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Zanetti, ecco le sue storie di calcio tra Italia e Argentina

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Javier Zanetti - Depositphotos

Javier Zanetti torna protagonista: stavolta in libreria, dove oggi esce “Un legame mondiale. Storie di calcio tra Italia e Argentina”, edito da Mondadori

Javier Zanetti, nella sua storia di giocatore, ha sempre avuto il cuore diviso tra due nazioni: l’Argentina, in cui è nato, e l’Italia da cui proviene. E’, di fatto, un tano, un termine che in lunfardo (l’antica lingua popolare argentina), si usa per designare i nazionali di origini italiane.

Due nazioni molto simili tra loro ma anche acerrime rivali in ambito calcistico. Due nazioni che fanno pace ciclicamente scambiandosi un gran numero di giocatori (solo alla Roma, in questa stagione, gli argentini sono due).

Però l’antica rivalità ha segnato un’epoca: Zanetti, che ne è memore e spettatore protagonista al tempo stesso, gli ha dedicato questo libro, edito da Mondadori ed uscito proprio oggi.

Noi lo abbiamo sfogliato in anteprima per voi.

Javier Zanetti, la copertina del suo ultimo libro "Un legame mondiale"

10 giugno 1978: quando tutto ebbe inizio

Nella sua narrazione dei rapporti storici tra le due nazioni (e Nazionali), Zanetti parte proprio da quel 10 giugno 1978: la data in cui si giocava la storica partita Argentina-Italia, che poi finì 0-1. All’epoca, Zanetti aveva 5 anni.

Al match non poté assistere di persona, ma ricorda così l’atmosfera allo stadio: “Il Monumental, al solito, era stracolmo, dalle gradinate piovevano papelitos che avevano invaso il campo, sembrava avesse nevicato. Il frastuono era incredibile, i decibel salirono all’ingresso in campo dell’Albiceleste.

Qua e là, qualche bandiera italiana; era pur sempre una specie di derby, dato il numero di oriundi italiani. Italia e Argentina, due Paesi così diversi e lontani eppure, per assurdo, con tanti elementi in comune, primo fra tutti la passione per il fútbol, il calcio. E quale fantastica mano aveva sorteggiato nello stesso girone del Mondiale argentino l’Albiceleste e gli Azzurri?”.

Dopo il gol fatale di Roberto Bettega, Zanetti racconta di essersi addormentato e risvegliato il giorno dopo: al suo risveglio, aveva chiesto se l’Argentina avesse pareggiato. E avrebbe incassato un’amara notizia.

25 giugno 1978: la vittoria finale

Zanetti racconta la rivalsa della sua Nazionale, che alla fine riesce ad arrivare in finale dei Mondiali del 1978 e pure a vincerli (contro i Paesi Bassi).

Ricorda così la trepidazione durante la partita, che finì 3-1 per i padroni di casa: “Al gol di Kempes, saltammo dalla gioia: 1-0. Io lanciai in aria il pallone e lo ripresi al volo. Abbiamo vinto, pensavo ingenuamente. (…)

“Il secondo tempo mi parve infinito. Sembrava una delle partite che avrei giocato da lì in avanti nei potreros, cioè sui campetti improvvisati e negli oratori, quando ingaggiavamo sfide senza fine, che duravano ore e che terminavano solo quando si faceva troppo buio o quando ci chiamavano perché era pronto da mangiare”.

Zanetti ricorda quella partita come uno stillicidio infinito. “È finita?» chiesi quando vidi i giocatori dirigersi verso il centrocampo.
«No, c’è ancora il secondo tempo supplementare.»
«Non finisce più questa partita!» pensavo mentre stringevo forte il pallone. Stavo imparando già allora, inconsciamente, quanta gioia e sofferenza insieme possa regalare il calcio”.

Oltre il 1978

Non solo 1978: Zanetti narra anche ciò che avvenne in occasione dei Mondiali di Messico 1986, di Corea del Sud-Giappone 2002 e di Sudafrica 2010. Ripercorrendo passo dopo passo la storia della presenza argentina ai Mondiali.

Zanetti sugli uomini simbolo del Mondiale

Di calciatori importanti, Zanetti cita quelli che più degli altri hanno incarnato il binomio Italia-Argentina. A partire da Luis Monti, “l’unico nella storia del calcio ad aver giocato due finali mondiali con due Nazionali diverse“. Figlio di immigrati romagnoli, tano per antonomasia.

