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Ecco A22, la Superlega formato large da 64 squadre

Arriva la rivoluzione A22, che si ripromette di cambiare il calcio europeo dalle fondamenta. Soppiantando lo storico monopolio Uefa. Ecco tutte le novità.
“Abbiamo ottenuto il Diritto di Competere. Il monopolio UEFA è finito. Il calcio è LIBERO. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro”.
Le parole del CEO di A22, Bernd Reichart, a commento della decisione della Corte di Giustizia Europea sulla legittimità della Superlega, sanciscono l’inizio di una nuova era.
Il progetto Superlega di A22
La Superlega di Reichart rivoluziona il calcio europeo dalle fondamenta. La nuova competizione maschile è strutturata su una piramide paneuropea che comprende tre livelli: StarLeague e Gold League, entrambe con 16 club, e Blue League con 32 club.
Il criterio di partecipazione è il merito sportivo, e non ci sono membri permanenti. I club giocano partite in casa e fuori casa in gruppi di 8, e vengono promossi sulla base dei risultati nei campionati nazionali.
La nuova competizione femminile seguirà lo stesso modello, con promozione e retrocessione annuale.
Reichart ha assicurato che non ci sarà un aumento dei giorni di calendario delle partite e che le partite infrasettimanali non interferiranno con i campionati nazionali.
La selezione dei club per il primo anno sarà condotta sulla base di criteri trasparenti e prestazioni. Sono, ovviamente, previste regole di sostenibilità finanziaria e trasparenza.
Per garantire la stabilità iniziale, i ricavi nei primi 3 anni supereranno quelli delle competizioni attuali. L’8% dei ricavi della Lega sarà destinato ai pagamenti di solidarietà, con un importo minimo di 400 milioni di euro: più del doppio rispetto alla competizione attuale.
A22 presenta la piattaforma di streaming gratuita Unify
A22 propone anche la piattaforma streaming Unify, che distribuirà gratuitamente le partite della Superlega maschile e femminile.
Reichart ha sottolineato l’importanza di consentire un accesso democratico al calcio e dell’interazione tra i tifosi e i club.
La piattaforma genererà entrate da pubblicità, abbonamenti premium, partnership di distribuzione, servizi interattivi e sponsor.
Questa la dichiarazione di intenti del CEO di A22: “Vogliamo continuare a dialogare con gli stakeholder del calcio, i club potranno dare il loro contributo e decidere cosa ha più senso per loro.
Non vogliamo dividere ma unire e ognuno potrà approfittare di questa opportunità per condurre il calcio verso una nuova era. Siamo pronti ad accogliere chiunque voglia discuterei problemi del calcio e le possibili soluzioni, e questo vale anche per la UEFA“.
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Scommesse, indagati altri 12 calciatori: chi sono?

Emergono 12 nomi di calciatori indagati sul caso scommesse. La notizia riportata dal Corriere della Sera relativa al caso scommesse, sono emersi 12 nomi di giocatori di Serie A indagati dalla Procura di Milano con un milione e mezzo di euro sequestrati e cinque richieste di arresti domiciliari.
I giocatori presi in oggetto ribadiscono la loro innocenza a tal punto di dichiarare di “non essersi venduti” per le partite, anzi, qualcuno mostra di aver giocato per lo più su altre discipline, e racconta che il movente vero tra dicembre 2021 e ottobre 2023 non fosse stato tanto il cercare di arricchirsi più ancora dei propri favolosi ingaggi quanto per riempire il tempo libero.
Caso scommesse, gli indagati
Circa una ventina di calciatori sono stati indagati per il comma 3 alla medesima legge del 1989. Effettuata attraverso analisi, gli inquirenti, hanno avviato un’indagine approfondita effettuata tramite i portali stessi delle scommesse; rilevano tra i nomi dei calciatori il centrocampista milanista Alessandro Florenzi, l’allora attaccante romanista Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston James Earl McKennie, gli ex juventini argentini campioni del mondo Leandro Paredes e Angel Di Maria, il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino (all’epoca all’Empoli) Samuele Ricci, l’attaccante del Padova (all’epoca alla Cremonese) Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio e Empoli (oggi al Parma) Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.
