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Lazio, la rivoluzione estiva è già cominciata. Kamada addio, Sarri e Immobile…
La Lazio si prepara già alla prossima stagione. Sul tavolo le situazioni legate a Luis Alberto e Vecino, ma anche quelle di Kamada, Sarri e Immobile.
L’inevitabile rivoluzione tecnica della scorsa estate in casa Lazio è stata colpevolmente rimandata. Tuttavia, in caso di mancata qualificazione alle coppe europee il prossimo anno, questa potrebbe esser ancor più profonda.
Lazio, quanti big in bilico!
Le posizioni di molti big della rosa sono delicate. Su tutti quella dei giocatori in scadenza di contratto, fra cui Kamada e Felipe Anderson. Lotito ha bloccato tutte le proposte sul tavolo. Prima vuole risposte dai suoi giocatori e solo poi ci si siederà attorno a un tavolo per discutere di eventuali rinnovi di contratto.
In questo senso, a rischiare di più sono proprio i giocatori ad aver deluso in questo avvio di stagione. Il giapponese è stato sin qui un corpo estraneo e oggi come oggi è molto improbabile che venga esercitato l’opzione di rinnovo presente nel suo contratto. A maggior ragione considerando che è lo stesso calciatore ad avere seri dubbi sulla sua permanenza a Formello.
Un altro giocatore a rischio è Anderson. Il brasiliano è stato fra i più deludenti in questo avvio di stagione e Lotito (ma soprattutto Fabiani) considera le sue richieste economiche (3,5 milioni netti l’anno) sproporzionate rispetto al suo rendimento in campo.
C’è poi da valutare la posizione di Immobile. Il capitano bianco celeste già in estate era stato vicino a salutare Roma, salvo poi cambiare idea. Tuttavia, anche il suo rinnovo è stato messo in stand-by da Lotito e anche le parole del diretto interessato in tal senso fanno presagire che qualora le sirene arabe dovessero tornare a squillare allora Ciro le prenderebbe in considerazione.
Avanti con Sarri a una condizione
La posizione più traballante è sicuramente quella di Maurizio Sarri. Il tecnico ha avuto molti attriti con la società, come dimostrano le ultime uscite pubbliche di Mau, e il latente malcontento per un mercato estivo lontano dalle aspettative non fa che rendere il suo rapporto con la società sempre più difficile.
La Lazio, da canto suo, non ha nessuna intenzione di iniziare la prossima stagione con un allenatore in scadenza di contratto. Alla Lazio si prenderanno questi ultimi mesi per valutare la posizione del proprio allenatore, a cui stanno pensando di offrire un rinnovo del contratto.
La conditio sine qua non è che i biancocelesti riescano a centrare la qualificazione a una delle tre competizioni europee. Lotito non ritiene Sarri colpevole del rendimento della squadra, demandando le colpe principali ai giocatori, e per questo, a meno di tracolli, è orientato a confermarlo.
Certo, se la Lazio dovesse finire fuori dall’Europa allora la prospettiva di un esonero in estate (se non già in corsa) prenderebbe corpo. Con Scaloni e Tudor come primi indiziati a raccogliere la sua eredità. Fino a quel momento la società si schiererà al fianco del suo allenatore, pensando prima di tutto a potare i rami secchi come dimostrato nella gestione dei casi Vecino e Luis Alberto.
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Milan, Fonseca su Rafael Leao:” Lui sa perché non ha giocato e ha capito”
Milan, il dubbio che avevamo espresso questa mattina era del tutto legittimo, Fonseca infatti spiega nell’immediato post partita la situazione Leao.
Nel post partita di questa sera contro lo Slovan Bratislava è intervenuto ai microfoni di Sky Paulo Fonseca il quale ha legittimato tutti i nostri dubbi di questa mattina.
Rafael Leao non è stato lasciato in panchina per la botta rimediata contro la Juventus di sabato scorso, bensì per scelta tecnica.
Le sue parole:” Io parlo sempre con Rafa, lui sa perché non ha giocato e ha capito. Quando è entrato è stato decisivo e io sono soddisfatto di vedere questo atteggiamento anche quando sta in panchina”.
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Juventus, il sogno in difesa è classe 2003
Alla Juventus si sta intavolando una trattativa per colmare il vuoto lasciato in difesa da Gleison Bremer: ecco chi è il giocatore che potrebbe sostituirlo.
La trattativa è già avviata: questo pomeriggio a riportare la notizia sono svariate fonti, Tuttosport compreso. L’oggetto è l’avvio della trattativa per un giovane prospetto classe 2003, cresciuto professionalmente al Benfica, dalle giovanili alla Prima Squadra.
Alludiamo al giovane difensore centrale portoghese Antonio Silva, che sarebbe un ottimo sostituto per Gleison Bremer, colpito da un infortunio al crociato.
Il lusitano è valutato dal Benfica 40 milioni di euro.
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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