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Inter, senza Dumfries scatta l’ora di Cuadrado

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Inter, Cuadrado

Inter, l’imprevedibile infortunio di Denzel Dumfries apre le porte della fascia destra a Juan Cuadrado. Le prossime partite per scalare le gerarchie e non solo.

La fortuna e’ cieca, ma nell’ultima settimana ci vede benissimo dalle parti di Appiano Gentile.

La gioia per la vittoria ottenuta a Napoli e’ stata parzialmente oscurata dal doppio infortunio occorso a Denzel Dumfries e Stefan De Vrij.

Cuadrado

Simone Inzaghi, d’un tratto, si ritrova corto sulla fascia destra. A parziale tamponamento della falla aperta dall’olandese ci penserà Juan Cuadrado.

Il colombiano, non ancora al 100%, sarà il titolare della fascia destra per i prossimi venti giorni.

Tre settimane di prova del nove, ma anche di sicurezza per il tecnico piacentino. Quando e’ stato chiamato in causa, El Panita, ha dimostrato di avere ancora la dinamite nei piedi.

Un presupposto che gli può valere credito da spendere al ritorno di Dumfries, ma anche per il futuro medio/lungo in Inter.

Serie A

Reijnders: “Siamo il Milan, Juventus e Napoli non sono lontane. Il mio ruolo…”

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reijnders olanda milan

 Tijani Reijnders in una breve intervista a Sport Mediaset sembra lanciare il suo Milan, non teme confronti e sa quello che può dare: l’intervista.

E’ oramai sempre più nel vivo del gioco del Milan, Tijani Reijnders, un mediano “d’avanzamento” diventato imprescindibile per Fonseca. Intervistato da SportMediaset il numero 14 rossonero ha voluto suonare la carica.

L’intervista di Reijnders

Milan, Reijnders

Tijani Reijnders sente la responsabilità datagli dal tecnico portoghese, le nove partite giocate su nove suonano quasi come un investitura, ma non è mai stanco, giocherebbe ancora e ancora: “Per fortuna ho molte energie, non sono stanco – poi prosegue – ascolto il mio corpo e in questo momento mi sento bene”.

I prossimi impegni: “Ovviamente vogliamo vincere ogni partita, dobbiamo rimanere concentrati, abbiamo tanta energia e dovremo portarla in campo nelle prossime partite.”

Ruolo tutto fare: “Il mio ruolo preferito è il numero 8, ma anche come 10 posso trovare i miei spazi e le mie giocate”.

Scudetto?: “Siamo il Milan: vogliamo vincere lo scudetto, che è un obiettivo ogni stagione. Dobbiamo lavorare di squadra perché nulla viene gratis. Juventus e Napoli stanno facendo bene ma il gap con noi non è incolmabile. Dovremo dimostrarlo contro di loro: è importante per essere sula strada giusta”.

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Serie A

Milan, Tarozzi: “Dorgu vice Theo? Nonostante l’età è pronto”

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Milan

Patrick Dorgu, giovane terzino sinistro danese del Lecce, è emerso come un nome interessante per il futuro del Milan, soprattutto considerando l’assenza temporanea di Theo Hernandez.

Coppa Italia, in campo anche il Lecce

Fonte: profilo instagram Dorgu, https://www.instagram.com/p/C24gZqEKC7w/?img_index=2

Dorgu, appena 19enne, sta attirando l’attenzione grazie alle sue prestazioni sia in Serie A che con la nazionale maggiore danese, con cui ha recentemente esordito segnando anche un gol contro la Svizzera.

Andrea Tarozzi, vice di Roberto D’Aversa nella passata stagione al Lecce, ha parlato molto bene del giocatore, descrivendolo come un talento in crescita con ottime capacità atletiche e una mentalità forte.

La sua velocità, resistenza e capacità di spingersi in avanti lo rendono un profilo interessante per i rossoneri, che sta valutando giovani promesse per il ruolo di terzino sinistro in vista del futuro.

Sebbene Dorgu sia ancora in fase di sviluppo, le sue doti tecniche e tattiche lo posizionano come un possibile sostituto a lungo termine di Theo Hernandez, qualora il Milan decidesse di investire su di lui.

Dorgu ha dimostrato di ricoprire più ruoli
“Ho visto che è stato provato più avanti, nel 4-4-2. Anche esterno alto, anche a destra. Certamente tra le sue qualità c’è anche la duttilità, si adatta a più soluzioni ma fondamentalmente direi che la fascia sinistra è quella che gli compete maggiormente”.

È un giocatore che può essere accostato a Theo Hernandez?
“Con le dovute proporzioni sì. Dorgu è un giocatore che può stare ad alti livelli per tanti anni”.

Lo vede pronto per una big come il Milan?
“Sì, lo ritengo pronto. Del resto ha anche esordito con la nazionale maggiore, quindi il salto in una big per me ci sta. Anche come personalità è un ragazzo che non ha problemi, ci siamo trovati subito benissimo sin dal ritiro perché è molto espansivo”.

