Serie A
Filippo Inzaghi: “Voglio rispetto. Facciamo vedere le immagini”

Filippo Inzaghi, tecnico della Salernitana, commenta la sconfitta di Napoli. I campani si trovano costretti a fare i conti con una sconfitta dal sapore atroce

Inzaghi commenta la sconfitta di Napoli (l’esultanza dei giocatori del Napoli dopo il goal del vantaggio)
Dopo essere stata battuta dalla Juventus con un goal in pieno recupero, sul campo del Napoli cade ancora per un 2-1 patito in rimonta con rete decisiva arrivata ben oltre il 90’.
Filippo Inzaghi, parlando ai microfoni di ‘DAZN’ dopo il triplice fischio finale, non solo non ha nascosto la sua amarezza, ma ha chiesto maggior rispetto per la sua squadra.
Queste le parole del Tecnico della Salernitana:
“Dispiace molto, ma questa è la strada giusta e non potevo chiedere di più ai miei ragazzi. Non meritavamo di perdere; in ogni partita siamo penalizzati, e questo è frustrante.
La Salernitana merita rispetto, così come io e i miei giocatori. Sono stato ammonito senza motivo, ero anche diffidato, non mi è stato concesso nemmeno di parlare. Questo non va bene.
Chiedo rispetto per la Salernitana e non ci lamenteremo più. Speriamo che stavolta le immagini siano state mostrate, così come l’espulsione di Gatti, che nemmeno era stata trasmessa in televisione.
Non siamo soddisfatti, vogliamo perdere le partite in modo giusto”.
Sul VAR
“Il Rigore è un rigore da VAR, che non sarebbe stato fischiato senza.
Anche il fallo di Demme sul gol è un fallo da VAR perché prende Tchaouna col gomito: però non è stato visionato.
Non mi piace l’atteggiamento degli arbitri, a fine primo tempo gli arbitri non mi guardavano neanche in faccia.
Tutti sbagliamo però senza dialogo è una presa in giro”.
Serie A
Napoli, Buongiorno: “Ho rifiutato la Juventus per rispetto del Torino”

Alessandro Buongiorno, difensore del Napoli, ha rivelato di aver in passato rifiutato la Juventus per fedeltà nei confronti dei colori granata.

ALESSANDRO BUONGIORNO IN AZIONE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Buongiorno-Juventus, un rifiuto che fa rumore
In un’epoca in cui il calciomercato è spesso dominato da colpi di scena e trasferimenti milionari, la notizia di un calciatore che rifiuta un’offerta dalla Juventus per lealtà verso la sua storia personale ha suscitato grande interesse. Il giocatore in questione ha dichiarato al quotidiano La Stampa: “Ho detto no alla Juventus perché non potevo tradire la mia storia: sono nato e cresciuto granata.” Questo gesto di fedeltà nei confronti della propria identità calcistica è raro e ha colpito molti appassionati del mondo del calcio.
L’influenza di Conte nella scelta del Napoli
Il calciatore ha anche parlato dell’impatto che Antonio Conte ha avuto sulla sua carriera. Ha affermato che Conte “ti entra nella testa per come lavora e i consigli che dà. Ti fa migliorare: sono cresciuto nella gestione della palla e nel guadagnare metri.” Queste parole sottolineano l’importanza dell’allenatore nel processo di crescita e sviluppo di un giocatore, dimostrando come anche le scelte di rifiutare grandi club possano essere influenzate da esperienze formative e personali significative.
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Fonte: l’account X di Schira
#Buongiorno a LaStampa: “Ho detto no alla #Juventus perché non potevo tradire la mia storia: sono nato e cresciuto granata. #Conte ti entra nella testa per come lavora e i consigli che dà. Ti fa migliorare: sono cresciuto nella gestione della palla e nel guadagnare metri” #Napoli pic.twitter.com/t7BQtzhV8V
— Nicolò Schira (@NicoSchira) May 9, 2025
Serie A
Lazio-Juventus: probabili formazioni e dove vederla

Lazio-Juventus, match valido per la 36ª giornata di Serie A Enilive, vedrà i bianconeri ospiti all’Olimpico dagli uomini di Baroni.
La Lazio ha vissuto una stagione tutto sommato buona, i biancocelesti sono stati protagonisti nella prima metà di stagione sia in campionato che in Europa League ed ora sono ancora in lotta per un posto in UCL. La Juventus non è riuscita a soddisfare la aspettative, dopo l’esonero di Thiago Motta però sono arrivate alcune vittorie che hanno rilanciato i bianconeri verso un posto in Champions.

