Serie A
Giudice sportivo: gli squalificati della 23ª giornata di Serie A
Giudice Sportivo: diffuso il comunicato con le sanzioni dell’ultimo turno di Serie A: multate anche Inter e Juventus
La 23esima giornata di Serie A va in archivio al termine di Roma–Cagliari, ultima partita del turno, disputata di lunedì all’Olimpico.
Si è trattata di una giornata importante che ha visto scendere in campo a ‘San Siro’ Inter e Juventus per il Derby d’Italia.
Dopo la conclusione del 23esimo turno, il Giudice Sportivo ha diffuso il consueto comunicato con le sanzioni, ammonizioni e squalifiche.
Di seguito gli squalificati per la 24esima giornata di Serie A
- De Winter – Genoa (doppia ammonizione)
- Arbischer – Bologna (diffidato)
- Danilo – Juventus (diffidato)
- Ederson – Atalanta (diffidato)
- Gendrey – Lecce (diffidato)
- Pereyra – Udinese (diffidato)
- Ranieri – Fiorentina (diffidato)
- Reijnders – Milan (diffidato)
- Rovella – Lazio (diffidato)
- Mario Rui – Napoli (diffidato)
- Suslov – Hellas Verona (diffidato)
- Walukiewicz – Empoli (diffidato)
Squalificato Simone Inzaghi
Con l’ammonizione rimediata nel corso di Inter-Juventus, Simone Inzaghi ha rimediato una squalifica di un turno perché diffidato.
L’allenatore nerazzurro sarà costretto a saltare la partita tra Roma e Inter.
Serie A
Milan, Reijnders: “Qui mi sento a casa, orgoglioso della mia famiglia”
Il centrocampista olandese Tijani Reijnders ammette che nel Milan si sente a casa e rimane molto legato ai suoi familiari, che lo rendono orgoglioso.
Tijani Reijnders ha messo a segno il gol vittoria con cui il Milan ha sbancato il Bentegodi nell’ultimo turno di campionato. Il centrocampista olandese è forse il più positivo dei rossoneri dopo i primi mesi di stagione. Quella di Verona è la quarta rete realizzata in campionato, alla quale si aggiungono i 3 gol in Champions League e la marcatura in Coppa Italia contro il Sassuolo.
Dalla vita nel Milan al legame con la famiglia: Reijnders si racconta
Nell’intervista rilasciata a Milan TV, Reijnders ha raccontato i suoi lati più profondi: “Vita a Milano? Mi sento davvero a casa. Quando siamo in Olanda e dico a mia moglie Marina di tornare a casa, intendo qui a Milano. Mi trovo molto bene. Amici e famiglia possono venire a trovarci senza metterci tanto perché il volo dura un’ora e mezza. Si sta bene in Italia, soprattutto per il cibo. Se vado in centro è ovvio che ci sono i tifosi che chiedono foto, ma non è proprio una cosa fuori di testa“.
Sulla famiglia
“Mia madre è indonesiana e mio padre olandese. Io, mio fratello e mia sorella siamo un mix. Mio figlio Xavién è un mix pazzesco perché mia moglie viene dall’Iraq. Da bambino, avevo influenze indonesiane ed olandesi e ciò mi ha fatto diventare la persona che sono oggi. Della cultura olandese ho preso lo stare coi piedi per terra, dal lato indonesiano l’essere molto fieri di quel che si fa e si realizza. Sono orgoglioso della mia famiglia e di come stia andando la mia carriera. Penso sempre di voler essere me stesso, in ogni occasione. Questo aspetto sull’umiltà lo vogliamo insegnare anche a nostro figlio”.
Sulla questione monetaria
“Quando firmai il primo contratto con l’Az, i miei mi dissero che se avessi voluto, avrei potuto spendere tutti i soldi. I soldi rendono la vita più facile, ma alla fine la cosa più importante è essere in salute ed aiutare gli altri. Per questo ho voluto mio padre come agente nel calcio perché mi fido di lui per gestire soldi ed affari“.
Il primo lavoro in un supermercato
“Mi ha fatto bene, lavoravo con due dei miei migliori amici e ci siamo divertiti molto. Ma era bello vedere la vita con un lavoro normale. Mi ha fatto pensare diversamente ai soldi ed alla mia bellissima vita di adesso“.
Le differenze tra Olanda e Italia
“In Olanda si va a cena fuori alle 18 o alle 18:30. Qui, a quell’ora, i ristoranti sono chiusi e quelli dove vogliamo andare a mangiare aprono dopo le 19. Per noi con nostro figlio è già tardi. In Olanda tagliamo la pasta, una volta a Milanello misi il pollo nella pasta e Florenzi mi disse che non è normale questa cosa. Mi piace guidare, a volte guido con altre 4 o 5 auto parallelamente e mi sembra di stare in Mario Kart“.
Sul figlio Xavièn
“Da quando è arrivato, la mia vita è cambiata tanto. Prima tornavo a casa e, dopo una partita persa, pensavo a quello. Adesso torno e dimentico tante cose perché vedo lui, che è la cosa più importante del mondo. Se dovesse giocare a calcio, vorrei essere suo allenatore. Qualsiasi cosa vorrà fare, la cosa più importante è che si diverta. Voglio che lui abbia tutto quello di cui ha bisogno, se lui sta male vorrei star male io al suo posto. Per me quel che conta è che lui sia sano e felice“.
