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Esclusiva CS: Davide Pacassoni:” Mourinho è già un mental coach. E su Lukaku…”

Davide Pacassoni, famoso mental coach, conduttore televisivo ed ex leader dei Nexuno, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Di seguito l’intervista integrale.
Il famoso mental coach Davide Pacassoni è intervenuto ai nostri microfoni. L’ex leader dei Nexuno, storico gruppo di Latina che ha partecipato all’I-TIM TOUR ROXY BAR 2001, ha svolto una tournee estiva nel “World Tour 2003” di Gigi D’Alessio ed attualmente conduttore di The Coach su Italia 7 Gold ci fornisce un parere su Lukaku e la sua Roma.
Davide Pacassoni, l’intervista
Davide Pacassoni, famoso mental coach, tifoso della Roma, benvenuto ai nostri microfoni.
” Ciao Lucia, grazie per avermi invitato.”
Grazie a te Davide, parto subito con le domande. Da cantante affermato a mental coach di successo, raccontaci il tuo percorso.
“Tutto nasce tantissimi anni fa. In realtà parliamo di 23 anni fa, dove la passione per la musica ci ha portato insieme al mio compagno di viaggio (Davide Vinci) a intraprendere quella che è la passione per la musica ma soprattutto a farlo diventare un mestiere. Nei dieci anni successivi è stato un percorso bellissimo ed entusiasmante che mi ha dato la possibilità di apprendere a dare tantissimo e più che cambiare direi plasmare. Ovvero passare da quello che era gestire quello che ho fatto su me stesso negli anni quindi gestire l’ansia, le performance, la concentrazione, l’essere sempre energico mi ha portato poi a capire che probabilmente era la mia idea quella di diventare un mental coach. Quindi io ho plasmato questa professione andando a fare un percorso che mi ha poi permesso di certificarmi e di essere riconosciuto come un mental coach ed a oggi è diventato il mio mestiere. E ti dirò di più se posso aggiungere una cosa, il destino poi mi ha portato ad oggi ad essere il mental coach per un programma televisivo, un talent che si chiama The Coach appunto seguo gli aspiranti di canto, danza e i talenti di varie discipline a migliorare le loro prestazioni su un palco come quello di The Coach che è televisivo e quindi ad affrontare un talent dove ci sono dei no e la televisione e le telecamere e quindi sono un po’ ritornato a quella passione di tantissimi anni fa si è plasmata nella professioni di mental coach che segue talenti che vogliono affermarsi nel mondo della musica, teatro e della danza”.
Quindi dalla televisione ai tour insieme a Gigi D’Alessio alla televisione, vogliamo ricordare su che canale va in onda The Coach?
“The coach va in onda su 7 Gold un canale nazionale tutte le sere dalle 19.30″.
Davide , la tua professione ti ha portato ad avere anche approcci in ambiti sportivi, hai avuto anche calciatori?
“Sì, la mi attitudine principale era quella di seguire che poi negli anni oltre la musica ho fatto l’allenatore di calcio a cinque quindi un ambito che ho sempre frequentato e mai mollato e quando ho iniziato questa attività la prima direzione è stata quella di seguire gli atleti. Ho seguito ragazzi della primavera della Roma fino ad arrivare ad oggi a seguire anche arbitri di basket serie A, allenatori di basket e ragazzi della nazionale ciclismo italiano fino ad arrivare al golf, calcio a 5, pallavolo e numeri sport che oggi hanno la necessità di avere la figura del mental coach che li possa sostenere ad aiutare a migliorare le loro prestazioni sportive”.
Vuoi raccontarci se possibile una delle tue esperienze che ti ha colpito maggiormente in ambito sportivo?
“Io lavoro anche nel business con aziende nazionali e non ma l’esperienza sportiva che ricordo quando nel 2021 venni fui chiamato da una ragazza della Nazionale Italiana per prepararsi all’Olimpiadi di Tokyo. In quell’Olimpiadi lei non partecipò rimase in panchina quindi rimase come riserva, da lì in poi nel 2022 divenne 4 volte campione del mondo nella sua disciplina, nel singolo e parliamo di ciclismo, in squadra, su pista e su strada. Divenne 4 volte campionessa del Mondo e questo dimostra che lavorando su alcuni dettagli e particolari si può assolutamente realizzare quello che è un sogno e diventare un obbiettivo e quindi trasformarlo in un progetto che poi è quello che fa il coach, mettere ordine in un disordine mentale questa è quella che per me per semplificare è la definizione”.
