

NEWCASTLE 4-0 CRYSTAL PALACE (4′ Murphy, 44′ Gordon, 47’pt Longstaff, 66′ Wilson)

Match impari anche al St. James’ Park tra il Newcastle due ed il Crystal Palace. Nonostante le scelte conservative di Howe in vista della sfida di Champions contro il Borussia Dortmund i Magpies dominano, gestiscono e stritolano la partita già nel primo tempo con un Murphy in forma smagliante.

L’alter ego di Almiron ripaga la fiducia concessagli dal mister sbloccando l’incontro dopo quattro minuti con un lob che sorprende Johnstone e risultando determinante con due passaggi vincenti in occasione del 2-0 di Gordon e del 4-0 di Wilson, stanziatosi già a quota cinque in classifica marcatori dopo la splendida campagna da diciotto gol dello scorso anno. L’altra rete porta la firma di Longstaff, schierato al posto di Tonali a cui è stata tributata una splendida standing ovation, al terzo timbro nelle ultime cinque uscite.

Miglior attacco del campionato, sesta vittoria negli ultimi otto match e sorti della stagione momentaneamente ribaltate dopo un avvio difficile. In contrapposizione a tutto ciò c’è il momento del Crystal Palace, orfano sia di Eze che di Olise, con uno dei reparti offensivi meno prolifici anche in virtù della fallace campagna acquisti che non ha portato in dote un degno sostituto di Zaha.

SHEFFIELD UNITED 1-2 MANCHESTER UNITED (28′ McTominay, 34′ (rig.) McBurnie, 77′ Dalot)

Il Manchester United passa a Bramall Lane soffrendo oltre il previsto contro il fanalino di coda Sheffield United. Al contrario del match pre-sosta contro il Brentford McTominay, partito titolare anche per l’infortunio occorso nei giorni scorsi a Casemiro, si rivela come croce e delizia agli occhi dei suoi, prima siglando il gol del vantaggio e successivamente procurando con un tocco di braccio il rigore del pari avversario trasformato da McBurnie.

Per fortuna dello scozzese e dell’intero gruppo Red Devils a risolvere l’intricato enigma Sheffield ci pensa Diogo Dalot con un poderoso destro dalla distanza che vale tre punti ed il suo ritorno al gol dopo sei mesi. Ten Hag inizia così a recuperare terreno in classifica, uomini a disposizione, considerato il reinserimento in rosa di Antony e l’ingresso in campo di Varane e Mount, e a godere del miglior Amrabat, decisivo nell’azione del definitivo vantaggio in seguito allo scambio di posizione con Dalot, che poi punisce Foderingham dalla stessa porzione centrale di campo dalla quale proprio il centrocampista marocchino aveva colpito la traversa qualche istante prima.

Per ciò che concerne le Blades siamo costretti a ripeterci: momentaneamente la squadra non sembra avere i requisiti giusti per mantenere la categoria, al netto di una prestazione generosa contro un avversario nettamente superiore in termini di qualità.

BOURNEMOUTH 1-2 WOLVERHAMPTON (17′ Solanke, 47′ Cunha, 88′ Kalajdzic)

Dopo aver sconfitto il City ed inchiodato sul pari l’Aston Villa i Wolves espugnano il Vitality Stadium con il solito Pedro Neto in stato di grazia e agevolati dalla clamorosa ingenuità del tandem NetoBilling in uscita palla nel frangente che ha portato alla rete decisiva del gigante austriaco Kalajdzic.

Rilevante anche l’apporto di HeeChan Hwang, autore dell’assist vincente per l’1-2 e principale responsabile della reazione scomposta a palla lontana e conseguente espulsione di Cook che ha spostato gli equilibri dalla parte dei lupi d’oltremanica.

Per il Bournemouth non è sufficiente lo sfavillante gol di tacco di Solanke per evitare la quarta sconfitta consecutiva ed il penultimo posto in classifica, sintomo di una squadra in costante debito fisico che potrebbe correre il rischio di far restare incompiuto il proprio potenziale fino al termine della stagione.

 

BRENTFORD 3-0 BURNLEY (25′ Wissa, 62′ Mbeumo, 87′ Ghoddos)

Il Brentford torna a sorridere in campionato dopo due lunghi mesi fatti di perplessità, calo di rendimento e scarsa compattezza. Le Bees superano senza difficoltà l’ostacolo Burnley con un perentorio 3-0 marchiato da un Mbeumo sugli scudi, tornato al gol che mancava dal due settembre.

