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Lazio, parla Rodia: ecco quando tornano gli infortunati
Il medico sportivo della Lazio, il professor Fabio Rodia, ha parlato a Lazio Style Channel della situazione legata all’infermeria.
Di seguito, le sue parole:
Lazio, come sta Zaccagni?
❝Zaccagni stava effettuando un buon percorso. Questi ritardi sono dovuti anche alla volontà del giocatore, che ha forzato il rientro in campo in occasione di alcune partite a cui teneva particolarmente, come il derby, e ha allungato i tempi di prognosi e cura.
Il problema di per sé non era particolarmente grave, ma i tempi si sono allungati per tutti questi motivi. Sta meglio e stiamo procedendo a rimetterlo in campo come previsto negli ultimi dieci giorni. Siamo cautamente ottimisti.❞
Zaccagni oggi si è allenato in gruppo, il ché vuol dire che l’esterno potrebbe essere convocato per il recupero di giovedì sera con il Torino. In ogni caso, un suo rientro è più probabile per la trasferta di Firenze.
Rovella e Patric assenti: il punto
Sia Rovella che Patric hanno saltato la sessione di allenamento pomeridiano e soltanto gli accertamenti odierni potranno chiarire i tempi di recupero.
Vecino, invece, ha svolto un lavoro differenziato, mentre Hysaj è completamente recuperato. Il Prof. Rodia ha parlato anche di loro:
❝Per Rovella abbiamo approfittato della squalifica per intraprendere un percorso che sia il più possibile risolutivo per questo problema.
Il giocatore, come tutti sanno, se trascurato e non ben trattato può subire dei tempi molto molto lunghi per quanto riguarda lo stop.
Abbiamo intrapreso questo percorso in accordo sia con la società che con il giocatore. Lo stiamo monitorando giorno per giorno e siamo in attesa di rimetterlo in campo. Patric ha avuto un trauma contusivo e distorsivo molto importante alla caviglia sinistra nell’ultima partita e dopo qualche minuto, alterando un po’ la corsa, questo dolore alla caviglia ha creato degli squilibri sul bacino, ha sentito un fastidio sul pube.
Gli abbiamo interrotto la partita per evitare che si potessero determinare cose molto più gravi e più lunghe da curare. Vecino ha avuto un risentimento inguinale durante il riscaldamento nella partita col Bayern Monaco. In questo momento lo stiamo sottoponendo a controlli clinici strumentali e stiamo facendo con lui un percorso per poterlo rimettere in campo il più presto possibile.
Hysaj è pienamente recuperato. Ha preso una distorsione col Bayern Monaco, ma si è fermato tempestivamente senza creare ulteriori danni.❞
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Amarcord Juventus: 28 anni fa la conquista di una Coppa illustre
Ventotto anni fa la Juventus vinceva il suo ultimo trofeo internazionale di primo piano: la Coppa Intercontinentale. Autore della vittoria un immenso Del Piero.
Il 26 novembre 1996 un gol di Alessandro Del Piero all’81’ regalò alla Juventus la Coppa Intercontinentale, l’ultimo trofeo internazionale conquistato dai bianconeri.
A Tokyo, nella gara secca contro il River Plate, fu proprio il numero 10 della Juventus a decidere una sfida che, secondo lui stesso, “avremmo dovuto vincere 5-0, non 1-0“. Quel gol, come ricordato da Del Piero nel suo libro Manualex, è uno dei momenti più belli della sua carriera: “Quando segnai il gol-vittoria non capii più niente”.
Juventus, la partita
La Juventus di Marcello Lippi scese in campo con un 4-3-1-2: Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Porrini; Di Livio, Deschamps, Jugovic; Zidane; Del Piero, Boksic.
In panchina, tra gli altri, c’erano Tacchinardi, subentrato all’89′ per Zidane, Vieri e Padovano.
Dall’altra parte, il River Plate, guidato da Ramón Díaz, si affidava a una formazione piena di futuri campioni: Bonano; Hernán Díaz, Celso Ayala, Berizzo, Sorin; Monserrat, Astrada, Sergio Berti; Francescoli; Ortega, Cruz.
Particolarmente interessante era la sfida tra i due numeri 10: Del Piero per la Juventus e Ortega per il River.
“Due giorni prima mi avevano comunicato che la regia giapponese avrebbe dedicato telecamere speciali a noi due”, ha raccontato Del Piero, aggiungendo che la notizia lo aveva riempito di responsabilità.
A distanza di 28 anni, quella Coppa Intercontinentale rimane l’ultimo trionfo internazionale importante della Juventus. All’epoca, la Coppa si assegnava in una gara secca tra la vincitrice della Champions League e quella della Copa Libertadores, mentre oggi si disputa il Mondiale per Club, un torneo con un format completamente diverso.
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Piqué: “Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite”
L’ex centrale del Barcellona Gerard Piqué ha parlato del problema delle troppe partite che portano poi a troppi infortuni, proponendo una sua soluzione.
Il tema delle troppe partite è ormai al centro della critica sportiva: sono tanti gli allenatori, i presidenti e gli addetti ai lavori in generale che si lamentano dei troppi incontri ravvicinati. Questi sono la principale causa dei tanti infortuni, poiché il fisico dei calciatori è sottoposto ad un forte stress circa una volta ogni 3 giorni e sono più esposti a problemi fisici.
Di questo delicato argomento ha parlato anche l’ex difensore del Barcellona Gerard Piqué, il quale ha delle idee molto chiare in merito. Lo spagnolo è sempre stato un personaggio di spicco sia dentro che fuori dal campo, dicendo sempre la sua opinione e mettendoci la faccia anche nei momenti o su argomenti più delicati.
Le parole di Piqué
La principale soluzione al problema delle tante partite secondo Piqué, è quella di ridurre i campionati a 16 squadre, in modo tale da avere meno giornate da disputare.
Le sue parole: “Credo che ridurre il numero delle partite aiuterebbe i giocatori a riposarsi di più, quindi a meno infortuni, e non arriverebbero così stanchi alle partite importanti. Dobbiamo fare in modo che questi incontri siano unici, speciali.
Oggi ci sono troppe competizioni con tante partite. Questa è una delle proposte che, dopo il dibattito, è stata adottata da dirigenti e giocatori. È complicato da organizzare perché le organizzazioni vogliono che ci siano molte partite. UEFA, FIFA… nel mondo del calcio ci sono diverse organizzazioni e ognuna guarda ai propri interessi. È complicato trovare un accordo comune“.
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Milan, esclusione di Leao: scelta tecnica o reale infortunio?
Milan, la gara di questa sera rappresenta uno snodo importante, si cercano obbligatoriamente i tre punti contro una squadra non irresistibile.
Il Milan questa sera cerca la vittoria a Bratislava contro lo Slovan. Non sono più permessi passi falsi, Paulo Fonseca per mangiare il panettone a Natale dovrà vincere e convincere durante le prossime due gare.
In queste ultime ore si è parlato di un Rafael Leao il quale partirà dalla panchina. In effetti il portoghese è uscito malconcio dalla gara contro la Juventus in evidenti difficoltà ad appoggiare a terra il piede destro.
Tuttavia, voci che ci arrivano direttamente dal campo, Leao sembra essere recuperato, ma Fonseca, forse in via precauzionale, opterà per Noah Okafor dal primo minuto inserendo magari il portoghese in un secondo momento qualora le cose non dovessero prendere la giusta piega.
Pare piuttosto curioso che Fonseca in conferenza stampa non abbia fatto menzione dell’infortunio, quindi l’esclusione di Leao può essere catalogata alla voce scelta tecnica.
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