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Disastro Milan? Tutte scemenze e troppo disfattismo nei giudizi: serve equilibrio
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Disastro Milan, in queste ultime settimane non si sentono troppe parole diverse da queste nel giudicare la primissima parte di stagione dei rossoneri. Ma tutto questo disfattismo è giustificato? Proverò a fare chiarezza qui di seguito
I tifosi, lo sappiamo, parlano spesso di pancia tralasciando diversi aspetti importanti che altresì andrebbero inclusi in una valutazione lucida ed oggettiva. Ma il ragionamento, come detto, di pancia ha tutto fuorché lucidità ed ecco quindi spiegato il motivo dei troppi focolai che si stanno creando.
Partiamo da un punto, ad oggi il Milan è terzo in classifica, ad un punto dalla Juventus e a 3 dalla capolista Inter. Dieci partite, sette vittorie un pareggio e due sconfitte. Onestamente non la vedo una situazione tragica.
Ma entriamo ancora di più nel dettaglio analizzando il calendario dei rossoneri. Senza alcun timore di essere smentito, ad oggi il cammino del Milan è stato il più difficile rispetto alle sue dirette avversarie. Pronti via la trasferta di Bologna, terreno sul quale non tutte vincono, poi il Torino, la Roma e l’Inter. Aggiungiamo ancora la trasferta di Genoa, la Juventus ed il Napoli intervallate da un turno difficile anche di Champions League.
Si poteva fare di più? Sicuramente sì, soprattutto in Champions, ma parlare di disastro, permettetemi, ritengo sia una scemenza senza precedenti. Così come il mettere in discussione Stefano Pioli per soli due mesi di campionato. Vero, la sensazione è che stia un po’ perdendo il polso dello spogliatoio, ma la reazione contro il Napoli al Maradona si può leggere in qualsiasi modo, tranne che la squadra non stia seguendo l’allenatore.
Gli sfoghi di Giroud e Leao sono figli del momento. I giocatori stessi avvertono negatività intorno alla galassia rossonera ed in primis vogliono cercare di invertire la rotta. Un attaccamento alla maglia, niente di più. Dovrà comunque essere bravo Pioli a battere i pugni sulla scrivania pretendendo che le cose di campo rimangano nello spogliatoio, cosa peraltro sempre successa finora.
Il vero crocevia di Pioli sarà la qualificazione agli ottavi di Champions, ad oggi il vero obiettivo di breve termine. Non traguardarlo potrebbe innescare qualche valutazione in più da parte della dirigenza la quale, giusto dirlo per dovere di cronaca, qualche contatto con altri allenatori l’ha già avuto, così come lo ha avuto il Napoli quando ha contattato Conte.
L’eccessivo allarmismo non è per nulla giustificato, almeno questo è il mio modesto parere. A parlare dovrà essere il campo e la sfida contro l’Udinese, sebbene non facilissima, dovrà restituire i tre punti ai rossoneri i quali potranno finalmente beneficiare di un calendario più abbordabile.
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Napoli, Garcia attacca De Laurentiis: “Ha interferito con il mio lavoro, i risultati mi hanno dato ragione”
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Rudi Garcia, nuovo CT del Belgio, si scaglia contro De Laurentiis: “A Napoli mi sentivo prigioniero, interferenze continue da parte sua”.
Le dichiarazioni di Garcia
Rudi Garcia, ex allenatore del Napoli, ha espresso chiaramente il suo risentimento nei confronti del presidente del club, Aurelio De Laurentiis. Durante un’intervista, Garcia ha dichiarato: “Di Napoli amavo tutto tranne le sue interferenze. Mi son sentito prigioniero. Il tempo è galantuomo.” L’ex tecnico ha sottolineato che, al momento del suo addio, aveva lasciato la squadra in quarta posizione, mentre alla fine della stagione, sotto la guida di altri due allenatori, il Napoli è terminato decimo. Una frecciatina che lascia intendere gli errori di gestione da parte del presidente.
Implicazioni per il futuro del Napoli
Queste dichiarazioni potrebbero avere ripercussioni sul futuro del club azzurro, specialmente in vista delle prossime mosse di calciomercato. La gestione di De Laurentiis è stata spesso oggetto di dibattito, e le parole di Garcia non fanno che alimentare le polemiche. I tifosi e gli addetti ai lavori ora si interrogano su quale direzione prenderà il club, alla ricerca di stabilità e successi che sembrano sfuggire di mano.