Khéphren Thuram in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Qui Lazio
Questo l’11 scelto da Baroni: Mandas tra i pali, difesa a 4 composta da Marusic, Gila, Romagnoli e Tavares. Mediana a 2 con Rovella a dettare il gioco e Guendouzi a fare da filtro, trequarti con Isaksen e Zaccagni sulle corsie e Dia dietro all’unica punta Castellanos.
Qui Juventus
Questo l’11 scelto da Tudor: Di Gregorio in porta, difesa a 3 con Kalulu, Veiga e Savona. Centrocampo a 4 con Weah e McKennie sulle corsie e Thuram e Locatelli nel mezzo. Sulla trequarti spazio a Conceicao e Gonzalez dietro a Kolo Muani.
Lazio-Juventus: probabili formazioni
Lazio (4-2-3-1): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Tavares; Rovella, Guendouzi; Isaksen, Dia, Zaccagni; Castellanos. All. Marco Baroni.
Juventus (3-4-2-1): Di Gregorio; Kalulu, Veiga, Savona, Weah, Locatelli, Thuram, McKennie; Conceicao, Gonzalez; Kolo Muani. All. Igor Tudor.
Lazio-Juventus: dove vederla
Il match, Lazio-Juventus, in programma Sabato 10 Maggio alle ore 18:00 allo stadio Olimpico di Roma, sarà visibile in streaming su DAZN e su NOW.
Serie A
Fiorentina eterna incompiuta: l’ultimo trofeo era nel 2001

L’eliminazione dalla Conference League vede la Fiorentina chiudere un’altra stagione con Zero Titoli. Ma a quando risale l’ultimo trofeo vinto dalla Viola?
Tanta, tanta amarezza a Firenze per la cocente eliminazione dalla Conference ieri sera per mano del Real Betis. Un’eliminazione che costringe la Viola a chiudere un’altra stagione senza trofei.
E’ passato tanto tempo, troppo tempo, dall’ultima volta che a Firenze si è festeggiato la vittoria di un trofeo calcistico. Bisogna, infatti, tornare indietro a un anno prima del fallimento del club.
Fiorentina magra di vittorie: l’ultima oltre vent’anni fa

ROBERTO MANCINI PUNTA IL DITO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )
Siamo nella stagione 2000/01 e la Viola guidata da Roberto Mancini è in finale di Coppa Italia contro il Parma, dopo aver eliminato il Milan in semifinale. Con la maglia Viola ci sono tanti volti familiari come Enrico Chiesa, Mauro Bressan, Rui Costa, Paolo Vanoli, Daniele Adani e tanti altri.
La finale in quegli anni non si gioca a gara unica: c’è la partita d’andata e poi quella di ritorno. L’andata si gioca il 24 maggio 2001 a Parma e l’incontro verrà deciso da Vanoli (86′). L’attuale allenatore del Torino regalerà un vantaggio preziosissimo per il ritorno in casa.
La gara di ritorno si gioca il 13 giugno 2001 a Firenze, prima dell’ultima giornata di campionato (campionato iniziato a ottobre e concluso a metà giugno per le Olimpiadi di Sydney). La sbloccano gli ospiti nel primo tempo con Savo Milosevic (39′) che rimette tutto in equilibrio.
Nella ripresa però, gli uomini di Mancini la riprendono con Nuno Gomes (65′). Il suo gol basterà alla Viola per portare a casa la sua sesta Coppa Italia nella sua storia, facendo impazzire tutta Firenze.
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