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Juventus, Giaccherini: “Tudor? È stato chiaro fin dall’inizio”

In una breve intervista a Tuttosport, l’ex giocatore Emanuele Giaccherini ha ricordato il suo esordio in maglia bianconera allo Stadium e ha commentato la Juventus di oggi.
Il percorso di Emanuele Giaccherini rappresenta un caso emblematico di come talento, determinazione e umiltà possano portare un giocatore a vivere esperienze straordinarie nel panorama calcistico europeo. Dai primi passi con il Cesena fino alla consacrazione internazionale durante l’Europeo del 2016 con l’Italia, Giaccherini ha dimostrato che il calcio non è solo tecnica, ma anche spirito di sacrificio e capacità di adattamento.
Uno dei momenti più significativi della sua carriera, come lui stesso ha raccontato, è legato alla sua esperienza con la Juventus, squadra con cui ha vinto il primo scudetto dell’era Conte. Quel trionfo, tutt’altro che scontato, affonda le radici in un contesto emotivamente potente: l’esordio nel nuovo Juventus Stadium. Il fatto che Conte abbia deciso di schierarlo titolare nonostante fosse appena arrivato dal Cesena e non avesse svolto la preparazione estiva con il gruppo, dimostra la fiducia nei suoi confronti.
Giaccherini ammette con sincerità di aver accusato l’emozione del momento, ma è proprio questa trasparenza che conferisce autenticità al suo racconto. La vicinanza del pubblico, la carica emotiva dello stadio e l’intensità delle parole di Conte nello spogliatoio sono elementi che hanno segnato non solo quella partita, ma l’intera stagione.
Juventus, l’intervista ad Emanuele Giaccherini
Sulla Juventus di ieri
Non si può sottovalutare il ruolo che il contesto e il clima emotivo hanno avuto nel successo di quella Juventus. Secondo Giaccherini, la forza della squadra non derivava solo dalla preparazione tattica, ma soprattutto dall’energia trasmessa dai tifosi e dalla coesione interna. “Ci ha trascinato il cuore”, afferma con convinzione, a dimostrazione che nelle difficoltà non bastano le gambe, serve una motivazione superiore. In questo senso, il ricordo del suo gol all’ultimo minuto contro il Catania, ancora oggi capace di provocargli brividi, è il simbolo di un calcio vissuto con intensità e passione.
Questo il suo ricordo dell’esordio per i bianconeri nel neonato Juventus Stadium: “Una giornata che non dimenticherò mai. Ero appena arrivato dal Cesena e non avevo fatto la preparazione estiva con Conte. Eppure lui decise di schierarmi subito titolare davanti ai nostri tifosi. Mi tremavano le gambe… Infatti, al netto del 4-1 non posso dire che sia stata la mia miglior partita in bianconero. L’ho un po’ accusata. Ma avere il pubblico così vicino al campo e poterne percepire calore era davvero speciale. Lo metto di diritto nella top 4 degli stadi più belli in cui ho giocato insieme ad Anfield, Celtic Park e a quello del Besiktas”.
Sui minuti prima nello spogliatoio: “Conte fece un lungo discorso, dicendoci che sarebbe stata un’annata diversa e che avremmo dovuto sputare il sangue, specie nella nostra nuova casa. Ci tranquillizzò, suggerendoci che per esaltare i 40mila dello Stadium – e dunque non finirne schiacciati – sarebbe bastato dare il massimo in campo. E così abbiamo fatto”.
Sull’atteggiamento della squadra: “Quell’anno abbiamo vinto il campionato da imbattuti e se ci siamo riusciti è anche perché in determinate partite, dove magari non arrivavamo con le gambe o la testa, a trascinarci era il cuore. L’amore che la gente ci trasmetteva ogni domenica ci ha dato tanta forza. Il ricordo più bello? A livello di squadra senza alcun dubbio il momento in cui Alex ha sollevato il trofeo della Serie A al termine della stagione, il più bello della mia carriera. Poi non dimenticherò mai il mio gol all’ultimo minuto contro il Catania. Mi vengono ancora i brividi…”.
