Serie A
Fiorentina, Commisso: “Già avuto momenti simili, ci rialzeremo. Su Italiano… “
Torna a parlare Rocco Commisso attraverso i canali ufficiali del club durante “Buongiorno Viola Park”.
Dagli Stati Uniti, con un messaggio registrato nella giornata di ieri, il numero 1 di Mediacom e della Fiorentina, Commisso ha parlato del momento del club viola.
Queste le sue parole: “Voglio subito dire che mi mancate, vi seguiamo sempre da qui e siamo al corrente di tutto ciò che succede attorno alla Fiorentina. Spero di tornare a Firenze presto”.
Ci racconta cosa ha detto alla squadra?
“In questi giorni ho avuto modo di parlare con tutta la squadra, i dirigenti e lo staff. Voglio ricordargli che io sono sempre vicino a chi lavora per me, ho cominciato così nel 2019 e continuerò a farlo. Non sono contento dei risultati ottenuti ma nella mia proprietà è la stagione migliore. Abbiamo 34 punti e solo un anno ne avevamo di più, 35. Gli altri sono stati 24, 22 e 25: abbiamo avuto già momenti simili e siamo sempre stati capaci di rialzare la testa e ce la faremo anche stavolta insieme ai nostri tifosi. Gli ho ricordato che hanno la responsabilità di indossare la maglia viola”.
Ha parlato anche con il mister.
“Sì, ci parlo spesso e ovviamente ha la nostra completa fiducia. Ha svolto un lavoro straordinario e ha raggiunto grandi risultati, sa che ha tutto il nostro supporto. Trovo imbarazzante chi dice che abbiamo problemi, lo fa solo per mettere zizzania. Poi non mi sono piaciute anche le parole nei confronti di Biraghi che è il nostro capitano, si impegna sempre dando il 100%”.
Come si supera il momento?
“Quando le cose non vanno bene si sta vicino alla squadra, ora mi aspetto che i tifosi ci sostengano come hanno sempre fatto. In questi momento è più facile criticare ma noi crediamo nella squadra e i conti si fanno alla fine. Ci sono persone che vanno contro la Fiorentina tutti i giorni e quando arriverò a Firenze troverò il tempo anche per affrontare queste situazioni”.
Può fare un punto sui conti del club?
“Senza contare le plusvalenze, abbiamo avuto ricavi per 146 milioni nel 2023 inclusi ovviamente i 25 milioni messi da Mediacom: è il miglior risultato della storia della Fiorentina. E anche nel 2024 i numeri sono buoni. Chi dice che non voglio spendere per la Fiorentina è pazzo: si stima che abbia messo oltre 450 milioni in questi cinque anni. Nessuno ha mai messo questo tipo di cifre, è un record. I nostri conti sono in regola ma questo non significa che debba spendere cifre per noi non congrue. Continuo a vedere club indebitati che spendono normalmente, non è cambiato nulla”.
Soddisfatto della campagna acquisti?
“Sono molto contento sia di Faraoni che di Belotti, entrambi hanno indossato anche la fascia di capitano. Belotti ha anche vinto l’Europeo e l’ho seguito da tempo: sono felice di averlo finalmente con noi. Ci ho parlato ed è molto contento di essere a Firenze, mi auguro che si integrino bene e che ci diano una grossa mano”.
Le parole di Nardella e la situazione Franchi?
“Sicuramente restare al Franchi per una stagione è una buona cosa. Ma resta il dubbio su dove verranno trovati i soldi per chiudere il restyling e per il Padovani. Mi auguro che la Fiorentina possa giocare al Franchi nel 2026, anno del centenario”.
Un pensiero per Hamrin?
“Ovviamente. Lo seguivo fin da bambino e abbiamo voluto essere vicini alla famiglia di Kurt in questi giorni. Ci hanno chiamato per ringraziarci e prometterci che ci faranno anche un dono. Io gli mando un abbraccio”.
Serie A
Lazio, Luis Alberto al vetriolo: “Sarei rimasto a vita, ma il clima lì è marcio. Su Tare e Inzaghi…”
Luis Alberto ha rilasciato un’intervista esclusiva a “Cronache di Spogliatoio”, in cui ha ripercorso i motivi del suo addio alla Lazio.
Luis Alberto e la Lazio, quantomeno nei panni della società biancoceleste, non si sono lasciati benissimo. A dimostrazione di tale assunto l’acredine con la quale il centrocampista spagnolo parla quando ne ha occasione.
Lazio, le parole di Luis Alberto
In un’intervista concessa a “Cronache di Spogliatoio“, il calciatore iberico ha ripercorso le orme del suo ciclo in biancoceleste ed è tornato sui motivi che lo hanno portato alla decisione di lasciare la Capitale.
Di seguito, le sue parole.
“Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita… Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente”.
Serie A
Roma, Sabatini duro: “Friedkin in delirio di onnipotenza. Come si può esonerare De Rossi?”
Walter Sabatini, ex-dirigente della Roma, ha commentato con un duro post su Instagram la decisione dei Friedkin di esonerare De Rossi.
L’ex-direttore sportivo giallorosso, che già aveva modo di commentare la situazione di De Rossi alla Roma in un’intervista a Radio Serie A, si è espresso in maniera lapidaria sull’esonero dell’ex-bandiera romanista.
Roma, le parole di Sabatini su De Rossi
Di seguito le parole dell’ex-dirigente giallorosso.
“Sono amareggiato. Anni fa un notabile dell’ambiente disse una cosa sottoscrivibile: il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Oggi vale solo il primo presupposto ed è inutile aspettarsi che ci si possa essere accorti dei miglioramenti di una squadra sperimentale. E’ altrettanto inutile aspettarsi che si rendano conto di dover acquisire cultura calcistica e generale, assumendo, con pieni poteri, profili come Boban e Maldini, che tre anni fa, insieme a Massara, hanno dato vita alla rifondazione del Milan: che ha portato allo scudetto in pochissimo tempo. Ma De Rossi licenziato no, non si può fare: qualcuno sta vivendo in un delirio di onnipotenza“.
Serie A
Esonero De Rossi, Sensi: “Sono amareggiata, fa male vedere De Rossi allontanato da Trigoria”
Questione che sta facendo discutere in molti quella dell’esonero di Daniele De Rossi. Alla lista si aggiunge anche l’ex presidente Rossella Sensi.
Sono tante le persone che stanno commentando la scelta dei Friekin. Una di queste è Rossella Sensi, presidente dell’As Roma dal 2008 al 2011 e figlia del grande Franco Sensi, che ha espresso su un post instagram le sue sensazioni in merito all’esonero di Daniele De Rossi.
Roma, le parole di Rossella Sensi su De Rossi
Su Instagram scrive: “Sono sorpresa ed anche amareggiata, fa davvero molto male vedere Daniele De Rossi allontanato da Trigoria per la seconda volta. So quanto possa stare male ora. Non giudico le questioni o le scelte altrui. Forse non sarebbe nemmeno giusto. Ma mi sento di dare tutto il mio supporto a un uomo che non è solo una bandiera di questo club. Ma è anche un professionista serio e preparato. Il mio in bocca al lupo ora va a Ivan Juric, lo aspetta un compito non facile ed i sarò sempre dalla parte di chi veste quei colori”.
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