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Genoa, Gilardino: “A Monza per vincere. Su Gudmundsson…”
Dopo il pareggio casalingo contro l’Empoli, il Genoa scenderà in campo domani a Monza. In vista della sfida dell’U-Power Stadium, il tecnico rossoblu Alberto Gilardino presenta la sfida in conferenza stampa dal centro sportivo “Gianluca Signorini” di Pegli.
Di seguito le sue parole:
L’infermeria si è svuotata.
“Abbiamo recuperato un po’ di giocatori. Messias ha avuto una settimana di lavoro in più con la squadra, Albert è rientrato e Bani sono due giorni che si allena con la squadra. C’era la voglia di averli il prima possibile, sono giocatori con grandissima qualità tecniche e umane. Aver potuto lavorare insieme a tutto il blocco squadra compatto è stato importante”.
La sensazione è che vogliate andare a fare la partita a Monza?
“Le partite sono tutte importanti. Sia quella di domani che le future. Sappiamo la squadra che andiamo ad affrontare, la squadra si difende molto bene con giocatori di qualità. Vogliamo da parte nostra esaltare giocatori di qualità che abbiamo. Quando dovremo difenderci, dovremo farlo in blocco ma quando dovremo determinare dovremmo essere bravi e luci a farlo”.
Il Monza tende a tenere di più il pallone.
“Abbiamo analizzato il Monza. Come squadra e giocatori, da parte loro c’è la volontà di giocare e portare giocatori sopra la linea della palla. Noi dobbiamo pensare a fare la partita dal punto di vista dell’ardore fisico, dobbiamo ribattere colpo su colpo e vincere i duelli. Dobbiamo esaltare i nostri giocatori di qualità”.
Quanto è importante il rientro di Gudmundsson?
“Con giocatori come Malinovskyi squalificato, avere giocatori come Gudmundsson e Messias in campo è importante”.
Può partire dal primo minuto?
“Si è allenato con noi questa settimana. Ha smaltito i piccoli problemi che aveva negli ultimi giorni. Ha voglia ed entusiasmo. Ma per quello che ho visto in questi giorni c’è voglia e volontà di fare la partita giusta. Ci sarà un seguito da parte del nostro popolo, vogliamo giocarci le nostre carte e sfruttare le occasioni che si creeranno nella gara. E andarci a prendere quello che nelle ultime settimane, specialmente in trasferta, non siamo riusciti a portare a casa”.
Cosa manca per fare quello step in più in trasferta?
“Non posso rimproverare nulla ai ragazzi dal punto di vista del desiderio e dell’atteggiamento. Forse qualcosa in meno a Cagliari rispetto a quanto detto, abbiamo sofferto e creato presupposti per vincerla. Dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione nei 95 minuti, tenere alto il livello di entusiasmo e voglia di stare nella partita”.
Come sta Bani?
“Verrà con noi poi farò delle valutazioni. Ho ancora l’allenamento del pomeriggio per fare delle scelte. Avrà la giusta condizione allenandosi con la squadra ma è importante per il gruppo e verrà con noi”.
A Roma si è corso tanto. Cosa può dare di più la qualità di alcuni giocatori?
“Mi aspettavo queste risposte perchè giocatori che hanno giocato poco hanno avuto dati fisici importanti. Domani dobbiamo essere bravi ad abbinare le fasi di corsa e sacrificio a maggior qualità palla al piede cercando di accendere i giocatori che hanno più qualità”.
Ci sarà qualche cambio dal punto di vista tattico con Gudmundsson, Messias e Retegui?
“Dipende sempre dalla volontà dall’input e dalle richieste. Dobbiamo mantenere grande equilibrio nella partita. E’ normale che Gudmundsson, Messias e Retegui ci siano possibilità tattiche dall’inizio e a gara in corso. Le ho valutate in questi giorni, le sto valutando e le valuterò domani. E’ giusto avere equilibrio durante la gara”.
Di fronte ci sarà Palladino.
“Tatticamente spero sia una partita bella per noi. Poi sarò contento di salutare Palladino, ha fatto cose positive in questi due anni a Monza. Dobbiamo pensare all’idea, alla volontà e al desiderio di andare a Monza sapendo cosa dobbiamo fare dentro la gara rispettando il Monza. Dobbiamo esaltare le nostre qualità dal primo all’ultimo minuto. Questa è la richiesta che farò domani. Abbiamo la necessità, la voglia e il desiderio di fare una grande partita”.
Un anno di Genoa per te.
“Ho vissuto un anno intenso, di gioie e passione con questi ragazzi che mi hanno dato tanto. Il percorso ora è diverso, in una categoria diversa. Siamo in linea con gli obiettivi stagionali. Se pensi e recrimini su alcune partite, giocate molto bene, ti fa un po’ arrabbiare ma la nostra mentalità deve essere di provare a giocare ed esaltare le qualità dei nostri giocatori, di saper soffrire e difendere. Questo mi rende sempre orgoglioso”.
Il Monza?