Anche un assist per l’attaccante camerunense per il compagno di reparto Wissa che dopo le due marcature messe a referto nelle prime due giornate sembrava aver smarrito la sua vena realizzativa. Il bellissimo 3-0 realizzato dalla distanza porta invece la firma di Ghoddos, centrocampista offensivo iraniano che proprio contro il Burnley aveva trovato la sua ultima gioia il 30 ottobre 2021.

Restano al terzultimo posto i Clarets di Kompany che non riescono proprio ad imboccare nuovamente il percorso che li ha portati a dominare la Championship lo scorso anno. La squadra concede troppo e sembra patire eccessivamente il salto di categoria.

NOTTINGHAM FOREST 2-2 LUTON (48′, 76′ Wood, 83′ Ogbene, 92′ Adebayo)

Clamorosa rimonta nel finale del Luton al City Ground che vale agli uomini di Edwards un punto d’oro in ottica salvezza. Grande rammarico, invece, per il Nottingham che lascia per strada due punti preziosi e ottiene il quarto pareggio nelle ultime cinque uscite.

La doppietta di Wood, propiziata da due assist di Elanga, mancava dall’ormai lontano 21 settembre 2019 contro il Norwich quando ancora vestiva la maglia del Burnley e sembrava aver messo in discesa il match per i padroni di casa, ma le reti di Ogbene, alla sua prima esultanza in carriera in Premier League, e Adebayo tra l’83’ e il 92′ hanno sovvertito qualunque tipo di pronostico.

Con il quarto punto ottenuto in trasferta gli Hatters escono per la prima volta dalla zona retrocessione e possono guardare al prosieguo della stagione con maggiore fiducia.

 

Classifica e prossimo turno

1

Tottenham

23 9 7 2 0 20:8 +12
2

Manchester City

21 9 7 0 2 19:7 +12
3

Arsenal

21 9 6 3 0 18:8 +10
4

Liverpool

20 9 6 2 1 20:9 +11
5

Aston Villa

19 9 6 1 2 23:9 +13
6

Newcastle

16 9 5 1 3 24:9 +15
7

Brighton

16 9 5 1 3 22:18 +4
8

Manchester United

15 9 5 0 4 11:13 -2
9

West Ham

14 9 4 2 3 16:16 0
10 Chelsea 12 9 3 3 3 13:9 +4
11

Crystal Palace

12 9 3 3 3 7:11 -4
12

Wolverhampton

11 9 3 2 4 11:15 -4
13

Fulham

11 9 3 2 4 8:15 -7
14

Brentford

10 9 2 4 3 14:12 -2
15

Nottingham Forest

10 9 2 4 3 10:12 -2
16

Everton

7 9 2 1 6 9:14 -5
17

Luton Town

5 9 1 2 6 8:17 -9
18

Burnley

4 9 1 1 7 7:23 -16
19

Bournemouth

3 9 0 3 6 6:20 -14
20

Sheffield United

1 9 0 1 8 7:24 -17

Prossimo turno:

Venerdì 27 ottobre

Crystal Palace 21:00 Tottenham

Sabato 28 ottobre

Chelsea 13:30 Brentford

Arsenal 16:00 Sheffield United

Bounremouth 16:00 Burnley

Wolverhampton 18:30 Newcastle

Domenica 29 ottobre

West Ham 14:00 Everton

Brighton 15:00 Fulham

Aston Villa 15:00 Luton

Liverpool 15:00 Nottingham Forest

Manchester United 16:30 Manchester City

Premier League

Bentancur, UFFICIALE la squalifica del FA

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Ora è ufficiale: Rodrigo Bentancur dovrà saltare diversi incontri di Premier League tra novembre e dicembre per le frasi razziste rivolte a Son.

Rodrigo Bentancur, centrocampista uruguaiano in forza alla Premier League, è stato squalificato per 7 partite dopo che alcuni suoi commenti nei confronti del compagno di squadra sudcoreano Son sono stati giudicati razzisti. L’intervento della Football Association (FA) inglese è arrivato in risposta a una segnalazione, con l’analisi delle dichiarazioni di Bentancur che ha portato alla decisione finale di uno stop per sette giornate, riducendo così il rischio iniziale di 12 turni di squalifica.

La sanzione, che terrà Bentancur fuori dal campo in un periodo cruciale tra novembre e dicembre, ha sollevato un acceso dibattito all’interno del mondo calcistico e tra i tifosi, molti dei quali ritengono la squalifica troppo severa, mentre altri la considerano un segnale importante contro ogni forma di razzismo.

