Serie A
Milan Primavera, Cuenca fa la magia ma il derby finisce pari | Abate manca il sorpasso
Milan Primavera, il derby d’alta quota termina 1-1. La sblocca Cuenca con una magia, ma Di Maggio fissa il pareggio finale.
Termina 1-1 l’atteso derby Primavera tra il Milan di Ignazio Abate e l’Inter capolista.
I ragazzi rossoneri portano a casa un punto e devono rimandare l’appuntamento con la vetta della classifica.
Un derby maschio e combattuto quello che si gioca in casa dei nerazzurri. Il Milan tiene bene il campo e passa per primo in vantaggio.
E’ un capolavoro di Hugo Cuenca a sbloccare il match nel primo tempo. Il fantasista si libera sul limite destro dell’area di rigore e fa partire una parabola che sorprende l’incredulo portiere nerazzurro.
Nella ripresa il forcing della squadra di Cristian Chivu si alza e porta i suoi frutti al 16′.
E’ Di Maggio a cristallizzare l’1-1 che resta tale anche dopo i 6′ di recupero accordati dall’arbitro.
Da segnalare anche l’espulsione di Bakoune, che ha prova costretto il Milan a un intero tempo con un uomo in meno.
Una partita che porta buoni spunti ad Abate. La squadra ha tenuto testa con l’organizzazione a un’Inter ostica e cinica.
Lo scettro di man of the match se lo prende tutto Hugo Cuenca, ormai sempre più una garanzia di qualità per Ignazio Abate.
Serie A
Juventus, Yildiz, Weah o Mbangula al posto di Vlahovic? E spunta un’ipotesi affascinante..
Juventus, contro il Milan e’ probabile che Dusan Vlahovic non parta dal 1′ a causa dell’infortunio subito con la Serbia. Thiago Motta deve scegliere, tra gli attaccanti disponibili, con chi rimpiazzarlo.
Sono giorni di scelte e di grattacapi per Thiago Motta, rimasto senza Dusan Vlahovic, infortunatosi in nazionale e ancora incerto della del serbo presenza sabato sera con il Milan.
Il tecnico italo-brasiliano, con ancora Milik ai box, si ritrova, come opzioni, solamente Yildiz, Weah e Mbangula come possibili alternative.
In ogni caso si tratterebbe di un adattamento, alla luce dell’assenza di altre prime punte disponibili.
A meno che, e ciò diventerebbe una chiave tattica interessante, non si decidesse di spostare Teun Koopmeiners in posizione più avanzata, magari nelle vesti di falso nove.
Dall’infermeria si attendono novità positive in nei prossimi giorni, ma e’ chiaro che, la Juventus che scenderà in campo sabato pomeriggio contro il Milan, sarà una squadra profondamente rimaneggiata in attacco.
Serie A
Genoa, Pinamonti rende onore a Gilardino: “Persona vera e leale, in bocca al lupo per il futuro”
Genoa, l’esonero di Alberto Gilardino ha sorpreso gli addetti ai lavori. Andrea Pinamonti lo ha salutato con un messaggio sui social.
Come spesso accade quando i risultati non arrivano, a pagare e’ l’allenatore. Vale anche per Alberto Gilardino che, da ieri, non e’ più l’allenatore del Genoa.
Il tecnico paga, tra le dovute attenuanti, un avvio di campionato negativo, caratterizzato un gioco che non ha mai convinto e che non ha dato continuità a quanto di buono si e’ visto lo scorso anno.
Tra i pochi rossoblù a poter vantare un bilancio stagionale positivo c’è Andrea Pinamonti, arrivato in estate per rimpiazzare Mateo Retegui.
L’attaccante di Cles, all’indomani dall’annuncio della separazione con il tecnico di Biella, ha voluto ringraziarlo via social.
Il numero 9 rossoblù ha usato Instagram per esprimere la sua stima per Gila. Queste le sue parole.
“Persona vera e leale, in pochi mesi mi hai trasmesso davvero tanto e un semplice grazie non basterà mai! In bocca al lupo mister, per il suo futuro, che sono sicuro sarà pieno di grandi successi!”.
Serie A
Milan, nuova “botta morale” per Pavlovic: serve uno scatto d’orgoglio
Milan, prosegue il momento negativo per Strahinja Pavlovic, non titolare per Fonseca e in difficoltà anche con la nazionale serba. Con una difesa rossonera tutt’altro che impermeabile, il numero 31 è chiamato ad alzare il livello per risalire le gerarchie.
Nella difesa, non di certo impeccabile, del Milan 2024/2025, Strahinja Pavlovic è sicuramente una delle delusioni più grandi. Il serbo, giunto in estate dal Salisburgo, è stato acquistato per aumentare i centimetri e il peso della retroguardia.
Una spesa, 18 milioni di euro, fatta per regalare a Paulo Fonseca un nuovo pilastro, capace di ringhiare sugli avversari e di vincere battaglie aeree contro gli attaccanti. Aspettative, al momento, non esaudite al 100%, tanto che il serbo si è spesso distinto per le incertezze. Non una sicurezza, insomma, per il tecnico portoghese, che lo ha relegato spesso in panchina.
Ieri sera, con la sua nazionale serba, ha confermato le sue difficoltà. In cinque minuti, sul finale di partita, ha rimediato due ammonizioni che gli sono valse il cartellino rosso.
L’occasione per riscattarsi, però, è dietro l’angolo, con la Juventus nel mirino e l’occasione di convincere Fonseca a fidarsi di lui, contro l’attacco bianconero, dal 1′.
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