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Genoa, Retegui in gruppo ma…
Il Genoa fa i conti con l’infortunio della sua punta di diamante, l’italoargentino Mateo Retegui lascia il Grifone orfano di un’attaccante di lusso. Vediamo cos’è successo.
Il Genoa ha incassato due sconfitte di fila e adesso lotta per non retrocedere, giacché ha soltanto 2 punti sulla zona rossa. Adesso c’è la sfida spartiacque con la non irresistibile Salernitana. Ma Retegui si è fatto male, e se c’era un uomo capace di risollevare le sorti genoane beh, era lui.
I liguri affronteranno una delle tre squadre ancora a secco di vittorie in questa stagione e, per l’occasione, potrebbero ritrovare Retegui, che ha saltato, guarda caso, le ultime due partite che i rossoblù, come dicevamo, hanno perso.
Dopo tre settimane, secondo il Secolo XIX, l’attaccante è tornato ad allenarsi in gruppo e sarebbe di nuovo a disposizione.
Analisi accurate hanno escluso gravi problemi, trattasi soltanto di un fastidio al ginocchio che lo ho portato a saltare anche le due gare con la Nazionale.
Adesso potrebbe tornare, ma partire in panchina, già il prossimo weekend o, mal che vada per la sfida di Coppa Italia contro la Reggiana (1 novembre).
Nel caso peggiore, contro il Cagliari in campionato ma, a quel punto, Gilardino potrebbe anche schierarlo titolare, giacché è tornato ad allenarsi già ieri e sta recuperando in fretta.
Staremo a vedere dunque, in bocca al lupo Mateo!
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Bologna, Italiano: “Dovevamo cavalcare l’onda del gol. Il 2-1 mi ha stravolto i piani. Ferguson…”
Vincenzo Italiano ha parlato in conferenza stampa al termine di Bologna-Lille. L’allenatore si è detto rammaricato per quanto accaduto durante la gara.
I felsinei restano a 1 punto ma finalmente anche nella casella dei goal segnati c’è lo stesso numero di punti. Lucumì ha fatto impazzire di gioia i suoi tifosi ma l’euforia è durata poco.
Bologna, le parole di Italiano
E’ arrivato il primo gol in Europa, ma questa volta oltre al risultato è mancata anche la prestazione. E’ daccordo?
“Non del tutto perché l’approccio alla partita non è stato negativo. Dopo l’1-1 avremmo però dovuto cavalcare il furore che avevamo trovato e non avremmo dovuto subire quel secondo gol. Non sono d’accordo nel parlare di una prestazione totalmente negativa perché anche oggi non abbiamo subito l’avversario ma siamo rimasti sempre in gara. Peccato perché non riusciamo a vincere”.
Il Bologna è stato spesso troppo lento di pensiero in fase offensiva…
“Per me siamo riusciti ad arrivare su Orso e Ndoye con tanti cambi gioco. Loro hanno mostrato grande qualità davanti, e lo si è visto soprattutto sul secondo gol. Per me però abbiamo giocato alla pari con una squadra forte che mentalmente sta benissimo. Dobbiamo uscire più velocemente e con più qualità da dietro, e migliorare sotto porta. Oggi per me i gol ce li siamo fatti praticamente da soli, però da cinque partite a questa parte la squadra è rimasta sempre in gara. Anche oggi ci è mancato quel qualcosa in più”.
Oggi si è rivisto un po’ il Bologna di inizio stagione, soprattutto dal gol del pareggio al gol dello svantaggio. Che cosa è successo?
“In quel frangente avevamo trovato ritmo e intensità che si sono conclusi col gol. Avremmo dovuto cavalcare quell’onda e invece non ci siamo riusciti. Rispetto al Bologna di inizio stagione siamo diversi. Oggi 9/11 potevano dare qualcosa sul piano del ritmo, ma ci è mancato qualcosa. Gli allenamenti sono pochi perché giochiamo ogni tre giorni, ma dobbiamo riuscire a toccare quei punti che oggi non ci hanno permesso di fare risultato”.
Come giudica la prestazione di Fabbian? Come avrebbe cambiato la squadra se il punteggio fosse rimasto sull’1-1?
“Sia Dallinga che Fabbian hanno lavorato bene in fase di non possesso e hanno avuto anche qualche occasione da gol. Giovanni è bravo a buttarsi negli spazi e nel primo tempo lo ha fatto bene. Per quanto riguarda i cambi, avevo in testa di buttare dentro Odgaard, Castro, Iling, poi il gol ha stravolto le cose. Purtroppo qualche dettaglio in questa competizione ci costa care e dobbiamo provare a innalzare un po’ l’attenzione”.
