Serie A
Allegri e il record del “corto muso”
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Con la vittoria di ieri sera a Firenze, la squadra dell’Allegri-bis diventa la prima in Europa per vittorie con il risultato di uno a zero.
Il “corto muso” è uno di quei neologismi che entra prepotentemente nel vocabolario calcistico. Come il “sarrismo“, per esempio.
Nessuno come Allegri in Europa
Riporta Opta. Dal 28 Maggio 2021, giorno in cui è tornato sulla panchina della Juventus, nessuna squadra in Europa ha vinto più partite 1 a 0.
Con la vittoria di ieri sera sulla Fiorentina, infatti, diventano 17 le gare vinte di “corto muso” dalla Juventus del tecnico toscano.
Serie A
Napoli, dilemma Raspadori: torna in panchina contro l’Inter?
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In un Napoli che fatica, l’unica nota lieta è Giacomo Raspadori, che con il cambio modulo sta trovando spazio e gol. Cambia il suo futuro?
Il Napoli sta attraversando la fase più complicata della stagione. Gli azzurri non vincono da 4 partite e hanno perso la testa della classifica. Gli infortuni hanno avuto il loro peso, ma la crisi degli azzurri sembra essere soprattutto mentale.
La squadra di Conte non ha più la solidità e la compattezza della prima parte di stagione, come dimostrano i numerosi gol subiti nelle ultime partite. In un momento in cui tutto sembra girare storto, c’è però una nota positiva: Giacomo Raspadori.
L’attaccante della Nazionale, finito ai margini della squadra per diversi mesi, è tornato prepotentemente alla ribalta grazie al passaggio al 3-5-2. Un cambio forzato dagli infortuni di Spinazzola, Olivera e Neres, ma che ha permesso al classe 2000 di esprimere finalmente tutto il suo potenziale.
Il problema è che Conte non sembra intenzionato a insistere su questo modulo in futuro. E allora, quale sarà il futuro di Raspadori?
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L’ESULTANZA DI GIACOMO RASPADORI E ROMELU LUKAKU ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, il 3-5-2 ha rilanciato Raspadori
Fino a poche settimane fa, il destino dell’attaccante sembrava segnato. Solo 119 minuti giocati in 21 partite e ben undici panchine, numeri che lo avevano spinto a valutare l’addio a gennaio. Conte, però, non ha voluto sentire ragioni e l’ha dichiarato incedibile.
L’emergenza ha poi cambiato tutto. Il passaggio al 3-5-2 lo ha riportato in prima linea e il numero 81 ha risposto nel migliore dei modi: gol contro la Lazio e gol anche contro il Como. Il suo momento straordinario è confermato anche dai dati atletici: contro la Lazio ha percorso più di 12 km, segnale di una condizione fisica eccellente.
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ANTONIO CONTE PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Il dilemma tattico di Conte
Il vero nodo da sciogliere è il futuro modulo del Napoli. Dopo la vittoria contro la Lazio, Conte ha lasciato intendere che il 3-5-2 è stato solo una soluzione temporanea e che il 4-3-3 rimane il sistema di riferimento. Questo, però, rischia di penalizzare proprio Raspadori, che nel tridente ha già dimostrato di faticare, sia da esterno che da mezzala adattata.
Se Conte tornerà al 4-3-3 contro l’Inter, l’attaccante ex Sassuolo rischia di finire di nuovo in secondo piano. Una soluzione potrebbe essere un tridente più dinamico, con Raspadori schierato solo sulla carta da esterno ma con libertà di accentrarsi per giocare vicino a Lukaku. Un’altra ipotesi è vederlo da prima punta dal primo minuto in luogo proprio del belga, apparso fuori condizione nelle ultime uscite.
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GIACOMO RASPADORI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Napoli, quale futuro per Raspadori?
Il discorso su Raspadori, però, non riguarda solo il presente. Se il Napoli in estate costruirà la squadra attorno al 4-3-3, il classe 2000 potrebbe ritrovarsi nuovamente ai margini e questa volta non accetterebbe un’altra stagione in panchina.
Le richieste per lui non mancano: Roma, Atalanta e Juventus lo corteggiano da tempo e sarebbero pronte a garantirgli un ruolo centrale.
Allo stesso tempo, il Napoli avrà bisogno di una rosa ampia per affrontare al meglio la prossima stagione, che quasi sicuramente vedrà il ritorno nelle coppe europee. Perdere un giocatore con le sue qualità potrebbe essere un errore madornale.