Bentancur

Bentancur, la ricostruzione dei fatti

Durante una trasmissione televisiva andata in onda a giugno, il centrocampista del Tottenham avrebbe pronunciato una frase discriminatoria nei confronti del suo compagno di reparto Son. Le sue parole: “Quella è la sua maglia? Potrebbe essere anche quella di suo cugino, visto che sembrano tutti uguali”.

Subito dopo l’accaduto, l’ex giocatore della Juventus si era scusato pubblicamente con un messaggio sui social media: definendo l’accaduto “uno sfortunato malinteso, subito chiarito e risolto”.

L’uruguaiano aveva inoltre sottolineato di non aver mai avuto intenzione di offendere Son o chiunque altro, esprimendo dispiacere per l’impatto delle sue parole. Le scuse erano state prontamente accettate da Son, che aveva minimizzato la vicenda contribuendo così a smorzare le polemiche all’interno del club. Tuttavia, ciò non è stato sufficiente per il FA, che ha dunque deciso per la squalifica.

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BBC, Lineker annuncia l’addio dopo i Mondiali 2026

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L’ex attaccante della Nazionale inglese Gary Lineker, oggi opinionista alla BBC, ha annunciato che lascerà l’emittente al termine dei Mondiali 2026.

L’inglese conduce il programma calcistico Match of the Day, in cui analizza le partite di Premier League insieme a Mark Lawrenson e Alan Hansen. A maggio 2025 lascerà la trasmissione sportiva di punta.

BBC, Lineker lascerà al termine dei Mondiali 2026

Lineker lascerà la BBC dopo i Mondiali 2026. Il comunicato dell’ANSA: “L’ex centravanti dell’Inghilterra, oggi uno dei personaggi più noti della tv britannica, Gary Lineker ha annunciato l’addio alla BBC. Protagonista di numerose polemiche negli ultimi anni per le sue posizioni progressiste, principalmente sui temi legati all’immigrazione, Lineker lascerà la conduzione di Match of the Day, trasmissione sportiva di punta della Beep, il prossimo maggio, interrompendo definitivamente ogni impegno con la rete nazionale britannica alla scadenza del suo attuale contratto, dopo i mondiali 2026“.

L’ex direttore generale della BBC Greg Dyke – che in più di un’occasione era entrato in rotta di collisione con Lineker per i suoi frequenti commenti, anche a sfondo politico, affidati ai suoi canali social – ha commentato l’uscita della star tv come un fisiologico avvicendamento, dopo 26 anni alla conduzione di uno dei programmi più seguiti“.

Lascia la BBC dopo i Mondiali 2026 Lineker, iconica la sua trasmissione dopo il titolo vinto dal Leicester

Lineker lavora in tv dal 1999, subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, al termine di una carriera che lo ha portato ad indossare, tra le altre, la maglia di Leicester, Tottenham e Barcellona, prima di un’esperienza anche in Giappone. Presto diventato, grazie all’acuto humor inglese e la profonda conoscenza del gioco, uno tra i commentatori più apprezzati della tv pubblica, guadagna quasi due milioni di euro all’anno“.

Anche così si spiegherebbe la rinuncia della BBC, che però ha sempre vissuto con grande imbarazzo l’attivismo di Lineker che, nonostante il suo ruolo nella tv pubblica e il codice interno di dovere alla imparzialità, non ha mai rinunciato a prendere posizione su temi di natura politica. Tra i momenti memorabili della sua carriera tv, la sua conduzione di Match of the Day in mutande, dopo la vittoria della Premier League da parte del suo amato Leicester, a seguito di una scommessa persa“.

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All Eyes On Me – il focus sull’11° turno di Premier League 2024-25

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Appuntamento e format rinnovati: All Eyes On Me, la rubrica di Calcio Style dedicata alla Premier League, cambia look, ma non la sostanza dando libero sfogo a quella bruciante passione che unisce tutto il popolo britannico e non solo. Di seguito il resoconto dettagliato dei principali avvenimenti dell’11°giornata della nuova stagione.

Il fascino unico emanato, unito alla perenne scia d’entusiasmo che pervade ogni stadio, confluisce in una commistione di spettacolo, ardore e qualità che conferisce a questo torneo l’aura di lega paradisiaca in cui solamente i migliori interpreti del gioco possono essere o diventare i protagonisti.

