Milan, è arrivato dalla Roma in estate tra alcune diffidenze iniziali da parte della tifoseria. Adesso la situazion è decisamente cambiata, vediamo come.

Tammy Abraham, un attaccante accolto tra alcune diffidenze da parte della tifoseria rossonera. Eppure l’attaccante inglese con la Roma il primo anno di Serie A aveva abbondantemente fatto capire di che pasta fosse fatto.

La sfortuna in occasione del grave infortunio al ginocchio e qualche motivazione venuta meno, hanno fatto sì che il giocatore fosse da recuperare nella mente e nel fisico.

Cose accadute nel giro di poche settimane con la maglia del Milan, anche grazie ad una particolare amicizia con Rafael Leao. Ricordiamo infatti il gesto in occasione del calcio di rigore contro il Venezia quando il protoghese ha invitato Abraham a tirarlo.

Ma non solo, ieri sera contro l’Inter i due erano a bordo campo ad incitare i compagni aspettando il triplice fischio finale.

Storie così fanno bene allo spogliatoio e restituiscono serenità in un periodo in cui sembrava aleggiasse solo negatività tra le mura di Milanello.

Milan, una vittoria netta e convincente quella di ieri sera al San Siro. I rossoneri strapazzano l’Inter e si portano a pari punti in classifica, a tre distanze dalla capolista Torino.

Ha voglia di parlare Paulo Fonseca dopo il derby e probabilmente si trattiene perché è un gentiluomo. Se volesse parlare di cose ne avrebbe da dire.

Tuttavia la vittoria del derby è la sua, grazie alle sue mosse e a quel folle 4-2-4 che gli ha permesso di portare a casa una stracittadina sfuggita un po’ troppe volte negli ultimi anni.

Nel post partita si lascia un po’ andare, ecco le sue parole:” Non sento, non guardo, non vedo niente. Sarà una settimana con un po’ più di fiducia, ma quello che è importante è vedere i giocatori credere nelle nostre idee e lavorare come fatto finora”.

La frecciatina a Boban:” Avrete i pastel de nata, per tutti…anche per Boban”.

Fonseca, da allenatore da esonerare senza se e senza ma, a one man show in una sola gara, quella vinta strameritatamente contro l’Inter. Ma qual è la verità? 

Com’è strana la vita calcistica, ieri sera alle ore 9,40 si pensava ai possibili sostituti di Paulo Fonseca. Era certo l’esonero, come avrebbe potuto vincere con un 4-2-4 per di più contro una squadra, l’Inter, capace di vincere gli ultimi sei derby. E i nomi di Allegri e Sarri erano davvero circolati, erano reali e siamo certi rimarranno, per ora, lì.

Ma veniamo al tecnico portoghese. Una mossa di coraggio la sua, forse disperata, ma assolutamente concreta. Mezzo mondo calcistico gli suggeriva da settimane il 4-3-3, lui ha ascoltato tutti proseguendo tuttavia sulla sua strada. E ha vinto. Perchè il derby lo ha vinto lui. Con le sue scelte, con il suo coraggio e con la sua grinta. E aggiungo, la squadra è con lui. Si è visto dopo il triplice fischio, tutti a festeggiare la vittoria.

Ora il mio parere può essere cambiato? No, continuo a considerare Fonseca un buon tecnico, ma…

Quello che serve al Milan adesso è continuità perché la vetta è a soli 3 punti e le dirette avversarie sono a un tiro di schioppo.

Da fare ce n’è, la difesa va ancora registrata, nonostante un sontuoso Matteo Gabbia, ma sembra che le cose si stiano mettendo a posto. Filtra una luce di ottimismo che fino a ieri pomeriggio non c’era. Una rondine non fa primavera, ma la sfida contro il Lecce di venerdì sera ci darà altre risposte.