La sfida con l’Inter potrebbe già dare un primo indizio sulle intenzioni di Conte: costruirà il Napoli attorno a Raspadori o tornerà a un modulo che rischia di metterlo in ombra?
Raspadori sarà il volto del Napoli che verrà o solo una risorsa temporanea destinata all’addio a fine stagione?
Serie A
Fiorentina, senza Quarta è un disastro: l’assurda statistica
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Fiorentina, Martinez Quarta ha fatto ritorno al River Plate lo scorso gennaio, esordendo il 26 del mese e collezionando già sei presenze
Dopo anni alla Fiorentina e un interessamento della Juventus sfumato un anno fa prima del rinnovo, il difensore ha scelto di tornare in Argentina per circa 7 milioni di euro. Ma la sua partenza è stata davvero un affare per la Viola? Guardando gli ultimi risultati, sembrerebbe di no.
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LA FORMAZIONE DELLA FIORENTINA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
‘Macumba Quarta’, la Fiorentina ha fatto davvero la mossa giusta?
Da quando l’argentino ha lasciato Firenze, la squadra ha disputato nove partite di campionato, subendo ben cinque sconfitte. Un dato che potrebbe essere casuale, ma che evidenzia un trend preoccupante. Già a dicembre, quando Quarta era stato relegato in panchina, la Fiorentina aveva mostrato segnali di cedimento con due sconfitte e un pareggio. Il brillante cammino che l’aveva portata a sfiorare la vetta della classifica si era già incrinato.
Nel frattempo, al River Plate, il difensore è diventato subito un punto fermo: ha saltato una sola gara da quando è tornato e in campionato la squadra non ha ancora perso.
Il suo ritorno in Argentina, però, non era nei piani iniziali, come ha raccontato lui stesso: “La chiamata di Gallardo ha cambiato tutto. Non pensavo di lasciare la Fiorentina, mi trovavo bene con la mia famiglia e il gruppo era fantastico. In Europa non avrei trovato di meglio”.
Una scelta di cuore che, ad oggi, sembra aver giovato più al River che alla Fiorentina.
Serie A
Atalanta, Ganz: “Brava l’Atalanta a prendere subito Retegui e sullo scudetto…”
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L’ex bomber dell’Atalanta Maurizio Ganz ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport sul club nerazzurro.
Atalanta, le parole di Ganz
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L’URLO DI GIAN PIERO GASPERINI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Di seguito le parole rilasciate dall’ex calciatore dell’Atalanta Maurizio Ganz ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport sul momento che sta vivendo il club orobico e sulla stagione che sta vivendo Mateo Retegui:
UN GRANDE CLUB
“Mi permetta di dire innanzitutto una cosa: per l’ennesima volta la società ha lavorato benissimo sul mercato. In pochi giorni hanno individuato e acquistato Retegui dal Genoa dopo l’infortunio di Gianluca Scamacca. E solo un grande club ha queste capacità”.
I GOL DI RETEGUI
“Mi sorprendo che stia facendo così bene! Perché che fosse forte lo si sapeva già. Ma così forte è uno step ulteriore. A Bergamo storicamente tutti gli attaccanti fanno bene perché il sistema di gioco aiuta lo sviluppo e la conclusione. Ma Retegui sta andando oltre”
SUPERERA’ I 24 GOL DI PIPPO INZAGHI
“Penso che andrà anche oltre, superando quota 30 gol. Ai tempi di Inzaghi c’era un calcio diverso e non c’era la Var. Inoltre i difensori marcavano in maniera diversa, erano più aggressivi e ci si “menava” anche da fermi (ride, ndr).
Mateo è migliorato anche tecnicamente in questi mesi all’Atalanta e penso che abbia ancora margini di miglioramento. E ha dimostrato di saper segnare di testa, di sinistro e di destro. Non è monocorde, sa sfruttare ogni occasione”.
IPOTESI SCUDETTO
“E’ tutto aperto, certo. Sarebbe fantastico anche per l’intero Paese vedere l’Atalanta campione d’Italia come fecero in passato squadre come Cagliari, Verona Sampdoria e Leicester in Premier League. Perché no? Ci sta che l’Atalanta possa vincerlo. Sarebbe meraviglioso anche per tutto il lavoro svolto in questi anni dalla famiglia Percassi“.
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