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Milan: dalla Curva Sud si alza un coro. Ma di pace
Milan: durante il match contro l’Udinese i tifosi chiedono la fine di tutte le guerre. Con uno striscione che, con poche parole, dice davvero tutto.
La partita non è stata delle migliori per i rossoneri, ma la curva del Milan ha vinto a mani basse. Uno striscione apparso in Curva Sud recitava un bellissimo messaggio di pace.
I tifosi del Milan contro l’orrore dei bambini vittime della guerra.
“Fate silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono. Stop a tutte le guerre” questo recitava lo striscione esposto nella curva rossonera. Non potevano dirlo meglio di così.
Gli spettacoli nelle curve, organizzati dai tifosi, sanno emozionare. Ma questo tocca proprio il cuore.
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Milan, la rivincita di Fonseca: offuscata la dirigenza | L’editoriale di Mauro Vigna
Milan, la squadra di Fonseca esce dal campo del San Siro coi tre punti in tasca e soprattutto forte di nuove consapevolezze a partire da una ritrovata e rinnovata leadership sulla panchina.
Un’immagine emblematica quella dell’arrivo di Paulo Fonseca a Milano. Un pugno di tifosi forse capitati lì per sbaglio, nessuno della dirigenza ad aspettarlo. Un allenatore che pareva già solo durante il primo minuto di permamenza in Italia. Eppure qualcuno lo aveva scelto, sicuramente non Ibrahimovic il quale ne ha sempre preso le distanze salvo poi salire sul carro con alcune dichiarazioni al miele quando finalmente le cose stavano prendendo un altro verso.
Della totale assenza della dirigenza ho già più volte parlato e scritto, ora Fonseca sta davvero offuscando tutti. Con la sua capacità di essere leader all’interno dello spogliatoio. Cosa che temevo non fosse proprio nelle sue corde e invece mi ha fatto ricredere fin dai primissimi giorni.
Ci è voluto tempo per prendere le misure con alcuni giocatori, gli episodi del cooling break e dei calci di rigore contro la Fiorentina non hanno fatto altro che alzare il livello della corazza. Da lì il cambiamento di un uomo che ha nulla da perdere se non la dignità. E quella non l’ha mai voluta perdere.
Tanto da sedere in panchina Rafael Leao senza considerarlo più intoccabile come era prima. Cercando sempre il bene della squadra e non quello del singolo giocatore.
Ora, la mia opinione su di lui è cambiata a livello umano, di pelle. Continuo a pensare non sia un top, che gli manchi ancora qualcosa per esserlo, ma una cosa è certa, siamo di fronte ad un onesto lavoratore che si sta prendendo sulle spalle il peso di un club senza dirigenza, all’apparenza, provando a gestire da solo i giocatori. Un compito decisamente non facile ed inusuale per un club di Serie A.
Sono praticamente certo che in caso di risultati all’altezza, tutti saliranno sul carro facendo a spintoni per avere il merito di averlo scelto in estate. Per adesso ha dimostrato di avere gli attributi, e belli grossi. Il Milan al momento è suo.
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Milan, Leao non decisivo ma ieri ha fatto il suo: Fonseca riparte da qui
Milan, archiviata la gara di Champions contro il Bruges, fondamentale era vincere, i rossoneri guardano con ottimismo alla sfida contro il Bologna. Forse con una consapevolezza in più.
Rafael Leao sembra avere capito la lezione. Durante la gara di ieri infatti il portoghese ha fatto il suo, senza eccezionali strappi, ma giocando con la testa e il cuore fino a risultare uno dei migliori fino alla sostituzione.
In questo momento il giocatore non riesce ad essere decisivo come in altri periodi, la dimostrazione è data da una sola rete da inizio stagione. Tuttavia alcuni segnali si stanno vedendo e soprattutto è lo stesso Paulo Fonseca che, dopo la punizione contro l’Udinese, vuole assolutamente recuperarlo.
Lo abbiamo scritto ieri, Leao non è un leader e mai lo sarà. Vive di momenti, non solo di calcio e con eccessiva leggerezza affronta queste situazioni, ma il talento è indiscusso e rappresenta comunque uno dei giocatori più talentuosi all’interno della rosa rossonera.
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Milan, Di Canio non ha mezze misure: “Ho capito cos’è Leao”
Milan, un Paolo Di Canio che non ha mezze misure quello intervenuto ieri sera ai microfoni di Sky in merito a Rafael Leao. Qui di seguito andiamo a leggere quello che ha detto.
Che Paolo Di Canio non sia proprio un estimatore di Rafael Leao lo si era capito. Anche ieri sera, nell’immediato post match contro il Bruges, dagli studi di Sky si è lasciato andare a giudizi non troppo carini nei confronti dell’esterno portoghese andando contro il giudizio di Fabio Capello il quale invece aveva visto una buona prestazione del giocatore prima della sostituzione.
Ecco le parole di Di Canio:” Ho capito cos’è Leao. Sembra un bell’orologio, è un Vinicius, un Henry, un Robben? No, visto da vicino è una copia, fatta discretamente, ma non proprio bene”.
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