Serie A
Napoli-Torino, un pareggio annunciato: le statistiche
Napoli-Torino, match di Serie A che si è giocato ieri sera allo Stadio Maradona, si è concluso in parità: 1 a 1. Un risultato che era ampiamente prevedibile.
La partita che ha aperto la 28esima giornata di Serie A, la sfida Napoli-Torino, è finita in parità, 1-1. Si tratta di un risultato che è ormai molto frequente, tra azzurri e granata.
Le statistiche parlano chiaro. Il Torino è infatti l’avversario contro il quale il Napoli ha pareggiato più partite nella storia della Serie A: ben 55 su 139.
Le restanti sono perlopiù vittorie dei partenopei, a quota 51.
D’altra parte, il Napoli conferma la propria imbattibilità in casa contro gli avversari: nelle ultime 11 partite di Serie A giocate al Maradona, infatti, sono state 7 le vittorie e 4 i pareggi.
Questa, però, per il Torino è la stagione dei pareggi 0-0: nella stagione 2023-2024 sono ben 10 le partite concluse con tale punteggio, a secco di gol. Più di lui solo l’Udinese, a quota 15.
Serie A
Cies, pubblicati i Top 100 del calcio mondiale. Ecco quelli di Serie A
È stata resa nota la classifica Cies dei 100 giocatori più preziosi al mondo, tutti under 29: ecco quelli che giocano in Serie A.
Come ogni anno, il CIES Football Observatory ha pubblicato la lista dei 100 giocatori entro i 29 anni.
I nomi ai primi posti in classifica non sorprendono nessuno: si tratta di Jude Bellingham (251,4 milioni di euro), Erling Haaland (221,5 milioni) e Vinicius Jr. (205,7 milioni).
Il club con più giocatori presenti nella parte alta di questa speciale classifica è il Real Madrid, con ben 7 giocatori di valore superiore a 100 milioni di euro.
Per quanto concerne la Serie A, ecco quali sono i giocatori più preziosi.
Cies, i giocatori più costosi della Serie A
Al primo posto c’è un giocatore che nella prima parte della stagione non ha reso quanto ci si aspettava: alludiamo a Lautaro Martinez (107,2 milioni di euro), sul podio seguito dal compagno Marcus Thuram (89,1 milioni) e dal bianconero Kenan Yildiz (80,6 milioni).
Seguono Alessandro Bastoni (79,7), Rafael Leao (78,2), Francisco Conceicao (74,2), Nicolò Barella (72), Khvicha Kvaratskhelia (70,5).
Sotto quota 70 milioni troviamo, invece, Charles De Ketelaere (66,3), Dušan Vlahović (63,1), Mateo Retegui (62,8) e Tijjani Reijnders (62,5).
Serie A
Immobile: “Ho dato tutto alla Lazio, mai dato la colpa a nessuno del mio addio. Su Baroni…”
L’ex stella della Lazio Ciro Immobile è stato intervistato in esclusiva a LazioNews24 discutendo dei suoi ricordi con la maglia biancoceleste.
A seguire l’intervista completa
Immobile: “Momento più bello? quando lottavamo per lo scudetto”
AUGURI
«Volevo fare gli auguri ai laziali. 125 anni sono un traguardo storico, importante ed emozionante. La società è ricca di storia con presidenti, allenatori e giocatori e migliaia di tifosi che l’hanno amata e la amano. Far parte di questa storia è motivo di orgoglio. Alla fine quello che ti resta quando vai via sono i ricordi che mi danno la forza anche qui di avere lo stesso entusiasmo che voi avete visto in questi anni. Sono felice di far parte di questa storia perché 125 se ti fermi a pensare sono davvero tanti».
RICORDI
«Ci sono stati episodi che mi hanno portato a spingere di più, a volere di più. Il periodo pre-Covid è quello che è stato più bello. Alla fine ci sono stati momenti difficili, quando sono arrivato andava sostituito Klose che era per la Lazio un pezzo importantissimo quindi non è stato semplice, ma alla fine quando sono andato via non ho avuto rimorsi o rimpianti perché per la Lazio ho dato tutto».
ADDIO ALLA LAZIO
«Non ho mai dato la colpa a nessuno del mio andare via. Era una questione personale: quando sei stato in un posto tanti anni e ti hanno amato così tanto probabilmente fanno fatica ad accompagnarti alla porta. Si deve avere l’intelligenza, quando ami così tanto una cosa, di capire quando è meglio farsi da parte. Ho dato tutto, è stata bellissima avventura. Prima che accada qualcosa di brutto che rovini il percorso bisogna dire “è stato bello, ci rivediamo più avanti”. Anche per stimoli personali, la Lazio aveva bisogno di altro e io volevo risentirmi come nell’ultimo anno e mezzo alla Lazio».
