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Capitano si nasce o si diventa?

Capitani si nasce o si diventa? Se pensiamo alla baraonda che è successa in casa Inter con Icardi potremmo dire che difficilmente si diventa… Il capitano è un leader, uno che mette la faccia a difesa dei compagni, uno che è il primo a prendersi le proprie responsabilità, uno che sente il peso e l’onore della maglia. Il capitano non è il primo ad abbandonare la nave quando le cose non vanno bene o che non sale sull’aereo per Vienna per una delicata gara di Europa League… ma ogni squadra, ogni capitano ha la sua storia.
A Firenze di Capitano ne avevamo uno, l’Unico Dieci, il mitico Antonio! Il 4 marzo dello scorso anno la città di Firenze, ma poi tutto il mondo dello sport si accorse, che in realtà c’era un altro grande Capitano, Davide Astori. La sua tragica scomparsa ha legato in maniera indissolubile quella fascia che rappresenta il leader della squadra alla città. Davide, forse lo abbiamo scoperto dopo, perché non era un personaggio da prima pagina, non andava a chiedere rinnovi contrattuali, ma tutti i suoi compagni, in viola, in azzurro e nelle altre squadre che lo hanno visto giocare, lo hanno raccontato come un leader silenzioso ma anche concreto nei momenti cruciali. Il primo ad accogliere col suo bellissimo sorriso ogni nuovo arrivato, il primo a mettersi a disposizione per chi avesse bisogno. Un vero Capitano!
La fascia di Astori, a Firenze, è stata portato con onore da Badelj nell’ultimo scorcio della scorsa stagione ed è stata raccolta quest’anno da German Pezzella, che visto in campo e nelle interviste, impersona i valori che erano propri da Astori. Dalla prossima domenica, vista l’assenza prolungata dell’argentino, il nuovo capitano sarà Federico Chiesa: in assoluto, con i suoi 21 anni, il più giovane capitano della storia viola, più giovane di Antognoni che divenne capitano a 22 anni.
Federico Chiesa incarna il fiorentino: nato e cresciuto nella società viola dove ha giocato in tutte le giovanili, cresciuto col mito del papà Enrico, con una storia importante con la maglia gigliata. Ora dopo essere tecnicamente esploso ed essere divenuto la stella viola in campo dal punto di vista calcistico, è pronto ad ereditare quella fascia, quella responsabilità. Una fascia, come ha detto lo stesso Federico, che non è un pezzo di stoffa, ma rappresenta in modo indelebile una persona che non c’è più e per questo è un onore ancora più grande. Domenica a Ferrara non sarà la prima volta, è successo in modo estemporaneo a Bologna nello scorso ottobre, ma sarà l’inizio di un qualcosa di continuativo, proprio davanti a mister Semplici, che dagli allievi viola lo promosse nella Primavera: il ragazzo s’è fatto uomo. E chissà che questa fascia, per un giocatore così legato alla maglia viola non saldi anche un’unione futura con la società.
Chiesa ha avuto anche il “beneplacito” di Antognoni, perché Federico è un fiorentino vero: «Penso sia giusto dare a Federico Chiesa la fascia di capitano, perché rappresenta la Fiorentina. Se lo merita e ci tiene anche ad avere la fascia. Ormai è un fiorentino», queste le parole dell’Unico Dieci in un’intervista a Sky.
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Juventus, Tether all’8,2%, ma rimane sotto Lindsell Train. Tutte le quote

La semestrale della Juventus al 31 dicembre 2024, pubblicata il 7 marzo 2025, conferma una struttura azionaria fortemente concentrata, con EXOR N.V. che mantiene il controllo con il 65,4% delle azioni.

