Serie A
Genoa, Gilardino: “Con l’Inter non dobbiamo sbagliare l’approccio. Su Messias e Retegui…”
Il tecnico del Genoa Alberto Gilardino ha preso parte alla conferenza stampa pre-gara in vista della sfida di domani contro l’Inter. Di seguito le sue parole.
Le parole di Gilardino
Che stimolo vi dà la vittoria contro il Sassuolo per affrontare l’Inter?
“Le vittorie portano consapevolezza, armonia ed entusiasmo. Quello di cui avevamo necessità ed eravamo convinti di voler fare ed è quello che abbiamo fatto a Reggio Emilia col Sassuolo. La voglia di andarci a prendere un risultato che da tanto tempo fuori casa non arrivava. Arriviamo ad affrontare la squadra più forte del campionato, una delle migliori difese d’Europa, un allenatore molto bravo. Arriviamo a giocarci questa partita dopo due risultati positivi. Dobbiamo affrontare questa partita nel modo migliore. Non dobbiamo permetterci di abbassare neanche di un millimetro il nostro approccio. I ragazzi sono vogliosi di andarsi a prendere un risultato positivo ed avere un atteggiamento positivo nella gara. Dobbiamo essere ostinati di andarsi a giocare questa partita. Sono convinto che chi scenderà in campo e chi subentrerà darà il suo contributo davanti ad una cornice incredibile dei nostri tifosi”.
Domani per la prima volta ci sarà tutta la squadra al completo con Retegui e Messias. Domani ci saremo tutti. Sono felice, anche nell’allenamento di ieri, di vedere la squadra al completo. Messias e Retegui sono due giorni che si allenano col gruppo ma stanno bene. Li vedo sorridenti e presenti. Sono felice per loro perchè sono giocatori importanti anche se domani non dovessero giocare dal primo minuto della partita, o uno dei due sì. Sarà importante averli in gruppo e nelle scelte nella gara. E’ un input importante per la squadra, anche perchè poi inizia il mercato. Voglio gente sorridente e che abbia un approccio importante nelle settimane. Voglio grandissima concorrenza perché fa alzare il livello degli allenamenti. E’ bello avere la rosa al completo, è stimolante nelle scelte per me ma lo deve essere anche per i giocatori
E’ l’ultima partita di un 2023 incredibile per te. Può essere una bella occasione per chiudere il cerchio?
“
Come ho detto, giocare davanti ad una cornice di pubblico è importante. Forse più che contro la Juventus. Da parte nostra vogliamo ricambiare l’affetto con una prestazione importante, di grande armonia nella gara ma sapendo sempre sacrificarsi con umiltà. Le basi devono essere quelle: sacrificio e umiltà. E non possiamo neanche permetterci neanche un secondo di avere presunzione. Dobbiamo avere personalità ma non essere presuntosi”.
Domani ci sarà spazio per Strootman?
“Sono valutazioni che sto facendo. Lui è recuperato, in mezzo abbiamo Badelj, Frendrup, Malinosvkyi ma anche Kutlu, Jagiello, Thorsby o Messias che può giocare mezzala. Ci sono tante soluzione nella mia testa. Nella rifinitura valuterò per il meglio e per mettere la squadra nelle migliori condizioni”.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
Serie A
Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”
Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.
L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.
Roma, le parole di Sabatini su De Rossi
Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.
Serie A
Esonero De Rossi, Sensi: “Sono amareggiata, fa male vedere De Rossi allontanato da Trigoria”
Questione che sta facendo discutere in molti quella dell’esonero di Daniele De Rossi. Alla lista si aggiunge anche l’ex presidente Rossella Sensi.
Sono tante le persone che stanno commentando la scelta dei Friekin. Una di queste è Rossella Sensi, presidente dell’As Roma dal 2008 al 2011 e figlia del grande Franco Sensi, che ha espresso su un post instagram le sue sensazioni in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Roma, le parole di Rossella Sensi su De Rossi
Su Instagram scrive: “Sono sorpresa ed anche amareggiata, fa davvero molto male vedere Daniele De Rossi allontanato da Trigoria per la seconda volta. So quanto possa stare male ora. Non giudico le questioni o le scelte altrui. Forse non sarebbe nemmeno giusto. Ma mi sento di dare tutto il mio supporto a un uomo che non è solo una bandiera di questo club. Ma è anche un professionista serio e preparato. Il mio in bocca al lupo ora va a Ivan Juric, lo aspetta un compito non facile ed i sarò sempre dalla parte di chi veste quei colori”.
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