BARONI
«Potete chiederlo a Baroni, quando sono stato con lui avevo capito la situazione. Questo non mi ha fatto cambiare idea. La stagione è lunga, si vivono momenti belli e brutti. Per quello che ho dato e ricevuto non mi andava di rivivere momenti simili al post Sarri. Quando sono andato via gli ho detto: “Mister io sono stato il capitano fino a poco fa”, mi sono raccomandato. Mi fa solo piacere quello che sta facendo la Lazio. In campionato fa bene, le partite sono belle, divertenti, abbiamo giocato spesso in contemporanea, a volte non l’ho vista. La squadra lotta, si impegna, si aiuta, visto da fuori sembra un bel gruppo. Prima del derby e dopo ho parlato con qualcuno, ho avuto un po’ di nervosismo post derby».
MOMENTO PIU’ BELLO
«Quando lottavamo per lo scudetto. Quella era una squadra che andava in campo senza preoccupazioni, senza pensare a nulla. Era una squadra che lottava su ogni pallone, lo dimostrava la classifica. In quella stagione ci fu il Covid, ma nonostante tutto sono riuscito a vincere classifica marcatori, scarpa d’oro, siamo andati in Champions. Ti rimane il rimpianto per quello che potevamo fare. Arrivavano partite che dopo 15 minuti erano finite, era una Lazio straordinaria. Io non ho rimpianti e rimorsi, perché lo sento nelle vostre dichiarazioni, di quelle dei laziali quando parla di me. Alla fine nel calcio ti restano le emozioni che hai lasciato alla gente, quelle non le cancella nessuno. Questo è quello più importante per me».
FUTURO
«Se dovessi scegliere, per un post carriera, è ovvio che la mia priorità è la Lazio. A volte il peso dell’importanza del giocatore può dare una responsabilità che diventa impegnativa. Voglio continuare a giocare ancora, ma nel mio pensiero ci sarà il tornare a Roma. Sicuramente ci tornerò a vivere».
DESCRIVERE LA LAZIO
«La Lazio ti prende, ti avvolge come una mamma avvolge il proprio figlio. Devi essere mentalmente pronto, perché sappiamo che più è grande l’amore e maggiore può essere la delusione. Ero pronto a tutto. La gente della Lazio non ha mai perso il rispetto per me e io mai per loro».
Serie A
Atalanta, Carnesecchi: “Dopo la sconfitta con l’Inter dobbiamo rialzarci, sono contento della mia maturazione”
Di seguito le dichiarazioni del portiere dell’Atalanta Marco Carnesecchi rilasciate ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport, relative al club nerazzurro.
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal portiere ex Trapani e attualmente in forze all’Atalanta, sotto la gestione Gasperini, Marco Carnesecchi ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport relative a vari temi tra cui il match di Supercoppa contro l’Inter e il momento che sta vivendo nel club orobico.
Atalanta, le dichiarazioni di Carnesecchi
Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal portiere dell’Atalanta Marco Carnesecchi ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport:
“Orgoglioso di me stesso, della mia maturazione e dell’energia positiva che riesco a trasmettere. Fare bene in campo aiuta, ma non è il risultato che porta felicità: è la felicità che porta risultati. Sì, mi sento felice: tanto”.
Se lo sarebbe mai aspettato ad agosto?
“Non così tanto da essere virtualmente prima in classifica, ma dopo la vittoria di Dublino mi aspettavo una grandissima stagione, è ancora lunghissima. Adesso dobbiamo pensare come se fossimo dietro, a rincorrere: di “quel” obiettivo si potrà parlare ad aprile. Se sarà, mancherà un mese e penseremo a sparare le ultime cartucce. Intanto: oggi c’è il campionato? Pum. Domani la Champions? Pum. La Coppa Italia? Pum. Mai pensare a una cosa sola: come l’anno scorso. È andata benino l’anno scorso, no?”.
sulla sconfitta in Supercoppa con l’Inter:
“Al contrario: non dobbiamo sentirci abbattuti, ma il doppio più forti. Hai preso una legnata? Ti devi rialzare per forza. Ci potrà essere molto utile”.
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