Da questa sconfitta possiamo ricavare una nota positiva: i 95′ di Ferguson in campo
“Da questa prestazione dobbiamo anche trarre spunti positivi. Venendo a Ferguson doveva fare 60/65 minuti, ne ha fatti 95 e io sono felicissimo. Ora dobbiamo dargli il giusto riposo. Oggi ha tenuto, ha giocato e queste partite possono alzare la sua condizione. Abbiamo bisogno di lui, soprattutto in queste partite”.
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Milan, prima Fonseca poi i dirigenti: epurazione Cardinale | I dettagli
Milan, le cose non stanno come spesso ci fanno credere. La verità è completamente un’altra e l’abbiamo raccolta grazie alle nostre fonti molto vicine agli ambienti di Via Aldo Rossi.
Spesso le frasi di circostanza, peraltro quasi obbligatorie davanti ai microfoni della stampa, nascondono la verità o la fanno vedere sotto altre ottiche. Nornale routine, non si vogliono rompere certi equilibri e non si vogliono creare più problemi rispetto a quelli che già ci sono.
Dopo questa doverosa premessa tuttavia i problemi in casa Milan ci sono e la verità è che Gerry Cardinale è letteralmente furibondo per il cammino del club in questa stagione.
Ovviamente le sue competenze nel mondo del calcio sono ridotte ai minimi termini, motivo per il quale esistono i dirigenti, coloro i quali riferiscono a lui e probabilmente gli fanno vedere una realtà distorta sebbene i numeri siano freddi e poco interpretabili. Si può giurare impegno, abnegazione, si può dire che all’interno dello spogliatoio va tutto bene, che i giocatori sono tutti con il mister, ma i numeri no…quelli non mentono mai.
La situazione reale, ben lontana da quella che ci fanno vedere, è che tutti sono in discussione, Paulo Fonseca in primis. E non potrebbe essere altrimenti, paga sempre l’allenatore quando le cose non vanno nel verso giusto. E il portoghese sta dimostrando tutti i suoi evidenti limiti. La cosa più grave è che la squadra non lo segue e non lo capisce. Più volte abbiamo sentito dichiarazioni da parte dei giocatori, ci vengono in mente quelle di Musah, Loftus-Cheek e Leao, i quali hanno espressamente dichiarato di essere ben lontani dal capire come il tecnico vuole giocare. Grave, per essere al quarto mese insieme.
Detto questo, probabilmente il primo a essere esonerato sarà appunto Fonseca, ma non finirà qui. L’obiettivo minimo è la qualificazione in Champions e Cardinale, in caso di non raggiungimento, come ha fatto con Maldini e Massara all’epoca, ci metterà pochi minuti a liquidare Ibrahimovic e Moncada. Questo è quello che accadrà e abbiamo la certezza di quello che scriviamo perché riferito tempo fa, e confermato ora, da primaria fonte la quale preferisce rimanere anonima.
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Lamine Yamal è il Golden Boy 2024: premiato anche Yildiz
Durante il consueto evento organizzato e presentato da Tuttosport, il ragazzo prodigio Lamine Yamal è stato premiato come Golden Boy 2024. Anche Yildiz premiato.
Nel grattacielo della Regione Piemonte l’appuntamento consueto con il Golden Boy è stato protagonista anche quest’anno. Il premio per il miglior giovane dell’anno ha visto una new entry.
Barcellona, Yamal vince il premio finale: gloria anche per Yildiz e Kayode
Tra le categorie più in vista dell’evento, oltre a quella dedicata al premio finale, troviamo anche quella che incorona il migliro giovane italiano e un’altra dove a scegliere il vincitore sono i tifosi sui social.
Partendo però dalla fine, come ci si aspettava è Lamine Yamal del Barcellona il vincitore dell’edizione 2024. La straordinaria stagione coi blaugrana e la vittoria di Euro 2024 hanno aiutato il classe 2007 a sbaragliare completamente la concorrenza.
Per l’età e quello che finora ha dimostrato sul campo, l’esterno ha pienamente meritato il riconoscimento e incarna alla perfezione il significato del titolo di Golden Boy.
Passando poi per le altre categorie troviamo Kayode, vincitore del Best Italian Golden Boy e Kenan Yildiz, incoronato dai tifosi e appassionati attraverso un sondaggio online.
Per quanto riguarda il mondo femminile la Golden Girl è Vicky Lopez, anche lei del Barcellona. Mentre per l’Italia la vincitrice è Giulia Dragoni della Roma.
Antonio Percassi ha ricevuto il riconoscimento come Best President in Italia.
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