Se dovessi ora svolgere la tua professione nel Mondo del calcio, la tua figura la vedresti più utile con un allenatore o un calciatore?
“Ma io credo che sia equa la cosa. L’allenatore oggi è una figura che deve ricoprire a 360 gradi. Una volta doveva essere solo un esperto di tecnica e di calcio oggi deve essere un esperto comunicatore deve gestire le interviste e dei giocatori che diventano differentemente dal passato dei personaggi pubblici di grande visibilità, deve quindi gestire il calciatore, la persona, il personaggio e diventa per loro un momento di grande impegno e quindi diventa per loro un momento di grande impegno. L’allenatore ha sicuramente bisogno di un sostegno psicologico così come il calciatore che attraverso la performance deve poi ovviamente settimana per settimana ha necessità di un supporto che lo aiuti a consolidare perché può esserci che in una partita venga esaltato e dopo tre partite per un errore sotto porta o in difesa venga distrutto quindi si capisce quanto per l’allenatore che per il calciatore l’aspetto psicologico diventa determinante”.
Tu sei un tifoso della Roma, nella tua squadra ci sarebbe un calciatore che ti piacerebbe avere sotto la tua ala protettrice?
“Della Roma se dovessi… Beh El Shaarawy ha una capacità, una costanza mentale e un equilibrio tale che è sicuramente una persona propensa se già non lo fa a seguire un percorso di coaching perché dimostra di essere sempre equilibrato, attento e concentrato nella sua attività. Probabilmente ritieni da prendere calciatori che ne avrebbero più bisogno. Sto facendo mente locale, probabilmente Mancini è quello che in alcuni momenti perde un po’ di lucidità e sappiamo quanto negli anni passato questo lo abbia portato anche ad avere tante ammonizioni incidendo ovviamente su che cosa? Sia sulla performance attuale che sulla prestazione della partita perché sai che quando subisci una ammonizione dovrai essere più attento sia poi saltare ogni 5-6 partite una partita perché con la somma di ammonizioni poi devi essere fuori squadra. Quello per lui era stato un tallone di Achille che si ripeteva di campionato in campionato quindi sicuramente lui sarebbe uno interessante da seguire”.
Un pensiero invece da tifosi su Mourinho?
“Mourinho è un mental coach nato. Nel senso, non da tifoso ti dico che nasce proprio mental coach, Mourinho viene definito un motivatore ed è un motivatore. Nella squadra sa come toccare le corde giuste e come tifoso dico che probabilmente l’ambiente romano aveva bisogno di una figura come lui indipendentemente dai risultati e questa è una cosa positiva. Sappiamo quanto Roma sia un po’ lunatica sotto questo punto di vista e comunque viene sostenuto sia lui che la squadra e questo è stato un vantaggio negli ultimi anni indipendentemente dai risultati che non venivano non c’è mai stata una polemica verso la squadra o dell’allenatore e sappiamo come questa figura diventa importante proprio a livello di carisma all’interno della società”.
Un pensiero invece su Lukaku, di lui cosa ne pensi?
“Io penso che dal mental coach ne ho cosciuti di ragazzi che sono dei ragazzi, noi vediamo dei grandi omoni, vediamo dei grandi ragazzi che però hanno 20-30 anni che effettivamente vivono una realtà che a volte è più grossa di loro. Quello che esce sui giornali è una parte che conosciamo ma c’è una parte più nascosta che solo loro conoscono e dico sempre sanno perché hanno fatto un determinato tipo di scelte e questo è il motivo per cui sono accadute determinate cose. Sappiamo poi che i giocatori oggi sono pedine di scambio mese per mese, non c’è più sono più quel giocatore che si fidelizza a quella squadra come ad esempio Totti o Del Piero e da grande professionista ha dimostrato di non avere nessun timore a tornare in una squadra italiana e prossimamente affrontare anche quella che è stata la sua squadra per tanti anni”.