Undicesimo turno: “Plateau”

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IL LIVERPOOL SCAPPA

Il Liverpool è ufficialmente in fuga. I Reds vincono anche il match del sabato sera contro l’Aston Villa, dopo averne rifilati 4 al Bayer Leverkusen martedì, centrando il successo numero 15 nelle 17 gare disputate in tutte le competizioni fin qui, e volando a +5 dal Manchester City caduto a Brighton.

L’approccio alla gara contro i Villans non è dei più semplici, come da pronostico, con la formazione di Emery che occupa bene il campo mettendo spesso in apprensione la retroguardia di casa. Ma il Liverpool di quest’anno sembra avere una soluzione per ogni problema: “gli avversari ci vengono a prendere alti? Bene, sfruttiamo le ripartenze”, et voilà 1-0 servito. Van Dijk libera l’area di rigore dal corner di McGinn innescando la velocità di Salah in campo aperto, Bailey riesce a fermarlo con le cattive, ma il pallone scivola tra i piedi di Nunez che scarta “El Dibu” Martinez e deposita in rete il suo secondo centro in campionato (l’unico fin qui era datato 21 settembre contro il Bournemouth).

Slot perde Alexander-Arnold per infortunio, si appella a due miracoli di Kelleher sulla doppia testata di Onana da corner per mantenere il vantaggio, se la vede brutta quando Bradley (sostituto del terzino inglese in maglia 66) trattiene Pau Torres in area di rigore (strattone al limite, ma il Var non richiama l’arbitro Coote), e infine raddoppia sfruttando un altro contropiede innescato da Szoboszlai e concretizzato, con la complicità di Diego Carlos, dal solito Salah che sale a quota 8 centri conditi da 6 assist in questo campionato (14 coinvolgimenti diretti, nessuno ha fatto meglio).

Il tecnico olandese corrobora, dunque il suo status di miglior tecnico esordiente in Inghilterra (nessuno aveva mai raggiunto 15 successi nelle sue prime 17 uscite complessive) raccogliendo 28 punti nelle sue prime 11 giornate di Premier League (come lui solo Hiddink con il Chelsea) che equivalgono alla seconda miglior partenza di sempre dei Reds in un campionato (31 punti nel 2019-20, stagione conclusa al primo posto).

Quarto K.O. consecutivo in tutte le competizioni, invece, per l’undici di Birmingham, a secco di vittorie dal 22 ottobre (2-0 contro il Bologna), dal 19 in Premier League (1-3 vs Fulham), che non riesce a rialzare la testa neanche dopo aver perso l’imbattibilità anche in Champions League per mano del Club Brugge. La sosta arriva nel momento giusto.

CITY UFFICIALMENTE IN CRISI, PEDRO NETO RISPONDE A MARTINELLI

La sconfitta al Falmer Stadium apre una crepa piuttosto dilatata nella parete delle certezze dei quattro volte campioni d’Inghilterra, ancora orfani dei vari Ruben Dias, Stones, Rodri, Bobb, Grealish e Doku, con Aké, Akanji, De Bruyne, Bernardo Silva a mezzo servizio e costretti a schierare l’inedita coppia centrale Gvardiol, Simpson-Pusey (inglese, classe 2005), con l’inserimento di Walker per Akanji come unica modifica rispetto al 4-1 incassato a Lisbona dallo Sporting nell’ultimo turno di Champions League.

A onor del vero il Manchester City disputa un ottimo primo tempo trovando il vantaggio al 23′ con il 75esimo centro in Premier League in 77 presenze di Haaland, nonché il 19esimo nei 21 stadi visitati fin qui (all’appello mancano solamente Anfield e il Brentford Community Stadium), bravo a sfruttare la perfetta imbucata di Kovacic.

Nella ripresa, però, i Citizens danno l’impressione di voler tirare il fiato, adagiandosi sugli allori di un vantaggio non incrementato contro un avversario frizzante, organizzato e, sicuramente, meno provato dagli impegni infrasettimanali. I primi campanelli d’allarme li suonano Mitoma e Joao Pedro che non sfruttano due ghiotte opportunità, ma al 78′ è proprio il brasiliano, entrato al 65′, a risolvere una mischia nel cuore dell’area di rigore mancuniana siglando il suo terzo centro nel torneo. Cinque minuti più tardi la squadra di Hurzeler impartisce una lezione di calcio agli ospiti: Baleba tocca in verticale per la sponda arretrata di Welbeck che apre lo spazio interno a Joao Pedro, freddo ad imbucare per O’Riley (obiettivo anche dell’Atalanta, arrivato per 31 milioni dal Celtic in estate) che batte Ederson nell’uno contro uno diventando il secondo calciatore all’esordio in Premier League dopo Bergwijn nel febbraio 2020 a segnare contro gli Sky Blues.