Fondamentale è stato Mario Alberto Kempes Chiodi, l’eroe della finale contro i Paesi Bassi: italo-argentino da parte di madre e tedesco da parte di padre. Un sinistro micidiale prima di quello di Maradona nell’86. Per la sua efficacia, fu ribattezzato El Matador.

Poi Zanetti dà spazio al racconto di Ricardo Bochini, che definisce suo idolo e che, pare, fosse anche l’idolo di Diego Armando Maradona. Ovviamente, anche Maradona è protagonista di un capitolo: quello dedicato al suo arrivo a Napoli.

Zanetti, un libro da leggere

Tra memorie familiari e memorie calcistiche, Zanetti ripercorre la storia più grande del calcio argentino (e della nazione stessa) intrecciandola con la propria infanzia e guardandola con gli occhi che aveva allora.

Non perdendo quello sguardo incantato e consapevole di essere stato spettatore privilegiato di un grande calcio. Forse irripetibile.

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Scarpa d’oro: Retegui sul podio, insegue Salah

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Scarpa d'Oro, Retegui

Si aggiorna in continuazione la classifica della Scarpa d’oro, ovvero la competizione più amata dai bomber di tutta Europa. Retegui sul podio e Kean in top 15.

Continua ad aggiornarsi settimana dopo settimana e gol dopo gol la classifica della Scarpa d’oro, che prevede la moltiplicazione dei gol segnati da ciascun attaccante per il coefficiente di difficoltà del campionato in cui gioca. Nel caso della Serie A e dei top 5 campionati europei questo coefficiente corrisponde a 2, mentre nel caso ad esempio del campionato turco, olandese o portoghese, corrisponde ad 1,5.

A partire dalla top 30 di questa classifica, della Serie A troviamo solamente 3 giocatori, ovvero Thuram, Kean e Retegui, ma quest’ultimo si trova nelle zone d’eccellenza.

Scarpa d'oro

Classifica scarpa d’oro: dal 30° al 20° posto

Dal 30° al 20° posto troviamo uno dei 3 giocatori della Serie A, ovvero Marcus Thuram, con 13 gol ed un punteggio totale di 26. A pari punti con il francese, girovagando per l’Europa ci sono anche l’ex Serie A Budimir, i brasiliani Raphinha e Matheus Cunha ed il bomber del Borussia Dortmund Guirassy. Al 20° posto in solitaria si trova l’ex Milan Krzysztof Piatek.

Classifica scarpa d’oro: dal 19°all’ 11° posto

Di seguito troviamo con 28 punti in parità i due inglesi Cole Palmer e Mason Greenwood. Più avanti alla 13° posizione ecco il turno del primo italiano ovvero Kean, con 30 punti totalizzati fin ora, che fa gruppo con l’ex Roma Patrick Schik e Mbeumo del Brentford.

Top 10: Retegui insegue Salah

-10 Kylian Mbappé (Real Madrid/Spagna)= 17 gol, 34 punti

– 10 Ousmane Dembelé (PSG/Francia)= 17 gol, 34 punti

-9 Viktor Gyokeres (Sporting CP/Portogallo)= 23 gol, 34,5 punti

-7 Chris Wood (Nottingham Forest/Inghilterra)=18 gol, 36 punti

-7 Omar Marmoush ( Eintracht/Germania e Manchester City/Inghilterra)= 18 gol, 36 punti

-5 Erling Haaland (Manchester City/Inghilterra)= 19 gol, 38 punti

-5 Alexander Isak (Newcastle/Inghilterra)= 19 gol, 38 punti

-4 Robert Lewandowski (Barcellona/Spagna)= 20 gol, 40 punti

-2 Harry Kane (Bayern Monaco/Germania)= 21 gol, 42 punti

-2 Mateo Retegui (Atalanta/Italia)= 21 gol, 42 punti

-1 Mohamed Salah (Liverpool/Inghilterra)= 25 gol, 50 punti

Scarpa d'oro

Mohamed Salah #11 of Liverpool gives his team instructions during the Premier League match Liverpool vs Fulham at Anfield, Liverpool, United Kingdom, 3rd December 2023
(Photo by Mark Cosgrove/News Images)