Sulla Juventus di oggi
La riflessione di Giaccherini si estende anche all’attualità juventina. Il suo giudizio su Motta è critico: riconosce le qualità tattiche dell’allenatore, ma evidenzia come la mancanza di empatia e di chiarezza abbia compromesso il suo percorso in bianconero.
“Penso che gli spunti e le concezioni del calcio di Motta siano fuori discussione. È un tecnico bravo e preparato, ma la sua gestione in bianconero non è stata all’altezza. Non è riuscito a empatizzare con il gruppo squadra, mettendo sempre tutti in discussione, senza confermare per due volte di fila lo stesso 11 titolare. Poi non ho capito il trattamento riservato ad alcuni giocatori a cominciare da Danilo. È mancata chiarezza…”.
Al contrario, intravede nel nuovo allenatore Igor Tudor un cambiamento positivo, soprattutto sul piano della comunicazione e del rapporto con i giocatori. Secondo Giaccherini, un allenatore che sa infondere fiducia è capace di ottenere il massimo dalla sua squadra: un principio semplice, ma troppo spesso sottovalutato nel calcio moderno.
“È presto per i giudizi, ma la Juve mi sembra diversa quantomeno nello spirito. Vedo giocatori che finalmente danno il 100%. Tudor è stato chiaro fin dal primo giorno, specie nella collocazione dei vari interpreti in campo. Poi è un tecnico che ti infonde fiducia e non è roba da poco. Da giocatore se senti che il mister si fida di te sei pronto a tutto per ripagarlo”.
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Calcio in TV oggi: dove vedere i match in streaming gratis

Il palinsesto completo per seguire il calcio in TV oggi: ecco dove vedere tutti i match in streaming gratis sulle varie piattaforme.
La programmazione completa di tutto il calcio in diretta tv e streaming, con le partite di calcio in TV oggi tra le varie piattaforme Sky, DAZN, NOW, Sportitalia, MOLA TV ed emittenti in chiaro. In questa guida tv potete consultare dunque le partite di calcio oggi per tutti i dispositivi mobili (tablet, smartphone e perfino console da gioco) e tutti i device, ma anche per tv e smart tv. Guida alla diretta TV.
Di seguito l’elenco completo delle partite di calcio in TV oggi, in tutte le competizioni e i palinsesti trasmessi dalle emittenti italiane.
Calcio in TV oggi, il programma del 11 aprile
00.00 Racing-Bucamaranga, Internacional-Atletico Nacional (Copa Libertadores) – MOLA
00.00 Defensa y Justicia-Vitoria (Copa Sudamericana) – MOLA
02.00 Colo ColoFortaleza (Copa Libertadores) – MOLA
02.30 San Paolo-Alianza Lima (Copa Libertadores) – MOLA
02.30 Guarani-Nacional Potosí, Fluminense-GVSJ, Atletico Mineiro-Iquique (Copa Sudamericana) – MOLA
04.00 Universidad Catolica Quito-Cerro Largo (Copa Sudamericana) – MOLA
20.30 Bari-Palermo (Serie B) – DAZN
20.30 Alcione-Feraloisalò (Serie C) – SKY SPORT e NOW
20.30 Lumezzane-Feralpisalò (Serie C) – SKY SPORT e NOW
20.30 Arzignano-Caldiero (Serie C) – SKY SPORT e NOW
20.45 Udinese-Milan (Serie A) – DAZN, SKY SPORT CALCIO, SKY SPORT 4K, SKY SPORT (canale 251) e NOW
21.00 Valencia-Siviglia (Liga) – DAZN
Dove vedere il calcio in TV in streaming gratis?
I programmi di Sky Sport e Sky Calcio sono visibili in streaming su SkyGo e relativa app, per i soli abbonati.
I programmi di DAZN sono visibili in streaming per i soli abbonati al servizio.
I programmi RAI sono visibili in streaming gratuito all’interno del territorio italiano su RaiPlay e relativa app.
I programmi di Sportitalia sono visibili in streaming gratuito su Sportitalia.com.
I programmi di Eurosport sono visibili in streaming solo per gli abbonati al servizio Eurosport Player.
I programmi di Eleven Sports sono visibili in streaming previa registrazione sul sito Eleven Sports.
Le partite trasmesse da OneFootball sono visibili in streaming gratuito sul sito web e tramite l’applicazione.
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