La collezione delle maglie di gioco
“Ne ho tante. Ho la maglia del mio migliore amico, Ehizibue dell’Udinese. Siamo della stessa città, abbiamo giocato insieme ed è stato il mio testimone di nozze. Ho le maglie dei 3 olandesi del Liverpool (van Dijk, Gakpo e Gravenberch), di Kimmich della Germania, Krunic della Bosnia, Frimpong. Spesso scambio la maglia con giocatori che conosco. Ho quella di mio fratello che milita nel PEC Zwolle, con lui condividiamo tutto e ci sentiamo sempre. Ora gioca per l’Indonesia e sono orgoglioso di lui. Abbiamo sempre giocato a calcio fin da piccoli“.
“Poi la maglia di Theo Hernandez della Francia, ho i guanti di Maignan, la maglia di Mbappé del PSG. Quella fu una partita pazzesca per l’ambiente che c’era a San Siro e per come abbiamo vinto. La maglia di Giroud è speciale perché da quando sono al Milan lui mi ha fatto sentire il benvenuto. Mi ha aiutato dandomi consigli su dove vivere a Milano. Un’altra me l’ha data Chukwueze, purtroppo non ci siamo affrontati con le Nazionali. Quando è arrivato al Milan, mio fratello mi ha detto che è un po’ pazzerello per i capelli che ha“.
Serie A
Monza, l’era Bocchetti parte con l’infermeria piena: tutti gli infortunati
Monza, è iniziato ufficialmente il post Alessandro Nesta. Il nuovo tecnico Salvatore Bocchetti sarà chiamato a rincorrere una complicata salvezza, ma dovrà fare i conti con i tanti infortuni.
Si va verso una conclusione di 2024 mesta per il Monza, con un ultimo posto in classifica a 10 punti che fa da contraltare alla seconda salvezza consecutiva conquistata pochi mesi fa.
Un ruolino di marcia non certo lusinghiero per i brianzoli, che speravano addirittura in un upgrade dopo il dodicesimo posto conquistato nella scorsa annata e l’undicesimo dell’annata d’esordio nella massima serie.
La realtà si è rivelata molto diversa, con il fallimento dell’esperimento Nesta, chiamato da Adriano Galliani a succedere a un allenatore che, all’ombra della Villa Reale, si è consacrato come uno dei migliori tecnici della serie A, ovvero Raffaele Palladino.
Dopo la parentesi natalizia, a Monzello ci sarà Salvatore Bocchetti a guidare i biancorossi, chiamato a dare una scossa a un ambiente depresso e consapevole che la strada è in ripida salita.
Ad aggiungersi a tutto questo c’è anche un tema che ha fortemente condizionato il girone di andata: gli infortuni. Sono attualmente otto, infatti, gli elementi ad essere in infermeria.
Da Djuric a Pessina, passando Petagna, Gagliardini, Vignato, Valori, Caldirola e Cragno, il fattore medico è, e sarà, un fattore importante da considerare.
L’impossibilità di schierare la miglior formazione fino a questo punto ha determinato una zavorra, ma Bocchetti conta di invertire al più presto il trend anche in questo senso.
Serie A
Bologna, lettera di un tifoso a Babbo Natale: “Vorrei tornare in Europa”
Il Bologna di Vincenzo Italiano si gode un Natale col sorriso grazie ad un grande periodo di forma e punta a rimanere in alto per il resto della stagione.
Forse è stato criticato troppo presto il lavoro di Vincenzo Italiano, un allenatore che in tutte le piazze in cui ha allenato ha sempre ottenuto degli ottimi risultati. Finito il periodo di ambientazione tra i colli bolognesi, il tecnico ha trovato la quadra e una connessione con l’ambiente rossoblù che lo ha portato in un’ottima posizione di classifica. Il Bologna attualmente si trova a 3 punti dalla Juventus, ma deve ancora recuperare la partita casalinga con il Milan.
Italiano ha trovato la quadra
Dopo un inizio non perfetto sulla panchina rossoblù, Italiano ha finalmente trovato i suoi 11 ideali e la squadra che mette in atto ciò che lui chiede. Nelle ultime 8 partite di campionato ha conquistato 6 vittorie 1 pareggio ed 1 sconfitta, compiendo una vera e propria rincorsa alle zone alte della classifica.
L’ex tecnico della viola ha trovato in alcuni giocatori arrivati in punta di piedi delle vere e proprie garanzie: è il caso di Tommaso Pobega, arrivato per allungare la rosa nel reparto di centrocampo ed è diventato un vero e proprio pilastro della squadra accanto a Remo Freuler. Un altro tassello fondamentale nello schieramento iniziale è Odgaard, che l’anno scorso era considerato come una discreta riserva, mentre quest’anno è messo al centro del progetto.
Infine, Italiano ha stabilito una gerarchia in attacco che vede prevalere il classe 2004 Castro, con un Dallinga che deve sudare per guadagnarsi il posto.
Bologna, il sogno di tornare in Europa
Dopo la stagione miracolosa della scorso anno, sembrava quasi impossibile riproporre un’annata di quel livello, soprattutto dopo aver perso l’allenatore e degli elementi del calibro di Zirkzee e Calafiori. Il mercato estivo non è stato molto d’aiuto sotto questo punto di vista, ma Vincenzo Italiano si è rimboccato le maniche ed ha iniziato a lavorare con ciò che aveva a disposizione. Se inizialmente tornare in Europa poteva essere un sogno, adesso, visto l’andamento e la strada che sta prendendo questo Bologna, sembra essere un obiettivo realizzabile.
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