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Bologna, Motta: “Dobbiamo dare il 200%”
Il tecnico del Bologna ha presentato il match di domani sera, contro il Verona, nella classica conferenza pre-partita.
Le parole di Thiago Motta
Di seguito le parole del tecnico del Bologna:
Baroni ha dichiarato che il Bologna è la squadra che gioca il miglior calcio in Italia. Bologna e Verona sono separate da molti punti in classifica ma avete entrambe un’identità precisa.
“Condivido, e inoltre il Verona è in forma. Ho grande rispetto per baroni che considero un grande allenatore e che attualmente ha una squadra davvero difficile da affrontare. Sono in un buon momento, reduci dal pareggio con la Juventus e non ho mai visto una squadra metterli davvero in difficoltà”.
La partita dell’andata è stata una delle più complicate per il Bologna. Che soluzioni adotterete?
“Il Verona sa chiudersi ma non solo: quando vanno in avanti lavorano in gruppo, e credo che non ci aspetteranno nella costruzione dal basso. Dovremo essere bravi a costringerli ad abbassarsi, essere attenti alle ripartenze e giocare molto bene. Siamo pronti a fare una grande prestazione, credo che sarà una bella partita”.
C’è stata una raccolta firme per lei intitolata “Thiago resta con noi”. Che pensieri le porta?
“Ringrazio tantissimo i tifosi per il loro affetto e in particolare Giovanni Bertelli. Sono però sicuro che loro come noi pensano a domani, a fare una bella prestazione contro il Verona”.
Quanto è importante la risposta dei vostri tifosi?
“Conta tantissimo, è molto bello. Il risultato conta, lo sappiamo. Per noi si tratta di una grande responsabilità, perché giochiamo per qualcosa di più grande ovvero dare soddisfazione alla nostra gente, che viene sempre a sostenerci”.
La crescita del Bologna
Il Bologna è la squadra, dopo l’Inter, che è migliorata di più rispetto all’anno scorso. Pensa ci siano altri margini di miglioramento?
“Io penso alla partita di domani, a cosa dobbiamo fare e a cosa evitare per poter dare soddisfazione a noi stessi e alla nostra gente”.
A gennaio hanno cambiato tanto
“E’ difficile da fuori sapere cosa succede dentro a uno spogliatoio, ma l’impressione dall’esterno è che anche a mercato chiuso sono diventati più solidi e più pericolosi. Noi dobbiamo dare il 200%”.
Tra le varie caratteristiche del Bologna c’è anche la capacità di affondare il colpo nei secondi tempi.
“Dipende anche dalle caratteristiche degli avversari. L’ultima è stata la Lazio che tre giorni prima aveva vinto contro il Bayern Monaco. Nel primo tempo hanno giocato tantissimo sui nostri errori e gli abbiamo concesso qualcosa. Grazie al lavoro di squadra siamo riusciti a rimanere in partita e nel secondo tempo abbiamo fatto meglio perché la partita si è aperta di più e noi siamo cresciuti molto meritando la vittoria. Non credo che sia un caso questo numero relativo ai secondi tempi, ma come dico sempre ogni partita ha la sua storia. Di certo noi cerchiamo di approfittare ogni volta che il nostro avversario si apre”.
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Caso FIFA-Diarra, rescissione e contratti: cosa significa la sentenza della Ue
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea sul caso Diarra, incentrata sulla compatibilità delle regole FIFA relative ai trasferimenti dei giocatori con il diritto comunitario, introduce importanti novità.
In particolare, la Corte ha esaminato le disposizioni del “Regolamento sullo Status e il Trasferimento dei Giocatori” (RSTP) della FIFA che riguardano la responsabilità solidale dei nuovi club in caso di risoluzione del contratto di un giocatore senza giusta causa e le sanzioni sportive associate.
Indice
Principali punti della sentenza:
1. Libertà di circolazione dei lavoratori: La Corte ha stabilito che le norme FIFA in questione costituiscono un ostacolo alla libertà di circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea. In particolare, la regola che obbliga il nuovo club a rispondere in solido delle indennità dovute dal giocatore al precedente club rappresenta un freno per i club che potrebbero voler ingaggiare giocatori da altri Stati membri, creando rischi giuridici e finanziari rilevanti.
