Nella finestra estiva di calciomercato, alla porta della Juventus potrebbe bussare il Manchester City, che prepara un doppio colpo in entrata.

Il futuro della Juventus dipenderà in parte da questo finale di stagione. In caso di qualificazione in Champions League scatterebbe il rinnovo automatico di Tudor, da poco subentrato all’esonerato Thiago Motta. Il croato sembra aver dato subito una scossa immediata alla squadra, che ha ottenuto 7 punti in 3 partite e ha scavalcato il Bologna al quarto posto della classifica.

Manchester City, non solo Cambiaso: nel mirino anche Di Gregorio

In attesa di scoprire la Juventus che verrà, quest’estate servirà difendersi dagli assalti per giocatori importanti della rosa. Tuttosport scrive che il Manchester City avrebbe messo nel mirino due perni della rosa bianconera. Uno è Andrea Cambiaso, il quale già a gennaio era stato accostato al club di Guardiola, che però non aveva affondato il colpo. I Citizens potrebbero tornare in corsa nella prossima finestra di mercato.

ANDREA CAMBIASO DA INDICAZIONI AI COMPAGNI ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

La valutazione fissata dalla Vecchia Signora – si legge – è di 80 milioni, ma è probabile che si possa trovare un accordo per una cifra vicina ai 60. Si parla già di un possibile ingaggio da 5 milioni a stagione, il doppio di quello che Cambiaso percepisce nel suo attuale club. Se l’obiettivo è tenere i giovani di prospettiva e di valore, su tutti Kenan Yildiz, ecco allora che il terzino può essere sacrificato per fare cassa.

Non finisce qui, perché gli inglesi sarebbero interessati anche a Michele Di Gregorio: arrivato l’anno scorso dal Monza e riscattato per 13.5 milioni, rappresenterebbe il successore ideale di Ederson. Quest’ultimo è corteggiato dall’Arabia e non si esclude che possa lasciare la sponda blu di Manchester. Di Gregorio è un elemento fondamentale della rosa, ma di fronte a un’offerta irrinunciabile lo scenario potrebbe cambiare. Anche perché la Juventus avrebbe già un’alternativa in casa, ed è Mattia Perin.

Lecce-Krstović: il destino del montenegrino parla chiaro. Tra Vucinic e Corvino il suo futuro sarebbe delineato. Ecco perchè:

Se per Camus il destino è cieco e si consuma in un mondo privo di senso, dove all’individuo non resta che accettare l’assurdo dell’esistenza, allora il destino di Nikola Krstović sembra prendere tutt’altra piega. Non un cammino cieco o indifferente, ma un tracciato che si illumina a ogni gol, attirando inevitabilmente su di sé le luci di un mercato pronto a scaldarsi.

L’edizione odierna di Tuttosport si sofferma sul futuro dell’attaccante numero 9 del Lecce, che mai come oggi sembra lontano dal Via del Mare. Un futuro non subito, ma conquistato, e che ora si intreccia con le trame più infuocate del mercato.

La Juventus, che in questi anni ha già portato a Vinovo due grandi nomi  ” in pieno stile Krstovic “, sia per stile di gioco che per fattori in comune – Mirko Vučinić, che come Krstović ha vestito la maglia del Lecce, e Dušan Vlahović, la più grande plusvalenza della carriera di Pantaleo Corvino, oggi direttore sportivo del Lecce – sembrerebbe pronta ad accogliere tra le sue fila anche Nikola Krstović.

Quanto costa Krstovic

Già obiettivo di mercato a gennaio, l’attaccante montenegrino è stato al centro di numerose indiscrezioni durante l’ultima finestra invernale. Secondo i rumors, Betis Siviglia e Milan avrebbero mostrato non solo interesse, ma anche l’intenzione concreta di assicurarsi le prestazioni del giocatore. Tuttavia, la dirigenza giallorossa ha risposto con un no secco, ritenendo le offerte — come quella del Betis da 15 milioni di euro, secondo le indiscrezioni — troppo basse.

Oggi, però, le scrivanie della sede del Lecce sono attraversate da un dubbio importante: se da un lato l’offerta di 15 milioni, arrivata a gennaio dalla “seconda squadra di Siviglia” (almeno secondo l’anno di fondazione), è stata giustamente respinta, dall’altro quella decisione potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio.

Krstović, miglior marcatore del Lecce, ha rappresentato una parte consistente del bottino realizzativo stagionale della squadra. Alla luce delle sue prestazioni, il club salentino lo valuta oggi almeno 25 milioni, trattabili a 20 più bonus. Una cifra sicuramente superiore rispetto ai 15 milioni offerti quattro mesi fa, e che potrebbe concretizzarsi già nella prossima estate.

Tuttavia, qualora il Lecce non dovesse riuscire a evitare la retrocessione, sia il prezzo che il potere di trattenere il giocatore si ridurrebbero considerevolmente. Soprattutto se si considera la volontà dello stesso Krstović che, dopo una stagione di questo livello, difficilmente accetterebbe di giocare in Serie B.

Nikola Krstović e Evan Ndicka in azione ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Il ritorno di Jeep come main sponsor della Juventus è molto più di una semplice operazione commerciale.

Un segnale forte di come John Elkann stia riprendendo in mano, con decisione, le redini del club bianconero.

Dopo mesi senza sponsor di maglia – una situazione rara per una big come la Juve – si è arrivati a una scelta “di casa”, familiare nel vero senso della parola.

Da un lato, c’è una chiara strategia di centralizzazione da parte di Elkann, che sta ridisegnando la Juventus a sua immagine: dall’aumento di capitale, ai cambi in dirigenza e sulla panchina, fino a questa operazione che riafferma la sinergia tra Exor, Stellantis e Juventus.

Dall’altro, è fondamentale il cambio di scenario dentro Stellantis.

L’uscita di scena dell’ex CEO Carlos Tavares ha liberato una serie di vincoli interni, tra cui quello che limitava le sponsorizzazioni nel calcio.

Con Elkann ora in posizione più dominante anche lì, si è potuto fare questo passo. E non è solo una questione di soldi: è una mossa simbolica, quasi identitaria.

Anche a livello di comunicazione e immagine, il ritorno di Jeep può funzionare: è un marchio già legato al recente passato glorioso della Juve, è riconoscibile a livello globale, e riporta un po’ di continuità in un momento in cui i tifosi chiedono solidità.

john elkann – Ferrari – EXXOR