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Inter, Marotta “ Lautaro vuole l’Inter, Skriniar?…”
Beppe Marotta, fresco di rinnovo al 2027, è stato protagonista della speciale puntata di ‘Chi ha incastrato Marotta?‘ proposta da Cronache di Spogliatoio.
Durante la sua intervista, l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, ha risposto alle domande di alcuni bambini, dal futuro di Lautaro Martinez a quello di Steven Zhang fino alla rottura con Milan Skriniar, oggi al PSG.
SU LAUTARO : “Lautaro è innanzitutto un bravissimo calciatore, ma anche un bravissimo papà. È un giocatore che ha dentro di sé dei valori importanti: ama l’Inter come l’Inter ama lui, questo è un bel concetto. Lui vuole rimanere e noi siamo contenti di tenercelo. Oggi è già una bandiera perché è il capitano della squadra. Se ti danno la fascia è perché c’è un pochino di differenza rispetto agli altri”.
RIGUARDO CR7 : “È stato un bravissimo giocatore, lo è ancora e soprattutto è un grande campione. Il campione è quella persona che riesce a trasmettere delle convinzioni ai compagni. Lui era un po’ il leader della squadra, era quello più famoso e trascinava gli altri nella partita. Per cui era impegnativo, ma non mi faceva arrabbiare”.
SUI SUOI OBBIETTIVI DA BAMBINO : “Avevo due strade che potevo seguire: o fare il dirigente o il giornalista. Nei primi sei mesi ho provato a fare tutte e due, e alla fine ho scelto di fare il dirigente, anche perché mi si è creata l’opportunità. Quando fai esperienza riesci a gestire meglio le situazioni. Io sono famoso perché spesso giro attorno alla domanda e non dico niente, questo è un modo andreottiano. Oppure raccontare bugie bianche, che però è politica”.
SU SKRINIAR : “Ci sono state delle divergenze, delle difficoltà tra lui e l’Inter. Questo ha portato alla rottura del rapporto di amicizia e di appartenenza che c’era tra noi. Le strade si sono divise, lui è andato a Parigi e noi siamo andati avanti senza di lui. E direi bene”.
L’ACQUISTO PIÙ DIFFICILE : “C’è un giocatore oggi che è alla Juve che si chiama Pogba. Era poco più grande di voi quando lo abbiamo preso ed è stata una trattativa molto complicata. Perché arrivata dal Manchester United, non aveva firmato il rinnovo quindi c’erano tante squadre che lo volevano. Era difficile trattare il suo acquisto, è stato molto complesso”.
SU ZHANG E SUL SUO FUTURO : “ Zhang è giovane, bravo, ambizioso, ha voglia di fare il presidente dell’Inter. E quindi speriamo che rimanga, facciamo tutti il tifo per lui”.
“Nella vita c’è la possibilità di andare in pensione anche da più giovani, ed è giusto che ognuno segua le proprie passioni. Quando dico che dopo il calcio mi piacerebbe fare politica è perché a me piace occuparmi dei problemi dei ragazzi, in particolare nell’ambito dello sport. In Italia ancora abbiamo dei problemi, non ci sono strutture, i campi d’allenamento, gli spogliatoi non sono adeguati. Vorrei dedicarmi a fare queste cose per migliorare la qualità dello sport in Italia. È una cosa che faccio con passione e per il bene dei vostri fratelli più piccoli”.
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Lamine Yamal è il Golden Boy 2024: premiato anche Yildiz
Durante il consueto evento organizzato e presentato da Tuttosport, il ragazzo prodigio Lamine Yamal è stato premiato come Golden Boy 2024. Anche Yildiz premiato.
Nel grattacielo della Regione Piemonte l’appuntamento consueto con il Golden Boy è stato protagonista anche quest’anno. Il premio per il miglior giovane dell’anno ha visto una new entry.
Barcellona, Yamal vince il premio finale: gloria anche per Yildiz e Kayode
Tra le categorie più in vista dell’evento, oltre a quella dedicata al premio finale, troviamo anche quella che incorona il migliro giovane italiano e un’altra dove a scegliere il vincitore sono i tifosi sui social.
Partendo però dalla fine, come ci si aspettava è Lamine Yamal del Barcellona il vincitore dell’edizione 2024. La straordinaria stagione coi blaugrana e la vittoria di Euro 2024 hanno aiutato il classe 2007 a sbaragliare completamente la concorrenza.
Per l’età e quello che finora ha dimostrato sul campo, l’esterno ha pienamente meritato il riconoscimento e incarna alla perfezione il significato del titolo di Golden Boy.
Passando poi per le altre categorie troviamo Kayode, vincitore del Best Italian Golden Boy e Kenan Yildiz, incoronato dai tifosi e appassionati attraverso un sondaggio online.
Per quanto riguarda il mondo femminile la Golden Girl è Vicky Lopez, anche lei del Barcellona. Mentre per l’Italia la vincitrice è Giulia Dragoni della Roma.
Antonio Percassi ha ricevuto il riconoscimento come Best President in Italia.
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Milan, volti scuri dopo la vittoria contro lo Slovan Bratislava: Fonseca ancora in discussione
Milan, una dirigenza tutt’altro che contenta quella che si è vista ieri sera a Bratislava dopo la gara di Champions, nonostante la vittoria.
I tre punti non sono assolutamente bastati a riportare il sorriso negli ambienti rossoneri. I volti scuri di Furlani, Moncada e Ibrahimovic erano piuttosto eloquenti e nascondevano una profonda preoccupazione per un Milan che non migliora. Gli stessi errori, reiterati in maniera sistematica.
Piuttosto distoniche le parole di Paulo Fonseca il quale, nell’immediato post partita, ha dichiarato che ha visto dei miglioramenti. Tuttavia analizzando la gara con spirito critico, a parte il riusltato, si può parlare di tutto fuorché di miglioramenti, a maggior ragione trovandosi di fronte ad una squadra piuttosto deficitaria sotto diversi aspetti di campo.
Il tecnico rossonero è in discussione. A poco infatti è servita la vittoria di ieri e negli ambienti rossoneri, tramite una nostra fonte, emerge profondo malcontento e preoccupazione in merito all’operato del portoghese. La gara di sabato contro l’Empoli rappresenterà l’ennesimo crocevia, ma la situazione ad oggi sta probabilmente sfuggendo di mano.
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Caso ultras, Abodi: “Non mi aspetto sanzioni”
Il presidente della FIGC Andrea Abodi ha preso la parola sul caso ultras: ecco che cosa ha detto al margine di un evento organizzato da RCS.
Il caso ultras continua ad occupare le prime pagine della cronaca, giudiziaria e sportiva, visto che le indagini dei pm milanesi continuano a far emergere quella struttura sotterranea che legava parte del tifo organizzato di Inter e Milan alla criminalità organizzata.
Un’inchiesta che deve far riflettere il calcio italiano, partendo proprio dalle istituzioni, calcistiche e non. Proprio su questo punto è intervenuto il presidente Andrea Abodi, a margine di un evento RCS: “Da qualche giorno mi aspetto un segnale dalle istituzioni del mondo del calcio perché non venga sottovalutato il tema e che la federazione prenda una posizione, perché la giustizia sportiva non è un doppione di quella ordinaria. Ne ho parlato anche con i vertici federali”.
Conclude: “Non mi aspetto sanzioni, ma le norme federali e sportive prevedono che non ci siano rapporti, soprattutto di questo tipo, tra tesserati e delinquenti sotto forma di tifosi”.
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