Serie A
Lecce: i convocati di D’Aversa per la gara con il Milan
Il Lecce scenderà in campo domani pomeriggio alle 15 per affrontare in casa il Milan di Stefano Pioli. I salentini cercheranno di riscattare l’incredibile sconfitta nel finale dell’Olimpico per ritrovare punti e fiducia.
Il tecnico dei pugliesi D’Aversa ha diramato la lista dei convocati per la gara di domani.
I convocati di D’Aversa
Portieri: Brancolini, Falcone, Samooja
Difensori: Baschirotto, Dermaku, Dorgu, Gallo, Gendrey, Pongracic, Smajlovic, Touba, Venuti
Centrocampisti: Berisha, Blin, Gonzalez, Kaba, Oudin, Rafia, Ramadani
Attaccanti: Banda, Burnete, Krstovic, Listkowski, Piccoli, Sansone, Strefezza
Serie A
Cagliari-Torino: probabili formazioni e dove vederla
Cagliari-Torino é la partita valida per l’ottava giornata di Serie A. Si inizierà a giocare domenica 20 Ottobre alle ore 18 allo stadio Unipol Domus di Cagliari.
I rossoblù arrivano al match forti di una vittoria contro il Parma e di un pareggio contro la Juventus nell’ultimo turno di campionato.
Il Toro, invece, deve mettere in campo tutta la sua grinta per potersi riprendere dalle due sconfitte consecutive che hanno preceduto questa partita: perse entrambe 3 a 2 contro la Lazio e l‘Inter.
Qui Cagliari
Dopo la sosta delle nazionali tutti i giocatori sono finalmente tornati disponibili. Davide Nicola ha così avuto modo di vedere la formazione al completo e fare le sue scelte tattiche.
Il mister dei rossoblu ha deciso intanto di sottoporre ad allenamento personalizzato tre giocatori: Pavoletti, Obert e Jankto durante la preparazione a questa partita.
Quasi sicuramente ritroveremo Makoumbou in campo. Ancora non si sa chi scenderà in campo tra Gaetano e Marin.
Qui Torino
Il Torino di Vanoli si prepara alla sfida riaccogliendo tra le sue fila Sebastian Walukievicz. Il difensore si é ripreso anzitempo dall’influenza che lo aveva colpito e potrà giocare questa domenica.
Si sono allenati anche Sanabria e Maripan. A centrocampo vedremo probabilmente Vlasic o Linetty. Zapata invece sarà assente, quindi in attacco ci sarà spazio per uno tra Sanabria e Adams.
Cagliari-Torino, probabili formazioni
Cagliari (4-2-3-1): Scuffet; Zappa, Mina, Luperto, Augello; Makombou, Adopo; Zortea, Gaetano, Luvumbo; Piccoli. All. Nicola.
Torino (3-5-2): Milinkovic-Savic; Vojvoda, Coco, Masina; Lazaro, Vlasic, Ricci, Ilic, Sosa; Sanabria, Adams. All. Vanoli.
Cagliari-Torino: dove Vederla
Cagliari-Torino sarà trasmessa in TV da DAZN e da Sky, infatti é in onda anche sulla televisione satellitare.
Serie A
Juventus-Lazio, le formazioni ufficiali
Juventus-Lazio è il Saturday Night di Serie A. La Juventus di Thiago Motta ospita la Lazio di Baroni, in uno dei big match dell’ottava giornata.
Juventus-Lazio si gioca con le due squadre appaiate in classifica. Una situazione impossibile da pronosticare ad inizio stagione, quando la Lazio era in piena contestazione e la Juventus ebbra di entusiasmo per un’estate da reminiscenza dell’epoca d’oro degli Agnelli. Tre mesi dopo, però, è cambiato tutto.
La squadra dell’ingiustamente vituperato Baroni è la rivelazione della Serie A. E’ quella che “gioca meglio” (per quello che vale), è quella che, sin qui, ha convinto di più. La squadra di Thiago Motta, semplicemente, non è (ancora) la squadra di Thiago Motta. Chi si aspettava di vedere la Juventus trasformata nel il Manchester City di Guardiola o nel Liverpool di Klopp dopo soli tre mesi ha probabilmente sbagliato mestiere.
Ma anche chi si aspettava che Motta fosse, in confronto ad Allegri, Jurgen o Pep non ha probabilmente mai visto giocare il suo Bologna. Oppure ha visto solo gli highlights, parafrasando Fabio Caressa. Il gioco di Motta è più vicino a quello di Allegri di quanto si sia disposti ad ammettere. Del resto il suo mentore è Mourinho, mica Guardiola. E il suo compito è quello di rendere la Juventus più moderna, non più bella.
Ci riuscirà, perché è un bravissimo allenatore, ma di fatto ad oggi sta allenando la stessa squadra dello scorso anno. E la Juventus dello scorso anno, checché ne dicano i giochisti, poteva giocare solo come la faceva giocare Max. Non regge nemmeno l’argomentazione dei milioni spesi sul mercato, se si considera che una settantina di questi (nei nomi di Douglas Luiz e Thuram) non sono ancora a pieno regime.
Il calcio, però, sovente sfugge ai recentismi e alla miopia calcistica. La Juventus ha dimostrato (soprattutto in Champions League) di essere mortifera in transizione, di saper andare in verticale come poche squadre in Europa e di poter sbranare le avversarie che la vanno a prendere alta. Sembra la descrizione di come la Lazio di Baroni ha giocato in queste prime otto partite di campionato e, alla luce di ciò, non si capisce come qualcuno possa asserire che i biancocelesti siano i favoriti assoluti.
Vero che i bianconeri sono martoriati dagli infortuni e che i biancocelesti sono praticamente “obbligati” a giocare la partita in questa maniera. Sia perché una Juventus così incerottata non ti capita più, sia perché snaturare la propria filosofia per una partita sarebbe un errore. La Lazio ha scelto un modo di giocare a calcio e deve difenderlo, anche a costo di perdere qualche partita. Nessuno chiede alla Lazio di vincere a Torino. Deve giocare con leggerezza, ma senza infantilismi. Perché il percorso di crescita passa anche da questo.
Juventus-Lazio, le formazioni ufficiali
JUVENTUS (4-2-3-1): Di Gregorio; Savona, Gatti, Kalulu, Cabal; Locatelli, Thuram; Cambiaso, Douglas Luiz, Yildiz; Vlahovic. Allenatore: Thiago Motta.
LAZIO (4-2-3-1): Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Rovella; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. Allenatore: Baroni.
Serie A
Branca duro con i Friedkin: “Esoneri di Mourinho e De Rossi non professionali. Lo Special One…”
L’ex responsabile dell’area tecnica dell’Inter Marco Branca ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni de Il Messaggero in merito all’operato dei Friedkin.
Di seguito le sue parole.
Le critiche di Branca
Come giudica il percorso delle proprietà USA?
“Sono attente all’aspetto economico, ed è apprezzabile. Non condivido, però, la poca voglia nel voler conoscere la nostra storia e il nostro modo di pensare. Se non si conosce una realtà, la si studia. E poi non mi piace la maleducazione che hanno nel prendere certe decisioni. I Friedkin hanno mandato via Mourinho e De Rossi in un modo non troppo professionale. Ci vuole il rispetto per la storia degli altri.”
Lei conosce bene Mou: prenderlo è stato una grande mossa?
“Direi di sì. Ma le squadre non le fa vincere solo Mou. Devono essere complete nel parco giocatori e nell’organizzazione. Se qualcosa non funziona, si perdono punti. José ha dato tanto entusiasmo, ma in campo ci va anche la bravura dei giocatori e del club.”
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