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Serie A

Napoli, Conte: “Troppa esaltazione, siamo all’inizio. Su Lobotka…”

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Napoli, Conte

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa a due giorni della delicata sfida del Castellani di Empoli, prevista domenica alle 12:30.

Antonio Conte, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del delicato match in casa dell’Empoli, una delle principali sorprese di questo inizio di campionato. L’ex tecnico della Juventus dovrà sfidare il tabù del Castellani, infatti Conte non è mai riuscito a conquistare i tre punti nella casa del club toscano.

Conte, Napoli

Napoli, le parole di Conte

A che punto è il suo Napoli?

“Siamo con il cartello lavori in corso, non può essere altrimenti dopo soli tre mesi altrimenti si andrebbe a sottovalutare un po’ tutti il percorso che c’è da fare in una fase di ricostruzione come la nostra. Però c’è sicuramente la soddisfazione del lavoro, stiamo lavorando tanto e bene, con un gruppo di ragazzi che ha voglia di lavorare e questo è ciò che conta di più. Ho un gruppo disponibile, c’è voglia di fare questo percorso e nei momenti di difficoltà dovremo essere forti tutti, quando le cose vanno bene è molto più semplice per tutti, ma so bene che durante questo percorso ci saranno momenti in cui conterà essere forti di testa, di cuore, di persona”.

Come uscite da questa sosta? Ci aggiorna sugli indisponibili?

“Ne usciamo… ho percepito troppa esaltazione, per fortuna torniamo a giocare. Sono stati 15 giorni in cui c’è stata un’esaltazione esagerata, sono passate solo 7 giornate. Ci fa piacere ricominciare da quella posizione, ma sappiamo benissimo che la classifica è corta, in 4 punti sono racchiuse tante zone e dovremo essere bravi a ripartire nella giusta maniera.

La sosta ci ha portato dei problemi, Lobotka è tornato con un al flessore, non è un problema gravissimo però bisogna affrontarlo e recuperare, inevitabilmente dispiace perché si stava esprimendo a livelli molto alti, al tempo stesso sarà l’occasione per vedere Gilmour, l’ho detto più volte che era uno di quelli che stavo penalizzando di più vedendo gli allenamenti, siamo sereni ed ho sempre detto che per costruire squadre forti e durature per competere in questi 3 anni bisogna essere bravi a riempire le caselle con doppi titolari. Abbiamo appena iniziato. Dietro a Lobo c’è sicuramente uno forte, dispiace, speriamo recuperi quanto prima, ma grande fiducia in Billy che dà garanzie”.

Empoli ha la seconda miglior difesa del campionato. Ha studiato qualcosa di particolare per scardinarla?

“Parliamo di una squadra che ha subito l’unica sconfitta prima della sosta, negli ultimi minuti e su un campo difficile, contro la Lazio all’Olimpico. E’ molto ben organizzata, ha calciatori interessanti, sappiamo benissimo che il presidente Corsi è lungimirante, da tanti anni nel calcio ed ha creato qualcosa di sostenibile e crea sempre difficoltà agli avversari. Storicamente ho letto che Empoli è sempre stato un campo difficile, la storia va rispettata, ma bisogna essere pronti a scriverne altre, sappiamo che sarà difficile per la loro forza. Hanno un allenatore bravo che è anche un mio amico, oltre ad essere un professionista è anche una persona perbene e sono contento che si sta togliendo soddisfazioni. Dovremo fare attenzione. Ho letto anche delle dichiarazioni di alcuni giocatori che parlano di organizzazione e spirito di sacrificio e noi dovremo avere ancora più spirito per ottenere un risultato su un campo difficile”.

Ciclo verità, dopo queste 5 gare avrà un quadro più preciso?

“Chi mi conosce sa benissimo che non guardo oltre la prima partita, cerco di trasferire questo a tutti quelli che lavorano con me. Abbiamo l’Empoli che sta mettendo in difficoltà tutte le squadre, dovremo fare grande attenzione. Chi guarda dall’esterno è molto più superficiale, leggero nel dire che le prossime due sono alla portata e poi ci saranno tre più impegnative. Ogni gara va giocata, la prossima è quella della vita, ragioniamo di gara in gara, non si vince sulla carta, ma c’è il campo verde, l’arbitro, i tifosi, e dobbiamo dimostrare quel giorno lì di meritare i 3 punti. Poi arriverà quella dopo. Sarebbe sciocco pensare a lungo termine, ogni gara è difficile! Tutte quelle che abbiamo giocato e con l’Empoli sarà difficile. Alla sosta tireremo le somme, ma quando arriverà la sosta, quando arriverà! Oggi indirizziamo il nostro destino”.

Come sente questa pressione dopo aver guidato le squadre del nord, a Napoli dove si è vinto dopo 33 anni.