L’ESULTANZA DI KOLO MUANI E KHEPHREN THURAM ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
La holding della famiglia Agnelli continua a essere il punto di riferimento principale nella gestione strategica del club, consolidando il legame storico tra la Juventus e la dinastia imprenditoriale torinese.
Oltre a EXOR, gli altri azionisti rilevanti sono Lindsell Train Ltd., che possiede l’8,7%, e Tether Investments, con una quota dell’8,2%. Questi investitori rappresentano una componente significativa ma minoritaria rispetto al principale azionista.
Il 17,7% del capitale è flottante in Borsa, consentendo agli investitori di partecipare alla crescita economica del club. Tuttavia, il controllo di EXOR resta dominante, garantendo stabilità gestionale e strategica.
Questa composizione azionaria dimostra una struttura solida e bilanciata, con una proprietà familiare forte, ma anche con una presenza di investitori istituzionali e privati che contribuiscono al supporto finanziario della società.
Juventus, le quote
- Exor: 65,4%
- Lindsell Train: 8,7%
- Tether: 8,2%
- Flottante: 17,7%
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Real Madrid, Ancelotti: “Valverde è pronto a giocare”

Real Madrid, Carlo Ancelotti conferma: Fede Valverde è pronto a scendere in campo contro l’Atletico Madrid in vista della gara di ritorno, in ottime condizioni fisiche.
Carlo Ancelotti ha recentemente confermato in conferenza stampa che Fede Valverde è nuovamente disponibile per la prossima partita di Champions League del Real Madrid contro l’Atletico Madrid. Dopo essere arrivato in extremis per il confronto con i rivali cittadini, il centrocampista uruguaiano ha recuperato completamente e si trova in ottime condizioni. Il mister italiano ha dichiarato: “Fede Valverde è disponibile. Ha migliorato molto e può giocare. Vedremo”.
L’importanza di Valverde nel centrocampo del Real Madrid è indiscutibile, e il suo ritorno rappresenta una carta in più per Ancelotti nella sfida contro i colchoneros. Il talento e la versatilità del giovane centrocampista offrono diverse opzioni tattiche, rendendolo un elemento cruciale per il successo del club madrileno.
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Fonte: l’account X di Fabrizio Romano
🚨⚪️ Ancelotti: “Fede Valverde is available. He arrived just in front of Atleti, but he has improved and is in good condition”.
“He can play. We will see”. pic.twitter.com/cCw1nTmTXa
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) March 8, 2025
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Juventus-Atalanta, allievo vs maestro

L’influenza di Gian Piero Gasperini nel calcio italiano non si limita ai risultati ottenuti con l’Atalanta, ma si estende alla sua capacità di trasmettere idee e principi tattici.
Il suo approccio offensivo, il pressing alto e l’intensità del gioco hanno lasciato un’impronta indelebile su molti giocatori che, dopo essere stati allenati da lui, hanno intrapreso la carriera da allenatore.
Uno degli esempi più interessanti è Thiago Motta, che pur avendo sviluppato una sua visione del gioco, riconosce l’influenza di Gasperini nel suo percorso. Nella sua tesi del 2020 a Coverciano, intitolata “Il valore del pallone. Lo strumento del mestiere nel cuore del gioco”, Motta cita Gasperini quattro volte, evidenziandone l’importanza nella sua formazione.

THIAGO MOTTA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Nel suo scritto, Motta confronta Gasperini con José Mourinho, mettendo in evidenza le differenze nell’approccio alla manovra d’attacco. Gasperini puntava su una verticalizzazione più elaborata, sfruttando la struttura dei passaggi e il coinvolgimento dei giocatori tra le linee, mentre Mourinho era più orientato alla verticalizzazione diretta.
Un passaggio significativo della tesi spiega come Gasperini invitasse Motta a non limitarsi al lancio diretto verso l’attaccante (Milito), ma a sfruttare il coinvolgimento dei trequartisti per creare più opzioni offensive. Questo principio si riflette nel calcio moderno di Motta, che punta su un possesso palla più ragionato e sul coinvolgimento di più uomini nella costruzione dell’azione.
L’eredità di Gasperini, dunque, non si misura solo nei trofei o nei piazzamenti europei, ma anche nell’influenza che ha avuto sulle nuove generazioni di allenatori italiani, tra cui Thiago Motta.
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