Questa si gioca Inter- Roma , un pronostico…
“Non sono bravo su queste cose, se devo ragionare da non tifoso è ovvio che l’Inter è una squadra predominante in tutto e per tutto, ha dei giocatori sia dentro al campo che fuori che possono risolvere la partita quindi ti potrei dire l’Inter ha un grosso vantaggio sotto questo punto di vista da tifoso invece punterei un 2 fisso. Da non tifoso sicuramente l‘Inter ha un passo in più ma sappiamo poi che i ragazzi di Mourinho sotto pressione danno molto di più”.
A proposito di Inter Roma, domani Lukaku verrà sicuramente contestato a San Siro in più si aggiunge l’assenza di Mourinho in panchina come in quasi tutte le partite con l’Inter…
“Penso che Mourinho da grande professionista sa cosa deve fare e delegare ai suoi collaboratori il meglio al meglio e credo ne soffra di questa cosa ma da grande professionista sappia come gestirla. Diversamente Lukaku che si trova per la prima volta contro l’Inter in una squadra italiana il gioco emozione può fare la differenza in positivo o in negativo. Ci sono giocatori che sotto stress riescono a dare grandi prestazioni e giocatori che quando sono sotto l’occhio del ciclone invece non riescono a dare il meglio. Noi conosciamo Lukaku all’Inter e alla Roma è la prima esperienza in uno stadio che è stato casa sua per tanti anni. Come tutti i professionisti la gestirà al meglio ma dovrà essere in grado di saper gestire anche quello che possa essere uno stadio completamente contro di lui”.
Chi si può rivolgere a te e come può contattarti?
“Si può rivolgere chiunque ,il mental coach è aperto a tutti dal dirigente all‘imprenditore di cui già mi occupo e che seguo , il privato, l’azienda, lo sportivo, si rivolge a chi vuole mettere ordine nel disordine, superare un momento nella nostra vita che porta un momento di stasi, di riflessione o in cui non sappiamo che passi fare, cambiare lavoro piuttosto che superare un momento di rallentamento anche sportivo o di visione aziendale. Avere un mental coach significa avere una spalla al proprio fianco, accelerare i risultatati, trovare soluzioni a problemi complessi e credo che queste figure siano oggi invitate ad essere affiancate da questa figura per migliorare la propria vita, il benessere emozionale e professionale. Mi possano trovare su www.davidepacassoni.com o su Instagram davidepacassoni_mentalcoach“.
Ringrazio personalmente Davide Pacassoni anche a nome della redazione di Calciostyle per averci regalato questa intervista.
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Scarpa d’Oro, gli italiani rallentano: Salah conserva il primato

In pole position per la Scarpa d’Oro c’è ancora Mohamed Salah, che continua a mantenere un certo distacco. Retegui, però, non molla.
La Scarpa d’Oro resta un premio prestigioso per il calciatore e per il club nel quale il giocatore milita.
La inseguono in molti, eppure Mohamed Salah sembra riuscire a mantenere un certo distacco.
Altri giocatori rincorrono e la partita per vincere il premio è ancora apertissima; a rendere – per noi italiani – la cosa più interessante è la presenza di alcuni giocatori del nostro campionato tra i primi in lista.

MATEO RETEGUI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
L’Atalanta spera di portare a Bergamo la Scarpa d’Oro
Già perché In Inghilterra c’è stata la FA Cup e Salah è stato messo a riposo.
Va detto, però, Mohamed Salah ha davvero tutte le carte in regola per vincere il titolo, che nella scorsa stagione è andato a Harry Kane (attualmente secondo in classifica e distante 8 punti dall’egiziano).
Bisogna sempre ricordare che fino al 1991 bastava solo che il giocatore avesse segnato più reti, mentre ora va messo in relazione ad un coefficiente di difficoltà che dipende dal campionato nel quale vengono segnate le reti.
Ma, ad oggi, chi sono i primi 5 in classifica? Abbiamo:
Mohamed Salah – Liverpool – con 50 punti, Harry Kane – Bayern Monaco – con 42 punti, Mateo Retegui – Atalanta – con 42 punti, Robert Lewandowski – Barcellona – con 42 punti e Erling Haarland – Manchester City – con 40 punti.
Logicamente questa classifica è provvisoria ed è destinata a cambiare nelle prossime partite.