Guardiola, dunque, incassa per la prima volta in carriera quattro sconfitte consecutive, score che dalle parti azzurre di Manchester non si vedeva addirittura dal 2006 con Stuart Pearce in panchina, perdendo una sfida da situazione di vantaggio per la prima volta dal 2021 (anche in quel caso contro i Seagulls), e per la prima volta in assoluto con un gol di Haaland (40 vittorie e 6 pareggi in partite con almeno una rete del norvegese).

Il Brighton, invece, dopo aver messo in seria difficoltà anche il Liverpool nel turno precedente raccoglie i frutti dell’ottimo percorso condotto fin qui, restando imbattuto tra le mura amiche e portandosi concretamente a ridosso della zona Champions, a -4 proprio dal City.

Resta invariata la situazione di classifica di Chelsea e Arsenal che impattano sull’1-1 al termine di una gara equilibrata che certamente giova della presenza dei vari acciaccati in dubbio prima del match tra cui Palmer, Rice, Odegaard e Havertz.

Proprio il capitano dei Gunners (che durante i 90 minuti più recupero completa il 92% dei passaggi), al rientro dopo praticamente due mesi, dà la scossa alla sfida dopo un primo tempo dai rarissimi acuti (se non 34′ quando Havertz vede annullarsi dal Var lo 0-1 causa fuorigioco) con un suggerimento illuminante per Martinelli che sblocca il punteggio con il suo terzo centro in campionato battendo Sanchez con un destro ravvicinato sul primo palo facendo esplodere di gioia il settore ospiti.

In seguito allo svantaggio Maresca manda in campo Enzo Fernandez e Mudryk e al 70′, dieci minuti più tardi rispetto alla marcatura ospite, proprio il centrocampista argentino pesca tra le linee sulla trequarti Pedro Neto che dai 25 metri abbondanti lascia partire un potente mancino rasoterra che si infila nell’angolino: 1-1 e primo centro con i Blues in campionato dopo quelli in Conference League e Coppa di Lega per il portoghese arrivato in estate dal Wolverhampton (il secondo in carriera in Premier League da fuori area, l’altro risale al 1 gennaio 2020 nella sfida tra Wolves e Watford).

Nell’ultimo minuto di recupero nel tentativo di correggere in porta il cross basso di Saliba (la cui posizione di partenza sarebbe stata da valutare) Trossard toglie con la punta il pallone dalla disponibilità di Havertz che non avrebbe avuto difficoltà a metterlo nella porta sguarnita, certificando il pareggio finale per la disperazione di Arteta che vede allungarsi a 4 la striscia di partite senza vittorie in Premier League, scivolando a -9 dal Liverpool capolista. Risultato che, a sua volta, va a sommarsi all’1-0 incassato dall’Inter in Champions League mercoledì scorso. Alla ripresa il tecnico spagnolo, forte anche dei diversi recuperi dall’infermeria, dovrà riuscire a invertire la rotta.

Stessi punti in graduatoria per il Chelsea che, nonostante non sia riuscito a sfatare il tabù Stamford Bridge relativo a questo derby (la vittoria manca dal 2018), considerate le ultime due stagioni da incubo può ritenersi soddisfatto del momentaneo terzo posto (dato che mancava dall’ultima giornata della stagione 2021-22), alimentato dall’immacolato cammino in Conference League, compreso l’8-0 al Noah di giovedì, di cui Maresca è certamente tra i principali artefici.

BATTUTA D’ARRESTO PER IL NOTTINGHAM, IL FULHAM SI CANDIDA PER L’EUROPA

Dopo aver raccolto 10 punti nelle ultime quattro partite il Nottingham cade per la seconda volta in casa in questo campionato. Il giustiziere del Forest in questo caso (a settembre era stato il Fulham) è il Newcastle che restituisce ai Tricky Trees lo sgarbo di St. James’ Park di quasi un anno fa (26 dicembre 2023, 1-3 anche in quel caso con tripletta di Wood) portandosi a -1 dalla zona Champions.

La sfida del City Ground in realtà inizia come meglio non si potrebbe per i padroni di casa che sperano di protrarre il loro momento magico con la zuccata di Murillo, primo centro in carriera in Premier League, sul piazzato di Elanga al 21′, ma si vedono costretti a soccombere nella ripresa sotto i colpi della spietata formazione di Howe.