 

 

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Oddo: nuovo allenatore del Milan Futuro

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È ufficiale: la dirigenza del Milan ha scelto il nuovo allenatore per la panchina del Milan Futuro. Oddo subentrerà a Bonera e guiderà i giovani rossoneri

La sconfitta contro il Pescara è costata carissimo a Daniele Bonera, che dalla giornata di oggi non è più l’allenatore del Milan Futuro. Al suo posto è pronto a subentrare Massimo Oddo, anche lui ex giocatore rossonero con cui Bonera ha condiviso il campo dal 2006 al 2012, vincendo tra le altre cose Champions League e Mondiale per Club.

Il comunicato ufficiale da parte della dirigenza rossonera non si è fatto aspettare: AC Milan comunica di aver affidato la guida tecnica di Milan Futuro a Massimo Oddo. Che a partire da oggi – dopo essere stato anche lui un prodotto delle giovanili del Milan- allenerà la squadra Under 23 impegnata nel campionato di Serie C.

Oddo

 

 

Massimo Oddo ha intrapreso la carriera da allenatore dopo il ritiro dal calcio giocato, guidando diverse squadre tra Serie A, Serie B e categorie giovanili. Partendo proprio dal settore giovanile del Pescara, squadra che con la sua vittoria ha sancito la definitiva separazione tra Bonera e il Milan Futuro, facendo così anche un grande favore  al suo vecchio allenatore, fautore inoltre anche dell’ultimo passaggio in serie maggiore della squadra abruzzese

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Napoli-Inter, chi vincerà lo Scudetto?

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napoli

La sfida tra Napoli e Inter, in programma il 1° marzo 2025 alle ore 18:00 allo Stadio Diego Armando Maradona, rappresenta un momento cruciale nella corsa allo Scudetto di questa stagione.

Attualmente, l’Inter guida la classifica con un punto di vantaggio sul Napoli, rendendo questo incontro determinante per le ambizioni di entrambe le squadre.

Stato di forma delle squadre:

  • Napoli: La squadra di Antonio Conte ha recentemente attraversato un periodo di flessione, con tre pareggi consecutivi che hanno rallentato la loro corsa al titolo. Nonostante ciò, il Napoli rimane una forza formidabile, soprattutto in casa, e cercherà di sfruttare il supporto del proprio pubblico per ritrovare la vittoria.
  • Inter: I nerazzurri, guidati da Simone Inzaghi, hanno mostrato alcune incertezze nelle ultime partite, raccogliendo solo tre punti negli ultimi tre incontri, inclusa una sconfitta contro la Juventus. Tuttavia, una recente vittoria contro il Genoa, grazie a un gol decisivo di Lautaro Martínez, ha permesso all’Inter di riconquistare il primo posto in classifica.

Napoli-Inter: le probabili formazioni:

  • Napoli (3-5-2): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno; Politano, Anguissa, Lobotka, Zielinski, Mario Rui; Osimhen, Kvaratskhelia.
  • Inter (3-5-2): Martínez; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro Martínez.

Analisi del match: Entrambe le squadre adottano un modulo 3-5-2, il che potrebbe portare a un confronto equilibrato a centrocampo. La chiave del match potrebbe risiedere nella capacità delle ali di creare superiorità numerica e nelle prestazioni dei due attacchi, con Osimhen e Kvaratskhelia da una parte e la coppia ThuramLautaro dall’altra.

Pronostico: Data l’importanza della partita e l’equilibrio tra le due formazioni, un pareggio potrebbe essere il risultato più probabile. Anche l’ex portiere Gianluigi Buffon ha suggerito che le due squadre, esprimendosi al massimo delle loro potenzialità, potrebbero annullarsi a vicenda, portando a un risultato di parità. Su questo sito troverai tutte le settimane i migliori pronostici di serie A.

Inter napoli

LA GRINTA DI SIMONE INZAGHI E IVAN JURIC ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Tuttavia, il fattore campo e la determinazione del Napoli a riscattarsi potrebbero dare agli azzurri un leggero vantaggio. In ogni caso, si prevede una partita combattuta e ricca di emozioni, con entrambe le squadre consapevoli dell’importanza del risultato finale nella corsa al titolo.

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