“Il Monza è una squadra costruita nel modo giusto. In difesa ha giocatori di esperienza e fisici, hanno giocatori di qualità come Ciurria e Colpani ma anche giocatori fisici e di struttura come Mota e Colombo. Sappiamo la forza del Monza ma dobbiamo pensare a cosa possiamo determinare all’interno della gara”.
Ekuban ci sarà?
“Ci sarà. Siamo quasi al completo e sono contento di aver recuperato quasi tutti i giocatori. Con Strootman abbiamo qualche giorno in più e Malinovskyi sarà squalificato”.
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La FIGC apre un’inchiesta sull’evasione degli arbitri: le ultime
La FIGC ha aperto un’inchiesta poiché diversi direttori di gara italiani sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali.
Come riportato da Calcio e Finanza la Procura federale della FIGC ha aperto da alcuni giorni un’indagine sull’evasione fiscale degli arbitri. Diversi direttori di gara italiani, tra cui anche Daniele Orsato e Gianluca Rocchi (entrambi ritirati, con il secondo che ora ricopre l’incarico di designatore), sono stati sanzionati dall’Agenzia delle Entrate per mancati versamenti fiscali sui compensi UEFA tra il 2018 e il 2022.
L’’impulso – come anticipato da La Repubblica – è arrivato da un esposto diretto al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer. La denuncia contestava appunto le violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento dell’Associazione italiani arbitri. Dopo aver analizzato l’esposto, Taucer ha invitato la procura FIGC ad aprire il procedimento, come da sua prerogativa in base allo Statuto del Coni.
FIGC, gli atti dell’inchiesta sull’evasione degli arbitri
La procura dovrà ora analizzare gli atti sui casi di evasione fiscale accertati dalla Guardia di finanza, che riguarderebbero una cinquantina di arbitri. Le contestazioni riguardavano soldi guadagnati all’estero su cui non sono state pagate le tasse. Gli avvisi di accertamento dell’Agenzia delle Entrate, emessi a metà 2024, hanno spinto quasi tutti i coinvolti a sanare la loro posizione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando così di sanzioni ridotte.
Una volta chiuse le indagini, che appunto saranno brevi, la Procura FIGC deciderà se far partire i deferimenti. Potrebbero essere contestati l’articolo 4 del Codice di giustizia sportiva, che rimanda ai principi di «lealtà, correttezza e probità», così come l’articolo 42 del regolamento AIA, che agli arbitri richiede un comportamento improntato «ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’AIA». In base alle norme, gli arbitri coinvolti rischiano una sanzione che può andare dalla semplice ammenda fino alla squalifica o inibizione.
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FIGC, Gravina accusato di riciclaggio? Gli aggiornamenti
Rischio processo per il presidente della FIGC, Gabriele Gravina: l’accusa è quella del riciclaggio. Tra gli altri indagati risulta anche Pasquale Striano.
Rischio processo per il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La procura di Roma, in base a quanto si apprende da Calcionews24, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato per l’accusa di autoriciclaggio. Il procedimento venne avviato nel marzo del 2023 a piazzale Clodio dopo un atto di impulso della Procura nazionale Antimafia su presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su attività di dossieraggio che coinvolge, tra gli altri, Pasquale Striano.
FIGC, Gravina: il tema del procedimento
L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità del presidente della Federcalcio. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della FIGC.
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Cairo: “I contestatori si pentirebbero se lasciassi il Toro”
Il presidente del Torino Urbano Cairo ha parlato della contestazione dei tifosi granata durante il match contro il Napoli e su una possibile cessione del club.
A margine del sessantesimo anniversario del Catalogo dell’Arte Moderna, edito da Urbano Cairo, il presidente del Torino ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo il momento del club granata, e sulle contestazioni verso la sua presidenza.
Di seguito le sue parole
Cairo, le parole sul possibile addio al Torino e ai contestatori
“Sono il più longevo sia come editore di questo lavoro che come presidente del Torino, solo che qui siete contenti che ci sia, mentre al Torino qualche volta mi contestano. Fortunatamente mi tirate su il morale. Dico ma scusate, sono 19 anni e 3 mesi che sono al Toro, l’ho preso da un fallimento quando non c’erano nemmeno i palloni. Il primo anno mi danno la possibilità di fare la campagna acquisti in una settimana e quella stagione veniamo promossi in A. Negli ultimi anni siamo sempre stati tra le prime 10 tranne gli anni del Covid. Capisco che c’è il ricordo del “Grande Torino ma era il 1940, un mondo diverso. Da quando sono arrivati i diritti televisivi nel 93 è tutto cambiato, io devo competere fatturando 100 milioni contro chi ne fa 400-500, puntando esattamente alla stessa cosa. Non devo rimanere al Toro a vita, posso fare 20 anni ma anche di meno. Sono sicuro che in cuor loro i contestatori sanno che se dovessi lasciare se ne pentirebbero. Credo sia un rapporto padre figlio, dove ci si bastona e ci si vuole bene”.
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