Il quarto gol consecutivo di Isak tra campionato e Coppa di Lega pareggia i conti al 54′ dal corner di Bruno Guimaraes, lo stesso centravanti svedese apre il campo al 72′ per la discesa di Joelinton che ha tutto il tempo di controllare la palla, spostarsela sul mancino e battere l’ex di turno Sels con uno splendido tiro a giro che vale il sorpasso e la seconda gioia personale in questa Premier.

A chiudere i conti all’83’ ci pensa Barnes, a secco dal 21 settembre, sfruttando la ripartenza guidata da Tonali con un destro secco sul primo palo che fissa il risultato sul definitivo 1-3 ed equivale alla terza vittoria consecutiva dei Magpies in tutte le competizioni (non accadeva dall’ottobre 2023). I beniamini della Toon Army ora fanno sul serio e, senza impegni europei, potrebbero davvero tornare a insidiare le zone nobili della classifica. Nessun particolare allarmismo, invece, per la squadra di Espirito Santo, ancora seconda miglior difesa del torneo e principale outsider del campionato.

Seconda vittoria consecutiva per il Fulham che dopo aver vinto il derby nel recupero contro il Brentford nel monday night scorso, ne vince un altro in casa del Crystal Palace.

In seguito allo spavento iniziale con la conclusione di Mateta respinta sulla linea da Andersen i Cottagers sbloccano la sfida al tramonto del primo tempo su gentile concessione di Lacroix che da ultimo uomo sbaglia il passaggio in verticale regalando palla a Raul Jimenez, bravo poi a servire il solissimo Smith Rowe, alla terza rete in campionato, la prima in treasferta.

La ripresa è un monologo degli ospiti: al 53′ il Var cancella la doppietta dell’ex Arsenal per un fuorigioco millimetrico, al 76′ Kamada riceve un rosso diretto dal direttore di gara Michael per un intervento killer ai danni di Tete e all’83’ dopo un minuto dal suo ingresso in campo Wilson (che ne aveva impiegati 10 per fare il primo dei due al Brentford) chiude la partita capitalizzando la traccia verticale disegnata da Iwobi.

La squadra di Marco Silva si porta, così, al settimo posto in classifica, in piena bagarre europea collezionando la sesta vittoria negli ultimi 10 derby londinesi giocati, una in più rispetto ai precedenti 49 disputati. Sesta sconfitta in campionato, invece, per le Eagles dopo i 4 punti raccolti nelle ultime due sfide con Tottenham e Wolverhampton, e momentaneo terzultimo posto che inizia a destare serie preoccupazioni.

CADE A SORPRESA IL TOTTENHAM, BRENTFORD: IN CASA SPETTACOLO ASSICURATO

Shock al Tottenham Hotspur Stadium dove passa l’Ipswich che centra la prima vittoria in campionato grazie a una prestazione caparbia, generosa e lucida.

I Tractor Boys mettono la freccia al 31′ dopo essere stati graziati da Brennan Johnson in apertura, con la strabiliante acrobazia di Szmodics sulla sponda aerea di Delap (terzo centro in campionato, tutti in trasferta) che coincide con il 13esimo 0-1 interno incassato dal Tottenham in tutto il 2024 (solo Ipswich nel 1994 e Crystal Palace nel 2017 con 14 hanno fatto peggio).

L’esterno irlandese è protagonista anche nell’azione del raddoppio al 43′: riceve palla in verticale da Davis, la mette in mezzo costringendo agli straordinari Dragusin che la tocca male favorendo il tap-in di Delap, già a quota 6 nel torneo. Gli Spurs si ritrovano sotto di due in casa contro una neopromossa per la prima volta dal 2003 (contro il Manchester City in quel caso).

La formazione di Postecoglou reagisce bene nella ripresa, ma Solanke è in giornata no (gol cancellato dal Var per tocco di mano auto-provocato e gigantesca occasione fallita nel recupero) e di rete ne arriva una sola, con Bentancur dall’angolo di Pedro Porro, che non evita, dunque, la quinta sconfitta in campionato, la seconda consecutiva se sommata a quella di giovedì per 3-2 sul campo del Galatasaray in Europa League. Spurs decisamente troppo discontinui in questo avvio, seppur ancora a -3 dal quarto posto.