“La vivo come una responsabilità, la mia precisa responsabilità è riportare il Napoli a costruire una squadra solida che possa avere ogni anno l’ambizione di poter lottare per qualcosa di importante. Sento questa pressione, ma poi capisco… a me piace vivere la città e quando ti scoprono sotto il cappello e gli occhiali ti dicono ‘mister, lo Scudetto’ ed io rispondo ‘pazienza’, le vittorie si costruiscono, non si inventano, può capitare di inventarle improvvisamente, ma ciò che mi sento di garantire è di ricostruire fondamenta solide che possano durare nel tempo. Per il resto dico pazienza, sapendo che l’obiettivo è rendere orgoglioso il popolo napoletano”.

Il suo Napoli ora sa sporcarsi le mani come lei chiedeva?

“Le squadre vincenti riescono ad essere belle ed a sporcarsi il vestito, ad essere camaleontiche, a capire la partita, la giornata, ci sono a volte giornate in cui per tanti motivi… io ho fatto il calciatore, e può starci una giornata no. Anche lì devi gestire le cose. Perciò dico di costruire basi solide e quando è in discesa siamo tutti contenti, ma bisogna essere ancora più bravi quando le gare sono in salite e riconoscere le gare come Empoli dove ci sarà da soffrire. Chi non è abituato e pronto a soffrire non può pensare di essere un vincente, la sofferenza fa parte della vittoria, ti rende più forte, la resilienza ti rende più in discesa il cammino. Proprio in queste partite lo spirito di sacrificio, a detta dei giocatori dell’Empoli, diventa per loro un’arma importante. Non tollerererò uno spirito di sacrificio inferiore a quello dell’Empoli”.

Dal 2022 il Napoli non gioca una gara con Lobotka indisponibile. Con Gilmour come cambia il Napoli?

“Io alleno tutti i ragazzi nelle due fasi, nella costruzione, non siamo impreparati. Billy sa cosa deve fare, non si allena solo in questi due giorni, ma dall’inizio, come organizzazione cambia poco, le caratteristiche sono molto simili. Se non ci fosse stato Gilmour sarebbe stato diverso, avremmo avuto uno più forte fisicamente ma meno qualitativo o con meno personalità nel giocarla, ma una squadra forte e ambiziosa deve nel tempo, non lo puoi fare subito, trovare sostituti. Nel caso di Lobo di un giocatore particolare, unico, perciò la scelta di Billy è stata ponderata, siamo stati bravi e soprattutto lui è voluto venire. Ma non cambierà niente come organizzazione”.

Olivera come sta?

“E’ rientrato, ha fatto oggi il primo allenamento con noi, ma è un po’ affaticato. Ogni volta prende tre aerei, sappiamo quando parte e non quando torna (ride, ndr), è un ragazzo che ha giocato la seconda partita, il viaggio è stato lungo, domani valuteremo ma abbiamo la possibilità di avere delle alternative valide così come dietro Lobotka”.

Neres titolare più facile per Kvara che per Politano per equilibrio?

“Ad un mese di distsanza dalle due soste dal suo arrivo, vederlo oggi è un altro giocatore. Quando sai che devi andar via è un po’ come Romelu, ti vuoi allenare ma la testa è un po’ altrove. Oggi David è un giocatore che mi mette in difficoltà, non lo nego. Vedendo alcune situazioni in questo momento il dilemma è con Kvicha per caratteristiche, di qualità offensive, anche di predisposizione al sacrificio anche senza palla. L’equilibrio è alla base di tutto. Oggi, rispetto ad un mese fa, David mi fa sentire più forte. Sarebbe pronto a giocare dall’inizio, senza dubbio, creare queste situazioni sarà il nostro obiettivo in futuro. Abbiamo appena iniziato la ricostruzione, c’è bisogno di sana competizione, tutti sanno che c’è qualcuno dietro che spinge e se ho un po’ di mal di pancia c’è qualcuno dietro pronto a prendere il posto. Questo è se vogliamo riportare il Napoli a dare fastidio alle solite note, è l’impegno che ho preso col presidente e la città”.

Sul recupero di Meret.

“Alex è prossimo al rientro, ma c’erano troppi rischi per Empoli. Non vedo il motivo di rischiare, Caprile sta facendo bene, dimostra che possiamo contare su di lui, perché affrettare il rientro? Possiamo gestire con più tranquillità, sarà pronto per la prossima. Caprile è affidabile per il Napoli”.

Su Lukaku dopo la sosta.

“Sente tanta responsabilità, fin troppa forse da quando è arrivato. E’ concentrato, focalizzato, ogni tanto gli dico ‘fai ciò che sai fare’, lui sposta gli equilibri, l’ho sempre detto, in ogni situazione, anche a livello numerico che giocatore è e cosa può fare. Inizia a star bene anche fisicamente, mentalmente, deve avere la mente libera, la responsabilità è tutta mia. Deve stare tranquillo e fare ciò che sa fare, gol e assist, giocare per i compagni, lui è un altruista, l’avete visto, forse fin troppo. Poi con Giovanni e altri, i più vecchietti, prendersi la responsabilità di essere leader. Ma sta bene, è importante per noi”.

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