In tutto ciò, più nelle retrovie ma non del tutto fuori dai giochi, si scorgono altri tre giocatori militanti in club italiani quali: Moise Kean – Fiorentina – con 30 punti, Marcus Thuram – Inter – con 26 punti e Ademola Lookman – Atalanta – con 24 punti.
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Juventus, Reinato Veiga ancora in dubbio per l’Atalanta

Juventus, dopo il successo contro l’Hellas Verona la squadra ancora non si è allenata ma oggi tornerà in campo in vista del big match contro l’Atalanta.
Secondo La Gazzetta dello Sport, Thiago Motta, nell’attesissimo match contro la squadra di Gasperini, dovrà rinunciare a Francisco Conceicao, Nicolò Savona e Douglas Luiz, mentre è ancora in dubbio il neo acquisto Renato Veiga. Per il portoghese sarà decisivo l’allenamento di venerdì dove verranno definitivamente valutate le condizioni del giocatore e degli altri infortunati.
Juventus, Veiga sarà decisivo per il rush finale
La Juventus di Thiago Motta sta risalendo la cima della classifica e ora si trova solo a meno sei punti dalla vetta. Dopo cinque vittorie consecutive i bianconeri hanno definitivamente riacceso la corsa scudetto. Al rush finale mancano ancora 11 partite a e la Juve, che ora si ritrova senza coppe, può clamorosamente puntare al titolo.
Se la Juventus, dopo diversi passi falsi nelle coppe, può ancora puntare alla lotta scudetto lo deve principalmente ad una ritrovata solidità difensiva. Già da inizio anno l’organizzazione difensiva era uno dei cardini più solidi del gioco di Thiago Motta. Un principio tattico che negli ultimi mesi, anche dopo gli infortuni di Bremer e Cabal, sembrava essersi infranto ma proprio nelle ultime partite di campionato la Juventus ha riacquisito l’ordine d’inizio anno.
Anche per questi motivi la presenza di Renato Veiga nella gara contro l’Atalanta, che potrebbe già decidere gli esiti della Serie A, diventa fondamentale per gli equilibri del gioco di Motta.
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Fenerbache-Glasgow Rangers, le probabili formazioni e dove vederla

Fenerbache-Glasgow Rangers è uno dei match valevoli per gli ottavi di finale di Europa League, ed è in programma giovedì 6 marzo alle 18:45
Fenerbache-Glasgow Rangers è un match che mette di fronte due squadre che si trovano in una situazione analoga nei rispettivi campionati e che vogliono fare bene nella competizione europea. Il club turco vuole continuare la striscia positiva e fare un ottima prestazione davanti al proprio pubblico, mentre gli scozzesi di mister Ferguson cercheranno di fare un ottima partita per proseguire al meglio nella competizione europea.

PALLONE EUROPA LEAGUE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Fenerbache
In vista del match contro i Rangers mister Mourinho schiererà un 3-4-1-2 con Egribayat tra i pali e il terzetto difensivo formato da Soyuncu, Skriniar e Akcicek. In mezzo al campo ci sarà il quartetto formato Aydin, Fred, Szymanski e Kostic mentre sulla trequarti alle spalle del tandem d’attacco En-Nesyri-Dzeko ci sarà Tadic.
Qui Rangers
In vista del match contro il Fenerbache mister Ferguson schiererà un 4-2-3-1 con Butland tra i pali e il quartetto difensivo formato da Tavernier, Propper, Nsiala e Jefté. In mediana ci sarà la coppia Diomande-Raskin mentre sulla trequarti alle spalle di Dessers opererà il terzetto formato da Cerny, Igamane, Hagi.
Probabili formazioni Fenerbache-Rangers
Fenerbahce (3-4-1-2): Egribayat; Soyuncu, Skriniar, Akcicek; Aydin, Fred, Szymanski, Kostic; Tadic; En-Nesyri, Dzeko. Allenatore: Mourinho.
Rangers (4-2-3-1): Butland; Tavernier, Propper, Nsiala, Jefté; Diomande, Raskin; Cerny, Igamane, Hagi; Dessers. Allenatore: Ferguson.
Dove vedere Fenerbache-Rangers
Il match Fenerbache-Rangers in programma giovedì 6 marzo alle 18:45 sarà visibile in esclusiva su Sky.
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