Sorride, invece, l’undici di McKenna che raccoglie tre punti insperati alla vigilia tornando a vincere in trasferta in Premier League dopo 22 anni (ultimo successo contro l’Everton nel febbraio 2002) e scavalcando il Crystal Palace al 17esimo posto.

Quinto successo nelle prime sei partite casalinghe con annesso miglior rendimento interno del campionato per il Brentford che, come ormai da copione, regala spettacolo nel match contro il Bournemouth.

Le Cherries si portano avanti al 17′ sfruttando con Evanilson, al terzo gol consecutivo dopo quelli con Aston Villa e Manchester City, l’errato retropassaggio dell’ex Liverpool Van den Berg, ma vengono riprese esattamente dieci minuti più tardi dal colpo di testa di Wissa che corregge in porta un pallone vagante scaturito dalla rimessa lunga di Jensen.

Nei primi 13 minuti della ripresa accade di tutto: gli ospiti passano nuovamente in vantaggio al 49′ grazie alla combinazione tra Kluivert e Cook da corner corto che porta al secondo centro in campionato dell’olandese ex Roma. Appena un minuto dopo le Bees la pareggiano con il primo acuto in carriera in Premier League dopo i 4 assist stagionali già messi a referto dell’ex Sampdoria Damsgaard imbeccato da Mbeumo, per poi mettere la freccia al 58′ ancora con Wissa, bravo a superare l’uscita bassa di Kepa con un dolce tocco sotto per il suo 15esimo gol su azione nel 2024 (solo Haaland con 19 ha fatto meglio).

Nel finale l’undici di Iraola sfiora il pari con Huijsen che colpisce la traversa di testa, ma non riesce a evitare la quarta sconfitta in campionato dopo i 7 punti raccolti con Arsenal, Manchester City e Aston Villa. I ragazzi di Frank superano in classifica proprio il Bournemouth: 16 punti totali, tutti raccolti in casa: un bel paradosso.

TRIS DELLO UNITED, VINCE LA PAURA AL LONDON STADIUM. PRIMA VITTORIA PER IL WOLVERHAMPTON

Torna a vincere dopo quasi un mese in campionato il Manchester United rifilando un 3-0 al Leicester dopo il 5-2 in Coppa di Lega di dodici giorni fa.

L’ultima sfida del mini-ciclo targato Van Nistelrooy (tre vittorie, compresa quella di giovedì in Europa League per 2-0 sul Paok, e un pareggio) viene aperta dal primo gol su azione in campionato di Bruno Fernandes che dopo aver ricevuto di tacco da Diallo (reduce dalla doppietta europea) scarica in porta da fuori un potente destro all’angolino.

Il portoghese, alla sua presenza numero 250 complessiva, è protagonista anche nelle altre due marcature: al 38′ provoca l’autogol dell’ex Bologna Kristiansen sfiorando di testa il cross di Mazraoui, all’82’ serve l’assist per lo splendido tiro a giro di Garnacho, arrivando a toccare quota 100 coinvolgimenti diretti in gol in 170 presenze in Premier League con i Red Devils, impiegando una sola partita in più rispetto a Cristiano Ronaldo per raggiungere tale obiettivo.

Da oggi si apre ufficialmente l’era Amorim con la speranza di risalire una classifica deficitaria. Le Foxes, invece, restano al 15esimo posto a quota dieci punti, incassando la quinta sconfitta in campionato.

Match senza gol al London Stadium tra le due deluse di questo inizio stagione West Ham ed Everton. Il primo tempo è facilmente traducibile come una progressiva fase di studio tra le due squadre che ci provano, ma senza troppa convinzione, arrivando raramente a calciare in porta.

Nella ripresa si vedono, senza dubbio, le cose più interessanti con gli Hammers che danno fondo a buona parte delle loro energie residue per acciuffare i tre punti ma sbattono prima sul palo con Summerville smarcato da un grande assist di Paquetà e poi su Pickford che nel recupero sporca con le dita la violenta conclusione ravvicinata di Ings, permettendo ai suoi di incamerare un pareggio che permette loro di allungare a +3 sulla zona rossa.

Primo clean sheet casalingo nelle ultime 15 uscite per la formazione di Lopetegui che continua, però, ad arrancare nonostante l’ottima rosa a disposizione: i 12 punti raccolti fin qui non possono soddisfare.

 

Prima vittoria in campionato anche per il Wolverhampton che liquida con un secco 2-0 il Southampton nello scontro salvezza.