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Fonte: l’account X di Schira
#Garcia contro #DeLaurentiis:
“Di #Napoli amavo tutto tranne le sue interferenze. Mi son sentito prigioniero. Il tempo è galantuomo. Io li ho lasciati quarti e alla fine sono arrivati decimi, con altri 2 tecnici. Ero nel giusto. I risultati dimostrano gli errori del presidente” pic.twitter.com/lVHZ10e39V— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 27, 2025
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Juventus-Empoli, cosa è successo dopo la partita
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La sconfitta della Juventus contro l’Empoli è stata sicuramente un colpo pesante, tanto per la squadra quanto per l’ambiente circostante, creando un’atmosfera quasi surreale, difficile da comprendere pienamente.
La descrizione dell’ambiente nello stadio, prima e durante la partita, e in seguito nella sala conferenze, trasmette perfettamente quel senso di disorientamento che ha dominato i momenti successivi alla partita.
L’analisi dell’allenatore, Thiago Motta, sembra rappresentare il punto di rottura di una stagione che ha mostrato più ombre che luci.
Il suo intervento in conferenza stampa è stato davvero un momento storico, una sorta di “J’accuse” che lo ha visto accusare la sua squadra per la mancanza di atteggiamento e di coraggio, pur assumendosi lui stesso le proprie responsabilità.
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Teun Koopmeiners e Thiago Motta ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Juventus-Empoli il post gara
È raro vedere un allenatore esporsi in modo tanto vulnerabile, ma allo stesso tempo lucido, come ha fatto Motta.
La sua commozione è chiara, ma la sua analisi della situazione è altrettanto concreta, mettendo a nudo i problemi e la gravità della situazione. Thiago Motta ha chiaramente bisogno di trovare risposte in tempi rapidi, ma si trova davanti a un bivio fondamentale: riuscirà a superare questa crisi con la sua squadra, o la frattura sarà insanabile?
Il rispetto per Thiago Motta è indiscutibile, per il coraggio di esporsi e di affrontare una situazione delicata in modo trasparente. Tuttavia, come giustamente sottolineato, ciò non significa che sia esente da responsabilità. Alcune sue scelte tattiche e gestionali non sono riuscite a dare il giusto impulso alla squadra, e questo si è visto chiaramente anche in partite che sulla carta sembravano abbordabili, come quella contro l’Empoli.
In questi momenti, la parola “rispetto” assume una doppia valenza: da un lato, il rispetto per un allenatore che si mostra onesto e diretto, ma dall’altro, è necessario anche che il suo operato porti a risultati concreti. La situazione di Motta è ora in bilico, e seppur non si parli ancora di esonero, la sua posizione non è più sicura come prima. Il futuro della Juventus potrebbe dipendere da come riuscirà a gestire i prossimi passi, sia come leader che come tecnico.
La frenesia che circonda il futuro di Thiago Motta e della squadra è palpabile. Le voci su un possibile cambio, e la crescente incertezza, dimostrano quanto sia delicato questo momento per il club bianconero. Le prossime settimane saranno decisive per capire se Motta avrà la forza di riportare la squadra sulla giusta rotta, o se la sua avventura alla Juventus giungerà al termine.
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LA DELUSIONE DELLA JUVENTUS ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
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Stadio della Roma, Gualtieri: “Ci siamo quasi, ci aspettiamo il progetto definitivo in primavera”
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Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, ha parlato ai microfoni di Radio Globo soffermandosi sulla situazione legata al nuovo stadio del club giallorosso.
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, è intervenuto presso l’emittente radiofonica di Radio Globo soffermandosi sul tema legato al nuovo stadio della Roma, in zona Pietralata.
Stadio della Roma, le parole di Gualtieri
“Rispondo spesso a questa domanda, visto che mi viene rivolta spesso anche su Instagram. Lo stadio non lo fa il Comune ma la Roma, che ha avviato la procedura e nei passaggi finali ha lavorato tantissimo. Ieri è stata depositata la parte che riguarda i trasporti e ci aspettiamo quindi entro la primavera il progetto definitivo. Siamo in un momento importante e positivo, tutti mostrano stanno mostrando il massimo impegno per un progetto che sembra splendido. Parliamo di uno stadio che porterà anche la riqualificazione di un’area, che verrà completamente riformata. Ci siamo quasi”.
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