2. Proporzionalità delle sanzioni: Le sanzioni imposte ai nuovi club, inclusi il divieto di tesserare nuovi giocatori e l’obbligo di versare l’indennità, sono ritenute sproporzionate rispetto all’obiettivo legittimo di garantire la regolarità delle competizioni. Inoltre, la Corte ha sottolineato che i criteri di calcolo delle indennità tendono più a proteggere gli interessi finanziari dei club che a preservare la stabilità competitiva.
3. Contrasto con le regole della concorrenza: Le regole del RSTP limitano la concorrenza transfrontaliera tra club per il reclutamento dei giocatori, in quanto impongono restrizioni permanenti che possono dissuadere i club dall’ingaggiare giocatori già sotto contratto con altre società.
Implicazioni della sentenza
La decisione della Corte non abolisce il sistema di trasferimenti o consente ai giocatori di rescindere i contratti senza conseguenze. Tuttavia, stabilisce che le norme attuali della FIFA, che impongono responsabilità solidali e sanzioni sportive senza considerare le specifiche circostanze di ogni caso, eccedono quanto necessario per garantire la regolarità delle competizioni. I giocatori possono trasferirsi anche in presenza di una controversia contrattuale, ma il club precedente ha comunque il diritto di fare causa per ottenere un risarcimento.
Commenti:
Secondo il legale di FIFPro (il sindacato internazionale dei calciatori), Pieter Paepe, la sentenza rappresenta una svolta nel mercato dei trasferimenti, mettendo in discussione le basi economiche delle attuali regole. Emilio Garcia, responsabile legale della FIFA, ha sottolineato che i principi fondamentali del sistema dei trasferimenti rimangono validi, ma che la FIFA continuerà a lavorare per garantire stabilità e integrità nelle competizioni.
Questa sentenza potrebbe avere un impatto significativo sul futuro delle controversie contrattuali nel calcio, aprendo la strada a una maggiore libertà di movimento per i calciatori, pur mantenendo un quadro di regole che tutelino i club.
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Milan, nessuna bocciatura per Pavlovic: l’idea di Fonseca
Milan, quarta panchina consecutiva per il neo acquisto rossonero. Tuttavia non è da intendersi come una bocciatura, i dettagli.
Era stato un ottimo esordio quello di Pavlovic, eppure adesso il serbo è da quattro gare che si accomoda in panchina.
Una bocciatura da parte di Fonseca? Il motivo è uno solo, l’esplosione di Matteo Gabbia, neo convocato in Nazionale, costringe di fatto il tecnico portoghese a schierare chi in questo momento appare più in forma.
Siamo infatti certi che il difensore serbo avrà le sue occasioni. La dirigenza rossonera, nonché l’allenatore, ripongono forti speranze sul difensore.
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Milan, a gennaio 20 milioni per tre acquisti: i nomi caldi
Milan, determinante sarà ovviamente la posizione in classifica e in Champions, tuttavia la dirigenza ha in mente di stanziare un budget per colmare alcuni importanti gap.
A gennaio si compra, poche spese mirate per colmare alcuni gap importanti. La coperta è corta in alcuni reparti, inadeguata in altri.
Ecco perché i 20 milioni di euro serviranno per un terzino destro, un mediano e un attaccante. Per la corsia destra ipotizziamo la partenza di Davide Calabria. Il capitano ha scadenza di contratto al 30 giugno 2025 e l’ultima finestra utile per ricavare ancora qualche euro è quella di gennaio se, come sembra, non c’è in previsione il rinnovo.
Al suo posto, viste anche le deludenti prestazioni di Emerson Royal, potrebbero essere stanziati 10 milioni per Kieran Trippier, esperto laterale del Newcastle.
A centrocampo il sogno è Samuele Ricci, ma probabilmente si andrà a ripiegare su un prestito con diritto di riscatto. Il nome è quello di Carney Chukwuemeka, esubero del Chelsea e in cerca di minutaggio in campo.
In attacco si proverà invece a cedere Luka Jovic per provare a prendere Jonathan David. Il nuovo modulo a due punte di Paulo Fonseca impone un ulteriore acquisto in attacco e il francese con scadenza di contratto la prossima estate, potrebbe venire via da Lille a prezzi di saldo.
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