I Wolves sbloccano la sfida dopo 1 minuto e 48 secondi (gol più veloce della loro storia) con Pablo Sarabia, a secco dallo scorso aprile, bravo a finalizzare l’imbucata di Matheus Cunha. Al 14′ gli ospiti la pareggiano con Manning, ma il Var annulla per un fallo precedente su Ait-Nouri, mentre al 51′ è ancora il brasiliano di casa in maglia 10 a prendersi la ribalta, questa volta con un bolide da distanza considerevole, arrivando a toccare quota 25 coinvolgimenti diretti in gol dall’inizio della scorsa stagione.

Dopo i due pareggi con Brighton e Crystal Palace la squadra di O’Neil riesce finalmente a trovare il primo successo, lasciando all’ultimo posto proprio quella di Martin.

Top & Flop

TOP

1) Mohamed Salah – Ancora un gol e un assist. Primo calciatore a raggiungere la doppia-doppia in tutte le competizioni nei top 5 campionati europei. L’unico ad averlo fatto in tutte le ultime quattro stagioni. Momentaneamente è in scadenza. Il Liverpool sa di non poter prescindere dal proprio numero 11.

2) Joao Pedro – Scende in campo al 65′ e in 18 minuti cambia completamente i connotati del match. Un gol e un assist anche per lui per spedire il Brighton nell’iperuranio e il City in una crisi senza precedenti. L’uomo in più a disposizione di Hurzeler.

3) Yoane Wissa – Cinque centri e un assist nelle ultime quattro gare casalinghe del Brentford. Sette reti complessive in campionato. Della media realizzativa inferiore solamente a Haaland nel 2024 già abbiamo parlato, così come della doppietta che stende il Bournemouth e regala un altro successo di prestigio alle Bees. What else?

FLOP

1) Maxence Lacroix – L’errore grossolano in impostazione che dà il là al vantaggio del Fulham condiziona tutta la partita dei suoi. In più si perde Wilson sulla verticalizzazione di Iwobi in occasione dello 0-2. Prova da dimenticare per l’ex Wolfsburg.

2) Daichi Kamada – Un altro elemento del Crystal Palace in questa Flop 3 per mettere ancor di più in evidenza il pessimo avvio di stagione della squadra di Glasner. L’ex Lazio rimedia un rosso diretto con annessa squalifica pesante dopo un intervento che definite scriteriato risulta un eufemismo, sintomo di un gruppo in forte stato confusionario.

3) Brennan Johnson – Fallisce in apertura l’1-0 sotto misura che avrebbe dato un’altra impronta alla sfida con l’Ipswich. A questo va aggiunta l’eccessiva libertà concessa a Davis nell’azione che porta al raddoppio di Delap. Giornata no sia per lui che per Solanke.

Classifica e prossimo turno

1

Liverpool

28 11 9 1 1  21:6 +15
2 Manchester City 23 11 7 2 2  22:13 +9
3

Chelsea

19 11 5 4 2  21:13 +8
4

Arsenal

19 11 5 4 2 18:12 +6
5

Nottingham Forest

19 11 5 4 2 15:10 +5
6

Brighton

19 11 5 4 2 19:15 +4
7

Fulham

18 11 5 3 3 16:13 +3
8

Newcastle

18 11 5 3 3 13:11  +2
9 Aston Villa 18 11 5 3 3 17:17 0
10 Tottenham 16 11 5 1 5 23:13 +10
11 Brentford 16 11 5 1 5 22:22 0
12

Bournemouth

15 11 4 3 4 15:15 0
13

Manchester United

15 11 4 3 4 12:12 0
14

West Ham

12 11 3 3 5 13:19 -6
15

Leicester

10 11 2 4 5 14:21 -7
16

Everton

10 11 2 4 5 10:17 -7
17

Ipswich Town

8 11 1 5 5 12:22 -10
18

Crystal Palace

7 11 1 4 6 8:15 -7
19

Wolverhampton

6 11 1 3 7 16:27 -11
20

Southampton

4 11 1 1 9 7:21 -14

Prossimo turno:

Sabato 23 novembre

Leicester 13:30 Chelsea

Fulham 16:00 Wolverhampton

Everton 16:00 Brentford

Arsenal 16:00 Nottingham Forest

Bournemouth 16:00 Brighton

Aston Villa 16:00 Crystal Palace

Manchester City 18:30 Tottenham

Domenica 24 novembre

Southampton 15:00 Liverpool

Ipswich 17:30 Manchester United

Lunedì 25 novembre

Newcastle 21:00 West Ham

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